Su Netflix è disponibile «L’infermiera», una mini serie in quattro puntate di produzione danese. Una storia vera che sconvolse il mondo, non come la serie che appare debole e poco incisiva. Una recensione forse troppo netta, ma si sa che di questi tempi, nel mare magnum dato da un’offerta mai così ricca e variegata, la prima impressione è davvero fondamentale.

L'infermiera, la mini serie su Netflix

L'infermiera, la mini serie su Netflix

«L’infermiera», la storia della miniserie thriller disponibile su Netflix

Una storia vera, dicevamo, quella che sconvolse la Danimarca, basata su un caso di cronaca nera. Tutto ruota attorno a Christine Aistrup Hansen, un vero e proprio angelo della morte, infermiera che uccideva i pazienti. La conclusione è nota, la Hansen venne arrestata e condannata per l’omicidio di almeno quattro pazienti  e un tentato omicidio, avvenuti tutti nell’ospedale dove lavorava. A lei, teoricamente, si potrebbero far risalire molti altri omicidi, ma non sono mai state trovate delle prove a riguardo.

L'infermiera, la mini serie su Netflix

L'infermiera, la mini serie su Netflix

L’incontro tra Pernille e Christine, storia de «L’infermiera» su Netflix

Parlando dell'incontro tra Pernille e Christine, protagoniste della storia de "L'infermiera" su Netflix, possiamo dire che si tratta di un momento cruciale nella trama della serie. Infatti, il loro incontro inaspettato darà vita a una serie di eventi che cambieranno per sempre la vita delle due donne.

La storia inizia, in verità, tutta incentrata su Pernille e parte dal suo arrivo all’ospedale di Nykøbing Falster, dove già lavorava Christine. Quest’ultima è considerata la migliore infermiera del pronto soccorso dell’ospedale e, al suo arrivo, Pernille viene affiancata proprio a lei. Quando però Pernille si accorge dei molti morti in ospedale, inizia a nutrire sospetti nei confronti della collega. Da lì parte la sua personale ricerca della verità, che si concluderà poi con l’arresto di Christine.

L'infermiera, la mini serie su Netflix

La recensione, perché non ci è piaciuta «L’infermiera», la mini serie di Netflix

Quando Netflix ha annunciato la mini serie "L'infermiera", molti sono stati entusiasti all'idea di una nuova produzione del genere thriller. Purtroppo, dopo aver guardato "L'infermiera", ci siamo resi conto che i nostri entusiasmi erano stati del tutto infondati.

Per essere un thriller, o comunque una produzione basata sull’azione, l’adrenalina e la suspence, L’infermiera non riesce a conquistare lo spettatore. Ma anche se la volessimo guardare  la serie sotto un aspetto più psicologico, con uno studio approfondito dell’animo umano, anche qui ci sono diversi punti oscuri e poco convincenti. Certo la mini serie tenta proprio di andare in questa direzione, ma una mentalità complessa come quella di Christine non viene per nulla analizzata. Anzi, il dramma prosegue tutto incentrato su Pernille, che prima si fa affascinare dal personaggio di Christine per poi prenderne le distanze. Al netto di alcuni spunti interessanti (due mamme single, due donne forti che si sono ritagliate una fetta importante di considerazione sociale, soprattutto Christine, un paese come la Danimarca molto cupo e con pochi sprazi di luce, ambientali e anche mentali), di Christine non scopriamo nulla: perché uccide? Ha disturbi mentali? Che cosa l’ha spinta a questi gesti? L’unica cosa che comprendiamo è che è una donna sola, che ha bisogno di rimanere al centro dell’attenzione e ricevere complimenti dagli altri.

Una serie vaga, «L’infermiera» non convince ma va comunque vista

La serie preferisce rimanere sul vago e non si esprime mai chiaramente: tra le linee comprendiamo che Christine soffre della sindrome di Münchhausen, patologia psichiatrica che spinge chi ne è affetto ad inventare malattie per avere continue attenzioni mediche; ma questa è più una deduzione nostra che un chiaro riferimento. Interessante il tassello legato all’omertà dei colleghi, un tassello importante (ma anche qui poco approfondito) di una società e di un settore lavorativo dove dovrebbe, invece, trionfare la chiarezza espositiva.

Manca un giudizio su Christine, l’infermiera di Netflix

In conclusione, manca un giudizio su Christine. Da un lato non si cerca una giustificazione sulle sue gesta, dall’altro però non viene nemmeno dipinta come un mostro. E poi la serie ha un ritmo troppo lento, che non cattura l’attenzione dello spettatore. Forse la mini serie non era il formato migliore per una storia di questo genere? Forse, ma di certo la produzione danese presente su Netflix è decisamente rivedibile.