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Italiani in viaggio: mercato senza slancio, è il turismo organizzato a fare da traino

Un cambio di paradigma per il settore turistico italiano

L’ultimo report dell’Osservatorio Travel Innovation del Politecnico di Milano – presentato in anteprima a TTG Travel Experience – getta una luce nuova sul panorama del turismo italiano: se il mercato complessivo appare stagnante, è il segmento del turismo organizzato a crescere con vigore, delineando traiettorie potenzialmente decisive per il futuro del comparto.

Il contesto: numeri e dinamiche macro

Secondo i dati più recenti, il valore complessivo del settore hospitality si attesta sui 38,2 miliardi di euro, senza scostamenti significativi rispetto al 2024. L’e-commerce, che permea sale, camere e prenotazioni, rappresenta oggi il 57 % del fatturato totale. Il comparto trasporti pesa 27,6 miliardi, con un +5 % annuo (ben al di sotto del +10 % registrato l’anno precedente). Il canale digitale si conferma l’asse portante del settore: 70 % delle vendite transitano online, e l’85 % di queste avviene in modalità diretta B2C.

Un dato inedito: per la prima volta la ricerca include una stima quantitativa del turismo organizzato (tour operator, agenzie di viaggio – escluse TMC –, crociere), che si colloca tra i 6,2 e i 6,5 miliardi di euro. Il segmento del tour operating (escludendo le crociere) mette a segno un +7 %, mentre le agenzie tradizionali crescono del +4 %, escludendo quelle specializzate nel business travel.

Strategie per rendere più accessibile il turismo organizzato

Durante la tavola rotonda che ha accompagnato la presentazione della ricerca, Domenico Pellegrino (AD del Gruppo Bluvacanze) ha indicato quattro ambiti d’intervento per migliorare l’accessibilità del turismo organizzato:

  1. Efficienza di filiera Operatori integrati (come Bluvacanze in sinergia con MSC Cruises) possono sfruttare potere d’acquisto e logiche di scala per trasferire valore sotto forma di prezzi più competitivi.
  2. Personalizzazione dell’offerta Non serve puntare su pacchetti “low cost” generici: con tecnologie di dynamic packaging è possibile costruire viaggi su misura, riducendo margini inutili e aumentando la percezione di valore da parte del cliente.
  3. Innovazione nei canali e nella distribuzione Un approccio omnicanale (agenzie fisiche + piattaforme digitali + assistenza continua) aiuta a superare le barriere di fiducia e incertezza che possono frenare la domanda.
  4. Incentivi e politiche di sostegno Proposte come la detraibilità fiscale delle spese turistiche – assimilabili a quella medica – potrebbero elevare il turismo organizzato a bene d’interesse pubblico.

Ad essi si aggiungono tre direttrici indispensabili per la solidità futura del settore:

  • Digitalizzazione avanzata, non solo AI, ma infrastrutture e dati integrati.
  • Formazione e sviluppo delle competenze, per accompagnare il cliente nella scelta e durante il viaggio.
  • Collaborazione nella filiera: reti, partnership e integrazione tra operatori servono a ridurre la frammentazione, attraverso economie di scala e marketing condiviso.

Verso il futuro: rischi e opportunità

La fotografia che emerge indica un’industria in fase di transizione. Il mercato nel suo insieme appare “stagnante”, ma al suo interno l’elemento più dinamico è il turismo organizzato, che sembra in grado di ridare slancio al sistema. Benché l’ospitalità non manifesti crescite eccezionali e i trasporti mostrino segni di rallentamento rispetto agli anni del post-pandemia, la “coda lunga” delle esperienze organizzate può rappresentare una leva strategica.

Se gli operatori sapranno coniugare integrità della filiera con innovazione, personalizzazione ed accessibilità, il turismo organizzato potrà diventare il punto di equilibrio tra le esigenze del mercato e la redditività per le imprese.