Archivi tag: tumore al seno

Diagnosi precoce del tumore al seno: il ruolo dell’Intelligenza Artificiale

L’adozione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nelle diagnosi del tumore al seno sta rivoluzionando la medicina. Humanitas, in prima linea in Italia, ha implementato un software innovativo nei suoi ospedali e centri medici. L’obiettivo è migliorare la qualità delle immagini mammografiche, contribuendo a diagnosi più tempestive e precise.

L’IA al servizio delle Breast Unit

La piattaforma IA non si limita a migliorare le immagini, ma assiste i radiologi nell’individuazione di lesioni mammarie. Ciò aiuta a formulare diagnosi rapide e accurate. La prof.ssa Daniela Bernardi, responsabile della Radiologia Senologica di Humanitas, afferma: «Questo strumento è fondamentale per il team multidisciplinare delle Breast Unit, migliorando l’identificazione precoce del tumore». Le Breast Unit coinvolgono professionisti come tecnici di radiologia, oncologi e chirurghi. La diagnosi precoce permette trattamenti più mirati, aumentando le possibilità di successo.

Un passo avanti nella diagnosi del tumore

La tecnologia IA è già attiva in diverse strutture Humanitas e sarà estesa a ospedali e centri medici in Lombardia, Piemonte e Sicilia. Si tratta di una novità assoluta in Italia, che migliora la qualità clinica e uniforma i percorsi diagnostici tra i vari centri. Grazie all’IA, le diagnosi saranno più precise, con una condivisione ottimale delle competenze tra i professionisti. «L’adozione di questa tecnologia in tutta la rete Humanitas migliora l’efficienza e la qualità della cura, dando alle donne un servizio sempre più sicuro», afferma Bernardi.

Prevenzione e screening mammografico: chiave per la diagnosi precoce

La mammografia è cruciale per individuare il tumore al seno nelle sue fasi iniziali, migliorando le probabilità di trattamenti efficaci. Attualmente, la percentuale di guarigioni complete per il tumore al seno è dell’87%, grazie alla diagnosi precoce. Ogni donna dovrebbe partecipare ai programmi di screening mammografico a partire dai 40 anni, quando il rischio di sviluppare il tumore aumenta. In caso di mammelle particolarmente dense, il medico potrebbe raccomandare esami aggiuntivi come l’ecografia o la risonanza magnetica.

Prevenzione personalizzata

Un percorso di prevenzione personalizzato è fondamentale. La visita senologica, unita alla mammografia e all’ecografia, deve essere adattata all’età e alla storia familiare. In caso di alto rischio, si consiglia la risonanza magnetica. L’autopalpazione è un altro strumento utile per il monitoraggio del proprio seno. Un stile di vita sano è altrettanto importante. Una dieta equilibrata, attività fisica regolare e l’astensione dal fumo sono forme di prevenzione primaria che non vanno sottovalutate.

L’innovazione tecnologica nella lotta contro il tumore al seno

L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale rappresenta un passo decisivo verso una diagnosi sempre più precisa e tempestiva. Seppur la mammografia tradizionale resti fondamentale, l’IA migliora la qualità delle immagini e accelera il processo diagnostico. Questo rende il trattamento più tempestivo, aumentando le probabilità di guarigione. La combinazione di prevenzione e tecnologia offre oggi un’opportunità unica per combattere il tumore al seno. Con l’adozione di queste innovazioni, la medicina italiana fa un significativo passo avanti nella cura e nella prevenzione.

Tumore del seno: un nuovo approccio combinato per una prevenzione più efficace

Lo studio TOLERANT, finanziato dal PNRR, esplora l’effetto preventivo dell’abbinamento di farmaci, dieta e attività fisica contro il tumore al seno.

L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) è il coordinatore del progetto TOLERANT, uno degli studi più innovativi nel campo della prevenzione del tumore al seno. Il progetto, finanziato dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), punta a sperimentare per la prima volta l’efficacia dell’abbinamento di farmaci, dieta e attività fisica nel ridurre il rischio di tumore al seno, il tumore femminile più diffuso in Italia, che colpisce una donna su otto.

Tamoxifen e cambiamenti nello stile di vita: la chiave della prevenzione

Lo studio TOLERANT, il cui nome è l’acronimo di Low dose TamOxifen and Lifestyle changes for bReast cANcer prevenTion, mira a valutare l’efficacia preventiva del Tamoxifen a basse dosi, abbinato a modifiche dello stile di vita, su donne con un rischio elevato di sviluppare il tumore al seno. Il Tamoxifen è un farmaco ampiamente studiato e utilizzato nella prevenzione di questo tipo di tumore, ma l’innovazione del progetto risiede nella combinazione con strategie legate a restrizione calorica e attività fisica.

Il dottor Bernardo Bonanni, Direttore della Divisione di Prevenzione e Genetica Oncologica dell’IEO e Principal Investigator dello studio, ha spiegato: «Il Tamoxifen, anche a basse dosi, ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di tumore al seno. Questo farmaco influisce positivamente su alcuni biomarcatori di rischio, come l’SHBG, una proteina che lega gli ormoni sessuali e riduce il rischio di sviluppare il tumore».

Un approccio combinato per una maggiore efficacia

Il progetto TOLERANT si differenzia perché non si limita all’utilizzo del farmaco. Oltre al Tamoxifen a basse dosi (5 mg al giorno), lo studio si concentra sulla riduzione del peso corporeo attraverso la dieta e sull’incremento dell’attività fisica, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle partecipanti e potenziare gli effetti preventivi. «L’aumento di peso in età adulta è un fattore di rischio noto per il tumore al seno, e la combinazione di farmaci, alimentazione controllata e attività fisica può rappresentare una svolta nella prevenzione» ha continuato Bonanni.

I centri coinvolti e la multidisciplinarietà del progetto

Lo studio, coordinato dall’IEO, coinvolge altri tre importanti centri oncologici italiani: l’Ospedale Galliera di Genova, l’Istituto Oncologico Veneto di Padova e l’Istituto Nazionale Tumori G. Pascale di Napoli. Ogni centro offre un contributo fondamentale grazie alla partecipazione di specialisti in oncologia, genetica e nutrizione, rendendo TOLERANT un progetto fortemente multidisciplinare.

Il dottor Andrea De Censi di Genova, la dottoressa Stefania Zovato di Padova e la dottoressa Matilde Pensabene di Napoli collaborano insieme al team dell’IEO per offrire alle partecipanti il miglior supporto clinico e scientifico.

Chi può partecipare allo studio?

Lo studio TOLERANT è rivolto a donne di età compresa tra i 18 e i 70 anni con un elevato rischio di sviluppare il tumore al seno. Tra queste, donne sane portatrici di mutazioni genetiche predisponenti (ad esempio nei geni BRCA), donne con una familiarità per tumore al seno che indica un rischio a 10 anni superiore al 5%, e donne che hanno ricevuto una diagnosi di neoplasia in situ negli ultimi tre anni.

Le partecipanti saranno divise casualmente in quattro gruppi (bracci), ciascuno con un diverso approccio preventivo:

  1. Tamoxifen a basse dosi (10 mg a giorni alterni);
  2. Tamoxifen e restrizione calorica intermittente (dieta 2 giorni su 7);
  3. Solo attività fisica, monitorata tramite contapassi;
  4. Attività fisica e dieta combinati.

Alla fine dei sei mesi, verranno valutati diversi parametri, come i livelli di SHBG e altri marcatori di rischio, nonché gli effetti sul microbioma intestinale.

Un futuro più sicuro per le donne

«Con TOLERANT miriamo a identificare nuove strategie per la prevenzione del tumore al seno, che potrebbero avere un impatto significativo sulla salute delle donne ad alto rischio» ha concluso Bonanni. Lo studio rappresenta un passo avanti verso una prevenzione più personalizzata, che tenga conto delle singole caratteristiche biologiche e degli stili di vita.