VinNatur, da 18 anni a fianco dei produttori

VinNatur nasce nel 2006 con l’obiettivo di riunire in una associazione piccoli produttori di vino naturale, sia italiani che europei. Per fare conoscere i loro prodotti e, allo stesso tempo, ampliare le conoscenze in materia di viticoltura ed enologia naturale. A distanza di 18 anni, l'associazione conta oggi ben 300 iscritti. Ma c’è ancora molto da fare soprattutto nel mercato domestico. Per rafforzare il legame con il capoluogo ligure, in sinergia con la ristorazione del territorio, 93 produttori di vino naturale provenienti da 18 regioni italiane e molti paesi stranieri si sono dati appuntamento a Magazzini del Cotone al Porto Antico di Genova, domenica 21 e lunedì 22 gennaio.

Fiera di Genova, masterclass e tasting per esplorare il mondo del vino naturale

Un ampio viaggio, anche culturale, nel panorama del vino naturale. Dalla masterclass di domenica sui vini difettati condotta dall’enologo Giacomo Buscioni per far conoscere le principali alterazioni organolettiche di origine microbiologica (domenica ore 15:30) ai tasting del giornalista e divulgatore italo-francese Samuel Cogliati Gorlier che, nella giornata di lunedì, condurrà alla scoperta dei tratti distintivi della maniera di intendere il vino in Italia e Francia e di un Piemonte nascosto, con alcuni vitigni meno noti delle Langhe (rispettivamente alle 11:00 e alle 14:00). Per iscriversi, www.eventbrite.it/o/vinnatur-associazione-16822504962)

VinNatur Bistrot, la partecipazione dei ristoratori è la novità

Novità di questa edizione, il VinNatur Bistrot. Uno spazio nel quale i visitatori potranno gustare piccoli piatti caldi e freddi in forma di tapas realizzati da Simone Vesuviano e Matteo Rebora, chef di Acciughetta. A loro si affiancheranno volti noti del panorama ligure. Da Matteo Dimoro del Ristorante Ortica e Israel Feller del Boccon Divino a Ivan Maniago di Impronta d’Acqua, Simone Circella de La Brinca e Matteo Losio della Trattoria Detta Del Bruxaboschi. Dopo una edizione interrotta a febbraio 2020 e una di dimensioni più contenute per l’emergenza da Covid19 nel 2021 – dichiara Angiolino Maule, Presidente di VinNatur – siamo felici di avere realizzato una edizione che vede il coinvolgimento anche dei ristoratori

Partecipe anche la città

A completare l’offerta gastronomica, la torrefazione artigianale Lady Cafè di San Secondo Parmense (PR), che lavora con il metodo della tostatura a fiamma diretta caffè che provengono da piccole piantagioni, e la cooperativa agricola biologica Valli Unite di Costa Vescovato, in provincia di Alessandria. A fare da contorno in città, una serie di eventi organizzati per condurre il pubblico di appassionati e curiosi nel mondo del vino naturale, insieme a divertimento e intrattenimento musicale (il dettaglio degli appuntamenti è disponibile sul sito)

Nessun estremismo, l’obiettivo è sinergico

Una offerta ampia e completa, risultato di un percorso non scontato iniziato diciotto anni fa. “Abbiamo cominciato nei primi anni 2000 per fare qualcosa in più che rispettasse l’ambiente, l’aria ed il suolo. Senza estremismi, ma con il preciso intento di creare una relazione sinergica tra l’uomo e la natura

Vino naturale, attenzione al suolo e al suo equilibrio

Ma cosa significa vino naturale? “Si tratta di un prodotto derivato da una agricoltura che abolisce l’uso di pesticidi, diserbanti e concimazioni al terreno o alle foglie di derivazione chimici - spiega Angiolino Maule - Con una attenzione costante al suolo e al suo equilibrio naturale, si cerca di limitare l’utilizzo di rame e zolfo per la cura delle malattie rivolgendosi invece a estratti vegetali ed essenze naturali che aiutino la pianta ad autodifendersi

Minor interventi possibili, sia in vigna che in cantina

La metodologia di lavoro prevede infatti il minor numero possibile di interventi in vigna e in cantina nonché di manipolazioni da parte dell’uomo. Con molti rischi per i vignaioli. “Il percorso è complesso e imprevedibile, per seguirlo occorre una grande consapevolezza ed una ampia conoscenza sia in vigneto che in cantina, conoscenze che all’inizio non avevamo

Inizi non facili

Problemi di viticoltura ed enologia ai quali si è faticato a trovare soluzioni. “I vini dei primi anni 2000 erano troppo estremi, erano vini con difetti. Sapevano di ridotto, di acidità volatile, di rifermentazione in bottiglia. Non sapevamo condurre le fermentazioni, sia alcoliche che malolattiche

Presa di distanza dalla viticoltura tradizionale

Difficoltà incontrate anche nella limitazione di rame e zolfo, nonché di lieviti e di anidride solforosa. “Nella viticoltura convenzionale si possono utilizzare fino a 180 principi attivi di pesticidi, messi a disposizione dall’industria chimica. Anche in cantina si possono aggiungere additivi che non è necessario indicare in etichetta. Nella viticoltura ed enologia naturale ciò non è accettato, a eccezione dell’utilizzo dell’anidride solforosa comunque limitata"

Niente lieviti ed additivi, favorita la fermentazione spontanea

"In cantina si prosegue il lavoro iniziato in vigna, niente lieviti selezionati, additivi di qualunque origine e tecniche invasive poco rispettose della materia prima. Miriamo piuttosto a perfezionare la pratica della fermentazione spontanea, prediligendo i lieviti già presenti in natura che aumentano il valore del vino"

Grande spazio alla ricerca

Una costante ricerca dell’equilibrio, perpetrata attraverso l’impiego di discipline scientifiche come la biologia molecolare e l’entomologia. “Attraverso la biologia molecolare - precisa Angiolino Maule - studiamo lo sviluppo di microorganismi capaci a loro volta di sviluppare antiossidanti, in modo che le piante possano vivere meglio e difendersi da patologie e aggressioni climatiche. Attraverso l’entomologia studiamo l’equilibrio di un terreno coltivato senza ricorrere a prodotti troppo forti” Un percorso intrapreso al fianco di Università e Centri per la Sperimentazione, che ha dato vita a progetti di ricerca nei quali sono direttamente coinvolte le aziende di VinNatur.

Divulgazione, a fianco delle aziende

Lo scambio di informazioni, anche su tecniche produttive e di gestione del vigneto, è continuo, tramite convegni e corsi formativi. “Dal 2013 supportiamo le aziende nel portare avanti progetti che riguardano le fermentazioni e tutti gli aspetti microbiologici del vino, facciamo divulgazione attraverso i webinar. E realizziamo un paio di convegni all’anno nei quali raccontiamo le nostre ultime scoperte

Esaltati terroir e vitigno


"Il vino convenzionale ottenuto con le moderne tecnologie enologiche rappresenta circa il 95% del vino prodotto nel mondo - rimarca il Presidente di VinNnatur - Spesso è un prodotto qualitativamente valido ma con poca espressività territoriale, terroir e vitigno vengono modificati da tecniche di vinificazione invasive. Le moderne tecniche hanno aumentato la produttività e reso più facile il lavoro dei viticoltori, di contro hanno standardizzato i vini. In un vino naturale, invece, viene esaltato quanto giunge direttamente dal vitigno e dall’uva di provenienza, quindi dal terreno su cui è stata allevata la vigna"

Rigorosa attenzione alla conformità di protocollo

Mai come adesso siamo arrivati ad una svolta importante, per noi la fase dei controlli è fondamentale e irrinunciabile” Al fine di verificare la conformità al protocollo di produzione da parte degli associati, VinNatur ha redatto uno specifico piano di controlli, eseguito da un istituto di certificazione riconosciuto dal MIPAAF. "Ogni anno selezioniamo il 40% delle aziende associate che ricevono una o due visite all’anno. Preleviamo un campione e facciamo l’analisi dei pesticidi per capire se il produttore ha i giusti parametri per essere un associato

Credibilità crescente, anche tra i consumatori


"Questa serietà ha contribuito a darci credibilità - afferma orgoglioso Angiolino Maule - Il produttore che fa parte di VinNatur ha il vantaggio di essere riconosciuto come produttore serio e il consumatore è contento perché il controllo non è imposto dall’alto. L’Italia poi sta dando una grande risposta, soprattutto in quelle zone meno famose che si dimostrano essere le più attente e ricettive

Mondo Horeca più attento, ma non è tutto oro ciò che luccica

Un interesse crescente, soprattutto nell’ultimo anno. “Nell’Horeca c’è un cambio generazionale, i giovani che hanno preso in mano un ristorante dimostrano maggiore conoscenza, cultura, e curiosità” Ma non è tutto oro ciò che luccica. “Non tutti i produttori hanno voglia di fare" - conclude Angiolino Maule - "Lavorare a stretto contatto con la natura è come viaggiare con la macchina a fari spenti, potresti andare anche fuori strada