Tutti gli articoli di Luca Talotta

Iveco, accordo per la sostenibilità del trasporto merci a lunga percorrenza

Edison e Iveco hanno annunciato di aver firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per accelerare lo sviluppo della mobilità sostenibile a gas e per facilitare ulteriormente la penetrazione del gas naturale liquefatto (GNL) nel settore del trasporto stradale in Italia. L’intesa si fonda sul riconoscimento del ruolo cardine che la G-Mobility (la mobilità a GNL e a gas naturale compresso, CNG) svolge nel processo di decarbonizzazione del Paese e fa leva sulla posizione unica che i due gruppi ricoprono nella sfida della transizione energetica: Edison quale operatore verticalmente integrato su tutta la catena del valore del GNL e impegnato nello sviluppo dei green gas, e Iveco quale leader per la produzione di veicoli commerciali a gas naturale.

Dichiarazioni

“Lo scorso ottobre abbiamo completato la prima catena logistica integrata di GNL in Italia al servizio della mobilità sostenibile, grazie all’entrata in esercizio del deposito costiero small-scale di Ravenna e di una nave metaniera dedicata all’approvvigionamento. Oggi compiamo un ulteriore passo in avanti nel percorso strategico di decarbonizzazione dei trasporti, nel rispetto dei target europei ed italiani sul clima. Unendo le forze e facendo sistema con un gruppo importante non solo in Italia, ma a livello internazionale come Iveco, imprimiamo un’ulteriore accelerazione alla conversione delle flotte e alla transizione energetica”, ha dichiarato Nicola Monti, amministratore delegato di Edison.

Iveco, le parole di Marx

Gerrit Marx, CEO designato Iveco Group, ha aggiunto: “La mobilità a gas naturale ha un ruolo fondamentale nel nostro presente e nel nostro futuro. È un primo, ma importantissimo passo verso la decarbonizzazione del settore dei trasporti, e i nostri sforzi pionieristici in questo campo hanno dato effettivi risultati: oggi siamo leader di mercato con il 55% di quota in Europa nel settore dei veicoli alimentati a GNL. In quest’ottica, la collaborazione fra Iveco ed Edison darà un ulteriore impulso alla mobilità sostenibile, rafforzato anche dalla progressiva introduzione del biometano nel piano di sviluppo del progetto. Iveco già oggi offre veicoli alimentati a biometano, dotati di tecnologia in grado di ridurre le emissioni di CO2 quasi a zero: questo dimostra ancora una volta il nostro impegno e la nostra chiara roadmap per fronteggiare l’urgenza richiesta dal dibattito sui cambiamenti climatici”

Hertz in Città raggiunge anche Milano e torna in Centrale

Il progetto Hertz in Città raggiunge anche Milano dove un punto Hertz ritorna in stazione Centrale. La strategica location si inserisce a pieno titolo nella nuova iniziativa Hertz in Città partita al termine del lock down, quando la ripresa dei viaggi ha fatto ripartire il traffico ferroviario.

Questo progetto prevede il rinnovamento di alcune delle sedi territoriali italiane Hertz nell’ottica di rispondere alle crescenti esigenze della mobilità di prossimità generate dalla contingenza Covid che dallo scorso anno ha spostato i flussi di mobilità degli Ospiti dalle sedi aeroportuali verso quelle cittadine.

Hertz in Città, la nuova location al piano terreno della Stazione Centrale

La nuova location Hertz a Milano del progetto Hertz in Città rappresenta un punto strategico anche ai fini dell’inter-modalità, infatti consente di offrire agli Ospiti Hertz la libertà di raggiungere facilmente il punto di ritiro dell’auto. Posta al piano terreno della Stazione Centrale, sul lato Piazza Luigi di Savoia, è ben identificata e facilmente raggiungibile all’arrivo in stazione. Gli interventi sui locali hanno prediletto un restauro conservativo per mantenere e valorizzare gli elementi più classici dell’edificio storico. Il portone ad esempio ha richiesto un intervento importante ma presto sarà rimontato nella sua sede originaria.

Ovviamente il restauro della nuova location ha messo in primo piano anche tutti gli interventi volti a massimizzare le misure necessarie a offrire agli Ospiti un contesto sicuro e igienizzato ai fini della prevenzione della diffusione del Covid.

Archiapatti, Ad Hertz Italia: “La location in un punto strategico per rispondere in modo puntuale agli ospiti”

“Sono molto contento di vedere gli sviluppi di questo progetto, nato, come altri, nel periodo pandemico, un momento difficile per tutti che però allo stesso tempo ci ha spronato a trovare soluzioni e stimoli nuovi per rispondere sempre in maniera puntuale alle esigenze dei nostri Ospiti”. Le prime parole di Massimiliano Archiapatti, Direttore Generale e Amministratore Delegato di Hertz Italia. “Il progetto Hertz in città – prosegue – è una delle testimonianze dello spirito di massima flessibilità e adattabilità che tutta la squadra Hertz ha messo in campo, ora più che mai.

Questa nuova location rappresenta un punto molto strategico soprattutto in questo periodo di ripartenza in cui i flussi ferroviari stanno nuovamente crescendo e un player importante come Hertz non poteva mancare a questo appuntamento”.

Hertz in Stazione Centrale e la sicurezza anti Covid

La location Hertz in Stazione Centrale ha la stessa dotazione di sicurezza anti Covid che è stata adottata da tutta la rete, che assicura che i flussi all’interno della location possano avvenire nella massima sicurezza per gli Ospiti e il personale Hertz, oltre ai dispositivi per la sanificazione degli ambienti e a disposizione degli Ospiti.

I mezzi Helbiz disponibili sull’app di intermodalità urbana myCicero

Helbiz, leader nella micromobilità, annuncia una nuova partnership con myCicero, l’app per la mobilità più diffusa in Italia, con la quale è possibile pagare il parcheggio e muoversi con il trasporto pubblico locale, i treni, le lunghe percorrenze su gomma, i taxi e fra poco anche utilizzare i servizi di sharing.

L’accordo stretto con myCicero prevede, dai primi mesi del 2022, la visualizzazione sulla mappa di tutti i mezzi Helbiz presenti nelle vicinanze dell’utente, informarlo circa le condizioni del livello di carica della batteria, permettendogli così facilità e sicurezza d’uso del mezzo, ed iniziare il noleggio direttamente da app.

Con myCicero, l’app visionaria, Helbiz amplia il numero di clienti

Con questo nuovo legame stretto con un’app visionaria, Helbiz continua il suo percorso all’insegna della tecnologia, dell’innovazione e della sicurezza, con l’obiettivo di diffondere la mobilità sostenibile in modo capillare e diminuire sensibilmente il traffico cittadino che congestiona le grandi città. Inoltre, la presenza sull’app permette ad Helbiz di ampliare il numero di clienti dei propri mezzi in sharing.

Helbiz: “MyCicero rafforza la nostra visione di intermobilità urbana”

“Siamo molto felici di questo accordo con myCicero e crediamo che questa app supporti i clienti nella ricerca di mezzi di trasporto sicuri, efficienti e sostenibili. Stiamo lavorando incessantemente per realizzare il nostro sogno e la nostra visione delle nuove città smart, in cui siano ben integrate tutte le modalità di mobilità, e questa partnership rafforza la nostra visione di intermobilità urbana”. Le parole di Ruggero Cipriani Foresio, Chief Marketing Officer di Helbiz.

“La partnership con Helbiz aggiunge un tassello importante all’offerta myCicero. L’integrazione dei servizi di sharing ci consentirà di offrire un’esperienza di viaggio sempre più completa e vicina alle esigenze dei nostri utenti”. Così Giulia Fanesi, Marketing Manager di myCicero.

Iberdrola, accordo per soluzioni da applicare alla filiera dell’idrogeno verde

Iberdrola, uno dei leader mondiali dell’energia rinnovabile, continua a scommettere sull’idrogeno verde: anche in Italia. Insieme all’Istituto per Innovazioni Tecnologiche Bolzano (IIT), uno dei pionieri nazionali in materia di idrogeno “verde” nonché promotore della prima Hydrogen Valley italiana, infatti, ha firmato una lettera d’intenti con la quale le due società si impegnano a studiare congiuntamente soluzioni da applicare a tutta la filiera dell’idrogeno verde con un focus specifico sulla mobilità.

Idrogeno verde

Un ampio know how internazionale, quello di Iberdrola, già in grado di individuare le migliori soluzioni di fornitura di idrogeno rinnovabile per la mobilità. La compagnia spagnola garantisce poi un supporto sia nella fase di costruzione di impianti di energia rinnovabile sia in quella di produzione, stoccaggio e fornitura di idrogeno all’utilizzatore finale. Il contributo di Iberdrola si estende inoltre anche alla realizzazione dell’ingegneria necessaria per supportare il processo autorizzativo, uno step non meno complicato e ugualmente fondamentale.

Iberdrola e l’Istituto per Innovazioni Tecnologiche Bolzano

La partnership con l’IIT – gestore di un impianto per la produzione e rifornimento di idrogeno verde per la mobilità a Bolzano – primo ed unico esempio in Italia – risulta particolarmente strategica. “Dal 2014 gestiamo tutta la filiera dell’idrogeno in un ecosistema locale, partendo dalla produzione e arrivando alle varie applicazioni, soprattutto in campo della mobilità”, ha spiegato Dieter Theiner, Presidente dell’IIT, “e ora questa partnership è un passo strategico importante.” Tra le attività dell’Istituto rientrano inoltre lo sviluppo e la gestione di ulteriori impianti per la produzione, fornitura e distribuzione di idrogeno rinnovabile, sia per il rifornimento di mezzi pesanti sia per le vetture commerciali leggere e le autovetture a celle combustibili e/o motore a idrogeno: un’opportunità per Iberdrola per sperimentare nuove forme di utilizzo del vettore energetico.

Dichiarazioni

“L’idrogeno verde è il fulcro della transizione ecologica, pertanto ci impegniamo quotidianamente per offrire soluzioni innovative che ambiscano a un largo utilizzo, anche per il mercato italiano. La partnership con l’IIT è l’occasione per sviluppare progetti legati a un settore – quello della mobilità – che più di altri necessita di una vera rivoluzione energetica”, ha dichiarato Lorenzo Costantini, Country Manager di Iberdrola Clienti Italia. “Offrire energia verde è l’elemento costitutivo della nostra azienda, per questo crediamo fortemente nel percorso di decarbonizzazione proposto dall’Unione Europea. Attraverso tale accordo, siamo convinti di mettere in piedi numerosi progetti utili a migliorare l’impatto ambientale generale, auspicando di intercettare il placet e il contributo che le istituzioni europee, nazionali e regionali stanno offrendo a chi – come noi – lavora in questa direzione”.

Storie di una degustatrice astemia, il cibo per andare oltre

Dodici storie, ambientate tra la Lunigiana e la provincia di Modena. Il cibo, unico filo conduttore. Dipinto nei gesti quotidiani dei protagonisti, ritratti tra momenti difficili e di divertimento. Tra pranzi e lunghe tavolate, occasioni nelle quali il cibo è momento di speranza, riscossa, soddisfazione, felicità. Un viaggio culinario che è anche un viaggio tra le emozioni ed i ricordi dell’autrice. Perché i racconti di “Storie di una degustatrice astemia. Il sapore agrodolce dei ricordi” (menzione speciale al Premio Internazionale Lord Byron) sono racconti tramandati da nonna, mamma, zio, vicina di casa, conoscente. Riscritti nei minimi particolari, per fare rivivere fedelmente un percorso che si snoda tra la guerra del Carso ed il secondo dopoguerra. Per riscoprire insegnamenti che troppo spesso oggi diamo per scontati. Di seguito l’intervista all’autrice, la giornalista e scrittrice Maddalena Baldini.

Storie di una degustatrice astemia, il quotidiano che prende forma

Per anni ho raccolto le storie raccontate dalla nonna, dallo zio, dalla vicina di casa – spiega l’autrice di “Storie di una degustatrice astemia”, Maddalena Baldini – Mettendovi ordine, ho scoperto che tutte avevano come filo conduttore il cibo. Storie incredibili che, viste con gli occhi di oggi, sembrano inventate ma che in realtà traggono origine dal vissuto quotidiano” Un vissuto a volte drammatico, dove anche una bottiglia di latte può fare la differenza tra la vita e la morte. “Durante la seconda guerra mondiale mia nonna ha rischiato di essere fucilata perché stava portando una bottiglia di latte a suo figlio, che poi era mio papà” Storia che fa da contraltare a quella particolare svoltasi a Modena, a guerra conclusa. “Trovare in una jeep abbandonata una cassa piena di dollari e passare improvvisamente dal non sapere cosa mettere in tavola alla sera a diventare una delle persone più ricche del paese. E’ quello che è successo ad un padre di famiglia”

Attorno al cibo anche storie curiose

Nel libro ci sono però anche episodi curiosi. Come quello della “cuoca dei matrimoni” del paese. “Molto convinta di sé, una volta si è voluta cimentare nella realizzazione di una torta a più strati, sullo stile di una pasticceria. Peccato che ad un certo punto la torta abbia cominciato a pendere tutta da una parte. Problema risolto con una corda, di quelle che si usano per legare i pomodori nell’orto. Con la quale ha legato il pan di spagna, collegando il tutto alla maniglia di una finestra. Come sia riuscita a tenere tutto in piedi e fare andare bene il matrimonio resta un mistero. Però in un momento di difficoltà ha trovato un escamotage. Se fosse stato un pasticcere di oggi probabilmente sarebbe andato nel panico, avrebbe buttato la torta e rifatto tutto da capo

Saga intrigante, una ricchezza da tramandare

“Storie di una degustatrice astemia”, raccolta di storie raccontate nel rispetto di luoghi e contesti. “Ho messo insieme i ricordi di famiglia, quelli che animano i pranzi piuttosto che le lunghe tavolate estive. Ritratti di tutti giorni, così come del cibo di tutti i giorni, quello povero, si racconta nel libro. Un cibo semplice che però ha sfamato per decenni generazioni di famiglie anche molto numerose” I protagonisti di queste storie, quasi tutte persone legate alla famiglia dell’autrice, per la maggior parte non ci sono più. “Sono persone che hanno condiviso una parte importante della mia vita. Questo mi ha permesso di immedesimarmi nelle loro teste, nei loro ambienti. Sono riusciti a riportarli in vita, è come se continuassero a parlare. E a divenire protagonisti di una saga intrigante, con una ricchezza di valori da tramandare”

Cibo, viaggio tra le emozioni e i ricordi

Anche se non le ho vissute direttamente, queste storie le ho degustate – sottolinea Maddalena Baldini – Astemia di un vissuto che trae origine dalla difficoltà di riuscire a mettere un piatto in tavola. Ecco spiegato il titolo “Storie di una degustatrice astemia” Storia di una degustatrice astemia, dodici storie nel quale il cibo assume una connotazione particolare. Visto in maniera non banale, per guardare oltre. “Sono dodici racconti che possono leggere tutti dal ragazzino all’adulto. Sul divano, al mare, davanti ad un camino” Ogni capitolo, un alimento diverso. La farina di castagne, il pane, il latte, il riso, le fragole, i formaggi, la pasta, il cioccolato. Ogni alimento, un insegnamento diverso. Un libro scritto con semplicità, per leggerlo non sono richieste competenze specifiche. “Non è un libro di cucina, quanto un viaggio tra le emozioni e i ricordi di un modo di vivere il cibo che oggi non esiste più. Mi auguro – conclude l’autrice di “Storie di una degustatrice astemia” – che il lettore di Storie di una degustatrice astemia possa, con spensieratezza, riconoscersi e trovare uno spunto di riflessione

Qatar Airways, Airbus A380 tornano a volare per la stagione invernale

A inizio settimana, un Airbus A380 di Qatar Airways ha preso il volo per la prima volta in oltre 18 mesi, partendo dall’aeroporto internazionale di Doha (DIA) e atterrando all’aeroporto internazionale di Hamad (HIA), dopo che la compagnia aerea ha preso la decisione di rimettere in funzione la flotta per far fronte alla necessità di una maggiore capienza in volo.

Qatar Airways, Airbus A380

Si prevede che almeno cinque dei 10 aeromobili A380 della compagnia aerea saranno rimessi in servizio temporaneamente nelle prossime settimane per supportare la capienza della flotta sulle principali rotte invernali, tra cui Londra Heathrow (LHR) e Parigi (CDG), dal 15 dicembre 2021. Il vettore nazionale dello Stato del Qatar sta attualmente affrontando limitazioni a causa della recente messa a terra di diciannove Airbus A350, dovuta a un deterioramento che colpisce la superficie dell’aeromobile sotto la vernice e richiesta dall’Autorità per l’aviazione civile del Qatar (QCAA).

Dichiarazioni

L’amministratore delegato del Qatar Airways Group, Sua Eccellenza Mr. Akbar Al Baker, ha dichiarato: “La recente messa a terra di diciannove A350 non ci ha lasciato altra alternativa che riportare temporaneamente parte della nostra flotta di A380 sulle principali rotte invernali. Stiamo infatti affrontando un problema legato all’usura accelerata della superficie della fusoliera sotto la vernice, che rimane ancora una questione irrisolta tra Qatar Airways e il produttore e la cui causa è ancora da capire. Questa difficile decisione riflette la gravità del problema dell’A350 e intende essere una misura a breve termine per aiutarci a bilanciare le nostre esigenze commerciali. Non significa una reintroduzione permanente della nostra flotta di A380, che all’inizio della pandemia di COVID-19 avevamo messo da parte a favore di velivoli bimotore più efficienti dal punto di vista dei consumi”.

Motomorphosis: inaugurata l’esposizione open air in Duomo con il supporto di artisti

E’ stata inaugurata il 9 Novembre in Piazza del Duomo l’installazione open air realizzata da Motomorphosis con il supporto di artisti e volti noti del mondo dei motori per sensibilizzare all’educazione stradale.

Due le moto-silhouette presentate, che cattureranno l’attenzione dei cittadini milanesi fino al 22 novembre: la moto-scultura dedicata ai 160 anni dell’Unità d’Italia realizzata in vetroresina dall’artista contemporaneo Ugo Nespolo e la celebre “moto degli autografi” disegnata in esclusiva per l’associazione dal designer Pino Spagnolo che ogni anno invita studenti, aziende, sportivi ed artisti a dare il proprio contributo creativo all’associazione.

La finalità dell’esposizione organizzata dall’associazione senza scopo di lucro Motomorphosis è quella di chiamare a raccolta artisti, designer, istituzioni, aziende, sportivi, appassionati e studenti per diffondere la cultura della sicurezza stradale.

Motomorphosis, le 2 silhouette artistiche davanti a Palazzo Carminati

Le 2 silhouette artistiche saranno esposte insieme alla moto dell’Arma dei Carabinieri davanti a Palazzo Carminati all’interno di una grande teca, per sottolineare il legame storico ed i valori condivisi con le Istituzioni e le Forze dell’Ordine nel percorso educativo intrapreso dal 2009. Inoltre, durante l’esposizione di Motomorphosis un totem multimediale consentirà di vedere il “backstage” con Ugo Nespolo e alcune delle immagini riguardanti le più importanti firme di questi primi 12 anni sulla “moto degli autografi”.

Motomorphosis, al termine dell’esposizione la moto-silhouette di Nespolo all’asta

Al termine dell’esposizione di Motomorphosis, dal 9 al 18 dicembre, in collaborazione con la celebre casa d’asta internazionale Sotheby’s, la moto-silhouette firmata da Ugo Nespolo verrà battuta all’incanto per sostenere progetti di educazione civica e stradale nelle scuole italiane.

Così come “la moto degli autografi” che verrà battuta sempre da Sotheby’s al raggiungimento di 1.000 firme e che per arrivare all’obiettivo proseguirà il suo percorso espositivo dal 23 al 28 novembre dopo piazza del Duomo verso il più importante appuntamento fieristico dedicato al settore delle due ruote, EICMA 2021, presso lo stand Confindustria ANCMA/EICMA.

Naos, arriva il nuovo disinfettante mani che fa bene alla pelle e non solo

A seguito della pandemia da Covid-19, gli igienizzanti a base alcolica per le mani sono entrati a far parte della nostra quotidianità, ma Naos ha sviluppato un’alternativa. Si tratta di un prodotto che non indebolisce la pelle, ma anzi ricostituisce la barriera lipidica naturale durevolmente mentre disinfetta.

Dichiarazioni

“Le nuove abitudini di igiene delle mani (saponi con un alto pH e acqua calda, uso di igienizzanti a base alcolica) si ripercuotono visibilmente sulla pelle distruggendo la barriera cutanea, lo strato lipidico superficiale della cute che ci protegge da tutte le aggressioni esterne, con una conseguente riduzione delle capacità di difesa cutanea”, afferma Alessandro Martella, dermatologo e fondatore di MYSKIN.it. “Prurito, fissurazioni e ragadi, sintomi che tipicamente vengono riscontrati in pazienti atopici o con pelle irritata, sono stati riscontrati anche in chi non soffriva di queste manifestazioni. È fondamentale l’uso di prodotti che ricostituiscano il film idrolipidico della barriera cutanea nel più breve tempo possibile e sostengano il ripristino di un microbioma cutaneo normale”.

Naos, Biphase Lipoalcoolique

Da oggi in farmacia, Biphase Lipoalcoolique di Naos, disinfettante mani a doppia azione che abbina etanolo, un alcol sicuro in grado di eliminare fino al 99,9 per cento di batteri, lieviti e virus capsulati, fra cui il SARS-COV-22,3, a componenti lipidici, nello specifico olio di karité e squalano, che reintegrano i lipidi cutanei rafforzando la barriera cutanea a lungo termine proteggendo così le mani dalla disidratazione senza inibire l’efficacia dell’etanolo. Il trattamento forma un film protettivo sulle mani non appena applicato con un’azione nutriente immediata e a lunga durata: dopo 14 giorni di utilizzo si osserva una riduzione del 23% della perdita d’acqua transepidermica (TEWL) e una capacità di reintegro della barriera cutanea 2,5 volte superiore rispetto alla formula a base di glicerina4.

Media Contactless approda in Italia, il mondo Phygital entra nel quotidiano

Media Contactless, innovativa start-up svizzera, avvia la sua strategia di internazionalizzazione partendo dal mercato italiano con l’apertura della sua prima filiale a Milano. La start-up svizzera lavora su soluzioni hardware NFC (Near Field Communication) e software che collegano prodotti e spazi fisici ad esperienze digitali.

Con Media Contactless il prodotto diventa un vero media integrabile

Media Contactless ha sviluppato un innovativo sistema di pianificazione e gestione di campagne marketing per trasformare un prodotto in un vero media integrabile in strategie omnichannel. Immaginate di avere prodotti distribuiti sul mercato e di poter facilmente programmare cosa essi devono comunicare in un dato arco temporale al semplice avvicinamento di uno smartphone.

Ad esempio: “Nei prossimi 3 giorni i prodotti sul mercato italiano devono veicolare il nuovo video promozionale che dovrà poi condurre l’utente alla pagina e-commerce… da giovedì a domenica è programmato un video del designer che introduce la nuova collezione…”. Questo è quanto potrebbe affermare al suo direttore un digital marketing un manager che utilizza le soluzioni Media Contactless.

Media Contactless è un’intuitiva cabina di regia dalla quale creare palinsesti dinamici di contenuti che partono dal prodotto e finiscono online. Di fatto si apre una nuova dimensione di “servizio” che nasce dall’interazione con il prodotto. I brand da oggi sono chiamati a rivedere radicalmente il ruolo dei propri prodotti, e dei propri spazi, integrando componenti tecnologiche “contactless” capaci di generare nuovi “link” tra mondo fisico e mondo digitale.

Media Contactless: il phygital è già tra noi

Media Contactless, che ha già avviato importanti collaborazioni in Italia nel mondo della moda e dello sport, e crede fortemente in potenziali sviluppi in diversi settori del Made in Italy, dall’universo wine fino a ogni ambito del luxury. Grazie alla sua specializzazione “phygital” (physical + digital world), Media Contactless si pone sul mercato come un nuovo importante partner per Agenzie e Società specializzate in MarTech e Programmatic.

Il prodotto come media programmabile, interagire con gli oggetti sarà la normalità

“La nostra realtà nasce dall’unione di competenze in ambito di tecnologie di radio-frequenza, sviluppo software e marketing. Questo mix è un chiaro specchio del nostro posizionamento e della nostra visione: un prodotto può diventare un vero media programmabile nel tempo e nello spazio”. Le parole di Raimondo Gissara, co-founder di Media Contactless.

“Il QR code rappresenta solo l’inizio della digitalizzazione del mondo fisico, i chip NFC stanno aprendo la fase 2.0 delle esperienze che partono da un prodotto per concludersi online”. Spiega Roberto Simonelli, co-founder di Media Contactless e responsabile della parte hardware.

“Crediamo che la gestualità dell’avvicinare uno smartphone a degli oggetti, per poter interagire con essi, sia destinata a diventare la normalità… parliamo di un gesto contactless che oggi è associato ‘solo’ ai pagamenti, ma che domani sarà un’abitudine di interazione con quanto ci circonda”, aggiunge Guilherme Valentim, CTO e socio di Media Contactless.

E, i numeri sembrano dare ragione alla visione di Media Contactless: in diversi mercati internazionali la gestualità contactless collegata ai pagamenti sta letteralmente esplodendo.

3/19, al cinema il nuovo film di Silvio Soldini con Kasia Smutniak

Esce al cinema l’11 novembre 3/19. Si tratta del nuovo film di Silvio Soldini con Kasia Smutniak grande protagonista. E’ una coproduzione Italia ‐ Svizzera, Lumiere & Co. e Vision Distribution, in collaborazione con Sky e Prime Video.

3/19, sinossi

In 3/19, la vita di Camilla, avvocatessa di successo e una figlia ormai grande, viene sconvolta in una notte di pioggia a Milano. Un incidente stradale, di cui forse è responsabile, la coinvolge in un’indagine che la porterà molto lontana dai luoghi e dai paesaggi che è abituata a frequentare. Al suo fianco in questa strada misteriosa e incerta, c’è Bruno, direttore dell’obitorio, con cui Camilla ‐ mentre cerca di ricostruire la vita di un estraneo ‐ scopre sé stessa.

Riflessioni

Un incidente cambia la vita di una donna in 3/19. Ma non è lei la vittima. Ne è la causa, sebbene involontaria. La sua vita potrebbe ‐ o vorrebbe ‐ andare avanti come se nulla fosse accaduto, in fondo si è solo rotta un polso. Invece piano piano dentro di lei si apre una crepa. Come una falda d’acqua sotterranea che si fa spazio nel cuore e nella mente.
Niente sarà più come prima. Cambiamento e rinascita sono i temi principali di 3/19, che tuttavia ne contiene altri a me cari che s’intrecciano e convivono. Il caso, la memoria, l’identità, la lontananza dei mondi che ognuno di noi abita… Lo scontro‐incontro con un ragazzo che viene da un luogo lontano anni luce dal nostro Occidente, e che muore nell’anonimato, trascina la nostra protagonista in un viaggio interiore che da un lato riapre una ferita antica e mai rimarginata, dall’altro la spinge verso un presente che non conosceva, verso realtà e persone che non avrebbe mai incontrato. Perché fino a ora nemmeno le vedeva, o non le avvicinava: non ne aveva motivo. Anche Bruno, il direttore dell’obitorio, è qualcuno che non avrebbe mai guardato se non fosse che è l’unica persona che in fondo la capisce e la accompagna. E che può aiutarla.

La storia di Camilla

Camilla in 3/19 vive in un mondo a parte, dove si parla una lingua diversa, spesso per noi incomprensibile, dove tutto è speculativo: ogni minuto è denaro, ogni richiesta dev’essere esaudita e solo il lavoro dà forma alla vita. L’unico modo che ha trovato per calmarsi e ricentrarsi è visualizzare l’immagine di un bosco autunnale, dove tutto è pace e silenzio. Forse, nel profondo, quando si butta fuori dal taxi quella notte nella pioggia, vorrebbe scappare da tutto. La città sotto il diluvio diventa una terra di nessuno dove il suo destino si scontra con quello di un ragazzo che viene da un altro mondo. Anche lui sta scappando, ma per sopravvivere. E Camilla è costretta a fermarsi, distesa sull’asfalto, fradicia di pioggia. La città, una Milano contemporanea, l’unico luogo in Italia in cui potevo ambientare questo film. Ai piani alti la finanza, gli investimenti da milioni di euro, il vetro e l’acciaio; a livello strada la diversità, la povertà e l’accoglienza.