Eleonora Dogliani, quinta generazione della famiglia, ha fatto la triennale a Torino indirizzo Economia Aziendale e poi International Managment a Trento come magistrale. Ora si occupa della parte economica e organizzativa riguardante la cantina, la si trova anche in accoglienza dove guida i tour aziendali in diverse lingue e nei periodi di intenso lavoro in vigna dove non ha paura di sporcarsi le mani ed è la prima che scende in campo per dare un aiuto concreto.
Dogliani
Dogliani è un nome importante nelle Langhe. Alla mente viene subito il paese a cavallo tra langa monregalese e albese che dà i natali al famoso Dolcetto di Dogliani che in quest’area ha la sua massima espressione. Inoltre come si può ben immaginare tra nome del paese e nome del vino diventa anche cognome delle persone fra i più diffusi in zona.
Perché “Il generale”?
Eleonora ha spiegato che “la cantina fondata nel 1856 da Domenico soprannominato da tutti Il Generale data la sua spiccata altezza e il suo aspetto autorevole è in seguito, in un momento dove l’azienda cercava una sua vera e propria identità per distinguersi dai tanti Dogliani presenti in quell’area, la motivazione per la quale si incorpora nel nome della cantina rendendola unica e identitaria visto il passaggio da piccola a media dimensione e i diversi investimenti fatti in vigna e nelle tecniche di vinificazione per rendere il proprio vino unico e di qualità”.
Ha qualche aneddoto da raccontare sul fondatore?
“Una curiosità che in pochi sanno e che abbiamo trovato su documenti storici risalenti a quel tempo è che lui era stato definito carrettiere in vino in quanto produceva e trasportava il suo vino con un cavallo munito di carretto fino al sud della Francia dove c’erano la maggior parte dei suoi clienti”.
Quante bottiglie producete e di cosa?
“Sui 15 ettari di vigneti produciamo circa 150.000 bottiglie che si dividono tra:
3 bianchi : Langhe Chardonnay, Langhe Favorita, Langhe Arneis.
1 rosato : 100% da uve nebbiolo
8 rossi : Barbera D’Alba Classica e Superiore, Dolcetto D’Alba, Dogliani, Langhe Nebbiolo, Nebbiolo D’Alba, Barbaresco DOCG, Barolo DOCG (Cru Bussia).
Da fine anno uscirà il nostro primo Alta Langa con più di 30 mesi sulle fecce fini.
I vigneti si dividono nelle aree di Vergne, Dogliani, Roddino e Monforte D’Alba in località Bussia Soprana.”
Biologico e sostenibile: che cosa ne pensate?
“Assolutamente pro ma non per tendenza, non è la prima cosa che diciamo in degustazione ma l’ultima perché i vini li abbiamo sempre fatti con attenzione e passare al biologico per noi è stato naturale non uno sforzo! Difatti l’area di Monforte D’Alba e di Roddino sono già certificate Biologiche e stiamo valutando di estenderlo in tutte le altre zone dove il clima e la posizione ce lo permettono. Poi riguardo alla sostenibilità ci stiamo muovendo in diversi modi: abbiamo un impianto fotovoltaico che copre il 50% del fabbisogno energetico e stiamo lavorando per arrivare al 100%, nella vigna più nuova di Roddino abbiamo creato un impianto di regimentazione e recupero delle acque sotterranee che ci permette di consumare molta meno acqua, e con un accurata gestione della vigna si interviene molto meno con trattamenti perciò si hanno meno sprechi e un bel risparmio in denaro e in salute del terreno”.
Come gestite l’accoglienza e che tipo di esperienze offrite?
“Per noi l’accoglienza è sempre stata oltre che un immenso piacere anche motivo d’orgoglio in quanto è il miglior modo per farsi conoscere e per creare un rapporto diretto col consumatore che a sua volta si affeziona a noi e scopre la bontà dei nostri vini. Abbiamo 3 vere e proprie strutture di ricezione o meglio Guest House dove accogliamo ogni anno molte famiglie, gruppi o coppie con all’interno tutti i confort che si possano desiderare in modo da permettere autonomia durante le esperienze di relax ed enogastronomia che i nostri clienti vogliono fare in Langa.
-Guest House General Massena
-Guest House I Briganti
-Guest House e Vineria La Grotta di Cech
Mentre per quel che riguarda le esperienze in cantina consistono in un tour in vigna con spiegazione e introduzione al mondo del vino che termina poi nelle cantine dove vediamo i vari affinamenti per poi passare alla degustazione vera e propria accompagnata da alcune specialità gastronomiche. Cosa degustare poi lo decidiamo insieme ma in ogni caso sul sito www.doglianivini.com ci sono alcuni esempi…”.
Ringraziamo Eleonora per la bellissima chiaccherata e per averci raccontato un po’ di storia di questa magnifica azienda. Ringraziamo i tre fratelli nonché proprietari Mauro, Ilario, Alberto per l’ospitalità. Quello che possiamo aggiungere è che mentre si cammina tra le loro vigne in fioritura e giro per le stanze dove si affina il vino in grandi botti di legno o in contenitori d’acciaio si nota una pura sinergia tra le persone che lavorano e la natura, un grande rispetto della zona dove si trovano e dei terreni che coltivano fanno abbozzare un sorriso e regalano un sospiro di pace e relax”.
Merati Luca