
Settembre di urne, sfide politiche in sei regioni italiane
Settembre 2025 non segna solo il ritorno alla routine post-estiva, ma anche un’importante tornata elettorale: si voterà in sei regioni italiane, tra conferme attese e sfide incerte. La mappa politica locale potrebbe cambiare radicalmente, con riflessi anche a livello nazionale.
Le regioni al voto nel 2025
Le regionali 2025 coinvolgono:
- Valle d’Aosta
- Marche
- Calabria
- Umbria
- Basilicata
- Veneto
Il voto si concentrerà tra settembre e ottobre, con alcune date già confermate e altre in via di definizione. Il clima è teso, tra giochi di coalizione e volti nuovi pronti a scendere in campo.
Valle d’Aosta: voto unico e preferenze di genere
Data: 28 settembre 2025
In Valle d’Aosta si terranno contemporaneamente le elezioni regionali e comunali. Per la prima volta si potranno esprimere tre preferenze (di cui almeno una di genere diverso), grazie alla nuova legge elettorale.
I principali schieramenti includono:
- Autonomisti di centro (Pour l’Autonomie, Azione, Stella Alpina)
- Valle d’Aosta Futura
- Valle d’Aosta Aperta (progressisti, M5S, Rifondazione)
- Lega VdA
- Centro-sinistra (PD, Verdi, Sinistra)
Lo scontro è tripolare, con molte incognite sulla tenuta delle coalizioni.
Marche: centrodestra all’assalto del secondo mandato
Possibile data: settembre 2025
Il presidente uscente Francesco Acquaroli (FdI) punta alla riconferma con il supporto di Lega, FI, UDC e liste civiche. Lo sfidante principale è Matteo Ricci, europarlamentare ed ex sindaco di Pesaro, sostenuto da un ampio fronte progressista: PD, M5S, Verdi, +Europa, Volt.
Il caso giudiziario che coinvolge Ricci potrebbe però pesare sul consenso.
Calabria: la Lega cerca visibilità
In Calabria, regione storicamente difficile per il centrodestra e il centrosinistra, si prevede una sfida tra incertezza e alleanze variabili. La Lega proverà a ritagliarsi spazio, ma il PD e il M5S potrebbero presentarsi uniti, mentre anche partiti autonomisti locali cercano consensi.
Umbria: una regione “test” per il centrosinistra
Nel 2019 l’Umbria è passata al centrodestra dopo decenni di governo progressista. Il 2025 rappresenta un test di maturità per Giorgia Meloni e un’occasione di riscatto per l’opposizione.
Basilicata: equilibrio precario
In Basilicata i margini tra centrodestra e centrosinistra sono tradizionalmente molto stretti. Si attende la definizione dei candidati, ma una corsa a tre con un polo civico o populista è una possibilità concreta.
Veneto: Zaia fuori, ma il centrodestra resta favorito
Con Luca Zaia non più candidabile dopo tre mandati, il Veneto si prepara a un ricambio di leadership. Il centrodestra è ancora favorito, ma l’assenza di Zaia potrebbe aprire varchi a nuove dinamiche interne (e sfide esterne). Il centrosinistra potrebbe puntare su un volto civico forte per sorprendere.
Elezioni 2025: perché sono importanti
Queste elezioni non sono solo locali: servono da barometro politico nazionale. Con l’orizzonte delle elezioni politiche 2027, ogni vittoria o sconfitta regionale sarà letta come un segnale del consenso verso il governo Meloni e le opposizioni.