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Mindfulness e produttività: come migliorare la tua routine

 Migliorare la Mindfullness e la produttività una combinazione di tecniche pratiche e cambiamenti di mentalità per vivere uno stile di vita sano ed equilibrato. Questi sono alcuni metodi che dovresti provare per incominciare ad essere più produttivo:

Tecnica del Pomodoro

Lavora per 25-50 minuti, poi faiGestione dell’energia una pausa di 5-10 minuti. Questo migliora la concentrazione,la produttività ed evita il burnout.

Eliminazione delle distrazioni

 Usa la modalità Non disturbare sul telefono, blocca i social media con app dedicate (Freedom, Cold Turkey) e lavora in ambienti tranquilli.

Gestione dell’energia, non solo del tempo

Lavora nei momenti della giornata in cui hai più energia (mattina o sera, a seconda del tuo cronotipo).

Meditazione quotidiana

Anche solo 5-10 minuti di mindfulness al giorno riducono lo stress e migliorano la concentrazione. App come Headspace o Calm possono aiutarti.

Respirazione consapevole per trovare la calma

 Tecniche come la respirazione 4-7-8 (inspirare per 4 secondi, trattenere per 7, espirare per 8) calmano il sistema nervoso.

Esercizio fisico

 Yoga, camminate o allenamenti regolari migliorano il focus e riducono lo stress. È fondamentale allenare sia il corpo che la mente.

Digiuno digitale per il benessere mentale

Prenditi pause dai dispositivi elettronici, soprattutto prima di dormire, per ridurre la sovrastimolazione.

Gratitudine e journaling per ingranare la produttività

Scrivere 3 cose per cui sei grato ogni giorno migliora la mentalità e aiuta a vedere i progressi.

Alimentazione e sonno fundamentali per una Mindfullness

Evita zuccheri raffinati come dolci e merendine, bevi molta acqua e dormi almeno 7-8 ore per mantenere alta l’energia mentale.

Mindfullness e produttività conclusioni:

Se integri questi principi nella tua routine, vedrai un netto miglioramento nella tua efficienza e nel benessere mentale e fisico, ti sentirai più sereno ed energico durante la giornata, più rilassato e meno stressato la sera. Non devi pretendere un cambiamento drastico nella tua vita per adottare questi metodi, provane uno alla volta e capisci cosa può far per te. Da cosa vorresti partire?


Innovazione e telemedicina: Roma ospita la Digital Health Conference 2025

Dal 14 al 16 luglio 2025, la città di Roma sarà il palcoscenico della seconda edizione della International Conference on Digital Health & Telemedicine. Questo evento di rilievo internazionale si propone di esplorare e discutere le più recenti innovazioni nel campo della salute digitale e della telemedicina, riunendo esperti, professionisti e innovatori da tutto il mondo.

Un appuntamento imperdibile per i professionisti della salute digitale

La conferenza, organizzata da Mindspace Conferences, si concentrerà sul tema «Trasformare l’assistenza sanitaria attraverso la salute digitale e la telemedicina». Durante i tre giorni dell’evento, i partecipanti avranno l’opportunità di assistere a sessioni di alta qualità, presentazioni basate su casi reali, valutazioni di ricerche e discussioni di gruppo. Queste attività saranno guidate da ricercatori di fama mondiale, esperti nel fornire consigli pratici per l’applicazione quotidiana in ambito clinico e per lo sviluppo professionale.

Programma e tematiche della Digital Health Conference

Il programma dettagliato della conferenza sarà reso disponibile nei prossimi mesi. Tuttavia, è previsto che le sessioni coprano una vasta gamma di argomenti, tra cui:

Innovazioni nella telemedicina: Esplorazione di nuove tecnologie che facilitano l’assistenza a distanza e migliorano l’accessibilità ai servizi sanitari.

Intelligenza artificiale in medicina: Discussione sull’integrazione dell’IA nei processi diagnostici e terapeutici.

Sicurezza dei dati sanitari: Analisi delle migliori pratiche per proteggere le informazioni sensibili dei pazienti nell’era digitale.

Startup e salute digitale: Presentazione di nuove realtà imprenditoriali che stanno rivoluzionando il settore sanitario con soluzioni innovative.

Opportunità di networking e collaborazione

Oltre alle sessioni formative, la conferenza offrirà numerose opportunità di networking. I partecipanti potranno interagire con colleghi, esperti del settore e rappresentanti di aziende leader, favorendo lo scambio di idee e la creazione di collaborazioni strategiche. Saranno organizzate sessioni dedicate al networking, workshop interattivi e tavole rotonde per approfondire le tematiche più rilevanti.

Come partecipare alla Digital Health Conference 2025

Le iscrizioni per la conferenza apriranno nel secondo trimestre del 2025. Gli interessati potranno registrarsi attraverso il modulo online disponibile sul sito ufficiale dell’evento. È consigliabile iscriversi tempestivamente, poiché i posti potrebbero essere limitati.

Tariffe e tipologie di biglietti per la Digital Health Conference

Sebbene i dettagli specifici sui prezzi dei biglietti non siano ancora stati divulgati, eventi simili nel settore della salute digitale presentano costi che variano tra 500 e 2.000 euro, a seconda della portata dell’evento e dei servizi inclusi. Le tariffe generalmente coprono l’accesso alle sessioni principali, ai workshop e alle opportunità di networking. Informazioni più precise saranno fornite sul sito ufficiale della conferenza man mano che la data dell’evento si avvicina.

Come raggiungere la Digital Health Conference

Roma è ben servita da due aeroporti internazionali: Fiumicino e Ciampino. Dall’aeroporto di Fiumicino, il centro città è raggiungibile in circa 30 minuti tramite il servizio ferroviario Leonardo Express. Dall’aeroporto di Ciampino, sono disponibili autobus diretti verso il centro. Inoltre, la città dispone di una rete di trasporto pubblico efficiente, comprendente metropolitane, autobus e tram, che facilita gli spostamenti all’interno della città.

Perché partecipare alla Digital Health Conference 2025

Partecipare a questo evento rappresenta un’opportunità unica per:

Aggiornarsi sulle ultime tendenze: Scoprire le innovazioni più recenti nel campo della salute digitale e della telemedicina.

Espandere la propria rete professionale: Incontrare e connettersi con professionisti e leader del settore provenienti da diverse parti del mondo.

Contribuire al futuro della sanità: Partecipare attivamente a discussioni che plasmeranno il futuro dell’assistenza sanitaria digitale.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti sulla conferenza, è possibile visitare il sito ufficiale dell’evento. 

http://Digitalhealthconference2025.it

Trapianto di capelli in Turchia: guida completa per ritrovare la fiducia

La calvizie, scientificamente nota come alopecia androgenetica, è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, influenzando non solo l’aspetto fisico ma anche il benessere psicologico. Grazie ai progressi della chirurgia estetica, oggi è possibile intervenire in modo efficace con tecniche avanzate come il trapianto di capelli, una soluzione sempre più scelta dai pazienti. Tra le destinazioni più popolari per questo intervento, la Turchia si distingue per qualità e convenienza, come riporta questo articolo.

Perché scegliere la Turchia per il trapianto di capelli?

Negli ultimi anni, la Turchia è diventata il punto di riferimento globale per il trapianto di capelli. Le cliniche turche offrono standard elevati, tecnologia all’avanguardia e chirurghi altamente qualificati, il tutto a costi nettamente inferiori rispetto ad altri Paesi europei. Inoltre, molte strutture includono pacchetti completi che comprendono volo, alloggio e servizi di trasporto, rendendo l’esperienza accessibile e organizzata.

Le tecniche principali: FUE e FUSS

Il trapianto di capelli si basa sull’estrazione di follicoli sani da un’area donatrice e sul loro innesto nelle zone calve o diradate. Esistono due tecniche principali:

1. FUE (Follicular Unit Extraction): È il metodo meno invasivo, in cui i follicoli vengono estratti singolarmente. Il processo richiede più tempo ma garantisce un recupero rapido e senza cicatrici visibili.

2. FUSS (Follicular Unit Strip Surgery): Prevede l’asportazione di una striscia di cuoio capelluto da cui si prelevano i follicoli. Questo metodo è più veloce ma lascia una cicatrice lineare.

L’iter del trapianto: dal consulto al post-operatorio

Prima dell’intervento: Il percorso inizia con una visita specialistica per valutare la gravità della calvizie e determinare il numero di follicoli da trapiantare. Durante il consulto, il medico spiega le opzioni disponibili e le aspettative realistiche sui risultati.

Durante l’intervento: L’operazione, eseguita in anestesia locale, può durare fino a 12 ore. I follicoli vengono prelevati dall’area donatrice e innestati con precisione nelle zone diradate. La tecnica scelta determina il tempo necessario e il livello di invasività.

Dopo l’intervento: Il post-operatorio è una fase cruciale. È importante seguire le indicazioni mediche, che includono:

• Riposo per 24 ore

• Evitare l’esposizione al sole e l’attività fisica per 15 giorni

• Lavaggi delicati con prodotti specifici

Nei giorni successivi possono verificarsi gonfiore, prurito o lievi dolori, facilmente gestibili con farmaci o rimedi locali.

Quando è il momento giusto per un trapianto?

Gli esperti consigliano di attendere i 30 anni prima di sottoporsi al trapianto, in quanto a questa età si stabilizza il processo ormonale che causa la perdita dei capelli. Tuttavia, è possibile intervenire anche prima utilizzando trattamenti complementari come il minoxidil e la finasteride per stimolare la rigenerazione dei follicoli.

Dopo i 50 anni, invece, il trapianto potrebbe essere meno efficace, poiché l’alopecia avanzata può ridurre la disponibilità di follicoli nell’area donatrice.

I risultati: cosa aspettarsi

Il successo di un trapianto dipende dalla qualità dell’intervento e dall’aderenza del paziente alle indicazioni post-operatorie. Nei primi mesi, i capelli trapiantati possono cadere, ma è un fenomeno normale noto come shock loss. La ricrescita naturale inizia a essere visibile intorno al terzo mese, con risultati definitivi che si consolidano entro un anno.

Quanto costa un trapianto in Turchia?

I costi in Turchia sono decisamente competitivi rispetto a quelli europei. Un pacchetto completo, che include il trapianto FUE, consulenza pre e post-operatoria, lavaggi clinici e kit di prodotti, può partire da circa 2.900 euro. Tra le cliniche più rinomate, Capilclinic si distingue per la qualità dei trattamenti e l’adozione di tecniche innovative come la Min Time FUE.

Consigli per una scelta informata

Prima di scegliere una clinica, è fondamentale:

• Verificare le recensioni online e i risultati ottenuti

• Assicurarsi che il personale medico sia qualificato

• Chiedere informazioni dettagliate sul trattamento e sui costi

Per maggiori dettagli, puoi visitare il sito di Capilclinic, leader nel settore del trapianto di capelli.

Le tendenze lifestyle del momento: moda, benessere e tecnologia

Ogni anno porta con sé nuove ispirazioni e modi di vivere che influenzano le nostre abitudini quotidiane. Le tendenze lifestyle non si limitano alla moda, ma abbracciano il benessere, la tecnologia, il design e il tempo libero, ridefinendo le nostre scelte e i nostri obiettivi. Le novità del momento ci spingono a riflettere su cosa significhi vivere al meglio, bilanciando innovazione, tradizione e sostenibilità.

Vediamo quali sono le tendenze più in voga, destinate a influenzare il nostro stile di vita nei prossimi mesi.

Moda e stile: il ritorno al minimalismo chic

Nel mondo della moda, il minimalismo rivisitato è una delle tendenze più in evidenza. Linee pulite, colori neutri e capi versatili sono tornati protagonisti, ma con un tocco contemporaneo. Tessuti naturali e dettagli curati aggiungono un elemento di lusso discreto.

Tra i must-have troviamo:

Completi coordinati: perfetti sia per l’ufficio che per il tempo libero.

Capi sostenibili: realizzati con materiali riciclati o certificati.

Accessori artigianali: borse e gioielli realizzati a mano, che uniscono tradizione e design moderno.

La parola d’ordine è essenzialità, senza rinunciare all’eleganza e alla funzionalità.

Benessere olistico: il corpo e la mente al centro

Il concetto di benessere si è evoluto, passando dal semplice esercizio fisico a una visione più ampia che comprende la cura della mente e delle emozioni. Il benessere olistico è oggi una delle tendenze più seguite, grazie all’attenzione crescente verso pratiche che uniscono corpo e spirito.

Le abitudini più popolari includono:

Yoga rigenerativo: una disciplina dolce che aiuta a rilassare mente e muscoli, perfetta per chi vuole scaricare lo stress accumulato.

Bagni di suoni: sessioni di meditazione accompagnate da campane tibetane e strumenti armonici.

Cold therapy: trattamenti basati sull’alternanza di caldo e freddo per migliorare la circolazione e rafforzare il sistema immunitario.

Questi rituali non sono più considerati solo mode, ma vere e proprie strategie per affrontare le sfide quotidiane con maggiore serenità.

Smart home e sostenibilità: vivere meglio rispettando l’ambiente

La tecnologia continua a migliorare la nostra quotidianità, trasformando le case in spazi intelligenti e sostenibili. Le smart home offrono sistemi di automazione che semplificano la gestione delle attività domestiche e riducono i consumi energetici.

Le innovazioni più richieste comprendono:

Illuminazione smart: luci a LED regolabili tramite app per creare atmosfere personalizzate in ogni stanza.

Termostati intelligenti: dispositivi che ottimizzano la temperatura in base alle abitudini degli occupanti, con un notevole risparmio energetico.

Elettrodomestici eco-friendly: progettati per ridurre gli sprechi e utilizzare fonti energetiche rinnovabili.

Questi strumenti non solo migliorano la qualità della vita, ma contribuiscono a ridurre l’impatto ambientale, in linea con un approccio sempre più green.

Tempo libero e viaggi: esperienze autentiche e rigeneranti

Il tempo libero si sta trasformando in un’occasione per staccare davvero dalla routine e immergersi in esperienze autentiche. I viaggiatori moderni preferiscono mete che offrono momenti di riconnessione con la natura e soggiorni che puntano sulla sostenibilità.

Le tendenze del momento nel mondo dei viaggi includono:

Glamping di lusso: campeggi glamour con tutti i comfort di un hotel a cinque stelle, immersi in paesaggi mozzafiato.

Rifugi digital detox: strutture isolate, prive di connessione internet, dove è possibile dedicarsi alla lettura, alle escursioni e al relax totale.

Viaggi esperienziali: percorsi enogastronomici, laboratori artigianali e tour guidati per scoprire tradizioni locali.

La parola d’ordine è autenticità: meno attrazioni di massa e più momenti di scoperta personale.

Alimentazione consapevole: nutrirsi con equilibrio

Anche il modo di mangiare è cambiato: la consapevolezza alimentare è diventata una priorità. Le persone cercano sempre di più di capire l’origine dei cibi e l’impatto che le loro scelte hanno sull’ambiente.

Tra le tendenze culinarie più in voga ci sono:

Plant-based diet: una dieta a base vegetale che riduce il consumo di carne e derivati animali, senza rinunciare al gusto.

Cibi fermentati: come kimchi, kombucha e kefir, ricchi di probiotici naturali per migliorare la salute intestinale.

Meal prep settimanale: organizzare i pasti in anticipo per ridurre sprechi e risparmiare tempo durante la settimana.

Questo approccio non riguarda solo l’alimentazione, ma riflette un più ampio stile di vita che promuove il benessere personale e ambientale.

Fitness e movimento: allenarsi in modo innovativo

Nel campo del fitness, l’attenzione si concentra su metodi di allenamento che combinano tecnologia, innovazione e approcci più sostenibili. Le lezioni in palestra si evolvono, includendo allenamenti virtuali e programmi su misura basati sui dati raccolti tramite dispositivi indossabili.

Tra le novità più apprezzate:

Virtual personal trainer: sessioni guidate online con feedback personalizzati.

Allenamenti outdoor nei parchi urbani: che uniscono attività fisica e contatto con la natura.

Functional training: esercizi mirati a migliorare i movimenti quotidiani e la postura, aumentando la forza e la resistenza.

L’idea di fondo è creare programmi che rispettino il ritmo personale e motivino anche i meno sportivi a prendersi cura del proprio corpo.

Conclusioni

Le tendenze lifestyle del momento raccontano una ricerca costante di equilibrio tra tecnologia e benessere, tra comfort e sostenibilità. Ogni scelta, dalla moda al fitness, fino ai viaggi e all’alimentazione, riflette il desiderio di vivere in armonia con se stessi e con l’ambiente circostante. Le novità di quest’anno non solo arricchiscono le nostre giornate, ma ci spingono a riflettere sul nostro stile di vita, trasformandolo in un viaggio verso la consapevolezza e l’autenticità.

Fondazione Bianca Garavaglia, il Natale è solidale

Caro Babbo Natale, il sostegno di Fondazione Bianca Garavaglia alla ricerca

Anche quest’anno la Fondazione Bianca Garavaglia ETS trasforma il Natale nell’occasione per sostenere la ricerca sui tumori pediatrici. Con la campagna “Caro Babbo Natale” vengono messi a disposizione di privati, aziende e scuole una serie di regali solidali il cui ricavato sarà destinato a due importanti progetti di ricerca presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’immunoterapia a cellule CAR contro i sarcomi e l’innovativa diagnosi dei tumori cerebrali pediatrici tramite biopsie liquide. Un Natale speciale con panettoni, pandori e tanti altri prodotti solidali impreziositi da un packaging esclusivo ad opera della illustratrice Serena Viganò.

Campagna natalizia on line, ma c’è anche il temporary shop

L’immagine – spiega Claudia Garavaglia, Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi di Fondazione Bianca Garavaglia – rappresenta un albero di Natale decorato con le letterine dei bambini che chiedono a Babbo Natale un aiuto nel sostegno alla ricerca sui tumori pediatrici” I dolci delle feste si trasformano quindi in doni capaci di portare speranza e sostenere la lotta contro i tumori infantili. La campagna natalizia è attiva online (https://regalisolidali.abianca.org/) ma gli stessi doni si possono trovare presso la Bottega del Fiore, il temporary shop aperto fino al 24 dicembre in Corso XX Settembre 20 a Busto Arsizio (VA) . “Lo apriamo solo due volte all’anno, una di queste è il periodo natalizio

Due i progetti in partenza

Quest’anno abbiamo voluto dedicare la campagna a due nuovi e innovativi progetti di ricerca che ci sono stati affidati, dopo essere stati selezionati con un bando interno all’Istituto dei Tumori di Milano che contribuisce a finanziarli. Uno si occupa delle cellule car già abbastanza diffuse per le neoplasie del sangue ma non ancora testate nell’ambito dell’oncologia solida. In pratica sono i nostri linfociti che vengono manipolati in laboratorio e diventano cellule in grado di aggredire i tumori. L’ altro è invece una ricerca che viene fatta a livello diagnostico nei tumori del sistema nervoso centrale attraverso biopsie liquide”

Fondazione Bianca Garavaglia, da oltre 30 anni a supporto dell’istituto Tumori

Nata l’anno scorso come evoluzione della onlus fondata nel 1987 dai genitori di Claudia a seguito della scomparsa (a causa di una rara forma di neoplasia) dell’altra figlia Bianca, Fondazione Bianca Garavaglia Ets è da sempre coinvolta nella raccolta fondi da destinare alla promozione di studi scientifici e cure mediche nel campo dei tumori. Il suo supporto alla Struttura Complessa di Pediatria Oncologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è ininterrotto da oltre 30 anni con un impegno costante nella ricerca, cura ed assistenza dei piccoli pazienti affetti da questa patologia.

Cura e assistenza, ogni tre anni una convenzione

Grazie alla rete di solidarietà venutasi a creare in questi anni – sottolinea Claudia Garavaglia – ci è stato possibile sostenere progetti legati alla cura ed alla assistenza. Ogni tre anni viene poi stipulata con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano una convenzione attraverso la quale ci vengono attribuiti una serie di progetti legati a ricerca, cura ed assistenza. Nel primo caso si tratta di progetti selezionati tramite bandi interni all’Istituto e valutati dal nostro comitato scientifico, nel secondo si tratta di progetti che prevedono l’intervento in reparto del medico, i terzi riguardano l’ambito psico-sociale”

Progetto Giovani della Pediatria, nuovo modello di organizzazione medica

Tra i progetti seguiti da Fondazione Bianca Garavaglia, il Progetto Giovani della Pediatria INT (ilprogettogiovani.org) dedicato a pazienti adolescenti e giovani adulti con l’obiettivo di creare un nuovo modello di organizzazione medica, incrementando l’accesso dei pazienti adolescenti ai reparti e ai protocolli clinici di oncologia pediatrica. “Gli adolescenti ricoverati presso l’INT oggi possono accedere a servizi loro dedicati quali il supporto psicosociale e usufruire di ambienti di cura dove possano continuare a svolgere, almeno in parte, le proprie attività anche durante le terapie. Con il progetto Sport in ospedale, per esempio, viene promossa l’attività fisica e riabilitativa per i piccoli pazienti durante e dopo le terapie.

Palestra in reparto, lo sport a sostegno del sistema immunitario

Un progetto presentato nel 2013 perché si sentiva la necessità di creare nel reparto pediatrico una piccola palestra nella quale bambini e ragazzi potessero praticare non solo attività riabilitativa ma anche attività sportiva. “Diverse ricerche – conclude Claudia Garavaglia – hanno infatti dimostrato come quest’ultima sviluppi il sistema immunitario e aiuti durante le cure. Oggi, a frequentarla sono sia bambini in cura sia da bambini in fase di follow up. Ad essa associamo anche un torneo di calcio annuale, organizzato con le oncologie pediatriche di tutta Europa. Perché fare sport in ospedale è possibile”

L’importanza dell’igiene orale nella prevenzione della placca dentale

L’igiene orale è un aspetto essenziale, spesso sottovalutato, nel mantenimento dell’equilibrio e della salute del corpo umano. La placca dentale, una sottile pellicola di batteri che si forma sui denti, è il nemico principale da combattere per mantenere una bocca sana. Questa sostanza appiccicosa e trasparente può sembrare innocua, ma nel tempo porta a gravi problemi come carie, gengiviti e malattie parodontali. La prevenzione della placca, attraverso una corretta igiene orale, è fondamentale non solo per preservare denti sani e forti, ma anche per evitare che si sviluppino patologie più gravi, in grado spesso di interessare tutto l’organismo.

La cura quotidiana del cavo orale è la prima linea di difesa contro la formazione della placca. Tuttavia, il supporto professionale è altrettanto importante per garantire una prevenzione efficace. Questo approccio evidenzia come l’igiene orale non sia semplicemente una questione estetica, ma rappresenti una componente cruciale del benessere complessivo della persona.

Che cos’è la placca dentale?

La placca dentale è un accumulo di batteri, proteine e residui alimentari che si formano continuamente sui denti e sulle gengive. È definita un biofilm in grado di aderire ai denti e, se non rimossa regolarmente, acquista spessore e consistenza, fino a trasformarsi in tartaro. Quest’ultimo è una sostanza ancora più resistente, che richiede la pulizia professionale per essere eliminato.

I batteri presenti nella placca producono acidi che attaccano lo smalto dei denti, portando alla formazione di carie. Inoltre, la placca che si accumula a livello gengivale può causare gengiviti, con conseguente infiammazione e sanguinamento delle gengive. Se non trattata, la gengivite può evolvere in parodontite, una malattia che cronicizzando, danneggia i tessuti di supporto dei denti, fino a causarne la perdita. Pertanto, è essenziale rimuovere la placca prima che si trasformi in tartaro e causi danni irreversibili.

Le pratiche quotidiane per prevenire la placca

La prevenzione della formazione di placca inizia con l’adozione di buone abitudini di igiene orale quotidiana. L’utilizzo corretto dello spazzolino è il primo e più importante gesto. È raccomandato lavare i denti tre volte al giorno, utilizzando un dentifricio al fluoro. Quando possibile, è preferibile farlo dopo ogni pasto per rimuovere i residui di cibo e prevenire la formazione della placca.

Oltre allo spazzolino, il filo interdentale è uno strumento indispensabile per pulire gli spazi fra un dente e l’altro, zone difficilmente accessibili che le normali setole non riescono a raggiungere. Questi spazi sono i più difficili da mantenere puliti e sono anche i punti dove la placca tende ad accumularsi maggiormente. Un altro strumento utile è il collutorio con principio antibatterico, che aiuta a ridurre il numero di batteri presenti nella bocca, contribuendo così alla prevenzione della placca.

Il ruolo del dentista nella prevenzione

Nonostante una buona igiene orale domiciliare rappresenti un elemento essenziale, essa non è sufficiente a garantire la completa rimozione della placca e del tartaro. È per questo motivo che i controlli regolari dal dentista siano da considerare indispensabili. Una pulizia professionale eseguita ogni sei mesi permette di rimuovere la placca e il tartaro anche nelle aree più difficili da raggiungere con lo spazzolino e il filo interdentale.

Lo specialista, oltre a decontaminare in profondità gli spazi parodontali, sa fornire anche preziosi consigli su come mantenere un buono stato di salute orale. In grandi metropoli come Milano, la scelta di un professionista qualificato è essenziale per la salute dei denti. Affidarsi al migliore dentista Milano può garantire un’attenzione accurata alle necessità specifiche del paziente, con consigli personalizzati per una prevenzione efficace.

Alimentazione e salute dentale

Un altro fattore importante nella prevenzione della formazione di placca nel cavo orale è l’alimentazione. Gli zuccheri presenti nei cibi e nelle bevande sono uno dei principali responsabili della formazione della placca batterica. I microorganismi presenti nel biofilm trasformano gli zuccheri in acidi, attaccando e demineralizzando lo smalto dei denti, fattore predisponente alla formazione di lesioni cariose. Per questo motivo, limitare l’assunzione di cibi e bevande zuccherate è fondamentale per prevenire i problemi dentali.

Inoltre, una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura e alimenti contenenti calcio, come il latte e i suoi derivati, può contribuire a mantenere i denti sani. Gli alimenti croccanti e ricchi di fibre, come le mele e le carote, possono anche aiutare a pulire i denti naturalmente, stimolando la produzione di saliva, con un effetto detergente nei confronti della superficie dentale.

La connessione tra salute orale e benessere generale

Mantenere una buona igiene orale non ha solo benefici per i denti e le gengive, ma ha anche un impatto significativo sulla salute generale. Numerosi studi hanno dimostrato che le infezioni del cavo orale, come quelle causate dalla placca e dalla parodontite, possono contribuire allo sviluppo di malattie sistemiche. In particolare, è stata riscontrata una connessione tra la malattia parodontale e condizioni come il diabete, le malattie cardiovascolari e complicazioni in gravidanza.

Questa stretta connessione tra la salute orale e il benessere generale sottolinea l’importanza di mantenere una bocca sana non solo per evitare problemi dentali, ma anche per proteggere l’organismo da condizioni più gravi. La prevenzione della placca dentale quindi, non è solo un’esigenza estetica, ma rappresenta un vero e proprio atto di cura per la  salute complessiva del corpo umano.

Consulente Paziente: un modello umano e meritocratico di consulenza e innovazione si confronta con l’Intelligenza Artificiale

La Community di Consulente Paziente ha raggiunto un altro traguardo significativo con il suo 15° evento, che ha visto la partecipazione dei membri a un webinar dedicato all’AI. Un incontro che ha rappresentato un momento cruciale anche per fare il punto sulle novità e le opportunità emergenti per il network di consulenti, caratterizzato da un modello organizzativo basato sulla meritocrazia e l’affinità umana tra professionisti e imprese. Un approccio che non si limita alla consulenza tecnica, ma punta a favorire un cambiamento culturale nelle mPMI italiane, promuovendo la crescita professionale e personale dei membri.

La filosofia della Community si fonda infatti su un rigoroso sistema di selezione, dove ai membri più attivi vengono proposte collaborazioni esclusive con la società Mama Industry e altri partner, che spesso si trasformano in rapporti di lavoro a lungo termine. I consulenti migliori ottengono anche visibilità grazie a collaborazioni con testate nazionali e partecipazioni a eventi coperti da rimborsi spese di vitto e alloggio.

Per garantire la qualità e il coinvolgimento continuo, la Community monitora l’attività dei membri utilizzando indicatori di performance. A seguito di quest’analisi, solo nell’ultimo mese circa 40 consulenti meno partecipi sono stati invitati a lasciare il progetto, tuttavia il turnover è accompagnato da un costante flusso di nuove candidature, segno dell’attrattività di questo ecosistema per i professionisti del settore.

A dimostrazione di ciò, durante l’incontro, sono stati resi noti alcuni numeri piuttosto importanti sulla Community di oltre 200 membri:

  • 63 consulenti ingaggiati per collaborazioni dal 2022 ad oggi (quasi il 30%) .
  • 3 consulenti assunti come organico stabile di Mama Industry.
  • 1 consulente assunto (attivo da 2 anni) come organico stabile di un cliente di Mama Industry.
  • 246.000 Euro il totale del budget investito come compenso per le attività svolte per attività varie quali: stesura progetti per bando, business modeling/planning, project management, PM R&S, functional Design, consulenza in tema di sostenibilità.

Durante il webinar, intitolato “Semplificare e potenziare il lavoro con soluzioni intelligenti“, si è discusso di come l’AI, anziché minacciare il lavoro, stia creando nuove opportunità di crescita. È emerso chiaramente il suo ruolo cruciale nell’ottimizzazione del lavoro, con la presentazione di soluzioni pratiche che possono trasformare le attività quotidiane di imprenditori e professionisti. Il cuore dell’incontro è stato l’analisi di un caso che ha illustrato come un sistema di raccomandazione, un tempo complesso e costoso da implementare, sia oggi alla portata di tutti grazie a soluzioni basate sull’AI. Questa dimostrazione ha confermato il potenziale dell’AI come alleato indispensabile, capace di fornire un vantaggio competitivo a coloro che sapranno sfruttarne le capacità, anche con budget limitati e senza la necessità di competenze tecniche specialistiche.

L’evento ha confermato l’importanza di continuare a investire nella formazione e nell’adozione di tecnologie intelligenti, sottolineando come il futuro della consulenza passi attraverso un utilizzo consapevole e strategico dell’Intelligenza Artificiale.

A Milano un nuovo centro di ricerca sul Parkinson: inaugurato il Clinical Research Center presso l’ASST Pini-CTO

Inaugurato a Milano il nuovo centro di ricerca dedicato alla Malattia di Parkinson, frutto della collaborazione tra ASST Gaetano Pini-CTO e Fondazione Pezzoli.

La città di Milano diventa sede di un importante progresso nella lotta contro il Parkinson con l’inaugurazione del Clinical Research Center presso l’ASST Gaetano Pini-CTO. Situato al CTO di via Bignami, il nuovo centro è dedicato allo studio e alla cura della Malattia di Parkinson ed è stato creato grazie alla collaborazione tra l’ASST Gaetano Pini-CTO e la Fondazione Pezzoli per la Malattia di Parkinson, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni terapeutiche all’avanguardia e offrire trattamenti personalizzati ai pazienti.

Il centro nasce come punto di riferimento nazionale per lo studio e il trattamento della patologia, con tecnologie avanzate e ambulatori specialistici che mirano a una gestione a 360° del paziente. All’evento inaugurale hanno partecipato importanti personalità, tra cui il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha sottolineato l’importanza del progetto per il sistema sanitario lombardo.

Una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato

La creazione del Clinical Research Center è il risultato di una sinergia tra settore pubblico e privato, un modello che, secondo Fontana, si conferma vincente. «La Fondazione ha finanziato l’acquisto di dispositivi di ricerca d’avanguardia, grazie ai quali è possibile seguire pazienti complessi provenienti da tutta Italia. Questo centro testimonia come la Lombardia sappia puntare su percorsi clinici personalizzati e su tecnologie d’avanguardia per rispondere alle esigenze di cura», ha dichiarato Fontana.

Con una banca dati di oltre 40.000 pazienti, il centro di ricerca milanese punta ad affrontare sia le necessità cliniche che le sfide future legate alla prevenzione delle malattie neurodegenerative, considerando anche l’impatto economico che tali patologie hanno sul sistema sanitario regionale.

Tecnologie avanzate per la medicina di precisione

L’acquisto delle attrezzature di alta tecnologia presenti nel centro è stato possibile grazie alla Fondazione Pezzoli, che supporta la ricerca sul Parkinson fin dal 1993. Tra i dispositivi in dotazione figurano sensori indossabili per il monitoraggio a domicilio, strumenti per l’analisi cinematica del cammino e apparecchi per lo studio della disautonomia.

Questi strumenti consentono ai medici di raccogliere dati preziosi per la personalizzazione delle cure, un aspetto che il professor Gianni Pezzoli, presidente della Fondazione, ha ritenuto essenziale. «Il nostro obiettivo è garantire il miglior percorso terapeutico per ogni paziente, consentendo una presa in carico che tenga conto delle specifiche esigenze della persona», ha affermato Pezzoli.

La visione del professor Ioannis Ugo Isaias: innovazione e prevenzione

A coordinare le attività del centro è il professor Ioannis Ugo Isaias, direttore del Centro Parkinson e Parkinsonismi, che ha spiegato come il nuovo polo di ricerca rappresenti un’opportunità per comprendere meglio la malattia e sviluppare approcci di medicina di precisione. «Grazie alle nostre tecnologie, potremo migliorare la comprensione dei meccanismi eziopatologici della malattia, offrendo ai pazienti trattamenti sempre più mirati», ha commentato Isaias.

Il professor Isaias ha inoltre evidenziato l’importanza della ricerca per identificare i fattori di rischio della malattia e delle sue complicanze, un passo fondamentale per la prevenzione. Questo approccio consente di strutturare un sistema di monitoraggio digitale che integra tutte le fasi della malattia, migliorando il controllo clinico e l’efficacia dei trattamenti.

Una malattia complessa con impatti sulla qualità della vita

La Malattia di Parkinson è una condizione neurodegenerativa multisistemica caratterizzata da sintomi sia motori che non motori, come rallentamento, rigidità, tremori, e altri disturbi cognitivi e neuropsichiatrici. Tali sintomi influiscono in modo significativo sulla qualità di vita dei pazienti, rendendo essenziale una presa in carico globale.

Negli ultimi decenni, la prevalenza della malattia è aumentata del 155% e, in considerazione dell’invecchiamento della popolazione, si prevede che questa tendenza continui a crescere. La presenza del nuovo centro di ricerca milanese rappresenta quindi una risposta strategica a un problema di salute pubblica sempre più urgente.

Un percorso innovativo per la qualità della vita dei pazienti

L’ASST Gaetano Pini-CTO, con il suo approccio centrato sulla persona, intende offrire percorsi terapeutici sempre più personalizzati. L’obiettivo finale del Clinical Research Center è sviluppare trattamenti che non solo migliorino i sintomi dei pazienti, ma che contribuiscano anche a rallentare la progressione della malattia. Il centro è, inoltre, uno spazio aperto a future collaborazioni con enti di ricerca e industrie per ampliare le opzioni terapeutiche disponibili.

Come spiegato dalla Direttrice Generale Paola Lattuada, il centro rappresenta un ulteriore tassello nell’offerta sanitaria della Lombardia, arricchendo il presidio Pini-CTO e posizionandosi come un riferimento non solo per il territorio regionale, ma anche a livello nazionale.

«Grazie a questo nuovo centro, saremo in grado di offrire cure innovative e di alta qualità ai pazienti affetti da Parkinson, contribuendo a una migliore qualità di vita per loro e le loro famiglie», ha affermato la dottoressa Lattuada.

La sfida del Parkinson: un impegno concreto per il futuro

Con la creazione di questo centro di ricerca, Milano e la Regione Lombardia si pongono all’avanguardia nella lotta contro il Parkinson, dimostrando come una collaborazione efficace tra pubblico e privato possa portare a importanti progressi nella cura delle malattie neurodegenerative. L’impegno della Fondazione Pezzoli e della ASST Gaetano Pini-CTO sottolinea l’importanza di rispondere alla crescente necessità di cure specializzate, assicurando una sanità moderna e all’altezza delle sfide future.

Inaugurato il Care Obesity Centre presso il Centro Medico Visconti di Modrone a Milano

Il Centro Medico Visconti di Modrone di Milano ha annunciato l’apertura del Care Obesity Centre, una nuova struttura dedicata alla diagnosi e al trattamento dell’obesità, una delle malattie croniche a più rapida crescita a livello globale. Questo centro, diretto dalla Dottoressa Laura Molteni, esperta in endocrinologia e trattamento dell’obesità, si pone l’obiettivo di offrire ai pazienti un percorso terapeutico multidisciplinare per affrontare questa complessa condizione.

L’obesità: una sfida globale

L’obesità rappresenta una problematica che va ben oltre l’estetica: è un fattore di rischio per molte patologie croniche, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumore. Secondo la Dottoressa Molteni, l’approccio al trattamento dell’obesità deve essere personalizzato e multidisciplinare: «L’obesità non si risolve solo con dieta ed esercizio fisico. Fattori genetici, ambientali e ormonali giocano un ruolo cruciale nella sua gestione.»

Innovazioni nella cura: GLP-1 receptor agonist e dual agonisti GIP-GLP1

La grande novità terapeutica è rappresentata dall’introduzione dei nuovi farmaci GLP-1 receptor agonist, come il Semaglutide e il Tirzepatide, che hanno rivoluzionato il trattamento dell’obesità. Questi farmaci agiscono sul controllo dell’appetito e sui meccanismi fisiopatologici dell’obesità, portando a una perdita di peso significativa. «Il Semaglutide ha dimostrato di ridurre il peso corporeo medio del 15% nei pazienti, mentre il Tirzepatide ha raggiunto una riduzione media del 26%», afferma la dottoressa Molteni. Oltre alla perdita di peso, questi farmaci offrono miglioramenti nei livelli di glicemia, colesterolo, e pressione arteriosa, contribuendo così alla prevenzione di complicazioni cardiovascolari.

Un percorso di cura completo e personalizzato

Il Care Obesity Centre del Centro Medico Visconti di Modrone offre ai pazienti un percorso integrato che include trattamenti farmacologici, supporto nutrizionale, assistenza psicologica, e, quando necessario, anche interventi di chirurgia bariatrica. Questa struttura si distingue per un approccio mirato a migliorare non solo il peso corporeo dei pazienti, ma anche la loro salute generale. «L’obesità è una malattia cronica, non una scelta. È essenziale che i pazienti si sentano supportati lungo tutto il percorso terapeutico», conclude la Dottoressa Molteni.

La missione di Lifenet Healthcare

Il nuovo Care Obesity Centre fa parte del network di Lifenet Healthcare, un gruppo attivo nel settore sanitario, che gestisce ospedali, cliniche specialistiche e centri diagnostici in Italia. Lifenet Healthcare continua ad investire in tecnologie avanzate e nell’innovazione terapeutica, offrendo soluzioni all’avanguardia per il trattamento di diverse patologie. Per maggiori informazioni sul centro e le novità terapeutiche, visita il sito di Lifenet Healthcare.

Tumore del seno: un nuovo approccio combinato per una prevenzione più efficace

Lo studio TOLERANT, finanziato dal PNRR, esplora l’effetto preventivo dell’abbinamento di farmaci, dieta e attività fisica contro il tumore al seno.

L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) è il coordinatore del progetto TOLERANT, uno degli studi più innovativi nel campo della prevenzione del tumore al seno. Il progetto, finanziato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), punta a sperimentare per la prima volta l’efficacia dell’abbinamento di farmaci, dieta e attività fisica nel ridurre il rischio di tumore al seno, il tumore femminile più diffuso in Italia, che colpisce una donna su otto.

Tamoxifen e cambiamenti nello stile di vita: la chiave della prevenzione

Lo studio TOLERANT, il cui nome è l’acronimo di Low dose TamOxifen and Lifestyle changes for bReast cANcer prevenTion, mira a valutare l’efficacia preventiva del Tamoxifen a basse dosi, abbinato a modifiche dello stile di vita, su donne con un rischio elevato di sviluppare il tumore al seno. Il Tamoxifen è un farmaco ampiamente studiato e utilizzato nella prevenzione di questo tipo di tumore, ma l’innovazione del progetto risiede nella combinazione con strategie legate a restrizione calorica e attività fisica.

Il dottor Bernardo Bonanni, Direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica dell’IEO e Principal Investigator dello studio, ha spiegato: «Il Tamoxifen, anche a basse dosi, ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di tumore al seno. Questo farmaco influisce positivamente su alcuni biomarcatori di rischio, come l’SHBG, una proteina che lega gli ormoni sessuali e riduce il rischio di sviluppare il tumore».

Un approccio combinato per una maggiore efficacia

Il progetto TOLERANT si differenzia perché non si limita all’utilizzo del farmaco. Oltre al Tamoxifen a basse dosi (5 mg al giorno), lo studio si concentra sulla riduzione del peso corporeo attraverso la dieta e sull’incremento dell’attività fisica, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle partecipanti e potenziare gli effetti preventivi. «L’aumento di peso in età adulta è un fattore di rischio noto per il tumore al seno, e la combinazione di farmaci, alimentazione controllata e attività fisica può rappresentare una svolta nella prevenzione» ha continuato Bonanni.

I centri coinvolti e la multidisciplinarietà del progetto

Lo studio, coordinato dall’IEO, coinvolge altri tre importanti centri oncologici italiani: l’Ospedale Galliera di Genova, l’Istituto Oncologico Veneto di Padova e l’Istituto Nazionale Tumori G. Pascale di Napoli. Ogni centro offre un contributo fondamentale grazie alla partecipazione di specialisti in oncologia, genetica e nutrizione, rendendo TOLERANT un progetto fortemente multidisciplinare.

Il dottor Andrea De Censi di Genova, la dottoressa Stefania Zovato di Padova e la dottoressa Matilde Pensabene di Napoli collaborano insieme al team dell’IEO per offrire alle partecipanti il miglior supporto clinico e scientifico.

Chi può partecipare allo studio?

Lo studio TOLERANT è rivolto a donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni con un elevato rischio di sviluppare il tumore al seno. Tra queste, donne sane portatrici di mutazioni genetiche predisponenti (ad esempio nei geni BRCA), donne con una familiarità per tumore al seno che indica un rischio a 10 anni superiore al 5%, e donne che hanno ricevuto una diagnosi di neoplasia in situ negli ultimi tre anni.

Le partecipanti saranno divise casualmente in quattro gruppi (bracci), ciascuno con un diverso approccio preventivo:

  1. Tamoxifen a basse dosi (10 mg a giorni alterni);
  2. Tamoxifen e restrizione calorica intermittente (dieta 2 giorni su 7);
  3. Solo attività fisica, monitorata tramite contapassi;
  4. Attività fisica e dieta combinati.

Alla fine dei sei mesi, verranno valutati diversi parametri, come i livelli di SHBG e altri marcatori di rischio, nonché gli effetti sul microbioma intestinale.

Un futuro più sicuro per le donne

«Con TOLERANT miriamo a identificare nuove strategie per la prevenzione del tumore al seno, che potrebbero avere un impatto significativo sulla salute delle donne ad alto rischio» ha concluso Bonanni. Lo studio rappresenta un passo avanti verso una prevenzione più personalizzata, che tenga conto delle singole caratteristiche biologiche e degli stili di vita.