Giornata a Pontida, in provincia di Bergamo, un paesino di 3283 abitanti che fa parte della comunità montanara Lario-Orientale e che dista solo 16 chilometri dal Capoluogo Orobico. Qui vive Alberto, un giovanissimo e intraprendente vigneron della bergamasca, zona che si sta riqualificando grazie al lavoro di diversi produttori che con estrema attenzione alla salvaguardia dell’ambiente, alla linfa vitale dei ragazzi che hanno studiato e all’utilizzo della tecnologia in maniera sensata e volta a facilitare i processi di produzione senza sacrificare la tradizione e la naturalezza del vino, stanno alzando il livello di qualità in maniera esponenziale e questa ondata di freschezza, armonia e serenità sta riportando i giovani a ricredere nelle grandi potenzialità di questo territorio.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando non c’è modo migliore che raccontarvi di Alberto e del suo progetto Mo.ka Wine. Alberto arriva da una famiglia che lavora nell’immobiliare, verso l’inizio degli anni 2000 i suoi genitori mentre cercano di comprare un lotto devono prendere la difficile decisione di accettare le condizioni di vendita che prevedono di sobbarcarsi oltre a quello che gli interessava degli altri terreni abbandonati che completavano il pacchetto oppure perdere l’occasione di acquistare il lotto per non sobbarcarsi il resto. Dopo una lunga riflessione e forse a causa del fatto che il Papa di Alberto da giovane seguiva le vigne di famiglia col nonno e che nei terreni aggiuntivi del lotto c’erano all’interno delle vigne i genitori decisero di acquistare il lotto compreso dei terreni.

Poco prima del 2008 venne piantata la vigna nuova, tutto sembrava andare in una direzione ben precisa, ma la crisi era alle porte e come tutti i settori quello immobiliare l’accusò fortemente. Il progetto di riqualificazione delle viti era completato ma l’idea di una cantina e di una struttura di accoglienza che avevano inizialmente venne bruscamente interrotta. Furono costretti prima per un po'(circa 10 anni) a vendere l’uva alla cantina sociale in quanto la produzione era sempre eccellente, poi ad affittare la vigna a un piccolo produttore che faceva sfuso per il suo agriturismo perché le spese per curarla erano molto alte.

Dopo il diploma da Geometra la passione per la vigna e per le fermentazioni dove da giovane aveva già sperimentato prima con birra e poi col vino lo portano ad intraprendere un percorso di studio che terminerà nella laurea in enologia. Il suo professore universitario lo stima e apprezza cosi nasce una collaborazione con lo studio Agronomico Sata fino al 2019 dove comincia la sua esperienza da Fratus in Franciacorta che durerà qualche anno e lascerà un grande bagaglio di conoscenza che parte dalla gestione del vigneto alle pratiche in cantina fino alla gestione amministrativa di un’ azienda.

I tempi sono maturi e l’epidemia Covid fa rientrare da un affitto i terreni vitati, quindi è il momento di incrociare le dita e mettere in campo tutta l’esperienza e lo studio degli ultimi anni per creare il proprio marchio, la propria azienda e il proprio vino. Per un gran risultato ora serve trovare e creare un team di persone che lo aiutino nel suo progetto quindi Alberto dopo aver fatto diverse ricerche comincia la collaborazione con 1000ml.design uno studio di design e comunicazione che sostiene progetti in cui crede fermamente e che lavorano in modo responsabile. Ovviamente dopo essersi conosciuti i valori delle due parti hanno dato vita a qualcosa di straordinario.

Trovata la partnership con chi rendesse realtà il sogno di comunicare nel miglior modo il suo vino, Alberto deve affrontare la sfida della distribuzione e sulla sua strada incrocia uno dei più grandi comunicatori e sostenitori del prodotto made in Bergamo, il grandissimo Nicolò di Ferdy Wild e di Wild vigneron che sposa la sua causa e attraverso un gran lavoro di confronto, di conoscenza e di fiducia reciproca organizza al meglio il momento del lancio di questi vini che raccontano come una piccola realtà possa regalare cosi’ tanto a chi ama il vino vero fatto con coscienza e onestà.

Nicolò già molto rinomato e conosciuto nel mondo dei vini, come li chiama lui “Wild”, riesce con Alberto a trovare la giusta via per lanciare i primi 3 vini di Mo.Ka Wine nome che nasce dal monte sul quale sono piantati i vigneti: il Monte Canto nella zona di Ambivere. Attraverso una collaborazione con Ho.Re.Ca di alto livello e con il suo Shop On-line la voce di questa nuova uscita si sta spargendo tra appassionati e professionisti e il duro lavoro di Alberto sta diventando giorno dopo giorno sempre più apprezzato.

Parliamo ora un po' dei vini non dimenticando che la sua politica riguardante questo mondo è nettamente impostata sul cercare di impattare il meno possibile, minor presenza in vigna, nessun intervento chimico e lo testimonia il percorso di conversione a biologico che è quasi al termine e l’intenzione subito successiva di essere certificato anche vegano, il recupero di un vecchio macello in disuso che con tanto sacrificio e lavoro si è trasformato in una cantina vera e propria dove all’interno ci sono varie strutture create con materiali di recupero. Insomma un obbiettivo il suo di riqualificare il lavoro in collina\montagna. Inoltre viste le pendenze dei vigneti non è possibile lavorare con l’ausilio di macchinari automatici e bisogna usare i metodi di una volta: le proprie mani, la propria schiena, tanta forza e volontà uniti a passione e amore per il territorio.

I due Orange Wine

Ani.Mus Filtrato e Ani.Mus Unfiltered: vino ottenuto da uve Chardonnay e Pinot Grigio vinificati in massa unica in acciao e dopo 6 giorni di macerazione viene svinato e rimesso in acciaio un mesetto per poi esser sfecciato e messo in 3 anfore differenti. A causa dell’ordine di riempimento i vini nelle 3 anfore si sono evoluti diversamente nei 7 mesi successivi, da qui nasce l’idea di dare la possibilità ai consumatori di godersi le differenze e la sensazione di bere direttamente da un anfora in cantina perciò le 2 anfore più limpide sono state leggermente filtrate e imbottigliate, mentre l’anfora col vino dove c’era la maggior quantità di fecce fini è stato imbottigliato direttamente senza filtrazione cosi da regalare un confronto e un dibattito su cosa sia più adatto ai propri gusti.

Il livello di qualità è altissimo in entrambe le versioni, i profumi sono coinvolgenti e armonici e scavando nella propria memoria si possono riportare alla mente immagini di fiori e frutti annusati e mangiati durante la nostra vita grazie alla persistenza olfattiva che le due versioni regalano. In bocca c’è sostanza e un leggerissimo tannino che rende il sorso schietto e sincero, poi le due versioni regalano sensazioni completamente differenti, il filtrato è fine e preciso, il non filtrato è ruvido e complesso, insomma la cosa da fare migliore e goderseli entrambi.

Il rosso

Tremos: Merlot e Cabernet Sauvignon vinificati in uvaggio, circa 80 quintali che fanno una lunga macerazione e fermentazione in acciaio per poi essere suddivisi in Anfora (80%) e in Barriques (20%) dove fanno il loro percorso di affinamento per poi essere riuniti e imbottigliati. Alberto ha scelto per questa prima produzione di usare molto l’anfora in modo da velocizzare il processo di ossigenazione del vino e renderlo più pronto e goloso e un filo di legno per dargli una leggera complessità e aumentarne la longevità. Questo ragionamento è stato fatto per sfatare il mito che i vini bergamaschi siano tutti austeri, spigolosi , difficili da bere e lunghi da aspettare difatti il suo Rosso è perfetto e pienamente godibile da subito inoltre è particolarmente gastronomico ed invoglia a mangiare grazie alla sua acidità perfettamente gestita che rende il vino fresco e beverino.

Quello che abbiamo capito da questa esperienza è stato che se hai un sogno, ti prepari studiando e mettendoti costantemente in gioco, non ti fai condizionare dal pensiero comune e non ti fai abbattere dalle difficoltà cercando di cogliere ogni opportunità con grinta ed entusiasmo come ha fatto Alberto il risultato è qualcosa di eccezionale che col tempo può solo migliorare. Perciò ringraziamo Alberto per la bellissima opportunità che ci ha dato di raccontare in breve il suo grande progetto di MO.KA WINE e consigliamo vivamente di andare a trovarlo in cantina a Pontida per una bella chiacchierata e per assaggiare i suoi fantastici vini. Se non siete in zona comunque potete acquistarli sullo shop on-line di Ferdy Wild al sito www.agriturismoferdy.com nella sezione Vini Wild.

A cura di Merati Luca

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