Anche e soprattutto nel mondo dei motori “personalizzare” è la parola d’ordine. E il modo per farlo è il cosiddetto auto tuning, ovvero appunto la modifica di un veicolo rispetto agli standard produttivi di serie al fine di adeguarlo ai propri gusti o alle proprie specifiche esigenze.
Auto tuning, storia
Il tuning (dall’inglese to tune, regolare, accordare, mettere a punto) è originario degli Stati Uniti d’America negli anni sessanta con le Hot rod, le T-bucket e le Lowrider per restare nel campo delle quattro ruote o, in campo motociclistico, nei Chopper. Solo in un secondo momento raggiunge l’Europa e quindi l’Italia, diventando così un fenomeno conosciuto in tutto il mondo. Ci sono anche marchi automobilistici come, ad esempio, Abarth, che hanno deciso di dedicarsi a questo fenomeno, strategia di marketing decisa per avvicinarsi al pubblico giovane e per evidenziare la caratteristica di “preparatore” che il marchio porta con sé.
Tipologie di modifiche
Come si suol dire, c’è tuning e tuning. Iniziamo col dire che le modifiche riguardano principalmente 5 categorie: estetiche alla carrozzeria o parti di essa; meccaniche al motore, all’impianto frenante, al sistema di scarico o all’assetto di guida. all’impianto di illuminazione del veicolo; all’impianto audio; agli interni.
Tuning estetico degli esterni
Partiamo dal tuning estetico, quello più facile da realizzare (anche se ovviamente esistono modifiche davvero complesse ed estreme) in cui l’unico limite è la fantasia. Si parte dall’aggiunta di elementi della carrozzeria quali “minigonne”, alettoni posteriori, spoiler, appendici sottoparaurti anteriori o posteriori per proseguire con la sostituzione completa dei paraurti con altri del design più sportivo, l’applicazione di prese d’aria sul cofano e/o sul tettuccio, l’allargamento dei parafanghi o il rimodellamento della carrozzeria al fine di modificare la linea originale del veicolo. Capitolo a parte quello dei colori che non si limita ad una verniciatura ma comprende il wrapping, ovvero rivestimento con una speciale pellicola che oltre a permettere facilmente di cambiare il colore, protegge la vernice originale; questa tecnica comprende tutti i tipi di colori e può anche essere utilizzata per aerografare il mezzo (sia esso moto, auto, camion, scooter ecc.) o per pubblicizzare la propria attività.
Tuning meccanico
Più complesso come detto il discorso legato al tuning meccanico, che riguarda il motore e l’impianto di scarico, i freni, le ruote e le sospensioni. Gli interventi al motore e al sistema di scarico possono consistere, ad esempio, nella semplice sostituzione del silenziatore o del filtro dell’aria con altro di tipo sportivo, o spingersi a livelli più tecnici, come la sostituzione degli alberi a camme, della frizione, del cambio, aggiunta di sistemi di sovralimentazione, rimappature della centralina del veicolo. Anche in questo caso, le personalizzazioni possono spingersi a livelli estremi, fermo restando la difficoltà di rientrare nell’ambito della legalità con modifiche di questo tipo.
Legislazione in Italia
Il tuning è nato negli Stati Uniti ma è arrivato anche in Italia dove però la legislazione vigente ha reso tutto negli scorsi decenni estremamente difficile e controverso. Le pratiche burocratiche sono spesso ancora difficili da espletare, ma dal 2009 si è cominciato a modificare la legislazione in materia, modificando le responsabilità in caso di modifica e valutando la situazione in maniera meno generalista.