L’Orto di Paolo è un centro diurno socio-educativo per l’autismo, gestito dalla Cooperativa Sociale Pa.Ge.F.Ha Onlus di Ascoli Piceno, che raccoglie circa 12 adulti autistici tra i 20 e i 40 anni. Le persone seguite dal centro presentano una disabilità mentale importante, a seguirli quotidianamente sono i tutor della cooperativa sociale che li accompagnano ed affiancano nello svolgimento delle attività quotidiane. In piena pandemia ha preso corpo un particolare progetto di inclusione sociale, volto a creare un laboratorio occupazionale che favorisca la socialità, lo sviluppo dell’autonomia personale e l’integrazione lavorativa. A fare da sfondo, il vino. A trarne un bilancio Angela Velenosi, titolare di Velenosi Vini.

Orto di Paolo e Velenosi Vini, una sinergia nata con la pandemia

Questo progetto è frutto della casualità, probabilmente se non ci fosse stata la pandemia non avrei avuto neanche il tempo di ascoltarlo - dichiara Angela Velenosi, titolare di Velenosi Vini - Ad affascinarmi è stata la storia di questi ragazzi autistici e della loro associazione, alla quale era stato donato un casolare di campagna da ristrutturare nel quale raccolgono frutta e producono olio. Per noi si trattava di fargli sperimentare una esperienza nel mondo del vino

Vendemmia 2020, i ragazzi disabili protagonisti per un giorno

Due infatti sono le vendemmie che hanno visto i ragazzi autistici protagonisti, la prima in piena pandemia nel 2020. “Il primo anno li abbiamo fatti venire da noi per una intera giornata nella quale abbiamo stoppato la nostra attività e ci siamo dedicati interamente a loro. Li abbiamo dotati di ogni strumento che permettesse loro di operare in sicurezza, a cominciare dal guanto di ferro. E abbiamo loro assegnato gli appezzamenti con una pendenza lieve o inesistente, perché non si affaticassero troppo

Una prospettiva diversa

Una esperienza che Angela Velenosi ricorda emozionata. “Ne è nata una magia. La loro spontaneità ha smosso sentimenti importanti, a volte sopiti. Spesso non ce ne accorgiamo, assorbiti dal lavoro e dagli affari, ma anche in un periodo complicato come quello attuale restiamo persone fortunate" Una fortuna che Angela Velenosi ha voluto condividere e restituire. "Di fronte all’isolamento sociale tessere la rete solidale diventa ancora più importante. Lavorare con il sorriso dei ragazzi dell’Orto di Paolo ci ha motivato moltissimo, ci ha permesso di guardare alle cose da una prospettiva diversa”

Arricchimento reciproco

Accanto ad ognuno dei ragazzi della cooperativa, un operaio. di Velenosi Vini. "Abbiamo vissuto più per loro che per altro, per tutti è stata una giornata impegnativa - sottolinea Angela Velenosi - I ragazzi dell'Orto di Paolo hanno apprezzato di essere stati inseriti in mezzo ad altre persone e che qualcuno, che non fossero gli istruttori che sono abituati a vedere, si dedicasse a loro” Ma l’arricchimento di questa esperienza è stato comunque reciproco. “Questa parentesi dell’Orto di Paolo è arrivata al momento giusto. La pandemia non mi ha lasciato indifferente, per 7-8 mesi l’azienda ha avuto avuto un deciso calo di fatturato. Ma allo stesso tempo mi ha lasciato tanto tempo per pensare”

Falerio, un vino speciale sin dall'etichetta

Risultato, un vino bianco con uvaggio Trebbiano, Passerina e Pecorino. Fermentato in vasche di acciaio a temperatura controllata per circa 10 giorni, affinato in acciaio, va direttamente in bottiglia dopo sei mesi dalla vendemmia. “Il Falerio è un vino fresco che ben si abbina ad aperitivi, pesce e primi piatti” Ma in Angela Velenosi alberga un’anima commerciale, nasce così una nuova opportunità per l’Orto di Paolo. “Mi è venuto spontaneo pensare che con le uve che avevano raccolto avrei potuto produrre un vino speciale, da destinare alla vendita”. Speciale sin dall’etichetta, realizzata dagli stessi ragazzi autistici. Dalla vendita sono stati ricavati 7000€, devoluti in beneficenza alla cooperativa.

Nuova fase, per consolidare l'esperienza

Il progetto entra adesso in una nuova fase che punta a consolidare l’esperienza e crescere nella qualità della produzione, con vendemmie da cui nasceranno il Pecorino DOC e il Rosso Piceno Superiore. “Il prossimo vino sarà un pecorino, un vino più strutturato che regge bene le carni” Ma per raggiungere l’obiettivo di un’integrazione che sia davvero tale, è fondamentale che anche i privati mostrino concretamente la propria vicinanza a questa categoria di cittadini. “Auspico - conclude Angela Velenosi - che sempre più persone mostrino la sensibilità ad acquistare una bottiglia che, oltre ad ottimo vino, racchiude in sé il coraggio, la forza ed il sorriso dei ragazzi dell’Orto di Paolo“