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Fondazione Bianca Garavaglia, il Natale è solidale

Caro Babbo Natale, il sostegno di Fondazione Bianca Garavaglia alla ricerca

Anche quest’anno la Fondazione Bianca Garavaglia ETS trasforma il Natale nell’occasione per sostenere la ricerca sui tumori pediatrici. Con la campagna “Caro Babbo Natale” vengono messi a disposizione di privati, aziende e scuole una serie di regali solidali il cui ricavato sarà destinato a due importanti progetti di ricerca presso l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, l’immunoterapia a cellule CAR contro i sarcomi e l’innovativa diagnosi dei tumori cerebrali pediatrici tramite biopsie liquide. Un Natale speciale con panettoni, pandori e tanti altri prodotti solidali impreziositi da un packaging esclusivo ad opera della illustratrice Serena Viganò.

Campagna natalizia on line, ma c’è anche il temporary shop

L’immagine – spiega Claudia Garavaglia, Responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi di Fondazione Bianca Garavaglia – rappresenta un albero di Natale decorato con le letterine dei bambini che chiedono a Babbo Natale un aiuto nel sostegno alla ricerca sui tumori pediatrici” I dolci delle feste si trasformano quindi in doni capaci di portare speranza e sostenere la lotta contro i tumori infantili. La campagna natalizia è attiva online (https://regalisolidali.abianca.org/) ma gli stessi doni si possono trovare presso la Bottega del Fiore, il temporary shop aperto fino al 24 dicembre in Corso XX Settembre 20 a Busto Arsizio (VA) . “Lo apriamo solo due volte all’anno, una di queste è il periodo natalizio

Due i progetti in partenza

Quest’anno abbiamo voluto dedicare la campagna a due nuovi e innovativi progetti di ricerca che ci sono stati affidati, dopo essere stati selezionati con un bando interno all’Istituto dei Tumori di Milano che contribuisce a finanziarli. Uno si occupa delle cellule car già abbastanza diffuse per le neoplasie del sangue ma non ancora testate nell’ambito dell’oncologia solida. In pratica sono i nostri linfociti che vengono manipolati in laboratorio e diventano cellule in grado di aggredire i tumori. L’ altro è invece una ricerca che viene fatta a livello diagnostico nei tumori del sistema nervoso centrale attraverso biopsie liquide”

Fondazione Bianca Garavaglia, da oltre 30 anni a supporto dell’istituto Tumori

Nata l’anno scorso come evoluzione della onlus fondata nel 1987 dai genitori di Claudia a seguito della scomparsa (a causa di una rara forma di neoplasia) dell’altra figlia Bianca, Fondazione Bianca Garavaglia Ets è da sempre coinvolta nella raccolta fondi da destinare alla promozione di studi scientifici e cure mediche nel campo dei tumori. Il suo supporto alla Struttura Complessa di Pediatria Oncologica della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è ininterrotto da oltre 30 anni con un impegno costante nella ricerca, cura ed assistenza dei piccoli pazienti affetti da questa patologia.

Cura e assistenza, ogni tre anni una convenzione

Grazie alla rete di solidarietà venutasi a creare in questi anni – sottolinea Claudia Garavaglia – ci è stato possibile sostenere progetti legati alla cura ed alla assistenza. Ogni tre anni viene poi stipulata con l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano una convenzione attraverso la quale ci vengono attribuiti una serie di progetti legati a ricerca, cura ed assistenza. Nel primo caso si tratta di progetti selezionati tramite bandi interni all’Istituto e valutati dal nostro comitato scientifico, nel secondo si tratta di progetti che prevedono l’intervento in reparto del medico, i terzi riguardano l’ambito psico-sociale”

Progetto Giovani della Pediatria, nuovo modello di organizzazione medica

Tra i progetti seguiti da Fondazione Bianca Garavaglia, il Progetto Giovani della Pediatria INT (ilprogettogiovani.org) dedicato a pazienti adolescenti e giovani adulti con l’obiettivo di creare un nuovo modello di organizzazione medica, incrementando l’accesso dei pazienti adolescenti ai reparti e ai protocolli clinici di oncologia pediatrica. “Gli adolescenti ricoverati presso l’INT oggi possono accedere a servizi loro dedicati quali il supporto psicosociale e usufruire di ambienti di cura dove possano continuare a svolgere, almeno in parte, le proprie attività anche durante le terapie. Con il progetto Sport in ospedale, per esempio, viene promossa l’attività fisica e riabilitativa per i piccoli pazienti durante e dopo le terapie.

Palestra in reparto, lo sport a sostegno del sistema immunitario

Un progetto presentato nel 2013 perché si sentiva la necessità di creare nel reparto pediatrico una piccola palestra nella quale bambini e ragazzi potessero praticare non solo attività riabilitativa ma anche attività sportiva. “Diverse ricerche – conclude Claudia Garavaglia – hanno infatti dimostrato come quest’ultima sviluppi il sistema immunitario e aiuti durante le cure. Oggi, a frequentarla sono sia bambini in cura sia da bambini in fase di follow up. Ad essa associamo anche un torneo di calcio annuale, organizzato con le oncologie pediatriche di tutta Europa. Perché fare sport in ospedale è possibile”

Nuovo studio clinico in oncologia: il ruolo di Synchro Levels nella nutrizione dei pazienti

Un nuovo studio promosso dall’associazione AMOlaVita OdV coinvolge cinque ospedali lombardi per testare l’efficacia di Synchro Levels, un integratore naturale volto a migliorare lo stato nutrizionale e la qualità della vita dei pazienti oncologici.

Un approccio innovativo alla nutrizione oncologica

La lotta contro il cancro richiede non solo trattamenti chemioterapici efficaci, ma anche un’attenzione particolare al benessere generale del paziente. Per questo motivo, AMOlaVita OdV, un’associazione oncologica milanese, ha lanciato un nuovo studio clinico in collaborazione con cinque ospedali della Lombardia. L’obiettivo? Testare l’efficacia dell’integratore naturale Synchro Levels nel miglioramento dello stato nutrizionale e della qualità della vita dei pazienti oncologici affetti da carcinoma pancreatico metastatico.

«È ormai noto quanto una nutrizione adeguata possa influire non solo sulla qualità della vita, ma anche sulla sopravvivenza dei malati oncologici» spiega il Dr. Mauro Moroni, Direttore dell’Oncologia dell’ASST Santi Paolo e Carlo di Milano e vicepresidente di AMOlaVita OdV.

Lo studio: partecipazione e metodologia

Il trial clinico, che coinvolgerà 51 pazienti sottoposti a trattamento chemioterapico, sarà condotto secondo rigorosi criteri di buona pratica clinica e supervisionato da una CRO. Di questi, 34 pazienti verranno trattati con Synchro Levels, mentre gli altri 17 riceveranno un placebo. Lo studio seguirà un metodo a doppio cieco, in cui né i pazienti né i medici sapranno quale trattamento ciascun paziente sta ricevendo. «In questo modo – precisa Moroni – evitiamo qualsiasi possibile bias che possa alterare i risultati.»

Il focus dello studio è analizzare come Synchro Levels possa influenzare positivamente non solo la nutrizione dei pazienti, ma anche il loro performance status, misurato secondo protocolli standard europei. «Il nostro obiettivo è migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici, riducendo la tossicità delle terapie e favorendo un miglioramento delle condizioni generali.»

Cos’è Synchro Levels?

Synchro Levels è un integratore naturale sviluppato da Aurora Biosearch, azienda italiana specializzata nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative per la cura delle malattie complesse. Composto da una combinazione di peptidi di pesce, retinolo, vitamine e minerali come calcio e magnesio, Synchro Levels ha già dimostrato di avere un effetto positivo nel miglioramento dello stato nutrizionale di pazienti oncologici, come evidenziato da precedenti studi pubblicati su riviste scientifiche di rilievo, tra cui Cancers.

«Il ruolo di Synchro Levels è stato riconosciuto per la sua capacità di sostenere il metabolismo dei pazienti oncologici, riducendo sintomi come affaticamento e inappetenza» spiega Aurora Biosearch. «Siamo entusiasti di poter continuare a verificare i benefici del nostro prodotto attraverso questo nuovo trial clinico.»

Collaborazione tra ospedali e istituti di ricerca

Lo studio, approvato dal comitato etico Lombardia 1, coinvolge alcuni dei più importanti ospedali lombardi, tra cui:

  • ASST Santi Paolo e Carlo di Milano, diretto dal Dr. Mauro Moroni
  • IRCCS Policlinico San Matteo di Pavia, diretto dal Prof. Paolo Pedrazzoli
  • Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, diretto dal Prof. Diego Cortinovis
  • ASST Ovest Milanese di Legnano, diretto dal Dr. Andrea Luciani

L’importanza di un approccio multidisciplinare alla cura dei pazienti oncologici è sottolineata dalla stretta collaborazione tra medici, ricercatori e infermieri, tutti impegnati a fornire non solo trattamenti efficaci, ma anche un adeguato supporto nutrizionale e psicologico.

Nutrizione e qualità della vita: una sinergia fondamentale

Secondo gli esperti coinvolti nello studio, garantire una nutrizione adeguata ai pazienti oncologici può incidere in modo significativo sulla loro capacità di affrontare le terapie. La chemioterapia, infatti, può indurre una serie di effetti collaterali, tra cui inappetenza, dimagrimento e affaticamento, che peggiorano il quadro clinico generale dei pazienti. Il peggioramento dello stato nutrizionale può sfociare in condizioni più gravi, come la cachessia neoplastica, una sindrome metabolica complessa caratterizzata da perdita di peso e di massa muscolare.

Synchro Levels, grazie alla sua formula a base di ingredienti naturali, mira a contrastare questi effetti collaterali e a fornire al paziente l’energia necessaria per affrontare al meglio le cure.

Possibili effetti epigenetici: una nuova frontiera?

Oltre al miglioramento dello stato nutrizionale, i ricercatori ipotizzano che Synchro Levels possa avere anche effetti positivi sui processi epigenetici che regolano la crescita cellulare. In particolare, i peptidi di pesce contenuti nel prodotto potrebbero interferire con la proliferazione delle cellule tumorali, rallentandone il ciclo vitale.

«Lo studio valuterà se esista una correlazione tra l’assunzione di Synchro Levels e una maggiore efficacia dei trattamenti oncologici standard» continua Moroni. «Tuttavia, per confermare questa ipotesi, saranno necessari ulteriori studi su un campione più ampio di pazienti.»

I risultati attesi: un passo avanti nella cura oncologica

I risultati dello studio clinico saranno misurati secondo criteri internazionali, con particolare attenzione alla risposta al trattamento, alla durata della sopravvivenza e alla qualità della vita dei pazienti. «Siamo fiduciosi che questo studio possa fornire nuove indicazioni su come migliorare l’approccio nutrizionale nei pazienti oncologici» conclude Moroni. «Non si tratta solo di combattere il tumore, ma anche di garantire ai pazienti una vita dignitosa e di qualità durante il trattamento.»