Carlotta Filippini vincitrice a Vegateau, contest plant based dedicato ai pastry chef

Un evento che ha forse definitivamente sdoganato la pasticceria vegetale. Di fronte a cento assaggiatori e ad una giuria tecnica, dieci pastry chef delle provincie di Bergamo e Brescia si sono sfidati per il dolce a base vegetale più buono. Vegâteau, il primo contest plant based dedicato ai pastry chef, organizzato da LAV in collaborazione con i Consorzi di categoria delle province di Bergamo e Brescia, il patrocinio di Bergamo-Brescia Capitale italiana della Cultura e il supporto di FunnyVeg Academy, ha visto primeggiare la venticinquenne Carlotta Filippini.

Responsabile di una linea produttiva nella pasticceria di famiglia

Praticamente cresciuta tra i dolci nella pasticceria di famiglia, Dolce Angolo di Rezzato, dopo essersi formata alla Cast Alimenti di Brescia ed aver fatto a Lecco uno stage con il pasty chef Emanuele Valsecchi, Carlotta Filippini è oggi responsabile dei reparti torte e cioccolateria nella pasticceria di famiglia nella quale è ritornata. “Ma sono anche responsabile – dichiara orgogliosa la venticinquenne pastry chef - delle decorazioni e dell’allestimento dei banchi di esposizione

L’approccio alla pasticceria vegetale, dal papà l’esempio

Già da qualche anno mio papà produce torte vegane e cornetti dolci vegani con l’obiettivo di essere più ecosostenibili rispetto ad una linea più tradizionale che pure non abbiamo abbandonato - precisa Carlotta Filippini - Nonostante millefoglie e crostate tradizionali rimangono una costante della produzione, il successo di pubblico del cornetto vegano mi ha stimolato ad approcciare una pasticceria diversa” Da qui la scelta di partecipare a Vegateau, lo scorso 16 marzo.

Vegateau, una sfida personale

"E' stata una sfida personale, per dare risposta ad una sempre maggiore richiesta da parte della nostra clientela di una pasticceria alternativa. E’ stato stimolante lavorare con materie prime, non comuni nella pasticceria tradizionale, come olio di cocco e crema di riso"

Infanzia, il primo passo

A farla trionfare, Infanzia. Un dolce che richiama sapori e profumi a lei cari. “Limone, cioccolato e caffè mi evocano ricordi legati ai miei nonni, con i quali sono praticamente cresciuta. Alla base del dolce c’è un sablè al caffè, sopra un cremoso al cioccolato fondente, un pan di spagna al cioccolato fondente, un geleè al limone. Sopra a tutto questo, una mousse alla vaniglia ed una crema al caffè” Ma Carlotta Filippini non si ferma qui. “Vegano non vuol dire rinunciare al gusto - rimarca convintamente Carlotta - Ed io non voglio limitarmi alla pasticceria dolce vegana

Pasticceria inclusiva, per soddisfare la domanda dei consumatori

Scelta che trova conferma nelle parole di Chef Emanuele Giorgione, docente di pasticceria vegetale alla FunnyVeg Academy e componente della giuria tecnica di Vegateau. “Il mondo delle intolleranze nei suoi molteplici aspetti non è una moda- commenta lo chef - C'è sempre più bisogno di una pasticceria inclusiva che coniughi gusto a digeribilità e salubrità per soddisfare la crescente domanda dei consumatori” Necessità che il settore comincia ad avvertire sempre più.

Contest da replicare, con Milano capofila

"I pasticceri hanno presentato veri capolavori di gusto, tecnica ed estetica – conclude Donato Ceci, campaigner LAV di Vegateau – Tanto che la giuria ha necessitato di qualche minuto extra per giungere alle conclusioni" La dimostrazione che si sta muovendo qualcosa in un settore dalle grandi potenzialità ma in parte ancora bloccato. "La partecipazione dei pastry chef a Vegateau dimostra però che siamo sulla strada giusta. Il prossimo passo è portare il contest a livello regionale. Con Milano, che sta già dando segnali importanti, città capofila

Photo credit: Cristina Pilotti e Stefano Ferremi