Novantacinque anni fa nasceva Norma Jeane Mortenson Baker, meglio conosciuta come Marilyn Monroe, un’icona che ha fatto sognare milioni di giovani. La morte, avvolta ancora oggi dal mistero e, arrivata troppo presto, ha trasformato Marilyn Monroe nel mito che è ancora oggi. Perché il mito non muore mai.

Il primo affidamento ma nessuna adozione

Marilyn Monroe nasce il 1 giugno 1926, terza figlia di Gladys Monroe e padre sconosciuto. Ma ben prima di diventare Marilyn, la vita di Norma Jeane è stata molto complicata. Ancora neonata, infatti, viene affidata dalla madre, afflitta da schizofrenia, ai coniugi Bolender. Da subito la coppia si affeziona alla bambina, che però Gladys non gli concesse mai in adozione.

L’orfanotrofio Children Home Society di Los Angeles

Ma, il vero momento in cui la vita Marilyn Monroe si trasforma in dramma è quando la madre viene internata in un ospedale psichiatrico. Senza alcun parente a cui affidarla, la giovane passa da un affidamento all’altro fino ad arrivare all’estremo: la reclusione nell’orfanotrofio Children Home Society di Los Angeles, nel quale rimase fino al 1938. Nel 1941, inizia a frequentare la scuola pubblica Emerson junior High School e la Van Nuys High School. E’ qui che Marilyn conosce James Dougherty, che sposa a soli 16 anni rinunciando agli studi.

Gli inizi di Marilyn Monroe come modella

Con lo scoppio della Seconda Guerra mondiale Dougherty si arruola nella marina mercantile. Norma, rimasta sola, si trasferisce a casa della suocera e inizia a lavorare in un’industria aeronautica, dove viene notata dal fotografo David Conover, che la convince a tentare la carriera da modella. Contemporaneamente ai primi successi Marilyn divorzia dal marito e torna a casa della madre uscita dall’ospedale di igiene mentale. La convivenza dura il tempo di un là: Gladys torna in clinica, la Marylin va allo Studio Club di Hollywood.

All’età di vent’anni Norma Jeane diventa ufficialmente Marilyn Monroe

Hollywood, dunque, dove Norma Jeane Mortenson Baker diventa di fatto Marilyn Monroe. I ben informati raccontano, infatti, che l’origine dello pseudonimo sarebbe da attribuire a Marilyn Miller, attrice statunitense celebre negli anni ’20. Mentre Monroe è il cognome da nubile di Gladys. Marilyn Monroe, per tutti Marilyn, non modifica solo nome. L’attrice cambia anche il colore dei capelli (diventando bionda) e per non lasciare nulla al caso con piccoli interventi di chirurgia plastica ritocca naso e mento.

I ruoli che hanno reso celebre Marilyn Monroe

Gli inizi come attrice sono turbolenti. Prima la Fox nel 1947, poi la Columbia Pictures non gli rinnovano il contratto. L’esplosione arriva poco dopo, ecco i film che l’hanno resa diva indiscussa: La tua bocca brucia (1952), Niagara (1953), Gli uomini preferiscono le bionde (1953), Come sposare un milionario (1953), La magnifica preda (1954), Quando la moglie è in vacanza (1955), Il principe e la ballerina (1957), A qualcuno piace caldo (1959), Facciamo l’amore (1960), Gli spostati (1961) e Something’s Got to Give (1962).

Joe DiMaggio secondo marito di Marilyn Monroe, Miller e i Kennedy

Quello con Joe DiMaggio è il secondo dei tre matrimoni della Monroe. L’unione dura 9 mesi per la gelosia e l’autoritarietà di DiMaggio. Nel 1956 è la volta di Arthur Miller, con il quale Marilyn tenta di avere un figlio senza riuscirci. E’ durante il matrimonio con Miller che la Monroe inizia a sperimentare droghe e alcol aggravando la l’instabilità del suo carattere. Tant’è che il matrimonio con Miller finisce nel 1961. Altre relazioni importanti sono seguite, prima tra tutti la tresca con i fratelli Kennedy John e Robert, dei quali Marilyn fu amante.

La morte di Marilyn Monroe

Il 5 agosto 1962 Marilyn Monroe viene trovata morta nella sua casa a Los Angeles. A lanciare l’allarme Eunice Murray, governante della diva, che, non ricevendo risposte e vedendo la luce accesa della camera chiamò lo psichiatra della Monroe. Fu proprio lui ad accertare la morte dell’attrice per overdose da barbiturici.