DoctorWine, al secolo Daniele Cernilli

Daniele Cernilli, giornalista professionista con oltre quarant’anni di divulgazione nel mondo del vino. Co-fondatore a metà degli anni 80 di Gambero Rosso, esperto vitivinicolo e ideatore del Premio Tre Bicchieri, è docente di corsi di formazione e relatore di numerosi convegni. Fondatore di DoctorWine, primo sito web ad illustrare il punto di vista italiano sul vino, è stato recentemente insignito Socio Onorario Assoenologi per la sua intensa attività editoriale. Un riconoscimento che si va ad aggiungere a quello di Ais e Onav. La sua “Guida ai vini per l’estate 2024” sarà presentata sabato 11 maggio all’Hotel Principe di Savoia, alle 14:30.

Enologo ad honorem

Sono stato il primo giornalista a ricevere Il riconoscimento di socio onorario di Assoenologi, ne sono particolarmente orgoglioso – dichiara Daniele Cernilli - Mi viene riconosciuta l’attenzione riservata nel corso della mio percorso professionale ad enologi e tecnici del mondo del vino. Ai quali devo molto, perché, intendiamoci, io non sono un enologo ma averli conosciuti e frequentati mi ha permesso di comprendere cosa succede dietro le quinte. Mi hanno insegnato a capire come lavorano, grazie a loro sono potuto entrare in un settore tecnico del quale sono e devono rimanere le figure di riferimento”

Tanti gli enologi conosciuti, Tachis e Ferrini precursori

Di enologi Daniele Cernilli ne ha conosciuti veramente tanti, alcuni di loro sono stati determinanti per lo sviluppo dell’enologia in Italia. Giacomo Tachis è stato il primo enologo moderno, si è inventato un vino come il Tignanello perché con il Sangiovese in purezza non si sarebbe riusciti ad ottenere un risultato del genere. A quell’epoca il patrimonio genetico dei vitigni autoctoni italiani era meno valido rispetto a quello attuale, un vino in purezza è stato il risultato di un lavoro selettivo sulle varietà autoctone. Carlo Ferrini è stato invece il primo enologo che ha messo insieme enologia ed agronomia, ha aperto la strada a coloro che sono venuti dopo

Enologi oggi, professionisti a tutto tondo

Da allora, la professione dell’enologo è radicalmente cambiata. “Dalla presidenza di Carlo Cottarella in poi – sottolinea Daniele Cernilli - il mantra dell’associazione è divenuto l’enologo a tutto tondo. Molti giovani hanno studiato enologia nelle università o in centri come San Michele all’Adige o Enologica ad Alba. Non si limitano più a lavorare in cantina, sono anche comunicatori dell’azienda” A trarne vantaggio anche il rapporto con i giornalisti che sempre più spesso partecipano ad incontri ed assaggi con gli enologi. “Io stesso vado a fare degustazioni con Carlo Cottarella, Lorenzo Landi, Carlo Ferrini, Graziana Grazzini”

Mondo del vino, fondamentale è sapere comunicare

La comunicazione riveste ormai un ruolo fondamentale nel mondo del vino, ma non tutti sono appassionati o intenditori. "Se per costoro associazioni di categoria come Ais, Onav, Slowfood e via discorrendo fanno un ottimo lavoro, per tutti gli altri occorre usare un linguaggio semplice ma efficace purché fondato su conoscenza della materia. Alla Piero Angela e Richard Attenborough, comunicatori capaci di divulgare a tutti cose estremamente complicate. Il resto lo fanno le manifestazioni rivolte ad un pubblico di curiosi, tra le quali anche le nostre, e il movimento del turismo che ha saputo coinvolgere le persone senza tecnicismi”

Consumatori, sempre più orientati verso una beva facile

A guadagnarne, il consumo di vino di qualità trai i giovani ed una sempre maggiore presenza femminile tra gli appassionati di vino. Tornando a monte, alla Guida dei vini per l’estate, è emerso quanto il consumo di vino si sia sempre più orientato verso una beva più facile. “La parte più consistente del pubblico va dai 35 ai 55 anni, il trend dei consumi è sempre più orientato verso vini profumati con buona freschezza e acidità. Oltre a bianchi e rosati, vini estivi per eccellenza, gli spumanti stanno andando particolarmente bene nonostante un momento di stallo, se non di contrazione, del mercato internazionale”

Vini bianchi e rosati, tra conferme e sorprese

A tenere la leadership nella produzione di vini per l’estate, il Trentino Alto Adige. Con una produzione quantitativamente limitata, ma importante dal punto di vista della spumantistica, dei vini bianchi e di quelli rossi leggeri. Affiancato da sorprese e conferme. “Potrà sembrare strano, ma in Sardegna si fanno molti vini bianchi come Vermentino e Nuragus, per esempio. E In Puglia, famosa in tutto il mondo per i rosati, c’è il primo DOCG Rosato Castel del Monte Bombino Nero"

Il fenomeno Prosecco

Tra tutte le regioni italiane, quella che probabilmente ha fatto i migliori progressi è invece il Veneto. “Tra Prosecco DOC e Prosecco DOCG è arrivato a produrre 600 milioni di bottiglie, è la regione che con oltre 11 milioni di ettolitri produce quasi un quarto di quanto produce tutta l’Italia. Il Pinot Grigio delle Venezie ha poi in Veneto la sua parte più importante dal punto di vista produttivo, sta arrivando ad oltre i 200 milioni di bottiglie all’anno”

Consorzio del Gallo Nero, la storia raccontata in un libro

Alla Toscana Daniele Cernilli ha dedicato la sua ultima fatica editoriale, in uscita a fine maggio. “Sulle tracce del Gallo Nero” uscirà in concomitanza con il centenario del Consorzio del Gallo Nero e del suo simbolo. L’unico al mondo completamente legato ad un vino. “Nessun altro è così riconoscibile, nessuno ha avuto questa forza comunicativa” Un libro di 300 pagine scritto insieme al giornalista Paolo De Cristofaro, un excursus storico-narrativo che parte dalla battaglia di Montaperti del 1860 fino ai giorni nostri, arricchito da tanti aneddoti e tanti episodi che non tutti conoscono. La presentazione, il 14 maggio presso l’Accademia dei Georgofili.

Chianti Classico, dietro il suo rilancio tante realtà trasversali

Dire Gallo Nero significa dire Chianti Classico, un vino e un territorio che ha coinvolto soggetti provenienti da altre zone o altri settori produttivi. Grandi gruppi come Ruffino, Antinori e Gruppo Italiano Vini hanno investito sul territorio. “L’editore del gruppo Class è proprietario dell’azienda Castellare di Castellina, la famiglia Poggiali è proprietaria di Felsina. Una piccolissima cantina come Boschetto Campacci è di una società che opera nel recupero crediti, Castello di Adda è di proprietà della Famiglia Beretta (quella delle armi). Il loro ingresso ha permesso alla zona del Chianti classico di fare il salto di qualità

Territorio famoso in tutto il mondo, per le giovani generazioni una riscoperta

Un cambio decisivo, al quale è corrisposta una altrettanto decisa trasformazione sociale. “Fintanto che il territorio del Chianti Classico era in mano ai mezzadri, la zona era poverissima. Con il crollo della mezzadria nel secondo dopoguerra e l’arrivo di soggetti provenienti da fuori, il territorio è cresciuto fino a raggiungere una notorietà internazionale forse addirittura superiore a quella delle Langhe” Merito anche di una generazione di giovani che hanno riscoperto il piacere della terra. “Qualcuno ha ripreso in mano il podere del nonno ed è tornato a fare attività di campagna, alcuni di loro hanno anche studiato"

Lazio, territorio da rilanciare con una intelligente promozione

Altro territorio decisamente in fase di rilancio è il Lazio, tra nuove denominazioni e produttori emergenti. “Recentemente è nata una nuova Doc, la Doc Roma. Nella zona della Tuscia stanno venendo fuori produttori interessantissimi, d’altronde la Tuscia viterbese è il prolungamento della Maremma toscana con opzioni pedoclimatiche molto simili. Una regione da sempre particolarmente vocata ai vini bianchi, anche se i vini dei Castelli Romani sono usciti dai radar dei consumatori più attenti. Ma - conclude Daniele Cernilli - potrebbe tornare in auge se sostenuta da una intelligente promozione”


Piccole cantine e cooperative sociali, si fanno sentire


Nella selezione della guida, molto spazio è dedicato a piccole cantine e ad alcune cooperative sociali. Capaci di produrre vini interessantissimi e, al contempo, vini non troppo impegnativi ma perfetti per la stagione estiva. Con risvolti anche curiosi. “La titolare di Cantina Dei, uno dei player più importanti per il Nobile di Montepulciano, è una signora che canta benissimo, avrebbe potuto fare anche la cantante. E non è l’unica nel mondo del vino”