
Foto di Brandon Lee su Unsplash, smartphone ricondizionato
Lo studio CertiDeal evidenzia una crescita significativa nella scelta di prodotti ricondizionati, soprattutto smartphone, tra gli italiani di tutte le età.
Il ricondizionato sta guadagnando terreno in Italia, non più visto come una semplice opzione economica, ma come una scelta consapevole e sostenibile. Secondo un recente studio condotto da CertiDeal in collaborazione con Ipsos, gli italiani stanno abbracciando sempre di più il concetto di “seconda vita” per i dispositivi tecnologici, in particolare per gli smartphone.
Smartphone ricondizionato: da scelta di risparmio a simbolo di sostenibilità
La ricerca, che ha coinvolto un campione di 1.000 italiani, mostra che il 92% degli intervistati conosce il concetto di dispositivo ricondizionato e che il 60% ne ha già acquistato uno o sta pensando di farlo. Laure Cohen, CEO e cofondatrice di CertiDeal, ha commentato: «Quando abbiamo fondato l’azienda nel 2015, avevamo l’obiettivo di rendere la tecnologia accessibile e sostenibile per tutti. Oggi vediamo che in Italia questa visione sta diventando realtà, come dimostrano i dati del nostro studio».
La motivazione principale per scegliere un prodotto ricondizionato è il risparmio economico (50%), ma una percentuale significativa (44%) lo vede come una scelta sostenibile. Salvatore Macrì, Growth Marketing Manager di CertiDeal, aggiunge: «Stiamo assistendo a un cambiamento culturale dove la qualità non è più associata al prezzo elevato, ma alla garanzia di prestazioni ottimali. Con i dispositivi ricondizionati di CertiDeal, le persone possono permettersi modelli premium senza compromessi».
Giovani e senior guidano il cambiamento
Interessante notare come i giovani siano in prima linea in questa rivoluzione: il 76% della fascia 18-24 anni ha già acquistato o sta pensando di acquistare un dispositivo ricondizionato. Tuttavia, anche gli over 55 stanno cambiando atteggiamento: il 73% di loro considera ormai affidabili i prodotti di seconda mano, e il 54% di questa fascia ha già fatto un acquisto ricondizionato o ha intenzione di farlo in futuro.
«Questo è un segno che il concetto di economia circolare sta penetrando in tutte le generazioni, non solo tra i più giovani», sottolinea Macrì. Lo studio evidenzia come anche altre categorie di beni stiano seguendo questa tendenza. Nella moda, ad esempio, il 39% degli italiani ha acquistato abbigliamento di seconda mano, mentre nel design e arredamento, il 30% ha optato per mobili usati o restaurati.
Sostenibilità e incentivi: la chiave per il futuro
Nonostante i dati positivi, esistono ancora delle barriere da superare. Il 66% degli italiani sarebbe più propenso ad acquistare prodotti ricondizionati se fossero disponibili incentivi fiscali, mentre il 47% esprime ancora qualche dubbio sulla qualità dei prodotti. Macrì commenta: «Per affrontare queste preoccupazioni, stiamo continuando a investire in trasparenza e innovazione. Il nostro obiettivo è garantire che tutte le persone possano contare su prodotti certificati e coperti dalla nostra garanzia di 2 anni».
Il futuro del ricondizionato: una crescita inarrestabile
Lo studio Ipsos ha anche esplorato il mercato globale del ricondizionato, con stime che indicano una crescita significativa nei prossimi anni. Si prevede che il mercato globale del ricondizionato possa passare dal 25% attuale al 50% entro il 2030. Per l’Italia, la quota attuale si aggira intorno al 5-6%, ma con il potenziale di crescita ancora molto elevato.
La leadership di CertiDeal nel settore
Con oltre 800.000 clienti in Europa e certificazioni come la ISO 14001 e la US R2:2013, CertiDeal si conferma leader nel settore del ricondizionato, garantendo qualità e sostenibilità nei propri prodotti. Il CEO Cohen conclude: «Il nostro obiettivo è continuare a crescere e diventare il numero uno nel mercato europeo del ricondizionato, offrendo ai nostri clienti soluzioni affidabili e accessibili».
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