Daniel Canzian Ristorante, la bellezza della cucina è anche nel profumo

Ad accogliervi all’entrata di Daniel Canzian Ristorante è un profumo caldo e vellutato. La fragranza Serra San Marco di Intensa Fragrances accoglie e accompagna gli ospiti e clienti del ristorante in un connubio olfattivo tra profumi della sala e profumi delle pietanze. Le note agrumate si uniscono all'aroma del basilico, quelle speziate del pepe nero a quelle pungenti delle foglie del pomodoro. Sul finire arrivano i profumi di muschi bianchi, vaniglia e legno di sandalo. “Perché - afferma Chef Daniel Canzian - per immergersi nella bellezza della cucina bisogna sentirne anche il profumo

Nel piatto, la semplicità e il sapore degli ingredienti

Dallo studio dei profumi di Serra San Marco, lo chef ha preso ispirazione per realizzare nuovi piatti in linea con le fragranze. “Esperienza interessante e curiosa, mi ha dato la possibilità di creare piatti che esaltassero la semplicità ed il sapore degli ingredienti” Su tutti il Carpaccio di pomodoro con bottarga di tonno, basilico e mandarino in salamoia, servito su un cuore di pesche e nettare rosso. “Molto apprezzato, è la prosecuzione di un percorso intrapreso nel 2013 con l’apertura del ristorante

Essenzialità e territorio, a parlare è la materia prima

Un percorso che fa del rispetto della tradizione e della semplicità il must della proposta gastronomica di Chef Daniel Canzian. Attenzione al territorio, alla freschezza e alla qualità degli ingredienti emergono anche nella scelta di rifornirsi da piccoli produttori locali. Concreto e minimalista, elimina il superfluo. “Ho imparato a lavorare per sottrazione, così da raggiungere l’essenzialità del piatto e valorizzare il gusto autentico delle materie prime. Una filosofia che ho fatto mia dagli insegnamenti di Gualtiero Marchesi

Nessuno stravolgimento, per non creare confusione

Semplicità non esclude però attualizzazione. Ma attenzione a non confonderla con quella rivisitazione troppo spesso abusata nella cucina contemporanea, su questo aspetto lo chef ha idee chiare e precise. “Il termine rivisitazione è stato enfatizzato, ha portato ad uno stravolgimento dei piatti. Non c’è bisogno di smontare e trasformare completamente un piatto, in questo modo si crea confusione nel consumatore che non riesce a creare la connessione tra ciò che era e ciò che è. E’ sufficiente pulirlo di quanto serve per renderlo comprensibile al palato, alla testa e allo stomaco" Come il minestrone milanese in versione contemporanea, per esempio.

Alta cucina veneta, il patrimonio regionale è la chiave

Daniel Canzian recupera quindi le ricette regionali, alleggerendole e semplificandole, per farle apprezzare ai palati contemporanei. “Responsabilità di uno chef è esaltare la cultura gastronomica locale attraverso lo studio, il patrimonio regionale è la chiave per recuperare il rapporto con la nostra terra d’origine” A dimostrazione di ciò, a contraddistinguere la sua proposta, oggi più che mai, è l’alta cucina veneta. “Dopo due anni di chiusura, mi sono reso conto di quanto buona sia una cucchiaiata di granseola al naturale, quanto piacevole e completa possa essere una sardina in saor

Proposte di matrice veneziana, il territorio in tutta la sua varietà

Il territorio veneto comprende tutti i microclimi, dal mare alla laguna, dai laghi alle pianure, dalle colline alle montagne. La sua cucina regionale è tra le più ricche d’Italia, Daniel Canzian la celebra con piatti incentrati su ricette di matrice veneziana che si estendono anche alla cultura montana e di campagna. In carta troviamo, tra gli altri, i grissini di baccalà mantecato, le seppie alla Veneta, le capesante “Serenissima” e la sogliola in “sopa coada”, quest’ultimo inserito in carta nel gennaio 2022.

Rispettare la tradizione, per valorizzare una biodiversità inestimabile

In carta anche piatti della tradizione milanese, dal minestrone all’ossobuco di vitello in gremolata servito con risotto alla milanese fino alla costoletta di vitello. La valorizzazione della biodiversità del territorio italiano è infatti uno dei pilastri di Daniel Canzian Ristorante. “Siamo l’unico territorio al mondo che ha una ampissima biodiversità in un fazzoletto di terra cosi piccolo, la nostra ricettazione è differente da regione a regione. Ma siamo veramente consapevoli che siamo seduti su un giacimento gastronomico inestimabile? Veniamo da una cucina con un forte impatto storico, è giusto rispettare la tradizione

Commensale, a tavola è lui il protagonista

Ma a decretare il successo di una serata, nel pensiero di Chef Daniel Canzian, è sempre e comunque chi si siede a tavola. Rispettare le materie prime significa renderle riconoscibili nel piatto mantenendone tutte le caratteristiche, tra cui il profumo che è parte integrante dell’esperienza a tavola. Perché il commensale, esperto o no che sia, deve poter comprendere ciò che mangia. E' lui il vero protagonista della serata