La prima pasticceria apre a Forlì nel 1930, presto tappa obbligata per i turisti provenienti dal Nord Italia. Specializzatasi nella produzione di torrone e panettone, negli anni ‘70 aumenta i volumi e, vent’anni dopo, amplia il catalogo. Con una attenzione alla qualità ed alla artigianalità rimasta invariata, ai clienti propone prodotti curati in ogni dettaglio. Spirito di famiglia e legame alle tradizioni sono i valori da sempre alla base dell’operato di Flamigni. Il Covid19 ne ha stimolato la creatività, con Aperitivo Italiano l’azienda copre un vuoto di mercato. Una linea di alta pasticceria salata per soddisfare i palati nel momento più conviviale della giornata, l'aperitivo. Di seguito. l’intervista al proprietario dell’azienda Massimo Buli.

Flamigni, dal 1930 tanta passione

La passione per la qualità e l'artigianalità è il motore che muove la nostra azienda, sin dal primo giornodichiara con soddisfazione Massimo Buli, proprietario di Flamigni - Sin da quando mio nonno, insieme ai due fratelli, decise di aprire nella piazza principale di Forlì un bar-pasticceria, inteso come erano i caffè dell’epoca. Un luogo non solo per degustare, anche un luogo di incontro” Nonostante Forlì fosse una piccola città di provincia, la pasticceria diventa molto conosciuta fino a Bologna per l’alta qualità delle produzioni. Negli anni 70, Marco Buli, papà di Massimo, subentra ai due fratelli andati in pensione.

Torrone incartato, Flamigni strizza l'occhio alla regalistica

Specialità della pasticceria è il torrone, papà Marco intuisce l’esigenza della regalistica. “Alla fine degli anni 70 il torrone veniva venduto sfuso o nei classici cofanetti – ricorda Massimo Buli - Mio papà pensò che incartare il torrone con una pergamena, avvolto da un nastro, fosse per i clienti la soluzione migliore per trasportarlo ma anche per regalarlo” Le persone apprezzano la novità, da lì a breve qualche rappresentante che frequentava la pasticceria cominciò a girare con le stecche di torrone nel portabagagli per andare a presentarle alle pasticcerie delle città vicine. La produzione del torrone viene staccata dalla pasticceria e viene fondata l’azienda.

Anni 90, sfornato il primo panettone

Andato in pensione il nonno, Marco Buli decide di vendere il locale e amplia la produzione. Siamo nei primi ‘90, nel retrobottega di una piccola pasticceria viene sfornato il primo panettone. Mentre a Forli si concentra la produzione del torrone e della piccola pasticceria in confezione regalo, la produzione dei lievitati viene realizzata in Piemonte. Ma alla lunga, la difficoltà di gestire due realtà così lontane porta al ricongiungimento della intera produzione. Adesso anche a Forlì si fanno i panettoni. “Una scelta che ci ha impegnato due anni e mezzo, ma adesso abbiamo una azienda moderna

Anni 2000, stabilimento moderno per la produzione riunificata

Inaugurata nel 2019, alle pendici delle colline tra Forlì e Predappio, gli impianti di produzione Flamigni si estendono su un’area di oltre 12.000 metri quadrati. Qui vengono create tutte le specialità Flamigni, a partire dal panettone in tutte le sue declinazioni fino ad arrivare al torrone e alla pasticceria da tè. Oltre alle sofisticate apparecchiature per le lavorazioni semi artigianali della pasticceria secca, l’impianto si avvale di tre impastatrici a braccia per lavorazioni lente. Fiore all’occhiello sono le quattordici torroniere degli anni Cinquanta, con caldaie in rame martellato a mano. Attrezzatura ideale per le lunghe e accurate lavorazioni a bagnomaria.

Aperitivo Italiano, rappresentate le ricette più iconiche delle regioni italiane

Uno stabilimento innovativo che sforna idee innovative. A stimolare la creatività di Flamigli, proprio il Covid19. “Credo di non aver mai sentito la parola aperitivo come nell’anno del Covid19. Sono un grande appassionato di viaggi e gastronomia, ho così cominciato a coniugare le due cose. E ne è venuta fuori l’idea di una linea di pasticcini salati pensati per l’aperitivoAperitivo Italiano, declinazione diversa del più classico dei momenti di convivialità. “Ho voluto rappresentare le ricette più iconiche delle diverse regioni italiane, da Nord a Sud. Praticamente, un giro d’Italia attraverso l’aperitivo

Una carrellata golosa, da Nord a Sud

Aperitivo Italiano, carrellata golosa di sfiziosi pasticcini salati da accompagnare ai cocktail monodose di Opificio 77. Dal “Piemomtese”, un mini cookies con i peperoni di Carmagnola essiccati e le nocciole del Piemonte salate, al “Menegnino”, frollino con farina di riso e zafferano. Dal “Fiore di Riviera”, un frollino salato con basilico ed olive taggiasche, all’”Emiliano”, un pasticcino ripieno con parmigiano reggiano dop e un ripieno a base di spinaci disidratati. Dal “Toscano”, un cantuccino salato con mandorle e Rosmarino, al “Cacio e Pepe” a base di pecorino romano dop e pepe.

Un prodotto per chi legge l'etichetta

Ma non finisce qui, altre golosità completano la linea Dal “Vesuviano”, un frollino leggermente piccante con pomodoro ed origano, al “Siciliano”, un cookies con i capperi di Pantelleria ed i pistacchi di Bronte. Linea che a breve presenterà altre delizie. “Stiamo già studiando nuovi arrivi, in arrivo quattro pasticcini ripieni con gorgonzola DOP, Radicchio rosso di Treviso IGP, acciughe del Cantabrico e caviale italiano. Aperitivo Italiano deve riuscire a coprire l’intera regionalità italiana

Un prodotto per chi legge l'etichetta

Nessuna bugia, dentro i pasticcini ci sono realmente i prodotti indicati sulla confezione. Premiata anche a livello internazionale, la linea copre un vuoto di mercato. “Ho esplorato il mercato dei prodotti che possono essere utilizzati per l’aperitivo e mi sono reso conto che nel mercato medio-alto non c’era praticamente nulla. Questo è un prodotto per chi legge l’etichetta, ma chef e hotellerie potrebbe presto diventare i nostri principali interloicutori