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La sicurezza informatica per chi vive a Milano

Milano sta compiendo significativi passi avanti nella promozione della sicurezza informatica, coinvolgendo cittadini, imprese e istituzioni in un percorso di educazione e protezione digitale.

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Cyber Secure City: formazione gratuita per tutti

Il progetto “Cyber Secure City” è una piattaforma online gratuita, promossa dal Comune di Milano e dalla Milano Smart City Alliance, che offre corsi di formazione sulla sicurezza informatica. I corsi sono sviluppati in collaborazione con aziende come Accenture, Cisco, IBM, Fastweb, Ecole e Sky Italia. Sono disponibili in oltre 15 lingue, tra cui italiano, inglese, francese, arabo e cinese, e coprono temi come phishing, gestione delle password, intelligenza artificiale e protezione dei minori online. Gli utenti possono accedere ai contenuti senza registrazione e ottenere crediti formativi e certificazioni.

Threat Infosharing: monitoraggio delle minacce informatiche

In collaborazione con Assintel, il Comune di Milano ha lanciato la piattaforma “Threat Infosharing”, un sistema di monitoraggio delle minacce informatiche. Questa piattaforma fornisce aggiornamenti quotidiani su attacchi informatici, come phishing e ransomware, e segnala indirizzi IP sospetti. È uno strumento utile per le aziende e i professionisti della sicurezza informatica per prevenire e rispondere rapidamente a potenziali minacce.

Milano Digital Week: un anno di Cyber Secure City

Durante la Milano Digital Week del 2024, è stato celebrato il primo anniversario di “Cyber Secure City”. In questo periodo, la piattaforma ha raggiunto oltre 55.000 utenti, generando più di 335.000 interazioni e 133.000 visualizzazioni. Questo successo evidenzia l’importanza della formazione sulla sicurezza informatica per cittadini, istituzioni e imprese.

Educazione digitale nelle scuole

Il Comune di Milano ha avviato iniziative per integrare la sicurezza informatica nei programmi scolastici. Queste attività mirano a sensibilizzare gli studenti sui rischi digitali e a fornire loro le competenze necessarie per navigare in sicurezza online. Inoltre, sono stati organizzati workshop e seminari per educatori e genitori, promuovendo un ambiente digitale sicuro e consapevole.

Innovation Cybersecurity Summit 2025: la sicurezza informatica al centro dell’innovazione

L’evento annuale riunisce esperti e leader del settore per affrontare le sfide emergenti nel panorama della cybersecurity.

Un appuntamento imperdibile per i professionisti della sicurezza informatica

L’Innovation Cybersecurity Summit 2025 rappresenta un punto di riferimento per i professionisti del settore, offrendo un’opportunità unica di confronto sulle ultime tendenze e minacce nel campo della sicurezza informatica. L’evento si terrà il 19 e 20 marzo 2025 presso il Magna Pars Event Space di Milano, consolidando la sua posizione come principale summit italiano dedicato alla cybersecurity. 

Tematiche chiave: dall’Intelligenza Artificiale alla protezione dei dati

Il summit affronterà una vasta gamma di argomenti cruciali per il futuro della sicurezza digitale. Tra le tematiche in agenda:

• Intelligenza Artificiale e Machine Learning: come queste tecnologie possono essere utilizzate per potenziare le difese informatiche.

• Protezione dei dati personali: strategie per garantire la privacy in un mondo sempre più connesso.

• Cyber-resilienza: metodologie per prepararsi e rispondere efficacemente agli attacchi informatici.

• Regolamentazioni e normative: aggiornamenti sulle leggi in materia di cybersecurity e sulla loro applicazione pratica.

Speaker di rilievo internazionale

L’Innovation Cybersecurity Summit 2025 vedrà la partecipazione di oltre 120 relatori provenienti da tutto il mondo, tra cui esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni e leader dell’industria tecnologica. Questi professionisti condivideranno le loro esperienze e conoscenze, offrendo ai partecipanti una visione approfondita delle sfide attuali e future nel campo della sicurezza informatica. 

Opportunità di networking e formazione

Oltre alle sessioni tematiche, il summit offrirà numerose opportunità di networking, permettendo ai partecipanti di instaurare collaborazioni e scambiare idee con colleghi e leader del settore. Saranno organizzati workshop interattivi e sessioni di formazione per approfondire specifici aspetti della cybersecurity, fornendo strumenti pratici e conoscenze applicabili nel contesto lavorativo quotidiano.

Dettagli logistici e iscrizioni

L’evento si svolgerà presso il Magna Pars Event Space di Milano, una location prestigiosa che garantisce un ambiente ideale per conferenze di alto livello. Le iscrizioni sono aperte e possono essere effettuate tramite il sito ufficiale dell’evento. Sono disponibili diverse opzioni di partecipazione, con pacchetti personalizzati in base alle esigenze dei professionisti e delle aziende.

Conclusione

L’Innovation Cybersecurity Summit 2025 rappresenta un’occasione imperdibile per aggiornarsi sulle ultime tendenze e sfide nel campo della sicurezza informatica. La partecipazione a questo evento offre l’opportunità di acquisire conoscenze preziose, instaurare nuove relazioni professionali e contribuire attivamente al futuro della cybersecurity.

Auto connesse e dati digitali: chi ne è davvero proprietario?

L’evoluzione del settore automobilistico sta portando le auto connesse a diventare sempre più simili a computer su quattro ruote. Ma con l’aumento della tecnologia e della digitalizzazione nei veicoli, emergono nuove domande: chi possiede realmente i dati generati dai veicoli? E come vengono utilizzati dalle case automobilistiche, dai fornitori di servizi e dagli stessi automobilisti?

A queste domande ha cercato di rispondere l’incontro “L’auto connessa: chi possiede i tuoi dati?”, che ha riunito esperti del settore automobilistico, giuristi e tecnici per approfondire il tema della proprietà, sicurezza e utilizzo dei dati nell’ecosistema digitale delle auto moderne.

Il veicolo connesso: un hub digitale su quattro ruote

Le automobili connesse raccolgono e trasmettono una quantità enorme di dati telemetrici e biometrici, che spaziano da informazioni sulla guida a dettagli sulla posizione del veicolo, fino ad arrivare ai parametri di diagnostica del motore e agli aggiornamenti software.

I veicoli moderni non sono più semplici mezzi di trasporto: rappresentano veri e propri gemelli digitali che elaborano milioni di informazioni in tempo reale. Secondo i dati discussi nel convegno, in Italia circolano già oltre 18 milioni di veicoli connessi, pari al 45% del parco auto nazionale.

Ma chi ha accesso a queste informazioni? La questione della proprietà dei dati è oggi uno dei temi più delicati e discussi nel settore automobilistico.

Proprietà e utilizzo dei dati: tra industria e tutela della privacy

La gestione dei dati delle auto connesse solleva interrogativi di carattere giuridico, tecnologico ed etico. Durante l’evento, il prof. Enrico Al Mureden dell’Università di Bologna ha illustrato il quadro normativo attuale e le sfide che l’industria deve affrontare.

I punti chiave della discussione sono stati:

• Chi detiene i dati delle auto? Le case automobilistiche rivendicano il diritto di accesso ai dati, ma gli automobilisti ne sono i reali proprietari. Questo genera un conflitto tra diritto alla privacy e utilizzo commerciale delle informazioni.

• La sicurezza informatica: la quantità di dati trasmessa rende i veicoli esposti a cyber-attacchi, con il rischio di manipolazioni da parte di hacker o utilizzi illeciti delle informazioni.

• La regolamentazione europea: normative come GDPR, Data Act e AI Act cercano di stabilire regole per la gestione dei dati, ma rimangono ancora diverse zone d’ombra su profilazione degli utenti, vendita di dati a terzi e responsabilità in caso di violazioni.

Dati e servizi: il ruolo delle case automobilistiche

Le informazioni raccolte dalle auto connesse vengono utilizzate per diversi scopi, tra cui:

• Ottimizzazione dei servizi di assistenza e manutenzione. Le case automobilistiche utilizzano i dati per monitorare il funzionamento delle vetture e intervenire tempestivamente in caso di anomalie.

• Sicurezza stradale. Analizzando le informazioni di guida, è possibile migliorare i sistemi ADAS e ridurre il rischio di incidenti.

• Monetizzazione dei dati. Alcuni costruttori vendono i dati raccolti a terze parti per fini pubblicitari o per lo sviluppo di nuove tecnologie.

Come ha spiegato Michele Mangano, dirigente della Direzione Gestione e Sviluppo del Pubblico Registro Automobilistico (PRA), l’obiettivo è garantire un quadro normativo chiaro che permetta di bilanciare gli interessi commerciali con la protezione dei diritti dei consumatori.

L’importanza degli aggiornamenti software: tra sicurezza e controllo

Un altro tema cruciale affrontato riguarda gli aggiornamenti software Over-the-Air (OTA), che stanno diventando sempre più frequenti nei veicoli moderni. Andrea Cantadori, esperto di R&D in MAHLE Aftermarket Italy, ha spiegato che oggi un’auto può avere fino a 50 centraline elettroniche, con software che raggiungono 100-200 milioni di righe di codice, più del triplo di un Boeing 787.

Gli aggiornamenti software sollevano questioni di trasparenza e sicurezza, perché non sempre gli automobilisti sono informati su quale versione del software sia installata, quali dati vengano condivisi e chi ne abbia il controllo.

L’accesso ai dati e il futuro dell’autoriparazione

Il dibattito sulla gestione dei dati coinvolge anche il settore delle officine indipendenti, che rischiano di essere escluse dalla possibilità di effettuare riparazioni e manutenzioni sui veicoli connessi.

Secondo Igino De Lotto di Texa SpA, negli ultimi anni le case automobilistiche hanno implementato sistemi di protezione software che limitano la diagnosi e la riparazione dei veicoli da parte delle officine non ufficiali. Questo porta a minore concorrenza e costi più elevati per i consumatori.

Il futuro dell’auto connessa: più sicurezza o più controllo?

L’incontro ha evidenziato che la digitalizzazione dell’auto porterà a un futuro con maggiore connettività, ma anche nuove sfide. I veicoli saranno sempre più sicuri, efficienti e in grado di comunicare tra loro, ma occorre stabilire regole chiare per la gestione dei dati.

Come ha dichiarato Stefano Giorgi di Gilbarco Italia, «i dati oggi valgono quanto il petrolio». L’uso intelligente delle informazioni può migliorare la mobilità e rendere le auto più sicure, ma è essenziale garantire trasparenza, sicurezza informatica e diritti dei consumatori.

L’industria automobilistica dovrà quindi trovare un equilibrio tra innovazione e tutela della privacy, assicurando che la rivoluzione delle auto connesse non si trasformi in una perdita di controllo per gli automobilisti.