L’ospite della prima puntata di Green Team, il mio podcast sulla sostenibilità, è Tessa Gelisio. “Vivere in un mondo più sostenibile oggi è più che mai una priorità ed è diventata una missione di un gruppo di persone che ogni giorno si impegnano nella lotta per salvaguardare il Pianeta. Io queste persone le ho cercare le ho trovate e mi sono fatto raccontare il loro mondo sostenibile. L’ospite della prima puntata di Green Team, podcast sulla sostenibilità che sposa a pieno il mio vivere, è Tessa Gelisio”.

Ti ho presentato come ecocentrica

“Ecocentrismo è la forma profonda di ecologia, ovvero quello che mette al centro di tutta la vita l’ecologia. Noi uomini abbiamo il difettuccio di essere antropocentrici, pensiamo che tutto giri attorno a noi, per questo c’è l’ecocentrismo in opposizione. Da qui è partito il mio progetto editoriale che si è sviluppato con un libro un blog attività sui social etc…

Attraverso i social e il blog dai continui consigli sulla vita di tutti i giorni…

“Sì, recentemente ha incuriosito il sacchettino per raccogliere le microplastiche. A breve usciranno delle lavatrici già con questo filtro incorporato per garantire una raccolta maggiore di microplastiche. Al momento per tutelare l’ambiente oltre a non fare lavatrici con capi sintetici, l’unica opzione che si ha sono questi sacchetti. Possiamo usare questi sacchetti tutti, l’unico svantaggio è che durano solo 50 lavaggi”.

Sei un personaggio televisivo, hai girato molto l’Italia e non solo, dall’estero come vedi l’Italia da un punto di vista della sostenibilità

“L’Europa in generale è all’avanguardia, quello che interessa e ci riguarda è la messa a terra dell’etica ambientale che in Italia è ancora da costruire. Anche per questo è nato il mio blog, per aiutare le persone a fare la scelta più ecocentrica. Per farti capire come stanno in questo momento le cose ti dico cosa mi è successo: ‘Una sera ero a tavola con delle persone e uno di loro sottolineava che l’orso non va ucciso, nel mentre mangiava il foie gras. Io ero allibita, gliene ho dette di ogni… Lui a continuato a mangiare come nulla fosse”.

Come vedi il mondo della televisione rispetto alla sostenibilità?

“La televisione è un media molto superficiale, la sostenibilità è un tema complesso e le cose spesso non si conciliano. La sostenibilità light del tipo documentaristica, ovvero: quanto è bella la natura, salviamo il Pianeta un po’ sta entrando nelle case di tutti. Però in questo momento per una questione di riassetto editoriale, sulle piattaforme generaliste vengono trasmesse meno programmi sulla natura etc. Mentre ci sono piattaforme che si stanno specializzando sulla sostenibilità. Ma il vero problema è che in questo momento tutti si occupano di sostenibilità ma non sanno nulla…”

Se tu avessi dei superpoteri…

“Vorrei Inculcare nella testa delle persone qualcosa…”

Cosa serve oggi per rendere le persone più sostenibili?

“Serve più giustizia, se ci sono persone che hanno difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena è difficile parlargli di sostenibilità. Quindi ci vuole una sostenibilità sociale ed economica per pretendere da tutti una sostenibilità ambientale. E poi serve educazione, educazione, educazione... Vorrei avere la bacchetta magica per educare tutti. Le questioni ambientali sono molto complesse e trasversali, non c’è mai una soluzione semplice, così come non c’è mai una causa semplice. Sono sempre molteplici, quindi, la risoluzione implica una serie di conoscenze”.

Io sono un paladino della necessità di inserire l’ora di sostenibilità all’interno del programma di studio..

“Sono 20 anni che lo dicono, poi alla fine si lascia alla sensibilità degli insegnanti…”

Però qualcosa si muove, credo dovrebbe muoversi chi legifera, dall’alto dovrebbe arrivare questo ragionamento…

“Ci avevano provato, poi però non è andata in porto”

Giochiamo una partita di calcio, che ruolo avresti?

“Un attaccante o un portiere. Ruoli con un fine ben chiaro”

Hai una grande fan base che ti permette di parlare di grandi aziende. Come fai a capire se c’è o meno del buono in un progetto?

“Premetto che l’80 percento delle cose che promuovo lo faccio gratuitamente. Per capire se c’è del buono vado a guardare tutto, non tollero il green washing. Inoltre, ci tengo a sottolineare che la sostenibilità non si raggiunge mai, la sostenibilità è un percorso di miglioramento”.

Una parola, un concetto e un tuo pensiero: la parole è coerenza, il concetto è: tante aziende lanciano idea di diventare carbon free

“La coerenza è molto importante per lo meno con se stessi. Più che carbon free direi carbon nette, ovvero: la non emissione e processi di riforestazione o conservazione per quella quota di emissioni che non si riesce a ridurre. Come società non potremo mai essere a zero emissioni, potremo essere a zero emissioni nette"

Grazie per il tempo che ci hai dedicato. Arrivo all’ultima domanda, Viviamo in un momento storico dove i ragazzi agiscono in diversi modi: c’è una parte di ragazzi che ha sposato la sostenibilità, ma c’è un’altra fetta di giovani totalmente disinteressati al tema. Cosa ti senti di dire…

“Se uno non prende in considerazione il proprio futuro cosa vale, non vale più nulla. Il pensiero ambientalista è semplice, io vivo grazie ad un Pianeta e se questo Pianeta non mi dà le risorse e i benefici per vivere bene io vivo male, se il Pianeta è inquinato, mi ammalo. Quindi non dobbiamo distruggere il Pianeta per non distruggere la nostra vita. La parola che odio di più in questo periodo è sostenibilità, perché è impossibile dire che una bottiglia è sostenibile. La sostenibilità è un concetto, non una misurazione”.

La sostenibilità costa molto…

“Essere sostenibili costa molto meno di quello che si dice e inoltre ti permette di risparmiare. Lo scenario umano sta in questa frase: io mangio solo proteine animali bio, costa di più ma ne mangio meno.. Ma ci sono degli escamotage che consistono nel comprare a chilometro zero, acquistare prodotti di stagione e della filiera corta e infine: cucinare…”.

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