Cioccolateria Banchini, si risale al 1879

Quando Gian Battista Banchini si trasferì a Parma da Viganella (VB), la fortuna volle che avesse la possibilità di lavorare a fianco di Teodoro Bontadina, maitre chocolatier svizzero. Apprese le migliori tecniche di lavorazione del cacao, fondò nel 1879 la Cioccolateria Banchini. Una vera e propria fabbrica di cioccolato, sorta sulle ceneri della cessata attività del maitre chocolatier e da lui rilevata. Una tradizione che ha attraversato tre secoli, per essere oggi sinonimo di eccellenza con golosità che spaziano dal cioccolato alla pasticceria, fino al gelato.

Il rilancio nel 2012, complice una scatola di cioccolatini

Sopravvissuta ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, la Cioccolateria Banchini, se pur ridimensionata, rimane attiva fino al 1969. Anno nel quale l’attività si interruppe definitivamente, a causa di divergenze interne alla famiglia. Sarà una preziosa scatola dallo stile liberty, ereditata dalla nonna paterna, confezione originale di cioccolatini Banchini degli anni '20, a riaccendere nel 2012 la passione dei pronipoti del fondatore. “Era in casa, poggiata su una mensola tra le galline iin ceramica - racconta il titolare Giacomo Banchini -L’ispirazione per cominciare a cercare cimeli, scatole ed etichette e realizzare una mostra sulla Cioccolateria Banchini

Il manoscritto del bisnonno, fonte di ispirazione

La ricerca riserva ai fratelli Alberto e Giacomo Banchini una inattesa quanto gradita sorpresa. “Rovistando in giro, abbiamo trovato un manoscritto del bisnonno. Un vero e proprio ricettario con grafiche risalenti agli anni '30, gelosamente custodito da un nostro parente” Un altro segnale, prontamente recepito dai due fratelli. “Abbiamo scansionato il manoscritto ed adattato le ricette originali ai giorni nostri” Ripartono dalle tavolette Principe, tavolette al gianduia con un esorbitante uso di zucchero. “E’ un ottimo conservante e permette al cioccolato di non sciogliersi facilmente. Ma ne abbiamo ridotto drasticamente la quantità

Tavolette Principe, tradizione premiata

Ne nasce un prodotto di altissima qualità, le Tavolette Principe Bean to Bar. Di queste, la Peru’ Ucayali 72%” è stata premiata con la medaglia di bronzo agli International Chocolate Awards 2023. “La linea di cioccolato Bean to Bear comprende due varietà di cacao Fair Trade, provenienti da Togo e Perù" La lavorazione inizia con la selezione manuale delle fave che vengono poi tostate per sviluppare il loro senso aromatico. Segue la decorticazione e la macinatura a pietra con zucchero di canna Fair Trade italiano. "Raffinata la massa liquida di cioccolato, la temperiamo e la modelliamo a mano

Trionfo del cioccolato fondente

Il marchio Principe presenta anche una linea più classica, nel rispetto della tradizione risalente ai primi anni del ‘900. A base di fave di cacao criollo e trinitario provenienti dal Venezuela, le tavolette propongono gradazioni di cioccolato fondente che vanno dal 64% con note decise di frutta fresca, pasta di mandorla e uvetta - passando per il 75% e 85% con sensazioni di tabacco dolce da pipa e tonalità liquorose - per arrivare al 100% che esalta i sentori di frutta esotica. Completano la gamma, Gianduia, Cioccolato al Latte 40%, Cioccolato Bianco con Vaniglia Tahiti.

Non solo cioccolato, c’è anche la pasticceria

Alla base della produzione di cioccolato, la selezione delle migliori fave di cacao certificato Fairtrade, l’assenza di lecitina di soia, le strumentazioni come il forno a 18 teglie e i macinatori a pietra che permettono di ridurre in pasta le fave di cacao e la frutta secca tostata. La produzione Banchini è senza dubbio incentrata sul cioccolato, declinato in tavolette, bon bon, creme spalmabili e snack. Ma non si limita a queste golosità, ad esse si affiancano torte, biscotti e dolci tradizionali prodotti dallo chef pasticcere Chiara Ricci, per sette anni responsabile reparto torte di Ernst Knam.

Biscotti della Duchessa, eccellenza parmigiana

Tradizione che trova la sua sublimazione in un prodotto divenuto una eccellenza parmigiana, il Biscotto della Duchessa. Riportato in auge dalla Cioccolateria Banchini, a partire da un’antica ricetta ritrovata. Fragrante sablé al cioccolato fondente con un tocco di sale dell’Himalaya, è caratterizzato da una inimitabile friabilità e croccantezza. Proposto anche nelle versioni “Arancia e Grué”, “Violetta di Parma” e “Nocciola e Cioccolato Bianco”.

Produzione ampliata, è la volta del gelato artigianale

Gestita da Giacomo Banchini, dalla moglie Marianna Bonaventura e suo fratello Jack, la Cioccolateria Banchini è una realtà in forte crescita ed espansione con un punto vendita a Parma e due laboratori artigianali. La linea produttiva si amplia oggi con la produzione di gelato artigianale, nel rispetto della sostenibilità. “Tutte le materie prime - spiega Giacomo Banchini - vengono acquistate direttamente da produttori e agricoltori. Ne sono un esempio il Pistacchio Sicilia, la Nocciola Tonda Gentile Trilobata e le Arachidi Toscane. Non usiamo preparati industriali,siamo noi a produrre le paste per aromatizzare il gelato

Alessia Palmitessa, largo alle sperimentazioni

La gelateria è il regno della giovane Alessia Palmitessa, da due anni nella brigata di Cioccolateria Banchini. Cresciuta all’Istituto Alberghiero di Salsomaggiore Terme, si confronta con alcuni dei migliori gelatieri d’Italia come Simone De Feo, Gianfrancesco Cutelli e Stefano Guizzetti. Impara così a sperimentare, dalle tecniche di infusione e aromatizzazione del gelato con spezie e fiori alla preparazione di paste di frutta secca fino alla realizzazione di gelati a basso indice glicemico.

Prodotto a Km0, valorizzato il territorio

Il suo è un gelato a Km0, con utilizzo di prodotti come il latte e burro biologico dell’Azienda Agricola Persegona di Fidenza, piante aromatiche e officinali tipiche del territorio come l’Erba Luigia e la Violetta di Parma, fiori edibili come la lavanda, il sambuco e l’acacia, coltivati dall’Azienda Agricola La Spinosa di Collecchio. Gli ingredienti selezionati vengono quindi bilanciati con addensanti naturali, senza l’utilizzo di semilavorati industriali, coloranti e grassi idrogenati.

Tra classicità e sfiziosità, tante le golosità

Cosi come per il cioccolato, anche la gelateria artigianale dell’azienda parmigiana offre una gamma di gusti che spaziano dai gusti più tradizionali, a volte quasi dimenticati, a quelli più sfiziosi e particolari. “Il nostro malaga va tantissimo, lo arricchiamo con lo Zibibbo. Quest’ultimo lo utilizziamo anche nel gusto zabaione” Ad essi si affiancano pistacchio, stracciatella, crema, fiordilatte. Ormai un classico, anche Arachide e Caramello Salato. “Raffiniamo le arachidi toscane, tostate al legno di faggio, nei mulini a pietra e le varieghiamo con caramello salato e arachidi intere. Un gusto carico e molto grasso, ma golosissimo

In arrivo anche una novità

Oltre ai classici a base latte, Cioccolateria Banchini offre sorbetti, senza lattosio, adatti alle persone con intolleranze alimentari e a chi segue un’alimentazione vegana. Come la “Ciliegia Moretta di Vignola” fino alle ultime sperimentazioni come le infusioni di lavanda, sambuco e gelsomino. Non mancano poi proposte originali con ingredienti di stagione, come Mela Antica e Cannella, Zucca Violina e Amaretti, Ricotta e Fichi caramellati, Foresta Nera (cioccolato al kirsch con amarene di Cantano). E una novità, in arrivo. “E’ il gusto cheesecake ai fichi caramellati. Un gelato - conclude Giacomo Banchini - goloso e interessante che racchiude la nostra filosofia, robiola a Km0 e stagionalità dei fichi