Il marchio Fairtrade conquista i consumatori italiani con un modello economico più giusto e resiliente: +4% il Premio generato per i produttori, oltre 550 milioni di euro in vendite, fiducia in aumento e un ruolo strategico anche nella consulenza alle imprese
Un modello economico più giusto trova spazio nel mercato
In un mondo sempre più segnato da crisi ambientali e sociali, i consumatori italiani si mostrano sempre più attenti a ciò che acquistano. Il 2024 ha confermato questa tendenza con numeri in forte crescita per Fairtrade, il sistema di certificazione internazionale che garantisce filiere etiche, trasparenti e orientate ai diritti umani. È quanto emerge dal Bilancio Sociale 2024 di Fairtrade Italia, presentato all’evento «Coltivare il futuro: l’impatto di Fairtrade Italia».
Il dato più significativo? Il valore delle vendite di prodotti contenenti almeno un ingrediente certificato Fairtrade ha superato i 550 milioni di euro, generando 4 milioni di euro di Premio per i produttori dei Paesi in via di sviluppo. Un incremento del +4% rispetto al 2023, che rappresenta non solo un segnale positivo per il commercio etico, ma anche un indicatore chiave di resilienza e fiducia nel brand da parte delle aziende e dei consumatori italiani.
I prodotti Fairtrade più amati dagli italiani
Il 2024 ha registrato una crescita generalizzata delle principali filiere Fairtrade in Italia, con dati che fotografano la solidità del modello. Le banane restano il prodotto certificato più venduto, con oltre 14.000 tonnellate (+1,5%). Il cacaoha superato le 10.000 tonnellate, in aumento del 5%, mentre il caffè, nonostante un contesto globale difficile, ha registrato un +12,5%, tornando oltre le 800 tonnellate.
Anche lo zucchero di canna ha mostrato segnali di tenuta con un +0,5%. Le novità più interessanti arrivano però dal mondo del non food: il cotone Fairtrade cresce del +40%, mentre i fiori recisi fanno segnare un +28%. Numeri che confermano la diversificazione del portafoglio Fairtrade e la sua espansione in nuovi segmenti di mercato.
Oltre 300 aziende italiane impegnate per la sostenibilità
Aumentano anche gli operatori italiani coinvolti: sono oltre 300 le aziende che oggi importano, trasformano o distribuiscono prodotti certificati Fairtrade, segnando un +3% rispetto all’anno precedente. Crescono le referenze disponibili a scaffale, soprattutto nella GDO, a testimonianza del fatto che la sostenibilità non è più una nicchia, ma una leva di competitività anche nella grande distribuzione.
Consumatori più consapevoli: lo dice Nielsen
Un ruolo decisivo in questo cambiamento è svolto dai consumatori. Secondo la recente ricerca Nielsen commissionata da Fairtrade Italia, sei italiani su dieci si fidano dei prodotti etici, e oltre l’80% di chi riconosce il marchio Fairtrade ne apprezza il valore. Il livello di notorietà del brand è cresciuto di 8 punti dal 2021, confermando la centralità del marchioin un panorama di acquisto sempre più etico.
«Fairtrade è percepito come un marchio affidabile, moderno e adatto a tutte le generazioni – spiega lo studio –. I consumatori vogliono oggi prodotti più sani, tracciabili, e scelgono brand che contribuiscono a una giusta causa.»
Dalla certificazione alla consulenza strategica
Non solo marchio: Fairtrade evolve anche nel ruolo che svolge per le aziende. Accanto alla certificazione, l’organizzazione offre oggi un supporto consulenziale per aiutare le imprese ad affrontare le nuove sfide normative, come il Regolamento UE sulla Deforestazione (EUDR) e la Direttiva sulla Due Diligence (CSDDD).
«Non ci limitiamo a certificare – sottolinea Thomas Zulian, Direttore Commerciale di Fairtrade Italia – ma accompagniamo le imprese nella costruzione di strategie sostenibili e di lungo periodo, trasformando obblighi in vantaggi competitivi concreti.»
Un concetto rafforzato anche da Paolo Pastore, Direttore Generale: «Fairtrade è oggi un sistema che unisce rigore, trasparenza e impatto reale. Rafforzare le filiere significa tutelare i diritti umani e costruire un’economia capace di guardare al futuro.»
Il valore del Premio Fairtrade
Uno degli elementi distintivi del sistema Fairtrade è il Premio: una somma extra versata per ogni prodotto venduto che viene interamente destinata a progetti di sviluppo comunitario. Nel 2024 il Premio ha toccato 4 milioni di euro in Italia, contribuendo a migliorare la qualità della vita di milioni di persone in Asia, Africa e America Latina.
Le categorie più impattanti sono state:
- Cacao: oltre 2 milioni di euro
- Banane: 743 mila euro
- Caffè: 332 mila euro
A livello globale, il Premio ha superato i 211 milioni di euro nel 2023, sostenendo iniziative in 75 Paesi, tra cui scuole, ambulatori, infrastrutture e progetti ambientali.
Un modello vincente per aziende, consumatori e pianeta
L’espansione del modello Fairtrade dimostra che la sostenibilità può generare valore reale per tutti gli attori della filiera: dal produttore locale in Ghana alla grande azienda alimentare italiana, fino allo scaffale del supermercato. È un sistema che crea fiducia, risponde alle normative europee, e soprattutto genera impatto positivo misurabile.
La trasparenza delle filiere, la resilienza delle comunità agricole e l’attenzione alla compliance normativa fanno di Fairtrade un partner sempre più strategico per le imprese che vogliono essere protagoniste della transizione sostenibile.
«Non è solo questione di prezzi giusti, ma di responsabilità condivisa» – conclude Paolo Pastore – «Fairtrade lavora ogni giorno al fianco delle aziende italiane, offrendo strumenti concreti per affrontare le sfide ambientali e sociali globali.»
Approfondisci
Per scoprire come nasce un prodotto Fairtrade e cosa significa davvero acquistarne uno, puoi consultare il sito ufficiale: