Fino a non molto tempo fa l’idea di gaming mobile evocava la rivoluzione portata nel videogaming da console portatili: dai Game&Watch e Game Boy Nintendo, passando per i modelli Portable e Vita di PlayStation e giungendo fino al più recente Steam Deck, le console portatili hanno permesso a generazioni di videogiocatori di intrattenersi con i propri titoli preferiti in piena mobilità. Oggi, tuttavia, per indicare questo settore si parla principalmente di console portatili: la locuzione gaming mobile infatti è stata interamente assorbita dal videogaming su smartphone. In questa accezione relativamente recente, il gaming mobile è assoluto protagonista del settore videoludico: per dare una dimensione del fenomeno, basti pensare che in Cina 9 videogiocatori su 10 utilizzano esclusivamente lo smartphone, e che i ricavi generati dal gaming mobile sono stati gli unici a mantenere un ininterrotto trend di crescita positivo. Sono numerose, anche tra gli specialisti, le persone che considerano lo smartphone alla stregua di una console a tutti gli effetti: non è sbagliato chiedersi se, in effetti, sia ancora ipotizzabile un futuro per le console tradizionali, soprattutto quelle portatili.

Una prima osservazione può essere fatta in relazione alla versatilità dei diversi dispositivi. Uno smartphone è un device che può essere utilizzato anche come console, ma non solo: una considerazione che non vale in senso inverso, dove una console non può certamente coprire tutte le esigenze alle quali dà risposta uno smartphone. Questo comporta una maggior circolazione di questi ultimi, più versatili, che finiscono per essere sensibilmente più diffusi rispetto a un dispositivo più specializzato come una console portatile. È poi particolarmente rilevante l’autonomia dei dispositivi: da sempre infatti la durata delle batterie ha importanza centrale. Anche in questo caso, i progressi degli smartphone sono netti: batterie sempre più capienti ma di ridotte dimensioni, funzioni di ricarica rapida e risparmio energetico permettono di gestire al meglio l’autonomia dei dispositivi, garantendo spesso un’intera giornata di utilizzo intenso prima che sia necessario utilizzare il caricabatterie. Più ampiamente, va sottolineato come in generale i progressi in ambito hardware permettano uno sviluppo rapidissimo degli smartphone: questi sono in continua evoluzione e regolarmente supportati, cosa che permette loro di essere costantemente al passo con i più diversi titoli videoludici.

Proprio a questo proposito, sono innumerevoli proprio i titoli videoludici che nello smartphone hanno visto un ottimo dispositivo al quale aprirsi, permettendo l’approdo di importanti franchise su telefoni cellulari. Un buon esempio viene dal mondo dei casinò online, settore videoludico estremamente dinamico e in costante sviluppo. La sua crescita è stata particolarmente orientata all’accessibilità: in termini di mobilità non manca la possibilità di utilizzare un’app dedicata, ma un modo molto più semplice di accedere ai contenuti è direttamente tramite browser. Dietro semplice autenticazione, ogni operatore mette a disposizione i suoi intrattenimenti, dai grandi classici in multiplayer fino ai numerosi titoli offerti nell’ambito delle slot: proprio queste rappresentano una delle possibilità videoludiche più apprezzate, grazie all’enorme varietà di ambientazioni, temi e persino l’utilizzo di franchise ben noti come Rick & Morty. Qualsiasi possessore di smartphone, a maggior ragione considerando che un’applicazione dedicata sia in questi casi superflua, ha in ogni momento a disposizione svariati titoli accessibili direttamente da browser. Guardando invece ad altre serie, stupisce ben poco la presenza su mobile di titoli come Pokémon GO, Call of Duty Mobile, Marvel Snap o Harry Potter Magic Awakened: franchise ben noti nel mondo videoludico, che con convinzione sono entrati nel mobile con videogiochi espressamente sviluppati.

Eppure, lo smartphone non sembra in grado di sostituire interamente una console portatile. Quello che è il suo più grande vantaggio, in effetti, è allo stesso tempo un problema: l’estrema versatilità. Una console portatile ha bisogno di concentrarsi solo sulla riproduzione di titoli, potendo garantire migliori livelli di ottimizzazione e, tendenzialmente, scegliendo hardware espressamente studiati. Dal lato degli sviluppatori, la certezza di poter contare su un determinato sistema operativo proprietario, piuttosto che sulle mutevoli versioni dei sistemi operativi mobili, è un vantaggio non da poco, consentendo loro di potersi concentrare su risorse certe. Anche in termini di costi l’equilibrio non è a favore degli smartphone: è vero che questi ultimi possono contare su numerose fasce di prezzo, comprese somme decisamente basse per un oggetto tanto tecnologico; allo stesso tempo, uno smartphone da gaming può raggiungere e superare prezzi paragonabili a quelli di una console fissa.

In conclusione, la risposta non può che essere soggettiva: un videogiocatore casual troverà risposta ai suoi bisogni videoludici in qualsiasi smartphone, di fatto sostituendo la necessità di qualsiasi console. Al contrario, un videogiocatore più classico o un videogiocatore competitivo tenderanno a concentrarsi su console dedicate, che ancora mantengono alcuni vantaggi per chi si approcci al videogioco in maniera approfondita.