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Italia e ricondizionato: lo smartphone come simbolo di consumo sostenibile

Lo studio CertiDeal evidenzia una crescita significativa nella scelta di prodotti ricondizionati, soprattutto smartphone, tra gli italiani di tutte le età.

Il ricondizionato sta guadagnando terreno in Italia, non più visto come una semplice opzione economica, ma come una scelta consapevole e sostenibile. Secondo un recente studio condotto da CertiDeal in collaborazione con Ipsos, gli italiani stanno abbracciando sempre di più il concetto di “seconda vita” per i dispositivi tecnologici, in particolare per gli smartphone.

Smartphone ricondizionato: da scelta di risparmio a simbolo di sostenibilità

La ricerca, che ha coinvolto un campione di 1.000 italiani, mostra che il 92% degli intervistati conosce il concetto di dispositivo ricondizionato e che il 60% ne ha già acquistato uno o sta pensando di farlo. Laure Cohen, CEO e cofondatrice di CertiDeal, ha commentato: «Quando abbiamo fondato l’azienda nel 2015, avevamo l’obiettivo di rendere la tecnologia accessibile e sostenibile per tutti. Oggi vediamo che in Italia questa visione sta diventando realtà, come dimostrano i dati del nostro studio».

La motivazione principale per scegliere un prodotto ricondizionato è il risparmio economico (50%), ma una percentuale significativa (44%) lo vede come una scelta sostenibile. Salvatore Macrì, Growth Marketing Manager di CertiDeal, aggiunge: «Stiamo assistendo a un cambiamento culturale dove la qualità non è più associata al prezzo elevato, ma alla garanzia di prestazioni ottimali. Con i dispositivi ricondizionati di CertiDeal, le persone possono permettersi modelli premium senza compromessi».

Giovani e senior guidano il cambiamento

Interessante notare come i giovani siano in prima linea in questa rivoluzione: il 76% della fascia 18-24 anni ha già acquistato o sta pensando di acquistare un dispositivo ricondizionato. Tuttavia, anche gli over 55 stanno cambiando atteggiamento: il 73% di loro considera ormai affidabili i prodotti di seconda mano, e il 54% di questa fascia ha già fatto un acquisto ricondizionato o ha intenzione di farlo in futuro.

«Questo è un segno che il concetto di economia circolare sta penetrando in tutte le generazioni, non solo tra i più giovani», sottolinea Macrì. Lo studio evidenzia come anche altre categorie di beni stiano seguendo questa tendenza. Nella moda, ad esempio, il 39% degli italiani ha acquistato abbigliamento di seconda mano, mentre nel design e arredamento, il 30% ha optato per mobili usati o restaurati.

Sostenibilità e incentivi: la chiave per il futuro

Nonostante i dati positivi, esistono ancora delle barriere da superare. Il 66% degli italiani sarebbe più propenso ad acquistare prodotti ricondizionati se fossero disponibili incentivi fiscali, mentre il 47% esprime ancora qualche dubbio sulla qualità dei prodotti. Macrì commenta: «Per affrontare queste preoccupazioni, stiamo continuando a investire in trasparenza e innovazione. Il nostro obiettivo è garantire che tutte le persone possano contare su prodotti certificati e coperti dalla nostra garanzia di 2 anni».

Il futuro del ricondizionato: una crescita inarrestabile

Lo studio Ipsos ha anche esplorato il mercato globale del ricondizionato, con stime che indicano una crescita significativa nei prossimi anni. Si prevede che il mercato globale del ricondizionato possa passare dal 25% attuale al 50% entro il 2030. Per l’Italia, la quota attuale si aggira intorno al 5-6%, ma con il potenziale di crescita ancora molto elevato.

La leadership di CertiDeal nel settore

Con oltre 800.000 clienti in Europa e certificazioni come la ISO 14001 e la US R2:2013, CertiDeal si conferma leader nel settore del ricondizionato, garantendo qualità e sostenibilità nei propri prodotti. Il CEO Cohen conclude: «Il nostro obiettivo è continuare a crescere e diventare il numero uno nel mercato europeo del ricondizionato, offrendo ai nostri clienti soluzioni affidabili e accessibili».

Lavoro, l’80% degli italiani vuole la settimana corta

Il mondo del lavoro è in costante evoluzione, e la possibile introduzione della settimana corta dopo l’affermazione ormai consolidata dello smart working, possono essere strumenti di salvaguardia del benessere dei lavoratori così come dell’ambiente. Una nuova indagine realizzata per Pulsee Luce & Gas, dalla società NielsenIQ, ha portato in luce i punti di vista su questo importante aspetto di un campione rappresentativo della popolazione italiana.

Dal rapporto emerge che 1 intervistato su 3 lavora in modalità full remote o ibrida. Lo smart working è mediamente concesso per il 37% delle ore totali di lavoro (uno o due giorni, su cinque). Complessivamente, il 49% del campione preferisce il lavoro agile, mentre il 42% l’ufficio. Tra i lati positivi del lavoro da casa figurano principalmente la riduzione dei tempi di spostamento per raggiungere il luogo di lavoro (77%), che in media ammonta a 41 minuti, e dei costi (72%), che ammonta a circa 124 euro al mese tra viaggi e pranzi di lavoro) insieme a una migliore gestione del work-life balance (64%). I maggiori rischi percepiti, invece, sono l’isolamento sociale (59%) (specie al Nord Ovest), la sedentarietà (58%) e la difficoltà a separare lavoro e vita privata (44%).

L’espansione dello smart working risulta particolarmente compatibile con professioni che non necessitano di troppi strumenti e materiali. Infatti, più di 7 intervistati su 10 ritengono di avere tutti i dispositivi necessari per svolgere il proprio lavoro da casa. Tuttavia, solo il 26% dichiara di avere una seduta ergonomica, il valore scende al 14% nel caso del piano di lavoro ad altezza regolabile e all’11% per i poggiapiedi.

Lavorare da remoto può voler dire ottimizzare il tempo per dedicarsi ad attività domestiche: l’89% del campione afferma infatti di approfittare delle pause per svolgere attività collaterali. Tra le più diffuse vi sono cucinare (66%), occuparsi delle faccende domestiche (45%), della lavatrice (44%) e guardare la televisione (29%).

La comodità di lavorare da casa ha anche un possibile risvolto della medaglia che riguarda proprio i consumi energeticiil 49% degli intervistati ritiene che con questa nuova modalità lavorativa i suoi consumi siano aumentati con conseguenze sulle bollette. Gli italiani si sono però subito attivati per porre rimedio a questo possibile costo maggiore e le principali contromisure dichiarate sono l’illuminazione, con l’utilizzo di lampadine a basso consumo (59%), il maggiore ricorso alla luce naturale (per il 58%), cui si uniscono alcune accortezze di risparmio energetico. Dallo spegnimento del pc con distacco dall’alimentatore quando non è impiegato (44%), all’ottimizzazione nell’uso di climatizzatori e di riscaldamento (42%).

L’indagine offre spunti di riflessione anche sull’impatto sociale della settimana corta (quattro giorni di lavoro a settimana) voluta dall’80% degli intervistatiCirca la metà del campione (48%) dichiara di avere figli. Nella maggior parte dei casi (66%) sono gestiti in autonomia o con l’aiuto dei nonni (24%), solo l’11% si affida a figure esterne come baby-sitter o altre figure professionali, con una spesa media mensile di 115€. Tre intervistati su quattro ritengono che la settimana corta possa generare benefici, dando la possibilità di gestire con maggiore autonomia i propri figli. Tra le iniziative di welfare aziendale evidenziate dai lavoratori, le più comuni sono benefit di tipo economico, come l’assegno familiare (40% del campione), o di tempo retribuito, sotto forma di giorni di paternità e di permessi (34%). 

Per quanto riguarda invece la cura di familiari anziani o con disabilità, il 35% degli italiani afferma di occuparsene da solo, contro il 65% che ricorre a un aiuto esterno. In particolare, chi riceve supporto conta su altri familiari (42%), mentre il 34% si rivolge a badanti, case di riposo o altre forme di sostegno, con una spesa di circa 540 euro al mese.  Per l’85% degli intervistati ‘caregiver’ la settimana corta offre l’opportunità di curare i propri familiari con maggiore autonomia. Il bonus più offerto dalle aziende in questo ambito è la flessibilità (37%), seguita da ore di permesso (22%) e supporto psicologico (14%).

Per la cura domestica, solo il 13% del campione afferma di doversi rivolgere a professionisti, spendendo, in media, 107 euro al mese. Anche in questo caso la settimana corta viene percepita come un valido supporto, come dichiara l’80% degli intervistati. Avere un giorno libero in più, inoltre, permetterebbe di dedicare maggiore tempo al benessere personale, soprattutto per svolgere l’attività fisica (62%), ma anche fare gite e viaggi (54%).

Il desiderio di adottare la settimana corta coinvolge 4 intervistati su 5, con il 50% che si definisce “molto interessato”. Per ottenere questo beneficio, i compromessi che i lavoratori sono più propensi ad accettare sono una maggiore flessibilità sull’orario di lavoro durante la settimana lavorativa (52%), un aumento della produttività durante i giorni lavorativi (47%) e un minor numero di pause (45%). Soltanto il 10% sarebbe disposto ad una leggera riduzione dello stipendio. La settimana corta viene vista positivamente come modalità per accrescere l’equilibrio tra lavoro e vita privata (72% del campione), la soddisfazione personale (63%) e il tempo di qualità da dedicare alla famiglia e agli amici. Tra gli aspetti critici sono invece elencati l’aumento del carico di attività durante i giorni lavorativi (51%), la maggior pressione e stress associato al raggiungimento degli obiettivi (37%) e i problemi di coordinamento (27%).

Pulsee Luce e Gas è la società dedicata ai clienti domestici di Axpo Italia, quinto operatore sul mercato libero dell’energia. Attraverso una piattaforma accessibile e intuitiva con servizi integrati su misura, Pulsee Luce e Gas propone un nuovo modo di fruire l’energia che mette al centro le esigenze quotidiane delle persone, la libertà di scegliere, la semplicità di fruizione, il consumo sostenibile. www.pulsee.it

AIXI: la nuova Smart TV che rivoluziona l’home entertainment

Una Smart TV con oltre 6.000 titoli senza abbonamenti e un sistema di rewarding per gli utenti: AIXI entra nel mercato per cambiare le regole dell’intrattenimento. Andrea Iervolino ci racconta questa nuova avventura.

Nasce AIXI, una Smart TV che punta a rivoluzionare il modo in cui gli utenti vivono l’home entertainment. L’idea dietro questa innovativa TV non si limita all’offerta di immagini di alta qualità o a funzionalità avanzate, ma si estende all’accesso a una library di oltre 6.000 titoli e a un sistema di rewarding che premia gli utenti per il tempo trascorso davanti allo schermo. A guidare questo progetto è Andrea Iervolino, noto produttore cinematografico che ha deciso di portare la sua esperienza nel mondo del tech.

«Con AIXI abbiamo voluto creare qualcosa di nuovo per l’intrattenimento domestico», spiega Iervolino. «Non si tratta solo di una TV con un’ampia gamma di contenuti, ma di un’esperienza completa. Con AIXI, gli utenti possono accedere a oltre 6.077 titoli senza abbonamenti e senza interruzioni pubblicitarie, un’offerta senza precedenti nel settore delle Smart TV

Una library ricca e in continua evoluzione

La caratteristica distintiva di AIXI è l’ampia library di contenuti inclusa nel prezzo della TV. Senza abbonamenti e senza la necessità di ulteriori pagamenti, gli utenti possono accedere a una selezione vastissima di film, serie TV, documentari e altri contenuti multimediali, costantemente aggiornata grazie alla collaborazione con la società Tatatu.

«Siamo la terza piattaforma al mondo per numero di contenuti disponibili, dietro ai più grandi player globali», continua Iervolino. «Questo ci permette di offrire un catalogo che spazia da grandi classici del cinema a contenuti più recenti, mantenendo alta la qualità e la varietà per garantire un intrattenimento che si adatta a tutti i gusti.»

La partnership con Tatatu non solo ha reso possibile l’offerta di una vasta library, ma ha anche permesso di sviluppare un sistema di rewarding innovativo, in cui gli utenti vengono premiati per il tempo trascorso a guardare i contenuti sulla loro TV AIXI.

TTU Coin: il sistema di rewarding che premia il tempo

Una delle caratteristiche che distingue AIXI dalle altre Smart TV è l’integrazione del sistema di rewarding TTU Coin, sviluppato insieme a Tatatu. «Ogni volta che gli utenti guardano un contenuto sulla loro AIXI, accumulano TTU Coin», spiega Iervolino. «Questi possono essere utilizzati per partecipare ad aste quotidiane sulla piattaforma Tatatu o per fare acquisti nell’e-commerce dedicato, che offre oltre 5.000 articoli in varie categorie merceologiche.»

Questo approccio trasforma l’esperienza dell’intrattenimento in qualcosa di più interattivo e coinvolgente. «Vogliamo premiare il tempo che gli utenti trascorrono con noi», aggiunge Iervolino. «Non è solo una questione di guardare un film o una serie: ogni minuto passato davanti alla TV diventa un’opportunità per ottenere qualcosa di concreto.»

Aixi smart tv
Aixi smart tv

Specifiche tecniche e modelli disponibili

Oltre all’offerta contenutistica e al sistema di rewarding, AIXI si distingue anche per la qualità del suo hardware. Disponibile in cinque formati (32”, 43”, 50”, 55” e 65”), la gamma di TV AIXI offre una qualità di immagini HD da 2K a 4K in tecnologia LED o QLED, garantendo un’esperienza visiva ad altissimo livello.

«Abbiamo voluto mantenere un’elevata qualità anche per quanto riguarda l’hardware», conferma Iervolino. «Le nostre TV non solo offrono un’esperienza visiva di alto livello, ma sono anche dotate di funzionalità avanzate come il controllo vocale, il sistema operativo webOS e un’interfaccia intuitiva che rende la navigazione semplice e immediata.»

Tra le altre funzionalità di AIXI troviamo il telecomando Magic Remote Control, che sarà opzionale nei modelli più piccoli da 32” e 43”, e un’ampia gamma di connessioni per rendere l’esperienza di visione ancora più integrata e completa.

Un prodotto che arriva al momento giusto

AIXI entra nel mercato in un momento particolarmente strategico. Il lancio, infatti, è previsto per la peak season del Tech, a ridosso del periodo natalizio. Questo posizionamento risponde non solo alle esigenze del settore, ma anche a quelle dei consumatori, sempre più attenti al valore intrinseco dei prodotti acquistati.

«Il mercato del Tech sta vivendo una trasformazione profonda», commenta Iervolino. «I consumatori cercano dispositivi che offrano qualcosa in più rispetto alle funzionalità tradizionali, e AIXI risponde perfettamente a questa richiesta, offrendo una library inclusa a vita, senza abbonamenti, e un sistema di rewarding unico nel suo genere.»

Il prezzo competitivo, insieme alle esclusive funzionalità, rendono AIXI una scelta regalo ideale per il periodo delle festività, mentre per i punti vendita rappresenta un prodotto capace di attirare l’attenzione dei clienti e di stimolare le vendite.

L’esperienza di Andrea Iervolino: dal cinema alla tecnologia

Nato in Italia nel 1987, Andrea Iervolino è riconosciuto a livello mondiale come una delle figure più innovative dell’industria cinematografica. Con successi internazionali come Ferrari e Lamborghini, e il recente Modi diretto da Johnny Depp, Iervolino ha saputo conquistare Hollywood con il suo approccio visionario.

Oggi, Iervolino porta la sua esperienza nel mondo del tech e dell’entertainment digitale con il lancio di AIXI, una Smart TV che unisce la qualità cinematografica dei contenuti a un’innovazione tecnologica all’avanguardia.

«Con AIXI abbiamo voluto unire il meglio dei due mondi: cinema e tecnologia. Il risultato è un prodotto che offre un’esperienza di intrattenimento completa, sia per chi ama guardare contenuti di qualità, sia per chi cerca un’interazione più dinamica grazie al sistema di rewarding.»

Italiani risparmiano meno: il sondaggio di Saldi Privati svela le nuove sfide economiche

Il risparmio è ancora un valore? Gli italiani provano a risparmiare, ma riescono a farlo sempre meno. Un sondaggio di Saldi Privati racconta come stanno cambiando le abitudini di spesa.

Il risparmio, un valore in crisi

Il risparmio è stato storicamente considerato un pilastro per gli italiani, un valore irrinunciabile per il 71% degli intervistati nel recente sondaggio condotto da Saldi Privati, uno dei principali siti di flash sales in Italia. Ma nonostante questo, le nuove generazioni si trovano a lottare con difficoltà economiche che rendono sempre più arduo mettere da parte denaro. Secondo i dati, il 73% degli intervistati non riesce a risparmiare più di 300 euro al mese, e il 46% ammette che oggi risparmia meno rispetto a cinque anni fa.

In un contesto economico globale segnato da incertezze e inflazione crescente, gli italiani sembrano affrontare nuove sfide quotidiane per gestire al meglio le loro finanze.

Dove finiscono i risparmi degli italiani?

Tra coloro che riescono a risparmiare, la prudenza rimane la parola d’ordine. Il 48% del campione dichiara di mantenere i propri risparmi in banca per far fronte a eventuali spese impreviste. Altri preferiscono impiegarli in investimenti finanziari (26%) o nel mattone (5%), mentre il 29% utilizza il denaro messo da parte per spese correnti. Interessante è il dato sul 15% degli intervistati, che afferma di non avere alcun risparmio da spendere.

«Il risparmio è un valore che ci accompagna fin da piccoli, ma oggi è diventato difficile da realizzare» afferma un portavoce di Saldi Privati. «Nonostante la volontà degli italiani di risparmiare, le circostanze economiche attuali rendono questa pratica sempre più complicata.»

Flash sales: un’ancora di salvezza?

Se da una parte risparmiare sembra diventare più difficile, dall’altra il mondo del commercio online, in particolare i siti di flash sales come Saldi Privati, si è rivelato un alleato prezioso per le famiglie italiane. Le flash sales sono offerte a tempo limitato, spesso di prodotti di marca, con sconti che possono arrivare fino al 70%. Questo tipo di promozione si è dimostrato utile per il 64% degli intervistati, che apprezzano la possibilità di accedere a brand noti a prezzi scontati.

«Le flash sales ci permettono di ottenere prodotti di alta qualità senza rinunciare al risparmio» racconta un utente del sito. «Grazie a queste offerte, posso acquistare beni di valore che altrimenti sarebbero fuori dalla mia portata.»

Le offerte online diventano così uno strumento chiave per gestire il bilancio familiare, con il 47% degli intervistati che dichiara di prestare molta attenzione agli sconti disponibili sul web.

Viaggi e acquisti personali: le tentazioni irrinunciabili

Nonostante le difficoltà economiche, ci sono alcuni desideri che gli italiani non sono disposti a sacrificare, nemmeno per risparmiare. In cima alla lista dei desideri da concedersi con i propri risparmi troviamo il viaggio, con il 54% delle preferenze. Seguono gli acquisti personali come abbigliamento, borse, scarpe e prodotti di bellezza, con il 32% degli intervistati che ammette di considerare questi beni come piccoli lussi irrinunciabili.

In tempi di crisi, il legame tra italiani e motori sembra invece subire un duro colpo: solo il 7% del campione ha dichiarato di voler spendere i propri risparmi in un’automobile o una moto nuova.

Risparmiare oggi: meno frequenza, più attenzione alla qualità

Il contesto economico attuale, caratterizzato da un aumento del costo della vita, ha spinto molti italiani a rivedere le proprie abitudini di spesa. Se il 22% degli intervistati dichiara di fare acquisti con minor frequenza, il 40% sottolinea l’importanza di non rinunciare alla qualità dei prodotti acquistati. Questo dato riflette un trend ormai consolidato: piuttosto che optare per prodotti di bassa qualità, i consumatori preferiscono fare meno acquisti ma puntare su beni più durevoli e di alta gamma.

Il sondaggio rivela anche che il 33% degli italiani non è disposto a sacrificare il proprio stile di vita, mentre il 29% considera il comfort della casa come un aspetto fondamentale da preservare, anche in tempi di ristrettezze economiche.

L’importanza della gestione oculata del budget

«Gestire il proprio bilancio familiare in maniera oculata è oggi più importante che mai» afferma un analista finanziario interpellato sul tema. «La crisi economica globale ha avuto un impatto significativo sulle abitudini di spesa degli italiani, e una pianificazione attenta è fondamentale per affrontare le sfide future.»

Nel panorama odierno, l’utilizzo di strumenti come le flash sales e le offerte online non è solo un modo per risparmiare denaro, ma rappresenta una strategia essenziale per mantenere un certo tenore di vita. Tuttavia, il sondaggio di Saldi Privati dimostra che l’attenzione al risparmio non è mai stata così alta, e la necessità di bilanciare qualità e quantità è diventata una priorità per molti italiani.

Conclusioni: il risparmio come valore e sfida contemporanea

Il sondaggio di Saldi Privati offre un quadro interessante delle abitudini di risparmio degli italiani. Se da una parte il risparmio rimane un valore importante per la maggior parte del campione, dall’altra le difficoltà economiche e l’aumento del costo della vita rendono sempre più difficile mettere da parte somme consistenti.

Gli italiani si dimostrano prudenti, preferendo tenere i loro risparmi in banca per far fronte alle spese impreviste, e cercano strategie intelligenti per ottimizzare i loro acquisti, come le flash sales. Tuttavia, la qualità dei prodotti e la possibilità di concedersi qualche piccolo lusso, come un viaggio o l’acquisto di capi d’abbigliamento, rimangono desideri forti che molti non sono disposti a sacrificare.

L’attuale situazione economica pone dunque nuove sfide, e il futuro del risparmio in Italia sarà legato alla capacità delle persone di adattarsi a un contesto in continua evoluzione.

ComoLake 2024 – The Great Challenge: “intermediare” l’innovazione per le mPMI

La complessità delle nuove tecnologie rappresenta una sfida significativa per le piccole imprese, molte delle quali restano bloccate in modelli produttivi tradizionali e faticano a comprendere e adottare soluzioni innovative. Sono questi alcuni dei temi emersi dalla seconda edizione dell’evento internazionale “Como Lake 2024 – The Great Challenge”, attraverso la partecipazione di Marco Travaglini e Antonio Bisci, rispettivamente CEO e Direttore Commerciale di Mama Industry, i quali hanno preso parte al tavolo di discussione insieme a Danilo Broggi, Presidente del Centro per la Cultura di Impresa (e Past President della Confapi), mettendo in evidenza il ruolo chiave dell’intermediazione per le micro, piccole e medie imprese nella transizione digitale.

«Il tema della tecnologia è molto complesso da mettere a terra» – afferma Marco Travaglini – «Se per il consumatore finale possiamo trovare strumenti di intermediazione efficaci, per le imprese questo richiede una competenza mirata, che sappia anche essere amica del piccolo imprenditore, colmando un divario spesso enorme tra il loro mondo e quello dell’innovazione».

Le difficoltà riscontrate dai piccoli imprenditori nell’adozione di strumenti come l’intelligenza artificiale, la cyber security e le query avanzate sono evidenti. Secondo un’indagine di Confartigianato del 2022, oltre il 65% delle microimprese italiane ha dichiarato di non avere le competenze per integrare le nuove tecnologie nei propri processi produttivi. Inoltre, il rapporto DESI 2023 (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea colloca l’Italia al 18° posto tra i 27 Paesi membri per livello di digitalizzazione delle piccole e medie imprese, con solo il 17% delle PMI italiane che utilizza tecnologie avanzate come il cloud computing, contro una media europea del 41%. Questi dati confermano l’urgenza di una trasformazione digitale supportata da attori competenti e strutturati.

Marco Travaglini pone l’accento sulla necessità di un intermediario tra le imprese del mercato OFF e il mondo dell’innovazione, che permetta di adottare un approccio accessibile. «Il nostro compito è aiutare queste piccole imprese a colmare la distanza che le separa dalla tecnologia. Il grosso salto è quello di non considerare l’innovazione solo come una questione tecnica, ma anche come un fatto umano, iniziando dal concetto del cambiamento, perché portare subito la tecnologia a queste imprese le spaventerebbe» e continua sottolineando l’importanza di fare un lavoro di semplificazione per aiutare questi imprenditori a entrare nel futuro con gli strumenti giusti, senza essere sopraffatti dalla complessità attraverso una forma di intermediazione che deve basarsi su un supporto finalizzato ad attenuare le distanze e le reticenza tra il mondo della piccola imprenditoria e quello dell’innovazione.

Un altro dato significativo, infatti, proviene da una ricerca condotta da Unioncamere e InfoCamere nel 2023, che evidenzia come solo il 29% delle imprese italiane con meno di 10 dipendenti abbia adottato strategie digitali avanzate. Questo conferma quanto sia fondamentale un approccio più scalabile per accompagnare le PMI nel processo di digitalizzazione.

A seguire, anche Danilo Broggi evidenzia la difficoltà dei piccoli imprenditori nel fare innovazione, partendo da un dato che invita alla riflessione: «Sapete quante imprese italiane sono iscritte al Registro (su base volontaria) delle imprese ultracentenarie? Sono circa 2400: imprese che hanno superato la Prima e la Seconda guerra mondiale, che hanno superato la Spagnola (ben più mortale del Covid). Come ci sono riusciti? Hanno innovato sì, ma hanno usato quella che in economia si chiama “innovazione incrementale”. Che è cosa completamente diversa da quello che sta succedendo oggi, dove l’innovazione è sempre più “disruptive”».

Broggi sottolinea come, sebbene oggi la sfida richieda un approccio diverso, «non siamo pronti per affrontare il tema della “disruptive innovation”. Non siamo pronti culturalmente». Fa quindi riferimento alle nuove generazioni, che potrebbero essere i protagonisti di questo cambiamento, ma che, rispetto alle piccole realtà più “attempate”, «hanno un ecosistema e un contesto che parlano un’altra lingua».
Rimanda poi ai dati sulle PMI, che ci collocano agli ultimi posti in Europa, sottolineando come l’uso del digitale da parte di queste imprese non debba essere una risposta occasionale a un bisogno, ma una leva strategica di sviluppo.

L’intelligenza artificiale nel lavoro: solo il 17% dei dipendenti italiani la utilizza quotidianamente

Un’analisi sulle competenze digitali mancanti e le opportunità che l’AI offre al mondo del lavoro

L’intelligenza artificiale (AI) sta rapidamente trasformando il mondo del lavoro, aprendo nuove opportunità per le aziende e i lavoratori. Tuttavia, in Italia, solo una minoranza di dipendenti è attivamente coinvolta nell’uso dell’AI nelle proprie attività quotidiane. Secondo il rapporto Talent Trends 2024, condotto su un campione di 50.000 partecipanti in 37 paesi, solo il 17% dei lavoratori italiani utilizza l’AI sul lavoro, una percentuale significativamente inferiore rispetto al 23% europeo e al 30% globale.

Il gap di competenze: un ostacolo alla crescita dell’AI in Italia

Questo divario tra l’Italia e il resto del mondo evidenzia una chiara sfida per le aziende italiane, che dovranno colmare questo gap attraverso un miglioramento delle competenze digitali. «L’intelligenza artificiale può migliorare l’efficienza dei processi, ma richiede competenze sempre più specializzate», sottolinea Tomaso Mainini, amministratore delegato di PageGroup Italia e Turchia, durante un’intervista. «Le aziende italiane devono concentrarsi su questo aspetto per non perdere importanti opportunità di business e di carriera».

Il basso livello di adozione dell’AI in Italia riflette una cultura aziendale ancora riluttante ad abbracciare l’innovazione. Molti lavoratori non hanno ricevuto una formazione adeguata per padroneggiare questi strumenti, il che rallenta l’adozione di tecnologie avanzate nel settore privato.

Come l’AI sta trasformando il mondo delle risorse umane

Uno dei settori più influenzati dall’intelligenza artificiale è quello delle risorse umane. L’AI è in grado di fornire strumenti avanzati per la selezione del personale, ottimizzando i processi di reclutamento e riducendo il tempo necessario per creare short list. In particolare, l’AI può analizzare grandi volumi di candidature, individuando talenti che potrebbero sfuggire a una valutazione manuale. Inoltre, l’utilizzo di algoritmi di intelligenza artificiale può ridurre i bias umani nella selezione dei candidati.

«Abbiamo adottato l’AI solo laddove apporta un reale valore aggiunto», afferma Mainini. «Ad esempio, grazie all’intelligenza artificiale, riusciamo a visionare più candidature, riducendo il rischio di errori di valutazione e accelerando i processi». Tuttavia, Mainini ribadisce che, nonostante i progressi tecnologici, l’elemento umano rimane centrale: «L’AI può potenziare le persone, ma non deve mai sostituire il cuore pulsante delle organizzazioni: i lavoratori».

L’integrazione dell’AI nelle aziende italiane: sfide culturali e operative

Un altro tema cruciale emerso nel corso dell’evento organizzato da Michael Page al Park Hyatt Centric Hotel di Milano è stato l’impatto culturale dell’introduzione dell’intelligenza artificiale nelle imprese italiane. Vittorio Bonori, Expert Partner Advanced Analytics EMEA di Bain & Company, ha sottolineato che le difficoltà legate all’integrazione dell’AI non sono solo di natura tecnologica, ma riguardano soprattutto il modello operativo e la cultura aziendale.

«L’arrivo della Generative AI ha reso questa tecnologia più accessibile e scalabile, ma la resistenza al cambiamento rimane una delle principali sfide», afferma Bonori. Per superare questi ostacoli, Bonori suggerisce un approccio di change management che coinvolga tutti i livelli aziendali, dai dirigenti di alto livello fino alle funzioni operative. «Le aziende devono progettare le loro soluzioni tecnologiche considerando non solo l’innovazione, ma anche le implicazioni future, utilizzando approcci come Present-Forward e Future-Back», aggiunge.

Re-skilling e aggiornamento delle competenze: la chiave per affrontare il futuro

L’adozione dell’AI richiede non solo investimenti tecnologici, ma anche uno sforzo significativo in termini di re-skilling dei dipendenti. Per mantenere la competitività e adattarsi alle nuove tecnologie, le aziende italiane dovranno implementare programmi di formazione continua, che permettano ai lavoratori di acquisire le competenze necessarie per utilizzare l’AI in modo efficace.

Secondo il rapporto Talent Trends 2024, la mancanza di competenze digitali è uno dei principali ostacoli per l’adozione diffusa dell’AI in Italia. È essenziale che le imprese promuovano una mentalità aperta all’innovazione e all’apprendimento continuo, non solo per evitare di rimanere indietro rispetto ai competitor internazionali, ma anche per garantire un ambiente di lavoro che favorisca la crescita professionale dei dipendenti.

«L’intelligenza artificiale è uno strumento potente, ma deve essere accompagnato da una visione strategica e da politiche di re-skilling», sottolinea Mainini. «Il futuro del lavoro sarà plasmato da tecnologie avanzate, ma il successo dipenderà dalla capacità delle persone di adattarsi e di utilizzare queste tecnologie a proprio vantaggio».

Il ruolo dell’AI nell’esperienza lavorativa

L’AI non solo migliora l’efficienza, ma può anche contribuire a migliorare la qualità della vita lavorativa. Attraverso l’automazione di compiti ripetitivi e amministrativi, i dipendenti possono concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto, come la creazione di relazioni significative con i clienti o lo sviluppo di strategie innovative.

Questo approccio consente di fidelizzare i dipendenti, offrendo loro un ambiente di lavoro più dinamico e stimolante. Tuttavia, per sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale, è necessario che le aziende comunichino chiaramente i benefici di queste tecnologie, non solo in termini di produttività, ma anche di benessere e miglioramento dell’ambiente lavorativo.

Il futuro dell’AI nel lavoro: una trasformazione inevitabile

Il futuro del lavoro in Italia dipenderà dalla capacità delle aziende di integrare l’intelligenza artificiale nei loro processi e dalla volontà dei dipendenti di aggiornare le proprie competenze. Se da un lato l’adozione dell’AI presenta sfide importanti, dall’altro offre opportunità straordinarie per chi saprà coglierle.

Le aziende che riusciranno a implementare strategie efficaci di adoption dell’AI e a promuovere una cultura aziendale innovativa, avranno un vantaggio competitivo significativo nel lungo termine. L’intelligenza artificiale non può essere fermata, ma può essere utilizzata per migliorare le prestazioni aziendali e creare valore per tutti gli attori coinvolti.

«Il futuro non può essere fermato, ma può essere plasmato a beneficio delle persone», conclude Mainini. «Le aziende devono adattarsi e investire in tecnologie che valorizzino il capitale umano, che rimarrà sempre al centro del successo aziendale».

Comehome lancia Secret Bubble: l’algoritmo che trasforma sconosciuti in amici

La solitudine è un problema sempre più diffuso, ma Comehome, la piattaforma di eventi sociali, ha ideato un innovativo format per aiutare le persone a creare nuove amicizie in modo autentico. Con Secret Bubble, grazie a un algoritmo che unisce persone con interessi comuni, creare legami significativi diventa facile anche nelle frenetiche città moderne.

La recessione dell’amicizia: una sfida moderna

Viviamo in un’epoca in cui, nonostante la connessione digitale costante, sempre più adulti si sentono soli. Un sondaggio ha rilevato che un giovane adulto su cinque si sente frequentemente isolato, una condizione definita “Friendship Recession”. Questa tendenza evidenzia la difficoltà di costruire relazioni autentiche, specialmente in contesti urbani dove la frenesia quotidiana riduce le opportunità di socializzazione.

Comehome: creare connessioni reali attraverso l’algoritmo di Secret Bubble

Per rispondere a questa crescente esigenza di connessione non virtuale, Comehome ha lanciato il format Secret Bubble, un’esperienza che unisce persone affini in ambienti selezionati. Grazie a un algoritmo avanzato, i partecipanti vengono raggruppati in base a interessi, gusti e valori, garantendo l’incontro tra personalità compatibili. Le serate si svolgono in location curate, che favoriscono conversazioni profonde e la nascita di nuove amicizie.

Come funziona secret bubble?

L’algoritmo di Comehome analizza i dati dei partecipanti, incrociando le loro preferenze e passioni per formare gruppi omogenei, ideali per favorire conversazioni autentiche. Dopo aver risposto a un questionario, gli utenti ricevono un invito esclusivo per l’evento, con i dettagli della serata, inclusa la location.

Tecnologia e connessioni umane: un binomio vincente

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Aira annuncia partnership con Global Solar Italia per rivoluzionare il mercato energetico domestico

Aira, azienda svedese specializzata in tecnologie per l’energia pulita, ha annunciato una nuova e significativa collaborazione con Global Solar Italia, un passo decisivo verso la sostenibilità energetica in Italia. La partnership mira a fornire alle famiglie italiane un ecosistema energetico completo, combinando le tecnologie fotovoltaiche con le pompe di calore di Aira, riducendo così le bollette energetiche fino al 100% e accelerando il processo di transizione energetica verso case più sostenibili.

Un ecosistema energetico domestico completo

Aira si posiziona come leader nel settore dell’energia pulita con un obiettivo chiaro: decarbonizzare 1 milione di abitazioni italiane entro il prossimo decennio. La collaborazione con Global Solar Italia, azienda nota per la sua competenza nel settore fotovoltaico, permetterà ai clienti di accedere a un ecosistema integrato che include pannelli solari, pompe di calore ad alta efficienza e batterie di accumulo.

Anthony Loizeau, CEO di Aira Italia, ha evidenziato l’importanza di questa partnership, definendola un “passo avanti verso un futuro più verde”, in cui le tecnologie di Aira e l’expertise di Global Solar contribuiranno a ridurre drasticamente le emissioni di CO2 e i costi energetici delle famiglie italiane. In particolare, la combinazione di pompe di calore e pannelli fotovoltaici consentirà una gestione energetica più efficiente, con un impatto significativo sulle bollette, che potranno essere ridotte fino al 100% per alcune abitazioni.

Il ruolo di Global Solar Italia

Fondata oltre 10 anni fa e con sede a Padova, Global Solar Italia è specializzata nel settore dell’efficienza energetica. L’azienda si distingue per la capacità di offrire soluzioni personalizzate per ogni cliente, fornendo non solo i migliori pannelli solari sul mercato, ma anche batterie d’accumulo, inverter e colonnine di ricarica per veicoli elettrici.

Secondo il CEO di Global Solar Italia, Matteo Zantomio, la partnership con Aira rafforza l’impegno dell’azienda verso l’eccellenza e l’innovazione, garantendo soluzioni su misura che aiutino famiglie e imprese a migliorare la propria indipendenza energetica. Zantomio ha dichiarato che questo accordo rappresenta non solo una collaborazione commerciale, ma un vero e proprio “patto per lo sviluppo sostenibile”, evidenziando il ruolo di Global Solar come punto di riferimento per il mercato residenziale e aziendale nel settore dell’energia pulita.

L’espansione di Aira in Italia

Entrata nel mercato italiano solo un anno fa, Aira ha rapidamente conquistato una posizione di rilievo. Oggi l’azienda conta oltre 1.200 dipendenti in tutta Europa e ha recentemente inaugurato a Lainate, vicino a Milano, il più grande centro operativo italiano, che include anche l’Aira Academy, un centro formativo all’avanguardia che nei prossimi 10 anni prevede di formare fino a 4.000 nuovi consulenti energetici. Questo rappresenta un elemento chiave della strategia di Aira per promuovere e diffondere le sue tecnologie di riscaldamento pulito e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili nelle abitazioni italiane.

Inoltre, Aira ha già avviato un nuovo stabilimento produttivo a Wroclaw, in Polonia, con una capacità di produzione annua di 500.000 pompe di calore. Questa espansione evidenzia la volontà dell’azienda di consolidare la propria presenza sul mercato europeo e di offrire soluzioni tecnologiche avanzate, garantendo anche tempi di consegna più rapidi e una maggiore flessibilità produttiva.

Benefici concreti per i consumatori

Il vero vantaggio per le famiglie italiane risiede nella possibilità di abbattere i costi energetici grazie a una combinazione vincente di tecnologie. Le pompe di calore Aira, integrate con pannelli solari di Global Solar, permettono di ottenere un risparmio significativo in bolletta, riducendo al minimo la dipendenza dalle reti di distribuzione tradizionali. Inoltre, grazie alle batterie di accumulo, i consumatori possono immagazzinare l’energia prodotta in eccesso durante le ore diurne, garantendo così un utilizzo efficiente anche durante le ore notturne.

A livello ambientale, questa sinergia consente di ridurre le emissioni di carbonio, contribuendo alla lotta contro i cambiamenti climatici. Secondo Aira, l’utilizzo combinato di pompe di calore e pannelli fotovoltaici potrebbe consentire una riduzione delle emissioni di CO2 del 50% nelle abitazioni che aderiscono al progetto.

Un futuro sempre più green

La transizione energetica è ormai una priorità per le politiche di sviluppo sostenibile e il settore dell’edilizia residenziale gioca un ruolo centrale in questo processo. Progetti come quello di Aira e Global Solar sono esempi concreti di come innovazione e tecnologia possano trasformare il mercato, rendendo accessibili soluzioni che fino a pochi anni fa erano riservate a una nicchia di utenti.

Con un’offerta sempre più diversificata e orientata al risparmio energetico, Aira si pone come protagonista del cambiamento. La combinazione di pannelli solari, pompe di calore e batterie d’accumulo offre ai consumatori la possibilità di contribuire attivamente alla lotta contro l’inquinamento, beneficiando al contempo di un risparmio economico significativo.

Conclusione

L’alleanza tra Aira e Global Solar Italia rappresenta un passo importante verso la realizzazione di abitazioni più sostenibili e indipendenti dal punto di vista energetico. Grazie a soluzioni all’avanguardia e a un piano di crescita ambizioso, le due aziende offrono una risposta concreta alle sfide del cambiamento climatico, ponendo al centro le esigenze delle famiglie italiane. Con il potenziale di ridurre le bollette energetiche fino al 100%, questa collaborazione segna una svolta nel mercato dell’energia pulita, tracciando la strada per un futuro sempre più green.

Bankroll: Cos’è e come gestirlo nel poker al Casinia casino

Nel poker, il bankroll si riferisce al denaro che un giocatore ha sul proprio conto. In sostanza, l’obiettivo di ogni mano è quello di aumentare …

Nel poker, il bankroll si riferisce al denaro che un giocatore ha sul proprio conto. In sostanza, l’obiettivo di ogni mano è quello di aumentare il tuo bankroll al Casinia casino. È fondamentale gestire saggiamente i tuoi risparmi per ottenere un profitto costante giocando ai tavoli di .

I giocatori professionisti di solito mantengono un buon bankroll al Casinia casinocome forma di rete di sicurezza. Le flessioni possono capitare a tutti ed è importante avere un piano di riserva per questi casi.

La gestione del bankroll gioca un ruolo fondamentale per giocare con successo e in sicurezza al casinò per diversi motivi.

Protezione dalle perdite:

  • Ti aiuta a evitare perdite finanziarie significative, perché puoi giocare solo con l’importo che puoi permetterti di perdere.
  • Riduce il rischio di indebitamento e di problemi finanziari associati alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Disciplina finanziaria:

● Insegna la disciplina e la responsabilità finanziaria, con effetti positivi non solo sul gioco ma anche sulla salute finanziaria in generale.

● Ti aiuta a gestire le tue finanze in modo più consapevole ed efficiente.

Questi aspetti sottolineano l’importanza della gestione del bankroll come base per il divertimento a lungo termine e la minimizzazione del rischio.

Diversi tipi di portafoglio

I giocatori di poker possono avere una vasta gamma di obiettivi. Alcuni hanno già guadagnato abbastanza e possono permettersi di giocare in sicurezza. Altri puntano a costruire un bankroll che li sostenga in futuro.

Alcuni fondi bancari vengono utilizzati per scopi ricreativi. Si utilizzano questi fondi per puro divertimento, come se si andasse al cinema o si facesse una passeggiata nel parco e si gustasse un gelato.

D’altra parte, quando giochi a livello professionale, il tuo bankroll influenzerà la tua strategia di gioco, i tuoi profitti costanti e la tua ricchezza complessiva.

Organizzare le tue finanze

È fondamentale creare una riserva da cui attingere ulteriori fondi per giocare a poker. Se inizi a utilizzare i risparmi destinati alla famiglia, alle vacanze o ad altre spese importanti, probabilmente significa che hai perso il controllo e hai superato il limite che ti permetteva di gestire il gioco.

Pertanto, l’entità del tuo bankroll dipenderà interamente dal motivo per cui stai entrando nel casinò.

Come costruire un bankroll sufficiente

La regola principale per costruire un bankroll al Casinia casino è la costanza, la calma e l’accumulo graduale del capitale. Non potrai vincere subito grandi somme di denaro a poker, a meno che tu non effettui un grande deposito (il che non ha senso).

Ad esempio, la storia del giocatore professionista Chris Ferguson è molto eloquente. Decise di iniziare a giocare con un solo dollaro sul suo conto e di vincere 20.000 dollari. Ci è riuscito in soli sei mesi, grazie all’autodisciplina, alla gestione del denaro e al controllo.

Quando dovresti passare a puntate più alte?

Una domanda importante nella carriera di ogni giocatore di poker è quando passare a puntate più alte. L’indicatore principale che determina l’opportunità di alzare le puntate è il tuo profitto a lungo termine. Se è in crescita, hai le basi per passare a puntate superiori.

Dovresti anche considerare gli aspetti psicologici: se ti senti sicuro di te, pronto a crescere e a svilupparti e non sei nervoso all’idea di passare a tavoli più seri, allora fai pure. Altrimenti, è meglio aspettare e fare più esperienza. Fai sempre affidamento sui numeri: la tua percentuale di vincita, l’importo del tuo conto, la tua disponibilità a investire nel gioco e il denaro che hai come rete di sicurezza.

Come puoi vedere, la gestione del bankroll del poker al Casinia casino è un aspetto serio della costruzione di una carriera. Essere in grado di gestire il proprio denaro è un altro passo per aumentare costantemente il proprio livello e i propri profitti. Anche questo è un aspetto che devi imparare. Quindi, presta attenzione a questo aspetto del gioco.

Bankroll: Cos’è e come gestirlo nel poker al Casinia casino

Nel poker, il bankroll si riferisce al denaro che un giocatore ha sul proprio conto. In sostanza, l’obiettivo di ogni mano è quello di aumentare il tuo bankroll al Casinia casino. È fondamentale gestire saggiamente i tuoi risparmi per ottenere un profitto costante giocando ai tavoli di casinia.it.

L’importanza di un bankroll sano

I giocatori professionisti di solito mantengono un buon bankroll al Casinia casino come forma di rete di sicurezza. Le flessioni possono capitare a tutti ed è importante avere un piano di riserva per questi casi.

La gestione del bankroll gioca un ruolo fondamentale per giocare con successo e in sicurezza al casinò per diversi motivi.

Protezione dalle perdite:

  • Ti aiuta a evitare perdite finanziarie significative, perché puoi giocare solo con l’importo che puoi permetterti di perdere.
  • Riduce il rischio di indebitamento e di problemi finanziari associati alla dipendenza dal gioco d’azzardo.

Disciplina finanziaria:

● Insegna la disciplina e la responsabilità finanziaria, con effetti positivi non solo sul gioco ma anche sulla salute finanziaria in generale.

● Ti aiuta a gestire le tue finanze in modo più consapevole ed efficiente.

Questi aspetti sottolineano l’importanza della gestione del bankroll come base per il divertimento a lungo termine e la minimizzazione del rischio.

Diversi tipi di portafoglio

I giocatori di poker possono avere una vasta gamma di obiettivi. Alcuni hanno già guadagnato abbastanza e possono permettersi di giocare in sicurezza. Altri puntano a costruire un bankroll che li sostenga in futuro.

Alcuni fondi bancari vengono utilizzati per scopi ricreativi. Si utilizzano questi fondi per puro divertimento, come se si andasse al cinema o si facesse una passeggiata nel parco e si gustasse un gelato.

D’altra parte, quando giochi a livello professionale, il tuo bankroll influenzerà la tua strategia di gioco, i tuoi profitti costanti e la tua ricchezza complessiva.

Organizzare le tue finanze

È fondamentale creare una riserva da cui attingere ulteriori fondi per giocare a poker. Se inizi a utilizzare i risparmi destinati alla famiglia, alle vacanze o ad altre spese importanti, probabilmente significa che hai perso il controllo e hai superato il limite che ti permetteva di gestire il gioco.

Pertanto, l’entità del tuo bankroll dipenderà interamente dal motivo per cui stai entrando nel casinò.

Come costruire un bankroll sufficiente

La regola principale per costruire un bankroll al Casinia casino è la costanza, la calma e l’accumulo graduale del capitale. Non potrai vincere subito grandi somme di denaro a poker, a meno che tu non effettui un grande deposito (il che non ha senso).

Ad esempio, la storia del giocatore professionista Chris Ferguson è molto eloquente. Decise di iniziare a giocare con un solo dollaro sul suo conto e di vincere 20.000 dollari. Ci è riuscito in soli sei mesi, grazie all’autodisciplina, alla gestione del denaro e al controllo.

Quando dovresti passare a puntate più alte?

Una domanda importante nella carriera di ogni giocatore di poker è quando passare a puntate più alte. L’indicatore principale che determina l’opportunità di alzare le puntate è il tuo profitto a lungo termine. Se è in crescita, hai le basi per passare a puntate superiori.

Dovresti anche considerare gli aspetti psicologici: se ti senti sicuro di te, pronto a crescere e a svilupparti e non sei nervoso all’idea di passare a tavoli più seri, allora fai pure. Altrimenti, è meglio aspettare e fare più esperienza. Fai sempre affidamento sui numeri: la tua percentuale di vincita, l’importo del tuo conto, la tua disponibilità a investire nel gioco e il denaro che hai come rete di sicurezza.

Come puoi vedere, la gestione del bankroll del poker al Casinia casino è un aspetto serio della costruzione di una carriera. Essere in grado di gestire il proprio denaro è un altro passo per aumentare costantemente il proprio livello e i propri profitti. Anche questo è un aspetto che devi imparare. Quindi, presta attenzione a questo aspetto del gioco.