Olivocoltura italiana al bivio

L’olivocoltura italiana è ad un bivio, si tratta di decidere se e quanto diventare competitivi. La qualità raggiunta dal comparto è indiscutibile, è però giunto il momento di puntare su maggiori volumi di vendita e maggiore appetibilità. Razionalizzare tutte le fasi del processo produttivo, da quella agricolo a quella commerciale, significa accettare il passaggio a un approccio più imprenditoriale, tecnologico e professionale. Con conseguente valorizzazione di una produzione che troverebbe così i suoi giusti spazi, sia nel mercato domestico che estero.

Olio, alimento millenario considerato una commodity

Per questo motivo, da dodici anni, Olio Officina Festival si impegna per diffondere la cultura dell’ olio. “L’obiettivo - dichiara Luigi Caricato, ideatore e direttore di Olio Officina Festival - è fare conoscere il valore e i pregi, sia nutrizionali sia economici, di un alimento millenario ormai presente tutti i giorni della nostra vita nelle sue molteplici forme. Eppure incredibilmente ancora considerato, in Italia, poco più di una commodity"

Agricoltura di precisione, prossima tappa

"L'olivicoltura italiana deve fare un salto culturale e colturale, dalla tradizione al progresso, i margini operativi ci sono” In Italia la superficie agricola disponibile esiste, tantissimi sono poi gli ettari di terreni abbandonati che potrebbero essere resi produttivi. “Si rende necessario puntare ad una agricoltura di precisione e, dove possibile, ad una olivicoltura ad alta densità. Rispettosa dell'ambiente e sostenibile, proprio grazie alle tecnologie che oggi abbiamo a disposizione”

Olivocoltura sistemica, risposta al modello colturale del passato

C’è urgenza di individuare nuove cultivar di olivo, il futuro e la salvezza dell’olivicoltura italiana è da riporre in ricerca e innovazione. E’ necessario - sottolinea il fondatore di OOF - che gli imprenditori olivicoli italiani comincino a credere in una olivicoltura sistemica ed economicamente efficiente" Il panorama italiano invece pare andare in direzione diversa. “Purtroppo le aziende conducono troppo spesso una olivicoltura tradizionale di bassa densità con ampie porzioni di terreno non occupate tra un olivo e l'altro, conseguenza di un modello colturale risalente al passato”

Olio Officina Festival, riflessione a tutto tondo sul comparto

Dalla teoria alla pratica. Il programma della tre giorni prevede una rassegna di oli internazionali, laboratori di assaggio con sessioni degustative di abbinamento olio/cibo e incontri con i produttori, talk sull'economia dell'olio, gli utilizzi in cucina e cosmesi, il valore del packaging. Con particolare attenzione a design, arte e letteratura, massime espressioni di progresso. “Ma Olio Officina Festival è anche e soprattutto l'occasione per fare una riflessione a tutto tondo sullo stato del comparto oleario che è ad un punto di svolta

Lentisco, produzione da riscoprire

Non si poteva quindi non partire dalla cucina, per quello che è uno dei tesori dell'agroalimentare italiano. Con le masterclass, i laboratori e le degustazioni comparate si entrerà nel vivo della cucina contemporanea scoprendo i profili sensoriali di oli, provenienti da tutta Italia e dal mondo, in purezza così come abbinati a diversi alimenti ed ingredienti. Novità dell'edizione 2023, una masterclass sugli oli siciliani, un focus sull'olio di lentisco, produzione recuperata e da riscoprire, e una degustazione comparata di olive da tavola ottenute con diversi sistemi di produzione.

Cucina come ricerca ed emozione, ma non è tutto oro ciò che luccica

L’invenzione, tutta umana, di cuocere il cibo è una delle espressioni più distintive della nostra storia evolutiva che ha portato la cucina ad essere ricerca, sperimentazione, emozione, esperienza estetica ed intellettuale. E a raggiungere vette d’avanguardia”. Ma, come si suole dire, non è tutto oro ciò che luccica. Il libro-inchiesta “Dietro le stelle. Il lato oscuro della ristorazione italiana" di Valerio M. Visintin è lo spunto per discutere di cucina stellata. Un momento di approfondimento che mette in evidenza le tante anomalie irrisolte del settore

Oleoturismo, risorsa per le aziende olivicole e olearie

Doveroso poi, in un paese dove l'enogastronomia vale un quarto del PIL ed è tra le principali motivazioni di viaggio, puntare i fari sull'oleoturismo, recentemente normato da una legge della quale è stato promotore Dario Stefano, senatore e co-autore di "Oleoturismo. Opportunità per imprese e territori". Un ulteriore spunto di discussione. “Sarà l’occasione per parlare delle interessanti prospettive economiche e relazionali per le aziende olivicole e olearie. Oltre che delle nuove possibilità per i gastro-viaggiatori in cerca di esperienze

Dai frantoi ai musei dell’olio, il racconto della produzione

In questo contesto i frantoi possono e devono diventare elemento attrattore, “oltre che potenziale fonte di reddito per gli olivicoltori che vi costruiscono intorno un'esperienza olistica di stretto contatto con la natura”. Insieme ad essi, i Musei dell’Olio hanno la possibilità di raccontare, ciascuno a modo proprio, la straordinaria storia della produzione olearia italiana. Viene da sé che questa edizione di OOF sia motivo di confronto su temi dal deciso impatto economico.

Manifesto per un design oliocentrico etico e sostenibile, nuova visione di design applicata al comparto

Tra talk e discussioni, momenti di incontro ed intrattenimento. Mostre d’arte e di design dedicate al mondo dell’olio sono la dimostrazione di quanto il contenitore debba essere coerente con il contenuto. L'importanza del design per il comparto oleario italiano viene rimarcato con il "Manifesto per un design oliocentrico etico e sostenibile", attraverso il quale si propone una nuova visione di design applicata agli oli da olive.

Nel Chiostro, musica e canti per narrare storie e ricette storiche di cucina

Ad allietare i partecipanti, anche il concerto "Musica a tavola. Facitori d’olio, Bacco e il buon mangiare nella musica antica", nel Chiostro delle Stelline, a cura di Atmosfera Ensemble. Una serie di chanson, canti e madrigali sul vino e il cibo, tra Medioevo e Rinascimento. Strumenti antichi e cantori si alterneranno ad un narratore di storie, poesie, aneddoti e ricette storiche di cucina.

Progresso, tema centrale della olivocoltura italiana

Olio Officina Festival, momento di incontro con molteplici realtà. "Per avere più visioni possibili e nuovi modi di raccontare il prodotto principe della dieta mediterranea” Con una attenzione particolare al futuro del comparto. "Abbiamo sviluppato il tema dell’olio mettendo al centro di questa edizione di OOF il progresso, concetto connaturato con la millenaria storia dell’olio di oliva. Perché - conclude Lugi Caricato - tutto è partito da una delle prime e più significative innovazioni tecnologiche operate dall'uomo, aver reso l’olivastro una pianta coltivabile votata a soddisfarne le esigenze"

per il programma della manifestazione, : https://www.olioofficina.it/olio-officina-festival/12a-edizione/programma/