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Renault Group, Luca de Meo si dimette: nuova fase per il gruppo francese

Dopo cinque intensi anni alla guida del Renault Group, Luca de Meo ha annunciato la sua decisione di dimettersi, lasciando ufficialmente la carica di CEO il prossimo 15 luglio 2025. L’annuncio è arrivato nella serata del 15 giugno, durante una riunione del Consiglio di Amministrazione presieduta da Jean-Dominique Senard, che ha ringraziato pubblicamente de Meo per il suo contributo decisivo nella trasformazione e nel rilancio del gruppo francese.

L’uscita di scena di de Meo, che lascia il settore automobilistico per affrontare nuove sfide professionali in altri ambiti, rappresenta un passaggio cruciale per Renault, che si prepara ad aprire una nuova fase del proprio percorso industriale. Come confermato dal comunicato ufficiale, il processo di selezione del nuovo CEO è stato già avviato sulla base del piano di successione esistente.

Una trasformazione chiamata «Renaulution»

Quando Luca de Meo è arrivato in Renault nel 2020, l’azienda si trovava in un momento estremamente critico. I conti erano in rosso, la gamma prodotto stagnante e l’identità del marchio smarrita in un mercato sempre più competitivo. In appena cinque anni, il manager ha impresso una svolta radicale, avviando la celebre strategia di rilancio nota come «Renaulution»: un piano triennale che ha ridisegnato l’intero ecosistema Renault, riportandolo su basi solide.

Sotto la sua guida, Renault è tornata a generare profitti, ha rilanciato modelli iconici e ha avviato un’importante trasformazione digitale, elettrica e organizzativa. «Abbiamo fatto ciò che molti ritenevano impossibile», ha dichiarato lo stesso de Meo. I risultati, del resto, parlano chiaro: nel 2024, Renault ha registrato i migliori dati economici della sua storia recente, con una crescita a doppia cifra nei principali mercati e un’espansione significativa dell’offerta elettrica e ibrida.

I nuovi modelli e il ritorno della passione

Uno degli elementi più apprezzati del mandato di de Meo è stato il rilancio dell’identità di marca. Da ex responsabile di marchi come Fiat, Abarth e SEAT, ha saputo portare in Renault uno spirito creativo e una visione strategica fuori dagli schemi. Modelli come la nuova Renault 5 E-Tech Electric, la Mégane E-Tech e il ritorno della R4 in versione elettricasono stati accolti con entusiasmo dal pubblico e dalla critica.

«Luca de Meo non è stato solo un manager, ma un capitano d’industria creativo, impegnato, appassionato e fonte d’ispirazione», ha dichiarato Senard nel suo messaggio di congedo. «Oggi tutta l’azienda si unisce a me per ringraziarlo per questi anni e per le sfide collettive che abbiamo superato insieme».

Il futuro di Renault dopo de Meo

Con il suo addio, Renault si affaccia a una nuova fase di trasformazione, forte di una squadra dirigente coesa, di una struttura organizzativa più snella e di un piano strategico già tracciato per affrontare le sfide dell’elettrificazione, della digitalizzazione e della sostenibilità. Il Consiglio di Amministrazione ha voluto sottolineare la fiducia nella leadership interna, confermando che la transizione sarà gestita secondo un percorso già definito, evitando scossoni e garantendo continuità al progetto di crescita.

Non sono ancora emersi nomi ufficiali per la successione, ma tra gli insider si fa il nome di Fabrice Cambolive, attuale COO del gruppo, come possibile erede. Tuttavia, ogni decisione verrà presa nelle prossime settimane, seguendo criteri di competenza e visione strategica in linea con il lavoro fin qui svolto.

Le parole d’addio di Luca de Meo

Nel suo discorso di commiato, il CEO uscente ha ribadito il senso di soddisfazione per il percorso fatto. «C’è un momento nella vita in cui capisci che il lavoro è fatto», ha spiegato. «Lascio un’azienda trasformata, pronta per il futuro. Abbiamo una squadra forte, un’organizzazione agile e un piano strategico già avviato per la prossima generazione di prodotti. È il momento di passare il testimone».

Luca de Meo ha poi voluto ringraziare i collaboratori, che ha definito con affetto i «Renaulutionnaires»: donne e uomini che hanno creduto nel cambiamento e che, secondo le sue parole, rappresentano il vero motore dell’azienda. «Guidare Renault è stato un privilegio, un’avventura umana e industriale irripetibile. Per questo, sarò per sempre grato», ha concluso.

Una nuova avventura lontano dai motori

Il futuro professionale di de Meo resta per ora avvolto nel riserbo, ma le sue parole fanno intuire un interesse per settori differenti rispetto a quello automotive. Forte di una carriera che lo ha visto protagonista in aziende come Toyota, Fiat, Audi e Volkswagen, non è escluso che possa puntare a incarichi di rilievo in ambiti come la tecnologia, l’energia o l’innovazione digitale.

Quello che è certo è che il suo impatto sul settore automobilistico europeo sarà ricordato a lungo. De Meo ha saputo coniugare rigore industriale e visione creativa, portando una casa automobilistica in crisi verso una nuova stagione di successi. Ora, con Renault pronta a spiccare il volo nella nuova era elettrica e sostenibile, il manager spagnolo può guardare avanti, con lo sguardo rivolto a nuove sfide.

Futuro del settore automotive: soluzioni strategiche per rilanciare l’industria Europea

Il settore automotive Europeo: crisi e opportunità

Il settore automotive europeo sta attraversando una fase particolarmente critica. Le sfide legate alla transizione verso l’elettrico, il rallentamento della produzione e l’incertezza sulle politiche industriali stanno mettendo a dura prova uno dei comparti più rilevanti per l’economia continentale. Nel corso della prima giornata di #FORUMAutoMotive, organizzato per celebrare il decimo anniversario del movimento, politici, sindacati e rappresentanti della filiera hanno lanciato un appello urgente per salvaguardare l’industria e proteggerne l’occupazione.

Le sfide del settore automotive

Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, ha aperto il dibattito ribadendo che molte delle problematiche sollevate dieci anni fa sono ancora attuali. A partire dalla necessità di un rinnovo del parco circolante, passando per la razionalizzazione della fiscalità e la sostenibilità del settore, fino ad arrivare alla gestione delle politiche europee che sembrano troppo influenzate da approcci ideologici. Bonora ha avvertito della necessità di un piano strategico che non solo affronti la crisi produttiva, ma che sappia anche prevedere soluzioni concrete per garantire la competitività delle imprese e la protezione dei posti di lavoro.

Politica e sindacati: un appello alla responsabilità

L’evento ha visto l’intervento di diversi esponenti politici, tra cui Carlo Fidanza (Fratelli d’Italia), che ha sollevato perplessità riguardo la proposta di una riconversione militare del settore automotive. Fidanza ha spiegato che, prima di pensare a una tale trasformazione, è fondamentale sostenere e proteggere ciò che resta del settore automotive, utilizzando politiche strategiche che mirano a salvaguardare la filiera e l’occupazione.

Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare) ha aggiunto che l’approccio della Commissione Europea, troppo centrato sulla transizione ecologica e la “sostenibilità”, non tiene conto delle reali necessità del settore. Rizzo ha dichiarato: «Non è credibile pensare di riconvertire l’industria dell’auto in un’industria bellica. Dobbiamo concentrarci sulla difesa dell’occupazione e su scelte industriali concrete, non ideologiche».

Isabella Tovaglieri, Eurodeputata di Forza Italia, ha condiviso la posizione critica, sostenendo che, pur essendo un passo importante riaprire il dibattito sul futuro dell’auto, le soluzioni proposte finora non sono sufficienti. Tovaglieri ha criticato la continua imposizione di sanzioni sulle case automobilistiche e ha chiesto che i biocarburanti vengano reinseriti nell’agenda politica dell’UE, come soluzione alternativa per la decarbonizzazione del settore.

Sindacati: una transizione equa è possibile

I sindacati hanno avuto un ruolo fondamentale nell’evento, ribadendo l’importanza di politiche industriali che tengano conto della giustizia sociale. Stefano Boschini (FIM-CISL) ha richiesto l’introduzione di misure straordinarie di supporto ai lavoratori, come gli ammortizzatori sociali, durante la transizione verso un’industria più verde. Boschini ha sottolineato che «la transizione ecologica non può avvenire a scapito dei posti di lavoro». Samuele Lodi (FIOM-CGIL) ha messo in guardia contro l’incertezza che regna in Europa riguardo alla transizione verso l’elettrico, sostenendo che le politiche industriali devono partire dalle reali necessità del settore e dai territori, con risorse adeguate e azioni concrete.

Rocco Palombella, Segretario Generale UILM, ha evidenziato come molte scelte politiche, come la promozione del “tutto elettrico”, abbiano avuto effetti negativi sul mercato e sull’occupazione. Ha messo in evidenza che, mentre l’industria automobilistica italiana è in forte crisi, non si vedono azioni adeguate per sostenere il settore e il suo tessuto produttivo.

La filiera automotive: un settore cruciale da rilanciare

Un tema ricorrente emerso nel dibattito è stato quello della perdita di competitività della filiera automotive italiana. Gianmarco Giorda (ANFIA) ha commentato: «In pochi anni, l’Italia ha perso 3 milioni di veicoli venduti e ora, con i progetti dei costruttori cinesi che sono stati messi in pausa, la situazione si fa sempre più critica». Andrea Cardinali (UNRAE) ha sottolineato che le previsioni per le immatricolazioni di auto nel 2025 sono preoccupanti e ha criticato la gestione del Green Deal europeo, ritenendo illogico attribuire tutta la colpa della crisi alla transizione ecologica senza aver messo in atto misure economiche concrete per sostenere la domanda e l’occupazione.

La transizione elettrica: soluzioni realistiche e sostenibili

Fabio Pressi (Motus-E) ha evidenziato che, sebbene la transizione elettrica sia ormai inarrestabile, ci sono ancora molte sfide da affrontare, tra cui l’infrastruttura di ricarica. Secondo Pressi, il calo delle vendite di auto elettriche in Italia è dovuto alla scarsa consapevolezza dei consumatori riguardo l’uso delle colonnine di ricarica. Gianni Murano (UNEM) ha aggiunto che la Commissione Europea sta insistere su un approccio che favorisce una monocrazia tecnologica, senza prendere in considerazione soluzioni alternative che potrebbero rendere la transizione più realistica e meno costosa.

Riconversione bellica: una soluzione inaccettabile

Un tema particolarmente controverso trattato durante #FORUMAutoMotive è stato quello della possibile riconversione del settore automotive in un’industria bellica, una proposta avanzata da alcuni ambienti politici. La maggior parte degli intervenuti, tra cui politici, sindacati e rappresentanti della filiera, ha respinto questa idea, sottolineando che il settore automotive deve rimanere focalizzato sulle sue esigenze civili e industriali. L’incontro ha evidenziato la necessità di puntare su politiche industriali che non solo incentivino l’innovazione tecnologica ma che siano anche economicamente sostenibili, senza cedere a pressioni ideologiche che potrebbero danneggiare l’intero comparto.

No alla conversione militare dell’industria automobilistica: politica, sindacati e filiera chiedono strategie mirate per rilanciare il settore automotive

L’industria automobilistica italiana, protagonista di una crisi produttiva sempre più acuta, necessita di misure concrete per il rilancio, lontane da approcci ideologici. La recente discussione organizzata da #FORUMAutoMotive ha visto la partecipazione di esponenti della politica, dei sindacati e dei rappresentanti della filiera automotive, che hanno sollevato il tema della possibile riconversione militare del settore. Il messaggio emerso è chiaro: è necessario un sostegno strategico per il settore, non un orientamento ideologico che metta a rischio il futuro dell’industria.

Il ruolo di #FORUMAutoMotive: un appello alla politica per soluzioni concrete

Pierluigi Bonora, promotore di #FORUMAutoMotive, ha ricordato come molte delle problematiche evidenziate dieci anni fa, come il rinnovo del parco circolante e la razionalizzazione della fiscalità, siano ancora lontane da una risoluzione. Bonora ha inoltre sottolineato come la pandemia abbia aggravato la situazione, aggiungendo nuove complessità legate a scelte politiche influenzate da fattori ideologici. In questo contesto, il settore automotive si trova oggi a dover fare i conti con pressioni geopolitiche che spingono verso una riconversione della filiera per la produzione bellica. Il Piano dell’Unione Europea e la revisione del Green Deal sono tra i temi centrali del dibattito, insieme alle difficoltà di un settore che si trova a fronteggiare una competizione globale sempre più feroce.

Le preoccupazioni della politica: un settore in bilico

Il confronto tra i rappresentanti politici ha evidenziato posizioni diverse riguardo il futuro dell’automotive. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia, ha sottolineato che parlare di riconversione del settore è prematuro, invitando invece a concentrarsi sulla salvaguardia di una filiera cruciale per l’Italia e per l’Europa. Fidanza ha richiamato l’attenzione sulla necessità di prendere decisioni strategiche per sostenere l’industria automobilistica, evitando soluzioni affrettate che potrebbero danneggiare ulteriormente il settore.

Una crisi economica che può avere conseguenze

Marco Rizzo, coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare, ha messo in guardia contro l’inadeguatezza della politica europea nel rispondere ai rapidi cambiamenti in atto. Rizzo ha espresso preoccupazione per le potenziali conseguenze di un fallimento della proposta Green e per una crisi economica che rischia di compromettere ulteriormente l’industria automobilistica europea. L’intervento di Isabella Tovaglieri, eurodeputata e membro della Commissione Industria, ha evidenziato i progressi parziali ottenuti finora, ma ha ribadito che le sanzioni previste per i produttori di automobili restano un tema caldo da risolvere.

Sindacati e occupazione: difesa dei posti di lavoro e transizione giusta

I sindacati hanno posto al centro del dibattito la protezione dell’occupazione e la necessità di una transizione ecologica che non metta a rischio i posti di lavoro. Stefano Boschini, responsabile del settore automotive FIM-CISL, ha sottolineato che l’economia militare non può sostituire quella civile e che la transizione verso un’economia sostenibile richiede risorse adeguate per garantire la tutela dei lavoratori. Samuele Lodi, segretario nazionale FIOM-CGIL, ha espresso preoccupazione per la sostenibilità sociale ed economica della transizione ecologica, in particolare per quanto riguarda il disimpegno graduale di Stellantis in Italia e l’incertezza sulla realizzazione di progetti strategici come la gigafactory a Termoli.

Promesse disattese nel settore automotive

Rocco Palombella, segretario generale della UILM, ha criticato la reticenza dei politici a prendere una posizione chiara, ricordando come molte delle promesse fatte in passato, come la crescita dell’occupazione nel settore, siano rimaste disattese. Ha anche sottolineato come l’industria italiana stia subendo un grave danno, sacrificando il proprio mercato e la propria componente industriale a favore di produttori stranieri, in particolare cinesi.

La filiera automotive: proposte per un rilancio sostenibile del settore

Il dibattito ha incluso anche le voci della filiera automotive, che hanno avanzato proposte per far fronte alla crisi del settore. Gianmarco Giorda, direttore generale di ANFIA, ha evidenziato la perdita di tre milioni di veicoli venduti negli ultimi anni, sottolineando come le proposte avanzate per risollevare il settore siano state largamente ignorate. Secondo Giorda, la competitività dell’Italia è in calo rispetto ad altri Paesi dove la produzione automobilistica è ancora forte e in crescita. Andrea Cardinali, direttore generale di UNRAE, ha confermato le previsioni negative per le immatricolazioni nel 2025 e ha sottolineato che la transizione ecologica deve essere accompagnata da politiche concrete che sostengano l’occupazione e la domanda di mercato.

Le posizioni delle aziende: necessità di neutralità tecnologica e flessibilità

Plinio Vanini, vicepresidente di Federauto, ha ribadito la necessità di favorire la neutralità tecnologica nel settore automobilistico. Secondo Vanini, la politica e i sindacati non hanno tenuto conto delle necessità dei consumatori, e le politiche restrittive stanno ostacolando il rinnovo del parco circolante e penalizzando i consumatori. Alberto Viano, presidente di ANIASA, ha fatto riferimento alla crescente difficoltà del mercato del noleggio. Ha sottolineato come le politiche fiscali sulle vetture aziendali stiano frenando il ricambio del parco auto e appesantendo le buste paga dei dipendenti.

Il futuro della mobilità elettrica: tra incertezze e opportunità per il rilancio del settore automotive

Anche il settore della mobilità elettrica è stato al centro della discussione. Fabio Pressi, presidente di Motus-E, ha osservato che il calo delle vendite di auto elettriche non dipende dalla tecnologia stessa, ma da fattori legati alla sensibilizzazione degli utenti e alla disponibilità di infrastrutture di ricarica. Tuttavia, ha sottolineato che l’incertezza normativa rischia di frenare gli investimenti in ricerca e sviluppo nel settore.

La neutralità tecnologica: un concetto cruciale

Il Presidente di Confcommercio Mobilità-Federmotorizzazione, Simonpaolo Buongiardino, ha evidenziato un aspetto fondamentale del dibattito riguardante la transizione energetica nel settore automotive. Buongiardino osserva con favore come tale scetticismo stia raccogliendo consenso. L’industria automobilistica non può ignorare le esigenze dei consumatori, che devono avere la possibilità di scegliere tra diverse opzioni di mobilità, in base alle proprie necessità. Per questo motivo, l’associazione ha lavorato a stretto contatto con il Parlamento Europeo per portare avanti la voce del mercato. Viene sottolineato come ogni decisione deve tener conto di chi, alla fine, acquisterà o noleggerà i veicoli.

L’importanza di una neutralità tecnologica con lo scopo di rilanciare il settore automotive

Anche Michele Moretti, Responsabile del settore Moto di Confindustria ANCMA, ha ribadito l’importanza della neutralità tecnologica per il settore delle due ruote. Il mercato delle due ruote, in crescita da oltre dieci anni, necessita di un approccio politico che sia più aperto e flessibile. Si deve permettere la coesistenza di diverse soluzioni, tra cui quella della mobilità dolce, che sta trovando grande apprezzamento presso le amministrazioni locali per combattere il problema del traffico.

La difesa dei carburanti alternativi

Maria Rosa Baroni, Presidente di NGV, ha portato avanti una posizione importante, rappresentando gli interessi del trasporto con carburanti alternativi. La sua associazione è favorevole alla neutralità tecnologica. Ha evidenziato che è necessario un approccio che non imponga una sola soluzione, ma che consenta alle diverse tecnologie di coesistere. Per questo motivo, NGV ha creato un Osservatorio che parteciperà ai tavoli di confronto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) e il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), con l’obiettivo di sostenere questa visione.

Una varietà di soluzioni per rilanciare il settore automotive

Matteo Cimenti, Presidente di Federchimica-Assogasliquidi, ha sottolineato come i consumatori, quando possono scegliere, prediligano l’opzione più vantaggiosa, come dimostrano i dati sulla diffusione del GPL. La posizione di Federchimica-Assogasliquidi è a favore di una pluralità di soluzioni e contraria agli obblighi di una sola strada, sottolineando che la varietà di opzioni rappresenta un vantaggio per il mercato.

La critica al diktat green deal e la sfida della gomma

Le critiche alla Commissione Europea non sono mancate. Fabio Bertolotti, Direttore di Assogomma, ha evidenziato le difficoltà tecniche legate alle normative che impongono l’utilizzo di materiali riciclati, come la gomma. Secondo Bertolotti, un pneumatico non può contenere il 20% di gomma riciclata, poiché ciò non è tecnicamente possibile. L’industria, dunque, sta lanciando un messaggio chiaro: le scelte future devono essere ponderate, sostenibili sia dal punto di vista tecnico che economico. Tuto ciò senza compromettere la qualità e la sicurezza dei veicoli.

Le difficoltà dell’industria europea

Il settore automotive sta vivendo un periodo di grande incertezza. Mario Verna, manager del settore, ha osservato che gli ultimi dieci anni sono stati particolarmente intensi per l’industria. Le posizioni dei professionisti del settore sono oggi più realistiche, e le performance in termini di riduzione delle emissioni sono fra le più avanzate a livello industriale.

Gestione delle politiche europee per il rilancio del settore automotive

Pier Luigi Del Viscovo, Direttore del Centro Studi Fleet & Mobility, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla gestione delle politiche europee. Secondo Del Viscovo, chi ha preso decisioni sbagliate a livello europeo dovrebbe assumersi la responsabilità. Un accusa alla Commissione di non aver valutato adeguatamente le conseguenze per l’industria. Del Viscovo ha messo in evidenza come le case automobilistiche siano costrette a produrre veicoli con margini sempre più elevati, a causa delle normative vincolanti.

Le principali sfide per il rilancio del settore automotive

Andrea Taschini, Manager e Advisor Automotive, ha sostenuto che il Green Deal europeo è uno dei principali fattori alla base della crisi industriale che sta interessando il continente. Gli Stati Uniti hanno registrato una crescita del 5% negli ultimi cinque anni, mentre l’Europa si trova in stagnazione. La difficoltà di fabbricare batterie in Europa in modo economicamente sostenibile è una delle principali sfide per il settore.

Conclusioni: il rilancio del settore automotive italiano tra sfide e opportunità

Il settore automotive italiano si trova ad affrontare sfide complesse che richiedono una risposta articolata e pragmatica. La transizione ecologica, il rallentamento della produzione e la crescente concorrenza internazionale sono solo alcuni dei fattori che minacciano la sostenibilità del settore. Tuttavia, il dibattito promosso da #FORUMAutoMotive ha evidenziato l’urgenza di una strategia chiara e condivisa, che vada oltre le ideologie e si concentri su soluzioni concrete per rilanciare l’industria automobilistica, tutelare l’occupazione e mantenere alta la competitività.

Pink Motor Day 2025: il futuro dell’inclusione nell’automotive

Un evento per promuovere la diversità e l’inclusione nel settore della mobilità

Il 6 marzo 2025, Milano ospiterà la quarta edizione del Pink Motor Day presso lo STEP FuturAbility District in Piazza Adriano Olivetti 1, a partire dalle ore 16:00. L’evento annuale mira a valorizzare il contributo femminile nel settore della mobilità e ad approfondire le tematiche legate alla diversity & inclusion, coinvolgendo esperti e professionisti del settore.

Un’iniziativa per un settore più equo e accessibile

Promosso da Lab Sumo, spin-off della casa editrice Sumo Publishing, il Pink Motor Day gode del patrocinio del Comune di Milano, delle associazioni ANIASA e UNRAE, e del Centro Studi Valore D. L’evento vuole esplorare come il settore della mobilità aziendale possa garantire pari opportunità e accesso ai servizi di trasporto, business travel e noleggio per tutti, abbattendo barriere e stereotipi.

Testimonianze di inclusione e apertura dell’evento

L’evento si aprirà con un intervento a cura di PizzAut, simbolo dell’inclusione lavorativa, con la partecipazione del fondatore Nico Acampora e di Elena Lucchini, assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità della Regione Lombardia.

A seguire, porteranno la loro testimonianza Daniele Cassioli, pluricampione mondiale di sci nautico e formatore, e Ilaria Galbusera, Diversity & Inclusion Manager e capitano della Nazionale italiana di pallavolo sorde.

Tre talk per affrontare le sfide dell’inclusione

Il dibattito si svilupperà attorno a tre tematiche principali, ciascuna approfondita in uno specifico talk:

Il lavoro è per tutti?

Un confronto sul ruolo delle istituzioni nel promuovere politiche di diversity & inclusion.

Intervengono:

  • Rita Querzè – giornalista del Corriere della Sera;
  • Arianna Censi – assessore alla Mobilità del Comune di Milano;
  • Melissa CrespiCentro Studi Valore D.

La mobilità è per tutti?

Un approfondimento su come il settore automotive possa diventare più inclusivo e su come le politiche di parità di genere possano aumentare la presenza femminile anche in ruoli considerati tipicamente “maschili”.

Intervengono:

  • Cristina ReduzziDivision Manager Manufacturing & Industry 4.0 di Gi Group;
  • Simone BrownHR & Organization Director di Car Clinic;
  • Federica BertoldiHead of Communications di LKQ RHIAG;
  • Ilaria BonoPeople, Legal & Compliance General Manager di Toyota Motor Italia.

Viaggiare è per tutti?

Un’analisi sulle sfide e opportunità di un settore in trasformazione, con particolare attenzione all’inclusione nei viaggi aziendali e nelle trasferte professionali.

Intervengono:

  • Sara DigiesiCEO di BWH Hotels Italia & Malta;
  • Roberta Billè – presidente di GBTA Italy;
  • Mattia D’Adda – referente politiche sociali e Diversity and Inclusion per il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane.

Partner e sostenitori dell’evento

Il Pink Motor Day è reso possibile grazie al supporto di aziende partner come Athlon, BWH Hotels Italia & Malta, Car Clinic, Fleet Support, Fratelli Giacomel, Lexus, LKQ Rhiag e W Planet. La loro partecipazione testimonia l’impegno condiviso nel promuovere una cultura più inclusiva all’interno del settore della mobilità.

AsConAuto celebra un 2024 da record: crescita, innovazione e nuove prospettive per il futuro

L’Associazione Consorzi Concessionari Autoveicoli (AsConAuto) chiude il 2024 con numeri da primato, rafforzando la sua posizione di leader nella distribuzione di ricambi originali per il settore automotive. Con un volume d’affari complessivo di 1.158.661.006,02 euro, l’associazione ha registrato una crescita del 15,3% rispetto al 2023, superando dell’8,7% il budget previsto per l’anno.

Un anno di successi per AsConAuto

Il 2024 ha segnato un’importante tappa per AsConAuto, che ha visto crescere il fatturato mensile dei suoi concessionari soci, raggiungendo un massimo storico di 125,5 milioni di euro nel mese di dicembre. Questo risultato è frutto dell’impegno dei 27 distretti e 12 consorzi, che operano in sinergia con una rete composta da 1.028 concessionari e oltre 23.000 autoriparatori, presenti su tutto il territorio nazionale.

«Abbiamo dimostrato ancora una volta la capacità di AsConAuto di evolversi per rispondere alle sfide del settore, consolidando la nostra leadership come punto di riferimento per concessionari e autoriparatori», ha dichiarato il presidente Roberto Scarabel, celebrando i traguardi raggiunti.

Roberto Scarabel, Crescita AsConAuto 2024
Roberto Scarabel, Crescita AsConAuto 2024

Innovazione e sostenibilità: i pilastri della crescita

Tra gli highlights del 2024, spiccano gli investimenti nella digitalizzazione e nell’ottimizzazione dei processi logistici. La rete di AsConAuto ha garantito la consegna di oltre 24.000 colli al giorno, mantenendo un tasso di insolvenza vicino allo zero. Questo risultato testimonia l’efficienza di un sistema che punta all’eccellenza e alla soddisfazione dei propri affiliati.

Parallelamente, l’associazione ha rinnovato il suo impegno verso la transizione ecologica, evidenziando la necessità di politiche strutturali, come la defiscalizzazione delle vetture elettriche per le aziende, per favorire una reale diffusione dei veicoli a basse emissioni.

Service Day 2024 e nuovi orizzonti internazionali

L’evento annuale Service Day, svoltosi a Verona, ha confermato la sua rilevanza strategica per la filiera post-vendita. Il rinnovato accordo per i prossimi tre anni garantirà ulteriori sviluppi e nuove opportunità per la rete associativa.

Il 2025 si apre con la partecipazione di AsConAuto al prestigioso NADA Show di New Orleans, dal 23 al 26 gennaio. Questo evento rappresenta il debutto ufficiale di AsConAuto International, un progetto che punta a esportare le migliori pratiche globali e a promuovere la crescita della rete a livello internazionale. «New Orleans è il palcoscenico ideale per confrontarci con i trend mondiali e portare nuove idee in Italia», ha sottolineato Scarabel.

Un modello di eccellenza per il settore automotive

AsConAuto rappresenta oggi oltre l’80% delle concessionarie italiane, con una copertura che si estende su 102 province21 regioni. Il valore complessivo dei ricambi originali distribuiti supera gli 8 miliardi di euro, un dato che sottolinea l’efficacia di una formula unica, basata su innovazione e cooperazione.

La rete associativa, composta da 560 collaboratori e oltre 600 mezzi, continua a garantire un servizio di altissima qualità. Sostenendo lo sviluppo economico e la professionalità degli operatori del settore.

Crescita AsConAuto 2024
Crescita AsConAuto 2024

Prospettive per il futuro

Con uno sguardo al futuro, AsConAuto si prepara ad affrontare un 2025 ricco di sfide e opportunità. L’obiettivo principale sarà consolidare i risultati raggiunti, promuovendo soluzioni innovative e sostenibili per concessionari e autoriparatori. La partecipazione a eventi internazionali, come il NADA Show, e il continuo investimento in tecnologia e sostenibilità ambientale rappresentano le basi per una crescita continua e solida.

AsConAuto protagonista a SwitcH2on? Un confronto sul futuro della mobilità

SwitcH2on? si conferma un evento di rilievo per il settore automotive, affrontando le sfide della transizione energetica e le prospettive della mobilità sostenibile.

Alla Fiera di Treviglio, SwitcH2on? ha riunito esperti, giornalisti e rappresentanti di categoria per discutere le trasformazioni della mobilità, con un’attenzione particolare al settore automotive. Il programma ha previsto tre giorni di dibattiti e convegni per analizzare i nodi cruciali della transizione energetica e il futuro dell’auto in Italia.

Tra i momenti più significativi, il talk promosso da Pianura Network ha visto la partecipazione di Roberto Scarabel, Presidente di AsConAuto e Vicepresidente di Federauto, che ha offerto una visione approfondita sulle sfide del settore e sulle opportunità per la filiera italiana.

Il ruolo della sicurezza e dei ricambi originali

Durante il suo intervento, Roberto Scarabel ha evidenziato un tema chiave: l’importanza della sicurezza legata ai ricambi originali. «Gli autoriparatori riconoscono l’importanza della sicurezza garantita dall’uso di ricambi originali, un aspetto che non possiamo permetterci di sottovalutare», ha sottolineato Scarabel.

La crescente età media del parco auto circolante in Italia rappresenta una sfida, ma anche un’opportunità per il settore della ricambistica, che può contribuire a garantire una manutenzione efficace e sicura.

Concessionarie e transizione energetica: un nodo irrisolto

Scarabel ha posto l’accento su un’altra criticità: il ruolo delle concessionarie come consulenti di mobilità. «Siamo ancora poco ascoltati dalle case automobilistiche e, in parte, dalla politica, nonostante i passi avanti ottenuti grazie al lavoro di Federauto», ha affermato.

Le concessionarie, spesso, si trovano a fare da “banche” per l’industria automobilistica, affrontando problemi di forniture disallineate alle pianificazioni e pressioni legate alla gestione dei clienti. «L’aumento dei prezzi negli ultimi anni, anche per le vetture non elettriche, ha spostato l’interesse dei consumatori verso il mercato dell’usato», ha aggiunto Scarabel, sottolineando l’urgenza di politiche fiscali più equilibrate.

La sfida dell’auto elettrica e le soluzioni necessarie

Secondo Scarabel, rendere più accessibili le auto elettriche rappresenta una priorità per il futuro del settore. Il costo iniziale elevato, infatti, rimane uno degli ostacoli principali all’acquisto, nonostante l’interesse dei consumatori.

«Dobbiamo lavorare per una defiscalizzazione che possa rendere il mercato più competitivo a livello europeo, premiando le aziende con migliori rating ESG», ha dichiarato. Scarabel ha auspicato che le attuali interlocuzioni con il Governo portino a interventi strutturali a medio termine, capaci di garantire stabilità e sviluppo.

Crisi del settore tedesco e alternative sostenibili

Nel corso del dibattito, si è parlato anche della crisi della componentistica tedesca e della necessità di esplorare nuove fonti di alimentazione. SwitcH2on? ha messo in evidenza come la filiera locale debba affrontare quotidianamente le esigenze dei consumatori, bilanciando innovazione e accessibilità economica.

AsConAuto: una rete di eccellenza

Con oltre 23 anni di esperienza, AsConAuto è una realtà consolidata nel panorama italiano della distribuzione di ricambi originali. L’Associazione rappresenta più dell’80% delle concessionarie operative in Italia e garantisce un servizio di qualità attraverso una rete capillare, che ogni giorno consegna oltre 20.000 colli.

Dal 2023, AsConAuto è associata a ICDP (International Car Distribution Programme), il più importante network di ricerca europeo nel settore della distribuzione automobilistica, rafforzando ulteriormente il proprio ruolo di protagonista nel mercato.

Il ministro Urso anticipa la revisione sullo stop ai motori a combustione al #FORUMAutoMotive

Un passo cruciale per sostenere l’industria automobilistica europea

Al #FORUMAutoMotive, evento annuale sulla mobilità sostenibile e innovazione automobilistica, il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha annunciato una svolta importante nelle politiche italiane in materia di sostenibilità e industria: l’anticipo al 2025 della revisione della normativa europea che prevede lo stop ai motori a combustione entro il 2035.

«È tempo di superare i limiti imposti dalle ideologie per adottare un approccio pragmatico che garantisca al contempo sostenibilità ambientale e competitività industriale», ha affermato il ministro Urso, evidenziando come l’Europa debba trovare un nuovo equilibrio tra decarbonizzazione e difesa della sua base produttiva.

La crisi del settore automobilistico e l’urgenza di una revisione

Il rischio di un declino competitivo rispetto ai produttori asiatici

Secondo Urso, le politiche ambientali attualmente in vigore hanno esposto le aziende europee del settore automobilistico a una crisi profonda, creando svantaggi competitivi rispetto ai produttori asiatici. Le case automobilistiche dell’UE, infatti, rischiano di dover affrontare ingenti sanzioni per il mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione della CO₂, mentre i produttori cinesi consolidano rapidamente la loro presenza sul mercato europeo grazie a strategie aggressive e investimenti massicci.

«L’Europa si trova a un bivio tra confermare obiettivi irrealizzabili o adottare una politica di transizione più graduale, che permetta alle nostre aziende di prepararsi adeguatamente», ha spiegato Urso. La crisi è palpabile e il rischio di perdere terreno rispetto alla concorrenza è ormai evidente.

Una revisione anticipata per supportare l’industria europea

Con questa proposta di anticipare la revisione al 2025, l’Italia e i Paesi alleati intendono dare respiro al settore automobilistico europeo, consentendo un adattamento graduale e sostenibile alle nuove normative. Posticipare al 2026 la revisione equivarrebbe, secondo Urso, a «una sentenza di ritardo insormontabile» che limiterebbe le possibilità di recuperare il terreno perso.

“Non Paper”: una proposta per una politica realistica

Collaborazione tra Italia e Repubblica Ceca

L’Italia, in collaborazione con la Repubblica Ceca, ha elaborato il “Non Paper”, un documento strategico che propone una revisione anticipata delle normative europee in tema di emissioni. La proposta mira a sostenere il comparto industriale senza compromettere gli obiettivi ambientali, promuovendo una transizione bilanciata e sostenibile.

«Questa iniziativa è nata per garantire che la decarbonizzazione avvenga attraverso una strategia graduale, sostenibile e inclusiva, senza imporre scelte forzate», ha sottolineato Urso. Il Non Paper sarà discusso in Commissione Europea nei prossimi mesi e potrebbe rappresentare un’importante svolta per l’industria europea.

Verso una mobilità a neutralità tecnologica

Tra le proposte avanzate, il ministro Urso ha ribadito l’importanza di una politica di neutralità tecnologica, in cui non solo l’elettrico, ma anche biocarburanti e idrogeno possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici. «Raggiungere la decarbonizzazione richiede flessibilità e innovazione: limitarsi a una sola tecnologia non è la strada migliore», ha affermato Urso, indicando la necessità di un approccio aperto e inclusivo.

#FORUMAutoMotive: il punto d’incontro tra istituzioni e industria

Il valore di un dibattito aperto e costruttivo

Il #FORUMAutoMotive, fondato dal giornalista Pierluigi Bonora, si è confermato anche quest’anno come un’importante piattaforma per il dialogo tra istituzioni, industria e opinione pubblica. Durante l’evento, Urso ha sottolineato come iniziative come il #FORUMAutoMotive siano fondamentali per discutere le politiche future in un contesto che unisce interessi industriali e sostenibilità ecologica.

«È essenziale avere luoghi di confronto come il #FORUMAutoMotive, dove possiamo confrontarci sui temi strategici per il futuro dell’automobile in Europa e non solo», ha dichiarato Urso.

Un equilibrio tra innovazione e sostenibilità

Con la partecipazione di numerosi esperti e rappresentanti dell’industria, il #FORUMAutoMotive ha dato spazio a discussioni approfondite sul futuro della mobilità sostenibile, portando alla luce le sfide della transizione ecologica e l’impatto delle politiche ambientali sul settore.

La visione italiana: decarbonizzazione graduale e realismo

L’Italia guida il dibattito per una politica industriale europea equilibrata

Con la proposta di anticipare la revisione delle normative, il Governo italiano si pone in prima linea nella definizione di una strategia di decarbonizzazione che sia sostenibile non solo per l’ambiente ma anche per l’economia e la società. L’Italia propone quindi una politica che favorisca una transizione equilibrata, capace di mantenere competitività e occupazione in settori chiave come quello automobilistico.

«La nostra industria ha bisogno di un quadro normativo che supporti innovazione e competitività, senza sacrificare posti di lavoro e senza mettere a rischio la sostenibilità del settore», ha ribadito Urso, aggiungendo che l’Italia continuerà a promuovere una politica di sostegno per il comparto produttivo.

Il futuro della mobilità europea

La strada proposta da Urso non si limita a salvaguardare l’industria italiana, ma vuole portare un contributo significativo al dibattito europeo. La decarbonizzazione, secondo il ministro, non è in discussione; piuttosto, l’obiettivo è trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica, tutela ambientale e difesa delle competenze industriali che sono alla base della competitività europea.

Conclusioni: un percorso sostenibile e inclusivo per la mobilità del futuro

Il discorso di Urso al #FORUMAutoMotive ha rappresentato un importante passo avanti nella definizione di una mobilità sostenibile che possa garantire allo stesso tempo stabilità economica e innovazione tecnologica. La proposta di revisione anticipata delle normative è un chiaro segnale di come l’Italia intenda guidare il cambiamento, mantenendo al centro le esigenze della sua economia e della sua società.

Il “Non Paper” presentato dal ministro offre una visione concreta per una transizione ecologica graduale e inclusiva, in grado di sostenere l’industria e proteggere il lavoro, aprendo un nuovo capitolo per la mobilità sostenibile europea.

Link: Ministero delle Imprese e del Made in Italy – Transizione ecologica e industria

AsConAuto al Service Day 2024: Innovazione e Prospettive per il Post-Vendita Automobilistico

L’edizione 2024 del Service Day si è aperta con un intervento di grande impatto del presidente di AsConAuto, Roberto Scarabel. L’evento, giunto alla sua quarta edizione, rappresenta ormai un appuntamento di riferimento per gli operatori del settore post-vendita automobilistico, come concessionari, autoriparatori e carrozzerie. Organizzato da Quintegia su iniziativa di AsConAuto, il Service Day si distingue come un’opportunità unica per discutere strategie innovative e sfide future per il miglioramento della filiera del post-vendita, creando momenti di networking e offrendo strumenti concreti di business per il presente e il futuro.

Il Service Day: un’opportunità di networking e formazione

Nella cornice del Centro Congressi Veronafiere, i partecipanti del Service Day possono accedere a workshop specializzati e sessioni plenarie. Questi appuntamenti vedono la partecipazione di esperti e innovatori del settore, che offrono approfondimenti su temi chiave come digitalizzazione, customer management e nuove tecnologie applicate all’automotive. Scarabel ha sottolineato l’importanza del service per i concessionari, sottolineando come AsConAuto abbia quasi raddoppiato il proprio volume d’affari negli ultimi tre anni, affermandosi sempre più come un player di rilievo.

«Il service rappresenta già oggi il nostro terreno di gioco», ha dichiarato Scarabel, «e abbiamo dimostrato il percorso da seguire grazie a progetti innovativi, come il Progetto Link per la distribuzione autonoma e l’espansione nella distribuzione dei ricambi agricoli. La nostra rete, robusta e versatile, ha un grande potenziale di crescita anche per altri ambiti».

I numeri di AsConAuto: una crescita continua

Il 2024 ha visto una crescita significativa per AsConAuto, come testimoniano i dati presentati da Scarabel. Nei primi nove mesi dell’anno, la cifra d’affari ha superato gli 857 milioni di euro, con un incremento del 17,19% rispetto allo stesso periodo del 2023. Questi risultati confermano il successo del modello AsConAuto, basato su un approccio strutturato alla distribuzione di ricambi originali e alla sicurezza post-vendita.

Innovazione finanziaria e logistica: il valore aggiunto di AsConAuto

Un tema centrale del Service Day 2024 è stato l’innovazione nell’ambito finanziario e logistico, in collaborazione con partner come BPER Banca. Grazie a nuove soluzioni finanziarie, AsConAuto offre ai concessionari e agli autoriparatori maggiore flessibilità, come la possibilità di dilazione dei pagamenti per i ricambi, ottimizzando così la gestione dei flussi di cassa. L’obiettivo è garantire un supporto concreto agli operatori del settore, consentendo loro di concentrarsi sulle sfide operative senza preoccupazioni finanziarie e migliorando l’efficienza del business.

Roberto Scarabel, presidente AsConAuto
Roberto Scarabel, presidente AsConAuto

Formazione continua con AsConAuto Academy

Un pilastro fondamentale della strategia di AsConAuto è la formazione continua attraverso l’AsConAuto Academy. Con un’offerta di oltre 40 corsi, l’Academy offre percorsi di crescita professionale sia in aula che online, permettendo agli operatori del settore di aggiornare costantemente le proprie competenze. La formazione rappresenta una risorsa cruciale per il settore post-vendita, caratterizzato da continui cambiamenti tecnologici e normativi, che richiedono agli operatori un alto livello di preparazione.

Un servizio di eccellenza: la rete AsConAuto

Fondata oltre 23 anni fa, AsConAuto si distingue per il suo approccio integrato alla distribuzione dei ricambi originali. La rete conta oggi 994 concessionari, con una copertura che abbraccia tutte le regioni italiane. Ogni giorno, oltre 560 collaboratori e 600 veicoli gestiscono la consegna di circa 20.000 colli in 102 province italiane, garantendo un servizio puntuale e di alta qualità a oltre 23.000 autoriparatori affiliati. Questo modello operativo rappresenta una vera eccellenza nel settore, consentendo una riduzione dei tempi di consegna e una gestione ottimizzata degli ordini.

Partnership e riconoscimenti internazionali: l’impegno di AsConAuto

AsConAuto non è solo un punto di riferimento nazionale, ma si è anche affermata come un attore riconosciuto a livello internazionale. Dal 2009, l’associazione è membro della National Automobile Dealer Association (NADA), che riunisce oltre 14.000 concessionari negli Stati Uniti. Nel 2023, AsConAuto è entrata a far parte dell’International Car Distribution Programme (ICDP), il principale network europeo di ricerca per la distribuzione automobilistica. Queste collaborazioni sottolineano l’impegno dell’associazione nel mantenere standard di eccellenza e nell’adottare le migliori pratiche a livello mondiale.

Verso un futuro sostenibile

Il Service Day non è solo un’occasione per presentare innovazioni tecnologiche, ma rappresenta anche un’opportunità per riflettere sulle sfide ambientali che l’automotive dovrà affrontare nei prossimi anni. AsConAuto è impegnata a promuovere soluzioni sostenibili nella distribuzione dei ricambi e nella gestione delle risorse, collaborando con i partner e i concessionari per ridurre l’impatto ambientale del settore. «Il nostro impegno è quello di guardare al futuro con un approccio proattivo e concreto», ha dichiarato Scarabel, ribadendo la volontà di AsConAuto di sostenere la transizione ecologica del settore.

Conclusioni

Il Service Day 2024 si conferma un evento fondamentale per tutti gli operatori del post-vendita, offrendo un’importante piattaforma di confronto e aggiornamento. Con un approccio orientato all’innovazione e alla sostenibilità, AsConAuto dimostra di voler guidare il settore verso un futuro più efficiente e tecnologicamente avanzato.

Per maggiori informazioni, visita il sito ufficiale di AsConAuto.