Si è conclusa la tre giorni di Wine&Siena ospitata a Santa Maria della Scala proprio davanti il bellissimo duomo di Siena. I complimenti vanno per la bellissima organizzazione al Merano Wine Festival, il sabato è stato sold out con tantissimi wine lover che hanno passeggiato, degustato e scoperto nuovi vini all’interno delle sale affrescate e ricche di dipinti esposti che rendevano la cornicie di questa manifestazione unica e regale. La domenica leggermente meno affollata ma sempre ricca di pubblico e il lunedi è stata la giornata business.

Bisogna riconoscere che per la nona edizione di fila c’è stata grande sinergia tra la parte organizzativa e quella social-media, l’evento è apparso ed è stato sponsorizzato su tutte le piattaforme così che tutti potessero godere dei momenti salienti sia in presenza che eventualmente da casa attraverso dirette, interviste live e post dei vari eventi.

Sono state molto interessanti anche le diverse Masterclass tenute al Grand Hotel Continental. Il sabato si è parlato del Tocai, Viaggio dal Piemonte all’Alto Adige, Arte in Anfora. La domenica si è parlato di Bolle d’Italia, Val d’Orcia, Brunello di Montalcino. Inoltre c’erano anche all’interno di Santa Maria della Scala delle zone chiamate Wine Hunter Talk dove venivano trattati altri interessanti argomenti del mondo Vitivinicolo.

Il patron dell’evento Helmuth Kocher è stato presente per tutte le giornate dando la possibilità a chiunque, dai winelover agli operatori del settore, di scambiare pareri e pensieri riguardo alla manifestazione e ai vini presenti. Il lunedì è stata la giornata dedicata alle distribuzioni e al settore Ho.Re.Ca, giornata fondamentale che dà ai professionisti la possibilità di creare contatti e iniziare nuove collaborazioni. Insomma è stato un vero e proprio successo.

Come ogni anno ci sono state delle importanti conferme e delle nuove scoperte durante i nostri assaggi fatti nei primi due giorni della manifestazione.

Tra le conferme abbiamo:

Uvamatris: cantina di Sala Monferrato in Piemonte che porta il suo ormai famoso Metodo Classico 100% nebbiolo(Astra) che spopola ai banchi ma anche alla masterclass sugli spumanti d’Italia. Inoltre abbiamo i rossi Nebbiolo(Nebula) e Barbera(Sagitta) che non deludono mai e come perla finale un vino bianco da uve Surmature(Alea).

La Travaglina: cantina dell’Oltrepò Pavese che produce un Pinot Noir di ottimo livello(Casaia) oltre a delle bollicine molto interessanti, una delle bottiglie portate è un metodo classico Rosè 100% Pinot Nero(Julillae) che sosta sui lieviti 120 mesi e un blend di Croatina e Barbera(Trelune) che fa una macerazione estrema di 90 giorni per un vino di corpo e struttura.

Vallepicciola: che si presenta con alcuni dei suoi cavalli di battaglia, intanto il Pinot Noir (Pievasciata) era in splendida forma, poi il Cabernet Franc (Mordese) e il loro meraviglioso Migliorè che davanti a sè ha una vita eterna.

Quest’anno ci sono tante nuove entrate a sostituire alcuni assenti come i mitici Mariotto, I Greppi, Tenuta Casabianca, che non sono riusciti ad essere presenti. Il livello dei nuovi non ha nulla da invidiare ai non presenti, e tra loro troviamo:

Casa alle Vacche: siamo a San Gimignano (Siena) e presentano la loro Vernaccia classica (i Macchioni), la loro fantastica riserva (Crocus) e un chianti colli senesi riserva 2020 con una beva pazzesca (Cinabro). Azienda molto interessante.

Colline Albelle: Una piccola realtà di Riparbella, le vigne godono di esposizioni incredibile e i loro metodi di potatura uniti alle tempistiche di raccolta permettono ai vini di rimanere bassi in grado alcolico ma favolosi in bocca e al naso. Un Vermentino (Inbianco) e un Merlot (Inrosso) in purezza da far sognare.

Tenuta Mariani: Azienda di Massarosa (Lucca), quello che colpisce sono i loro due metodi Classici, un Rosè Brut Nature da 100% uve Sangiovese salino e vivo in bocca, un millesimato 2020 Brut Nature da Pinot Noir(70%) e Chardonnay(30%) con una bella struttura e tanta eleganza. Una stupenda scoperta che bisogna andare a trovare per assaggiare anche gli altri loro vini.

Orlandini: situati in Loc. Il Santo a Trequanda (Siena), questa azienda porta solo un vino: il suo fiore all’occhiello ARGENA, un vino incredibilmente longevo, al banco assaggiamo una verticale con 2000/01/03/04/05/06/07 , un percorso incredibile che dimostra lo splendido stato di queste bottiglie. Il proprietario di 88 anni e suo figlio ci deliziano con storie eccezionali su questi vini.

Le cantine erano tante e non si poteva fare il focus su tutto, ho menzionato chi mi ha stupito in particolar modo e per chi non è presente ci sarà occasione sicuramente il prossimo anno di trovare spazio nelle mie menzioni. Per ora aggiungo solo che è stato un piacere parlare con i diversi produttori che si sono messi in gioco raccontando le loro storie e tutto ciò che nascondono le loro bottiglie, dal duro lavoro in vigna, alla costanza in cantina e alle preghiere per il clima che fanno ogni anno. Sincerità e duro lavoro hanno pagato e i loro vini lo dimostrano.

Articolo a cura di Merati Luca

merati_wine su instagram