E' stato presentata lunedì 11 ottobre al Magna Pars di Milano la terza edizione dell'Osservatorio Continental sulla Mobilità e sulla Sicurezza Stradale. Si tratta di una ricerca che in particolare quest'anno ha riguardato la nuova mobilità e gli scenari per l'auto elettrica. Se in Italia abbiamo dettato legge per decenni, ora infatti siamo alla svolta. C'è confusione su tanti aspetti e il Paese ha bisogno di chiarezza. Per farla, Continental Italia si è affidata all’istituto di ricerca Euromedia Research, diretto da Alessandra Ghisleri, e Kearney, società globale di consulenza strategica operativa presente in oltre 40 Paesi in tutto il mondo, rappresentato in quest'occasione da Andrea Marinoni. Presente tra i relatori anche Massimo Nordio, Vice President Group Government Relations and Public Affairs Volkswagen Group Italia S.p.A.

Osservatorio Continental, obiettivi

L'Osservatorio Continental come suggerisce il nome stesso osserva e guarda al futuro mentre Continental dal canto suo produce le auto del futuro, ovvero elettiche, connesse e a guida autonoma. In Italia ci sono diversi temi, a partire da quello legato all'offerta, visto che le case stanno investendo tantissimo su nuovi modelli e quasi tutti hanno dichiarato di voler immatricolare solo auto elettiche nei prossimi anni. E' un grande cambiamento anche per i concessionari che devono ritrovare un ruolo centrale nel futuro del Paese. La filiera deve aiutare i clienti in questa transizione. Infine c'è il tema geografico, visto che siamo tanti Paesi in uno: non solo Nord e Sud ma anche grandi città e provincia.

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Osservatorio Continental, numeri

Proprio Alessandra Ghisleri ha illustrato i numeri dell'Osservatorio Continental, per cui sono stati intervistati tremila italiani maggiorenni a rappresentatività nazionale, dividendoli per fasce età. Il 66,1% sarebbe interessato a comprare un'auto elettrica, ma solo il 12,1% ne ha provata una. Il 63,7 si sente informato in materia ma quanso si parla di plug in solo il 47% sa davvero di che cosa stiamo parlando.

Pro e contro

Stando alla ricerca dell'Osservatorio Continental, uno dei problemi è che per il 17,7% (in particolare per i cosiddetti baby boomer, ovvero le persone che oggi hanno dai 57 ai 75 anni) parliamo di beni di lusso. E il 52,4% pensa che si tratta di mezzi adatti solo a viaggi brevi in città. Per l'80,6% bisogna pianificare tutte le soste di un viaggio lungo. In generale, i punti di forza delle auto elettriche sono la silenziosità e il fatto che non inquinano. Per contro, vengono percepite come troppo costose, con un'autonomia limitata e alle prese col problema della scarsa diffusione delle colonnine.

Alessandra Ghisleri

Alessandra Ghisleriha tratto le conclusioni dopo aver illustrato i numeri dell'Osservatorio Continental. "I tempi non saranno brevi perché il salto diretto verso l’elettrico è e sarà molto complicato. Le case automobilistiche e le Istituzioni hanno davanti a sé molte sfide da affrontare; tuttavia, la maggior parte dei consumatori italiani, nonostante alcuni chiaroscuri, sembrano interessati e pronti a far parte dell’ingranaggio che ci porterà ad avere un futuro elettrico… e non solo! Se le istituzioni e le case automobilistiche sono impegnati nel fare la loro parte, i noleggiatori e la rete delle concessionarie, come vetrina di una nuova mobilità sostenibile, hanno oggi la grande opportunità di incidere fortemente sulle scelte dei consumatori e accompagnarli verso l’elettrico".

Andrea Marinoni

“Ci ritroviamo davanti a un unico Paese, ma frammentato in tante Italie. Dal nostro studio emerge che i fattori di unicità e di complessità che caratterizzano il mercato italiano potrebbero rallentare lo sviluppo della mobilità elettrica nei prossimi anni. L’e-mobility è un ecosistema complesso, costituito da più elementi da sviluppare in modo armonico: intorno a performance dei veicoli, normative chiare e infrastruttura adeguata, vi è anche l’opportunità di introdurre nuovi servizi integrati a valore aggiunto. E' fondamentale una vera alleanza tra i protagonisti della filiera della mobilità”, ha concluso Andrea Marinoni dopo il suo intervento durante la presentazione dell'Osservatorio Continental.