Sessant’anni di acrobazie per le Frecce Tricolori. La pattuglia acrobatica nazionale (PAN) dell’Aeronautica Militare Italiana è nata infatti il 1 marzo 1961, giorno in cui l’Aeronautica Militare decise di istituire un gruppo stabile per l’addestramento all’acrobazia aerea composta dai migliori piloti dell’Aeronautica Militare.

Un’idea del colonnello Rino Corso Fougier

Per vero, le Frecce Tricolori sono nate ufficiosamente nel 1930, quando a Campoformido fu creata la prima scuola di volo acrobatico su indicazione e volere del colonnello Rino Corso Fougier. L’8 giugno dello stesso anni ci fu il primo degli eventi a cui la pattuglia della Regia Aeronautica partecipò. Tra i tanti l’inaugurazione dell’Aeroporto di Linate nel 1938. Solo alla fine della Seconda Guerra Mondiale furono istituiti numerosi reparti acrobatici che, nel 1961, confluirono quindi nelle Frecce Tricolori.

Frecce Tricolori, la pattuglia più numerosa al mondo

La pattuglia acrobatica italiana, composta da circa 100 militari, i cui spettacoli tutto il mondo ci invidia, è la più numerosa al mondo. Al suo interno, infatti, ci sono ben dieci aerei dei quali nove in formazione ed un solista. La curiosità è che i 9 aerei chiamati Pony (per ricordare il cavallino di Francesco Baracca), sono targati con numeri che vanno da 1 a 10. Inoltre, le oltre 20 acrobazie realizzate in circa 30 minuti, hanno reso la Pattuglia Acrobatica Nazionale la più celebre al mondo.

Frecce Tricolori, entrare nel corpo è quasi impossibile

Tanti sono i ragazzi che vorrebbero pilotare quei velivoli, ma entrare nel corpo è un’impresa quasi impossibile. La selezione è, di fatti, tra chi ha almeno mille ore di volo. Tant’è che ogni anno riescono a passare il test non più di due persone. Per loro, poi, un lentissimo inserimento. Ad oggi le Frecce Tricolori hanno tre programmi di acrobazie, che decidono di eseguire in base alle condizioni meteo e alla presenza delle nuvole. Il programma si chiude sempre con una “strisciata” tricolore lunga 5 chilometri, mentre a terra la voce registrata di Luciano Pavarotti intona il “Nessun dorma”. Bene le acrobazie, ma il fumo con i colori della bandiera italiana? Il fumo colorato viene generato per dispersione, ed è composto da olio di vaselina a cui vengono aggiunti pigmenti non inquinanti.