Anche in Alto Adige è arrivata la primavera. I fiori sbocciano e i prati si colorano. Ad ogni altitudine, è l’alba di una nuova stagione, ricca di energia e leggerezza.

Alto Adige, dai 200 ai 400 metri

A piedi, in bici e, perché no, anche a cavallo, il Bosco di Monticolo è un luogo incantato che, come nelle favole, incuriosisce e stupisce i visitatori. Riserva naturale collocata nei dintorni di Appiano, il bosco copre un’area di circa 1.000 ettari che comprende il lago piccolo e quello grande di Monticolo. Consigliato in primavera, è perfetto sia per un picnic in famiglia sia per una passeggiata a contatto con la natura: tra le diverse opzioni si segnala il percorso tra i due laghi che, in poco più di 5,5 km, permette di raggiungere entrambi gli specchi d’acqua. Oltre che per il bosco rigoglioso, il comune di Appiano è noto anche per essere uno dei 16 comuni attraversati dalla Strada del Vino, zona imperdibile in questa stagione se si vuole ammirare lo spettacolo dello schiudersi delle gemme nei vigneti. Un consiglio tra le molte escursioni? Il percorso eno-didattico del Pinot Nero che corre tra i migliori vigneti ai piedi del Parco Naturale Monte Corno. È ideale per contemplare il risveglio della natura ai pendii di Mazzon e Gleno.

Dai 600 ai 1.000 metri

Tra aprile e maggio, la primavera sboccia anche tra i 600 e i 1.000 metri di altitudine ed è la Val Venosta ad offrire alcune tra le esperienze più autentiche della stagione. La pista ciclabile della Valle dell’Adige - che si snoda per circa 80 km lungo l’antica Via Claudia Augusta e che può essere percorsa noleggiando la bici in loco grazie al servizio mobilcard - è consigliata per chi desidera sentire il profumo dei meleti in fiore e ammirarne i colori sul bianco e il rosa. Lungo il percorso, attira l’attenzione anche il patrimonio storico-culturale dei borghi e piccoli comuni, che in questa stagione sono ancora più accoglienti: da Glorenza con la sua architettura tipicamente medievale, fino a Malles e le sue sette chiese romaniche, è possibile ripercorrere diverse epoche che hanno lasciato traccia sul territorio.

Dai 1.000 ai 2.000 metri

Da metà maggio, la primavera sale ancora di altitudine, raggiungendo quelle aree altoatesine che si sviluppano tra i 1.000 e i 2.000 metri. Dall’Alta Valle Isarco fino a Sarentino per spostarci sopra Merano, in Val Passiria e Val d’Ultimo, qui la stagione mette in luce altri luoghi accessibili solo nei mesi primaverili ed estivi. Tra questi, la Val Ridanna, dove è possibile visitare una delle più grandi testimonianze del periodo industriale: l’impianto minerario risalente a più di 100 anni fa. Conosciuto oggi come Museo delle Miniere di Ridanna, custodisce ancora oggi preziose testimonianze della vita dei minatori e della ricchezza mineraria del luogo.

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