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Come muoversi a Roma: metro, bus e soluzioni per evitare il traffico

Muoversi a Roma è un’esperienza che può rivelarsi tanto affascinante quanto complicata. Tra strade millenarie, traffico intenso e turisti in ogni angolo, trovare il modo migliore per spostarsi nella Città Eterna richiede una buona dose di pianificazione. La capitale offre diverse opzioni di trasporto pubblico, tra metro, autobus e tram, oltre a soluzioni alternative come il bike sharing, i monopattini elettrici e i servizi di car sharing. Ma quali sono i mezzi più efficienti per evitare ingorghi e ritardi?

Muoversi in metro: la scelta più rapida, ma con qualche limite

La metropolitana di Roma è il mezzo più veloce per attraversare la città, grazie a tre linee principali: Linea A (rossa), Linea B (blu) e Linea C (verde). La Linea A collega la stazione Termini con il Vaticano e i quartieri sud-orientali, passando per fermate strategiche come Piazza di Spagna e Ottaviano. La Linea B, invece, attraversa la città da nord a sud, collegando la zona Eur alla stazione Tiburtina, con una diramazione per il quartiere Jonio. La Linea C è la più recente e ancora in espansione, ma già collega diverse aree della periferia est al centro città.

Tuttavia, il sistema metropolitano romano presenta delle criticità. Le fermate sono meno numerose rispetto ad altre capitali europee, il che significa che spesso è necessario combinare più mezzi per raggiungere la destinazione desiderata. Inoltre, durante le ore di punta, i treni possono essere estremamente affollati. Per evitare disagi, è consigliabile viaggiare al di fuori delle fasce orarie più congestionate, solitamente tra le 8:00 e le 9:30 del mattino e tra le 17:30 e le 19:00 nel pomeriggio. I parcheggi metro Roma sono molti, però bisogna sempre ricordarsi di prenotarli.

Autobus e tram: una rete capillare, ma attenzione agli ingorghi

Se la metro non copre tutte le aree della città, la rete di autobus e tram rappresenta una valida alternativa. Il servizio di trasporto pubblico gestito da ATAC copre Roma con centinaia di linee che collegano il centro con la periferia, offrendo soluzioni per chi deve raggiungere zone non servite dalla metro.

Tuttavia, la principale criticità degli autobus romani è il traffico. Le strade della capitale sono spesso congestionate, soprattutto nelle ore di punta, e questo può rendere il servizio meno affidabile. Per migliorare la situazione, negli ultimi anni sono state introdotte corsie preferenziali in diverse zone strategiche, che consentono agli autobus di bypassare il traffico, riducendo i tempi di percorrenza.

I tram, invece, sono meno soggetti agli ingorghi rispetto agli autobus, poiché viaggiano su percorsi dedicati. Tuttavia, la loro rete è meno estesa e spesso non collega le zone turistiche principali. Uno dei percorsi più utili è il Tram 8, che collega Piazza Venezia con il quartiere Trastevere, una delle aree più frequentate di Roma per la vita notturna e la ristorazione.

Soluzioni alternative: bike sharing, monopattini e car sharing

Negli ultimi anni, Roma ha visto un’espansione significativa dei servizi di mobilità alternativa, ideali per chi vuole evitare il traffico e spostarsi in modo più sostenibile. Il bike sharing è disponibile grazie a diverse piattaforme private, con biciclette elettriche che permettono di affrontare anche i saliscendi della città senza troppo sforzo. Tra i servizi più diffusi ci sono Lime e Dott, facilmente accessibili tramite app.

Un’altra opzione molto popolare è quella dei monopattini elettrici, presenti in tutte le zone centrali e nelle aree più frequentate dai turisti. Grazie a operatori come Bird, Helbiz e Voi, è possibile noleggiare un monopattino in pochi secondi e attraversare rapidamente le strade della città, evitando il traffico. Tuttavia, è fondamentale rispettare le regole del codice della strada e prestare attenzione alle zone vietate alla circolazione.

Per chi ha bisogno di un’auto senza possederne una, i servizi di car sharing rappresentano una soluzione pratica ed economica. Aziende come Enjoy, Share Now e LeasysGo permettono di noleggiare un’auto per pochi minuti o per un’intera giornata, con la possibilità di parcheggiare gratuitamente nelle aree riservate. Questa opzione è particolarmente utile per chi deve raggiungere zone non servite bene dai mezzi pubblici, senza dover affrontare il problema del parcheggio.

Evitare il traffico: consigli utili per spostarsi senza stress

Roma è una città in cui il traffico può diventare un ostacolo quotidiano, ma con qualche accorgimento è possibile ridurre i tempi di percorrenza e viaggiare in modo più efficiente. Pianificare gli spostamenti in anticipo è fondamentale: applicazioni come Google Maps, Moovit e Roma Mobilità offrono aggiornamenti in tempo reale sul traffico e sulle condizioni del trasporto pubblico, aiutando a scegliere il percorso più veloce.

Evitare le ore di punta può fare la differenza tra un viaggio rapido e un’odissea nel traffico. Se possibile, è meglio spostarsi prima delle 8:00 del mattino o dopo le 19:00, quando il flusso di pendolari diminuisce. Un’altra strategia utile è quella di sfruttare le zone a traffico limitato (ZTL), che regolano l’accesso alle aree più congestionate della città.

Per chi si sposta in auto, utilizzare parcheggi di scambio situati vicino alle stazioni della metro è un’ottima soluzione per evitare il caos del centro. Parcheggiare l’auto in aree come Anagnina, Rebibbia o Laurentina e proseguire con la metro permette di risparmiare tempo e ridurre lo stress legato alla ricerca di un posto auto.

Conclusione

Muoversi a Roma può sembrare una sfida, ma con la giusta organizzazione è possibile evitare il traffico e spostarsi in modo efficiente. La metropolitana rimane il mezzo più rapido, mentre autobus e tram offrono un’ampia copertura territoriale, sebbene siano soggetti agli ingorghi. Le soluzioni alternative, come il bike sharing e i monopattini elettrici, rappresentano un’opzione sempre più diffusa per chi cerca flessibilità e sostenibilità.

Pianificare i percorsi, evitare le ore di punta e sfruttare i parcheggi di scambio sono strategie essenziali per rendere gli spostamenti nella capitale più semplici e veloci. Con una combinazione di mezzi pubblici e alternative di mobilità intelligente, è possibile vivere Roma senza farsi travolgere dal traffico.

Mobilità urbana, Aixam accelera con due nuove minicar: tra tecnologia elettrica e concretezza diesel

Non solo stile o tendenze, ma soluzioni vere per le esigenze di chi si muove ogni giorno in città. Con il lancio di due nuovi modelli – la e-City GTO completamente elettrica e la Minauto Access Diesel Euro 5+ – Aixam riconferma il proprio ruolo di punto di riferimento europeo nel mondo dei quadricicli leggeri, rispondendo a una domanda che cambia ma non dimentica la sostanza: mobilità accessibile, sicura e adatta a tutti.

In un contesto dove le grandi città europee accelerano la transizione ecologica, Aixam si muove con intelligenza strategica: ampliare la gamma significa offrire alternative, non imporre scelte.

e-City GTO: autonomia e tecnologia per chi guarda avanti

Pensata per la nuova generazione di utenti urbani, la e-City GTO è il manifesto della visione elettrica del brand: un quadriciclo a batteria capace di un’autonomia di 113 km, il 50% in più rispetto alla media del mercato. Il veicolo non rinuncia al comfort: infotainment con tablet touch da 7” compatibile con Apple CarPlay e Android Auto, finiture dinamiche e un’estetica curata, pensata per un pubblico giovane e attento all’immagine.

Con il lancio della GTO, Aixam completa la propria gamma elettrica, oggi la più articolata in Europa, e lo fa offrendo anche ABS come optional, a conferma di una filosofia progettuale orientata alla sicurezza.

Minauto Access: il diesel che guarda ancora al futuro

Accanto all’evoluzione elettrica, Aixam non dimentica una parte importante della sua clientela: chi cerca affidabilità, autonomia e semplicità a un prezzo contenuto. È in quest’ottica che nasce Minauto Access Diesel Euro 5+, un modello termico compatto ed economico, pensato per chi ha bisogno di un mezzo sempre pronto, senza i vincoli delle ricariche o delle infrastrutture ancora assenti in molte aree.

Equipaggiato con motore Kubota bicilindrico, senza filtro antiparticolato né AdBlue, questo quadriciclo garantisce costi di gestione bassissimi e piena conformità alle normative Euro 5+. È, di fatto, il diesel più accessibile sul mercato dei quadricicli leggeri.

Una gamma per tutti, senza compromessi

Con questi due lanci, Aixam arriva a 10 modelli in gamma: sette disponibili in versione termica ed elettrica, due esclusivamente elettrici e uno solo diesel. Una varietà pensata non per frammentare, ma per dare libertà di scelta a ogni tipo di utente, dal neopatentato al professionista urbano, passando per chi usa la minicar in contesti rurali o semiperiferici.

«Siamo orgogliosi di offrire un prodotto che risponde alle reali necessità di chi si muove», ha dichiarato Tom Faget, Direttore Generale di Aixam Mega Italia. «La nostra forza è l’ascolto del mercato e la capacità di adattamento: il 60% del nostro venduto in Italia è elettrico, ma il diesel continua a rappresentare un’opzione concreta per migliaia di utenti».

Leadership europea, radici solide

I numeri lo dimostrano: 30,6% di quota di mercato in Europa nel segmento L6 e 25,1% in Italia, dove nel 2024 Aixam ha immatricolato oltre 4.300 unità, con una crescita del +19,2% rispetto all’anno precedente.

Fondata nel 1983, oggi parte del gruppo Polaris Industries, Aixam ha prodotto oltre 400.000 veicoli in più di 40 anni di attività. Con tre stabilimenti in Francia e oltre 350 dipendenti, la capacità produttiva può raggiungere le 30.000 unità annue.

Pragmatismo e innovazione, la ricetta di Aixam

In un settore in cui spesso le parole superano i fatti, Aixam sceglie una strada diversa: soluzioni pratiche per una mobilità reale. Non una sola via, ma un ventaglio di possibilità coerenti con i tempi e con le persone.

Con e-City GTO e Minauto Access Diesel Euro 5+, il marchio dimostra che la mobilità urbana del futuro non è solo una questione tecnologica, ma anche sociale, economica e culturale. E soprattutto: deve essere per tutti.

Sfatiamo i miti sulle auto elettriche: costi, autonomia e vantaggi

Le auto elettriche stanno guadagnando sempre più popolarità, grazie alla crescente attenzione verso la sostenibilità e alla spinta delle istituzioni verso la mobilità a zero emissioni. Tuttavia, ci sono ancora molte perplessità riguardo alla loro autonomia, ai costi e ad alcuni falsi miti che circolano sull’argomento. In questo articolo analizzeremo i principali aspetti legati alle auto elettriche, cercando di fare chiarezza su vantaggi e limiti di questa tecnologia.

Autonomia delle auto elettriche: un problema superato?

Uno dei dubbi più diffusi riguarda l’autonomia delle auto elettriche. Molti temono che un veicolo elettrico non sia in grado di coprire lunghe distanze senza frequenti ricariche. In realtà, i modelli più recenti offrono autonomie sempre più elevate, con alcuni veicoli che superano i 500 km con una singola carica. Inoltre, la rete di ricarica sta crescendo rapidamente, riducendo il rischio di rimanere senza energia durante un viaggio.

Costi: davvero più care?

Un altro tema spesso dibattuto è il costo delle auto elettriche. Sebbene il prezzo d’acquisto possa essere superiore rispetto a quello di un’auto a combustione, bisogna considerare il risparmio nel lungo periodo. Il costo dell’elettricità per km percorso è significativamente inferiore rispetto al carburante tradizionale, e i minori costi di manutenzione (grazie all’assenza di motori complessi e componenti soggetti a usura) contribuiscono a rendere le auto elettriche più convenienti nel tempo.

Falsi miti da sfatare

Ci sono diverse convinzioni errate sulle auto elettriche. Vediamone alcune:

  • Le batterie durano poco: le moderne batterie agli ioni di litio hanno una durata di vita superiore ai 10 anni e possono percorrere centinaia di migliaia di chilometri senza una significativa perdita di capacità.
  • Non sono ecologiche perché le batterie inquinano: sebbene la produzione delle batterie abbia un impatto ambientale, il ciclo di vita complessivo di un’auto elettrica è comunque molto meno inquinante rispetto a un’auto a benzina o diesel.
  • Sono poco performanti: al contrario, le auto elettriche offrono accelerazioni rapide e prestazioni spesso superiori rispetto ai modelli tradizionali, grazie alla coppia istantanea dei motori elettrici.

Auto elettriche: conclusioni

Le auto elettriche rappresentano il futuro della mobilità e offrono numerosi vantaggi in termini di efficienza, costi e sostenibilità. Sebbene vi siano ancora delle sfide da superare, come l’ampliamento delle infrastrutture di ricarica, molte delle critiche mosse contro questa tecnologia si basano su informazioni ormai superate o errate. Con il continuo progresso tecnologico, l’adozione delle auto elettriche diventerà sempre più vantaggiosa e accessibile a tutti.

Racchetta da padel di lusso: Lamborghini e Babolat insieme per un’innovazione unica

La collaborazione tra Lamborghini e Babolat ha dato vita a una racchetta da padel di lusso unica nel suo genere. La BL002 rappresenta il perfetto incontro tra il mondo del padel e l’ingegneria automotive, portando il concetto di lusso e prestazioni ai massimi livelli.

Un design esclusivo

Il design della BL002 è ispirato alle auto sportive Lamborghini, con l’utilizzo di materiali pregiati come la fibra di carbonio. Ogni dettaglio è stato progettato per ottimizzare le prestazioni in campo, rendendo questa racchetta una delle più avanzate e desiderabili sul mercato.

Innovazione tecnologica

La racchetta da padel di lusso non è solo una questione di estetica: Babolat, leader nel settore delle racchette da padel, ha messo a frutto il suo vasto know-how tecnologico per creare una racchetta che garantisce prestazioni eccellenti. La collaborazione con Lamborghini ha permesso l’introduzione di innovazioni tecniche che miglioreranno l’esperienza di gioco.

Performance e comfort

Oltre all’aspetto estetico e alla tecnologia, la BL002 è progettata per garantire il massimo comfort ai giocatori. Grazie alla combinazione di materiali avanzati e alla ricerca continua delle performance più elevate, questa racchetta rappresenta il top per gli appassionati di padel che cercano il meglio.

Un prodotto da collezione

La BL002 è molto più di una semplice racchetta da padel di lusso : è un oggetto di desiderio, un simbolo di esclusività per chi vuole distinguersi nel mondo del padel. Un prodotto che racchiude il meglio dell’ingegneria sportiva e automobilistica, perfetto per i giocatori più esigenti e per gli appassionati di supercar.






Ripensare la mobilità a Milano: il referendum sui divieti alle moto divide la città

Il dibattito sulla mobilità urbana milanese si infiamma attorno a un tema cruciale: il divieto di circolazione per migliaia di motocicli, previsto dalla normativa comunale a partire da ottobre 2025. Un provvedimento che, se applicato integralmente, rischierebbe di estromettere dalle strade circa il 70% del parco moto circolante. Una misura che ha spinto Assomobilità, insieme a cittadini, associazioni di categoria e consiglieri comunali, a promuovere un doppio referendum per revocare e abrogare la delibera del Comune di Milano.

Milano e i divieti ai motocicli, in arrivo il referendum abrogativo

I numeri del provvedimento e le sue conseguenze

Secondo i dati ACI, a Milano circolano circa 193.000 motocicli. Di questi, oltre 71.000 rientrano nelle categorie Euro 0, 1 e 2, destinati a essere fermati dal 1 ottobre 2025. Una prima misura a cui, entro il 2028, seguirà anche il blocco degli Euro 3 a quattro tempi. Il risultato? Un taglio drastico a quasi l’80% delle due ruote attualmente in strada.

Una scelta, questa, che secondo molti esperti e stakeholder del settore rischia di avere un impatto trascurabile sull’inquinamento atmosferico ma effetti disastrosi sulla mobilità cittadina e sul comparto economico legato ai motocicli.

Le parole di Assomobilità e la posizione delle istituzioni

Simonpaolo Buongiardino, presidente di Assomobilità e consigliere di Confcommercio Milano, ha espresso grande preoccupazione: «I divieti colpiscono un mezzo che rappresenta appena l’1,3% delle emissioni cittadine, secondo i dati dell’Agenzia europea dell’ambiente. Si tratta di un provvedimento ideologico, che non migliora la qualità dell’aria ma aggrava traffico e disagio sociale».

Secondo il report 2025 della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA), le emissioni dei motocicli Euro 0-2 a Milano contribuiscono per appena lo 0,11% ai gas serra, lo 0,24% agli ossidi di azoto e lo 0,06% al particolato. Numeri irrisori, che pongono seri dubbi sull’effettiva utilità della misura.

I promotori del referendum e la mobilitazione cittadina

L’iniziativa referendaria è stata presentata dai consiglieri comunali Enrico Marcora e Riccardo Truppo, con il supporto di motoclub, associazioni di settore e oltre 20.000 firmatari di una precedente petizione. La conferenza stampa del 31 marzo 2025 ha visto la partecipazione di rappresentanti istituzionali, giornalisti e protagonisti del mondo motociclistico come Roberto Parodi e Ivan Bidorini.

Un referendum per difendere il diritto alla mobilità

I promotori sottolineano come i motocicli rappresentino una risposta concreta ai problemi del traffico urbano. Più agili, meno inquinanti delle auto e facilmente parcheggiabili, contribuiscono a una città più fluida e accessibile. L’obiettivo è quello di dare voce a chi utilizza le due ruote per lavoro o per necessità, spesso appartenente alle fasce sociali meno abbienti.

Divieto moto Milano: il percorso referendario secondo lo statuto comunale

Il regolamento del Comune di Milano prevede due fasi per l’indizione di un referendum: la prima, con almeno 1.200 firme per la presentazione del quesito; la seconda, con la raccolta di 15.000 sottoscrizioni per il voto popolare. Attualmente i quesiti sono al vaglio del Collegio dei Garanti. Se giudicati ammissibili, partirà la campagna per la raccolta definitiva.

Divieto moto Milano: le prospettive future e l’appello al dialogo

«Il referendum è uno strumento utile, ma serve anche un confronto costruttivo con l’Amministrazione comunale», afferma Buongiardino. L’auspicio è che si possano trovare soluzioni meno penalizzanti e più aderenti alla realtà, magari incentivando la sostituzione dei mezzi più inquinanti senza ricorrere a divieti generalizzati.

Il confronto è aperto, e nei prossimi mesi sarà al centro del dibattito pubblico cittadino.

Autotorino lancia ATFLOW: un nuovo protagonista per l’importazione automotive in Italia

Nasce ATFLOW, nuova realtà italiana interamente controllata da Autotorino e specializzata nell’importazione e distribuzione di marchi automobilistici internazionali. Con una struttura agile e un team dirigenziale d’eccellenza, ATFLOW punta a ridisegnare il panorama distributivo del settore, offrendo un portafoglio di brand innovativi e una rete in rapida espansione.

Una strategia mirata per affrontare le sfide del mercato

L’industria automobilistica vive oggi una fase di trasformazione profonda. In un contesto segnato dalla transizione energetica, dal progresso tecnologico e dalla pressione normativa, ATFLOW nasce per offrire risposte concrete e innovative alle nuove esigenze del mercato. Come spiega il presidente Mattia Vanini, «abbiamo unito competenza, visione e spirito imprenditoriale per costruire un progetto solido, capace di generare valore per clienti, dealer e stakeholder».

Brand internazionali e gamma completa

Il progetto parte con tre marchi strategicamente selezionati:

  • INEOS Automotive: marchio premium britannico, che unisce estetica iconica e robustezza tecnica, ideale per un pubblico amante del fuoristrada di alta gamma.
  • KGM (KG Mobility): evoluzione di SsangYong, marchio coreano con una gamma completa di SUV e propulsioni tradizionali, elettriche e ibride.
  • XPENG: tra i leader globali nel settore dei veicoli elettrici, si distingue per le soluzioni high-tech e l’approccio pionieristico alla mobilità del futuro.

Una rete di vendita già strutturata

ATFLOW parte con 15 dealer e 35 filiali operative. L’obiettivo è ambizioso: raggiungere entro fine anno 30 partner e 70 punti vendita e assistenza in tutta Italia. Il modello valorizza il ruolo centrale dei concessionari come punto di contatto fondamentale con il territorio e la clientela.

Governance e know-how di alto livello

A guidare ATFLOW, insieme al presidente Vanini, un board composto da Radek Jelinek, Gian Leonardo Fea e Luca Ronconi: figure con esperienze apicali nei principali gruppi automobilistici e una visione chiara delle dinamiche europee.

Un progetto per il futuro della mobilità

Oltre all’ampliamento della rete, ATFLOW mira a costruire una piattaforma di servizi a supporto dei dealer, garantendo strumenti digitali e soluzioni per un’esperienza cliente evoluta. In un settore in cui tecnologia, sostenibilità e servizio sono le parole chiave, ATFLOW si propone come attore autorevole, credibile e orientato al lungo termine.

Motomorphosis, premiati gli studenti vincitori del concorso “Accendi la mente, usa le mani”

Nella mattinata di Lunedì 31 Marzo 2025 l’Associazione Culturale Motomorphosis e Regione Lombardia, hanno premiato gli studenti vincitori del concorso “Accendi la mente, usa le mani”. La cerimonia si è tenuta al 39esimo piano di Palazzo Lombardia, presso il Belvedere Silvio Berlusconi. A presiedere la cerimonia il Fondatore e Presidente di Motomorphosis Andrea C.C. Ducati e il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.

“Accendi la mente, usa le mani” è un concorso artistico organizzato con il patrocinio di Regione Lombardia, ADI, Polizia di Stato e Arma dei Carabinieri, e sostenuto dai tanti partner di Motomorphosis, nato con l’intento di diffondere e sviluppare nei giovani la cultura della sicurezza, dell’educazione e della convivenza, insieme al rispetto del prossimo nell’ambito della condivisione. Gli studenti delle scuole aderenti al progetto educativo hanno progettato e realizzato una veste grafica della silhouette della moto, simbolo istituzionale di Motomorphosis e suo mezzo di comunicazione.

Durante la cerimonia di premiazione sono intervenuti, oltre ad Andrea C.C. Ducati e il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana anche Giorgio Caporaso – Vice Presidente ADI Lombardia, Alessandro D’annibale – General Manager di BigRock Institute, Marco D’aleo Comandante Nucleo Radiomobile Milano e Alberto Navone Presidente ASD Motoclub Motofalchi Milano. I relatori di questo incontro hanno evidenziato l’importanza della sicurezza stradale e di quanto sia virtuoso l’operato di Motomorphosis che con la sua mission porta nelle scuole di ogni genere e grado valori e principi fondamentali nella convivenza in strada e non solo

“È fondamentale – ha affermato il governatore Fontana – che si parta fin da ragazzi a spiegare come le regole debbano essere rispettate in tutti i campi della vita. Nel campo della circolazione stradale, purtroppo, si tratta di regole che, se violate, le conseguenze sono immediate e sotto gli occhi di tutti”. “È importante che ci si renda conto che esista una propria libertà – ha concluso il presidente – ma mai come in questo caso la propria libertà rischia di incidere su quella degli altri. È necessario, dunque, spiegare, discutere, fare riflessioni per convincere i ragazzi affinché queste regole siano sempre rispettate”.

“La presenza presso Regione Lombardia – ha detto Andrea C.C. Ducati, presidente e fondatore di Motomorphosis – sottolinea l’impegno e l’attenzione che le istituzioni hanno nei confronti della nostra mission: trasmettere nelle scuole di ogni genere e grado e quindi alle generazioni future, la cultura della sicurezza e della salute, nonché il rispetto del prossimo nell’ambito della convivenza stradale”.

Aurora Scalese dell’Istituto Comprensivo Scuola Primaria di Cisano Bergamasco, Beatrice Raineri Scuola Media Marconi di Brescia e Giovanni Grosso Scuola Media Craducci di Gavirate hanno realizzato i migliori lavori artistici.

I vincitori hanno ricevuto 3 motoscrivania su cui dovranno riprodurre le loro idee creative, con l’aiuto di un tutor Motomorphosis, e ulteriori premi messi in palio dai partner dell’Associazione. Inoltre avranno la possibilità di trascorrere una giornata all’interno di BigRock Institute di Roncade (TV), eccellenza nel panorama didattico e partner dell’Associazione.

Volvo FH Aero vince il Green Truck 2025: un camion rivoluzionario per efficienza e sostenibilità

Il Volvo FH Aero ha recentemente conquistato il titolo di vincitore del Green Truck 2025, il premio che riconosce l’eccellenza nei consumi e nelle prestazioni ambientali dei veicoli pesanti. Questo successo sottolinea l’impegno di Volvo Trucks verso un futuro di trasporto più sostenibile ed efficiente.

Cos’è il Green Truck test 2025?

Il Green Truck Test è una competizione annuale, organizzata dalle riviste specializzate Trucker e Verkehrs-Rundschau, che ha l’obiettivo di individuare il camion a lungo raggio più efficiente in termini di consumo di carburante. Il test viene svolto su un percorso predefinito e comprende vari parametri, come il consumo medio di carburante e le emissioni di CO2.

Volvo FH Aero: il camion più efficiente di sempre

Si è distinto grazie alla sua combinazione di design aerodinamico e motore altamente efficiente. Con un consumo medio di 21,20 litri per 100 km, il veicolo ha superato la concorrenza, confermandosi il camion più efficiente del test.

Jan Hjelmgren, responsabile gestione prodotti di Volvo Trucks, ha commentato: «Siamo orgogliosi di vedere confermata da un test esterno l’efficienza superiore del nostro veicolo, che aiuta a ridurre i consumi e le emissioni di CO2».

Tecnologie innovative per risparmiare carburante

Il Volvo FH Aero è dotato di un motore D13 da 420 CV e del pacchetto I-Save, che ottimizza i consumi grazie a tecnologie avanzate. Un altro punto di forza è il Camera Monitor System, che migliora l’aerodinamica e consente un risparmio ulteriore di carburante.

Versioni green del Volvo FH Aero

Oltre al modello diesel, il Volvo FH Aero è disponibile anche in versioni electric e a gas, che supportano carburanti rinnovabili come biogas, biodiesel e HVO. Questo rende il Volvo FH Aero una scelta ecologica, in grado di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2.

L’impegno di Volvo per la sostenibilità

Volvo Trucks continua a puntare sulla sostenibilità come pilastro fondamentale per il futuro del trasporto pesante. Con soluzioni innovative, l’azienda sta ridefinendo il concetto di efficienza, riducendo i consumi e promuovendo l’adozione di carburanti alternativi.

Il futuro del trasporto pesante

La vittoria al Green Truck 2025 dimostra che il futuro del trasporto pesante è green. Con modelli come il Volvo FH Aero, Volvo Trucks sta aprendo la strada a un trasporto più ecologico ed economico. La combinazione di efficienza, tecnologie avanzate e opzioni di carburante sostenibile segna una vera e propria rivoluzione nel settore.

Reflective: L’auto elettrica del futuro che rivoluzionerà il mercato delle microcar

Innovazione e sostenibilità al centro del progetto che punta a migliorare la sicurezza e la qualità della vita nelle aree urbane.

Il mondo della mobilità urbana sta vivendo una grande trasformazione. Tra le innovazioni più interessanti c’è Reflective, una microcar elettrica progettata per rispondere alle sfide delle città moderne. Questo veicolo nasce dalla collaborazione tra università e centri di ricerca europei,con un investimento di quasi 8 milioni di euro da parte dell’Unione Europea.

Reflective: Un progetto innovativo finanziato dall’UE

Reflective è il frutto di un ampio progetto internazionale, che ha visto il coinvolgimento di università e aziende, come l’Università Niccolò Cusano (Unicusano). L’obiettivo è sviluppare un veicolo tecnologico, sicuro e versatile, in grado di rispondere alle esigenze della mobilità urbana. Con una riconfigurabilità unica, il veicolo può passare facilmente dal trasporto persone a quello merci.

Unicità e innovazione: Le caratteristiche di Reflective

Reflective si distingue per molte caratteristiche innovative. Tra queste, la riconfigurabilità , che consente di adattare l’interno del veicolo alle esigenze del momento.”Reflective è un veicolo che può essere usato sia per il trasporto di persone che di merci”, afferma Daniele Chiappini ,professore dell’Unicusano. In termini di sicurezza, Reflective ha ottenuto un importante risultato: quattro stelle EuroNCAP, il punteggio più alto per una microcar. Questo evidenzia l’impegno verso la sicurezza, sempre più cruciale per i consumatori.

Ricarica wireless: Addio al “panic charge”

Una delle caratteristiche più rivoluzionarie di Reflective è il sistema di ricarica wireless. Non ci sono più cavi per la ricarica, eliminando il problema del “panic charge”, la paura di rimanere senza energia. Il sistema wireless consente ai conducenti di ricaricare facilmente il veicolo senza complicazioni.

Comfort e sostenibilità: Un’auto elettrica per il futuro

Oltre a queste innovazioni, Reflective è progettata per offrire anche comfort . È equipaggiata con un sistema di condizionamento dell’abitacolo , una funzionalità non comune nelle microcar. Questo aumenta il piacere di guida, rendendo l’esperienza di viaggio più piacevole. Reflective è anche un passo importante verso un futuro sostenibile . Con la sua motorizzazione elettrica, il veicolo contribuisce a ridurre il traffico e migliorare la qualità dell’aria nelle città.




Futuro del settore automotive: soluzioni strategiche per rilanciare l’industria Europea

Il settore automotive Europeo: crisi e opportunità

Il settore automotive europeo sta attraversando una fase particolarmente critica. Le sfide legate alla transizione verso l’elettrico, il rallentamento della produzione e l’incertezza sulle politiche industriali stanno mettendo a dura prova uno dei comparti più rilevanti per l’economia continentale. Nel corso della prima giornata di #FORUMAutoMotive, organizzato per celebrare il decimo anniversario del movimento, politici, sindacati e rappresentanti della filiera hanno lanciato un appello urgente per salvaguardare l’industria e proteggerne l’occupazione.

Le sfide del settore automotive

Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, ha aperto il dibattito ribadendo che molte delle problematiche sollevate dieci anni fa sono ancora attuali. A partire dalla necessità di un rinnovo del parco circolante, passando per la razionalizzazione della fiscalità e la sostenibilità del settore, fino ad arrivare alla gestione delle politiche europee che sembrano troppo influenzate da approcci ideologici. Bonora ha avvertito della necessità di un piano strategico che non solo affronti la crisi produttiva, ma che sappia anche prevedere soluzioni concrete per garantire la competitività delle imprese e la protezione dei posti di lavoro.

Politica e sindacati: un appello alla responsabilità

L’evento ha visto l’intervento di diversi esponenti politici, tra cui Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia), che ha sollevato perplessità riguardo la proposta di una riconversione militare del settore automotive. Fidanza ha spiegato che, prima di pensare a una tale trasformazione, è fondamentale sostenere e proteggere ciò che resta del settore automotive, utilizzando politiche strategiche che mirano a salvaguardare la filiera e l’occupazione.

Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) ha aggiunto che l’approccio della Commissione Europea, troppo centrato sulla transizione ecologica e la “sostenibilità”, non tiene conto delle reali necessità del settore. Rizzo ha dichiarato: «Non è credibile pensare di riconvertire l’industria dell’auto in un’industria bellica. Dobbiamo concentrarci sulla difesa dell’occupazione e su scelte industriali concrete, non ideologiche».

Isabella Tovaglieri, Eurodeputata di Forza Italia, ha condiviso la posizione critica, sostenendo che, pur essendo un passo importante riaprire il dibattito sul futuro dell’auto, le soluzioni proposte finora non sono sufficienti. Tovaglieri ha criticato la continua imposizione di sanzioni sulle case automobilistiche e ha chiesto che i biocarburanti vengano reinseriti nell’agenda politica dell’UE, come soluzione alternativa per la decarbonizzazione del settore.

Sindacati: una transizione equa è possibile

I sindacati hanno avuto un ruolo fondamentale nell’evento, ribadendo l’importanza di politiche industriali che tengano conto della giustizia sociale. Stefano Boschini (FIM-CISL) ha richiesto l’introduzione di misure straordinarie di supporto ai lavoratori, come gli ammortizzatori sociali, durante la transizione verso un’industria più verde. Boschini ha sottolineato che «la transizione ecologica non può avvenire a scapito dei posti di lavoro». Samuele Lodi (FIOM-CGIL) ha messo in guardia contro l’incertezza che regna in Europa riguardo alla transizione verso l’elettrico, sostenendo che le politiche industriali devono partire dalle reali necessità del settore e dai territori, con risorse adeguate e azioni concrete.

Rocco Palombella, Segretario Generale UILM, ha evidenziato come molte scelte politiche, come la promozione del “tutto elettrico”, abbiano avuto effetti negativi sul mercato e sull’occupazione. Ha messo in evidenza che, mentre l’industria automobilistica italiana è in forte crisi, non si vedono azioni adeguate per sostenere il settore e il suo tessuto produttivo.

La filiera automotive: un settore cruciale da rilanciare

Un tema ricorrente emerso nel dibattito è stato quello della perdita di competitività della filiera automotive italiana. Gianmarco Giorda (ANFIA) ha commentato: «In pochi anni, l’Italia ha perso 3 milioni di veicoli venduti e ora, con i progetti dei costruttori cinesi che sono stati messi in pausa, la situazione si fa sempre più critica». Andrea Cardinali (UNRAE) ha sottolineato che le previsioni per le immatricolazioni di auto nel 2025 sono preoccupanti e ha criticato la gestione del Green Deal europeo, ritenendo illogico attribuire tutta la colpa della crisi alla transizione ecologica senza aver messo in atto misure economiche concrete per sostenere la domanda e l’occupazione.

La transizione elettrica: soluzioni realistiche e sostenibili

Fabio Pressi (Motus-E) ha evidenziato che, sebbene la transizione elettrica sia ormai inarrestabile, ci sono ancora molte sfide da affrontare, tra cui l’infrastruttura di ricarica. Secondo Pressi, il calo delle vendite di auto elettriche in Italia è dovuto alla scarsa consapevolezza dei consumatori riguardo l’uso delle colonnine di ricarica. Gianni Murano (UNEM) ha aggiunto che la Commissione Europea sta insistere su un approccio che favorisce una monocrazia tecnologica, senza prendere in considerazione soluzioni alternative che potrebbero rendere la transizione più realistica e meno costosa.

Riconversione bellica: una soluzione inaccettabile

Un tema particolarmente controverso trattato durante #FORUMAutoMotive è stato quello della possibile riconversione del settore automotive in un’industria bellica, una proposta avanzata da alcuni ambienti politici. La maggior parte degli intervenuti, tra cui politici, sindacati e rappresentanti della filiera, ha respinto questa idea, sottolineando che il settore automotive deve rimanere focalizzato sulle sue esigenze civili e industriali. L’incontro ha evidenziato la necessità di puntare su politiche industriali che non solo incentivino l’innovazione tecnologica ma che siano anche economicamente sostenibili, senza cedere a pressioni ideologiche che potrebbero danneggiare l’intero comparto.