Oggi 10 aprile si celebra la Giornata Internazionale dell’omeopatia. La data non è stata scelta a caso. Il 10 aprile è, infatti, l’anniversario della nascita di Samuel Hahnemann (10 aprile 1755) considerato il fondatore della medicina omeopatica.

Giornata Internazionale dell’Omeopatia in Italia e nel mondo

La Giornata Internazionale dell’Omeopatia si celebra non solo in tantissime città italiane, ma anche in molteplici parti del mondo, con iniziative rivolte al pubblico. Ma quest’anno a causa della pandemia sono stati programmati incontri on line di grande condivisione informativa. La Giornata Internazionale dell’Omeopatia non si esaurisce oggi.

Otto regioni, infatti, dopo la data mondiale presenteranno singolarmente un ulteriore incontro con il pubblico della propria regione. Un appuntamento dove i medici omeopati locali si renderanno disponibili a confronti, relazioni e discussione con i partecipanti. Lombardia domenica 11 aprile, Veneto martedì 13 aprile, Toscana mercoledì 14 aprile. Emilia Romagna giovedì 15 aprile. Calabria venerdì 16 aprile. Umbria domenica 18 aprile. Lazio mercoledì 21 aprile. Campania mercoledì 28.

Cos’è l’omeopatia

La parola omeopatia deriva dal greco ὅμοιος, òmoios, «simile» e πάθος, pàthos, «sofferenza». Ed è una pratica di medicina alternativa basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo. Alla base c’è il ‘principio di similitudine del farmaco’ enunciato da Hahnemann. Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata.

Tale sostanza, detta anche "principio omeopatico", una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità fortemente diluita e "dinamizzata". La misura della diluizione è definita dagli omeopati "potenza". Detto cos’è l’omeopatia, passiamo a parlare del padre fondatore: Samuel Hahnemann, nato il 10 Aprile del 1755, in Sassonia, nella cittadina di Meissen.

Chi è Samuele Hahnemann, fondatore della medicina omeopatica

Samuel Hahnemann, ragazzo di rara intelligenza, fin dalla giovinezza ama nutrirsi con la conoscenza del bello. Tant’è che a 12 anni insegna, su incarico dei suoi maestri, il latino e il greco. Mentre a 22 anni parla alla perfezione l’inglese, l’italiano, il francese, lo spagnolo, l’ebraico, il siriano, l’arabo ed in parte il caldeo.
Diventato dottore, nel tradurre un libro del Cullen, un famoso farmacologo dell’epoca, viene colpito in modo particolare dal capitolo sulla China. Un nuovo farmaco usato in occidente per curare la malaria. E, da conoscitore della chimica, Hahnemann si sofferma sulla similitudine tra la febbre malarica e le febbri intermittenti degli addetti alla lavorazione della corteccia di China.

Incuriosito prova su sé stesso il medicinale e dopo aver verificato gli stessi effetti febbrili dopo averlo diluito e dinamizzato, esclama: qui si racchiude la legge di Ippocrate, similia similibus curentur. Dal continuo esperimento farmacologico su uomo sano e dallo studio dei dati da ricavati alla luce della metodologia dell’observatio et ratio, Hahnemann derica i principi fondamentali dell’omeopatia fissandoli nell’Organon dell’Arte di Guarire.