E’ nota ormai da tempo l’importanza della figura del mobility managment - intesa come attività di pianificazione e ottimizzazione degli spostamenti casa-lavoro - all’interno delle aziende, pubbliche o private, con più di cento dipendenti. A sottolineare con forza il concetto è Meritocrazia Italia. “L’auto aziendale, oltre ad avere un impatto positivo sull’ambiente, permette alle imprese di ottimizzare i costi. Dunque, il concetto di auto aziendale lascia spazio ad un nuovo modo di gestione delle risorse certamente più oculata”.

L’ottimizzazione è il focus della figura del mobility managment

Un figura, quindi, ormai irrinunciabile negli organigrammi aziendali. Ma nello specifico, qual è il compito di questa nuovo lavoro? Il suo compito in sintesi si traduce con “l’ottimizzazione degli spostamenti quotidiani e delle trasferte anche attraverso la condivisione delle flotte aziendali”, ha rimarcato Meritocrazia Italia. Del resto la strada che porta alla piena mobilità sostenibile necessita di progetti concreti. Ma soprattutto l’impegno di tutti perché si tratta una scelta. Serve quindi “un percorso condiviso da tutti per arrivare ad una migliore qualità dei trasporti e alla tutela dell’ambiente circostante”.

Attenzione massima, quindi, al comparto dei trasporti, che come sottolinea Meritocrazia Italia: “rappresenta uno dei pilastri principali della società e dell’economia moderna”. Questo perché le reti di trasporto garantiscono a tutti “l’accesso ai servizi pubblici fondamentali migliorando, quindi, la qualità della vita”, ha aggiunto l’associazione. Senza dimenticare che proprio i trasporti supportano anche il mercato del lavoro. Per questo serve lavorare di più sulla logistica e sull’abbattimento delle barriere culturali.

 

L’approccio del modo verso quello delle imprese

 

E’ innegabile che l’evolversi del sistema trasporti “ha mutato l’approccio all’economia da parte del mondo imprenditoriale”, ha osservato Meritocrazia Italia, per questo “lo stato di efficacia ed efficienza del comparto dei trasporti e della logistica va analizzato con attenzione e regolarità. Tuttavia l’attuale modello dei trasporti mostra visibili criticità. È noto, infatti, il pesante impatto negativo sull’ambiente e, quindi, sulla salute umana. I mezzi in uso generano un quarto delle emissioni totali di gas serra, oltre ad essere causa di inquinamento acustico e frammentazione degli habitat”. Il quadro è chiaro, piuttosto critico e non sembra andare veloce nella direzione giusta. Il tema viene ripreso da Meritocrazia Italia, che ricorda come in Europa la richiesta di trasporto “ha subito un’impennata rispetto al decennio scorso. Un dato destinato ad aumentare. Infatti, secondo le stime della Commissione europea, entro il 2050 il trasporto passeggeri crescerà di oltre il 50% e il trasporto merci dell’80% rispetto al 2013”.

Lo sforzo dell’intera filiera

In tal senso, già dal 2004 la Commissione europea “ha inaugurato la European Mobility Week per sensibilizzare l’utilizzo della mobilità elettrica”. La missione della mobilità sostenibile è tanto chiara quanto ambiziosa e, inoltre, richiede il coinvolgimento di diversi attori. Una sfida, insomma, quella per l’industria automotive, complicata è quella incrementare e perfezionare la produzione di veicoli a trazione alternativa elettrici o ibridi, con un occhio all’idrogeno. Ma la centralità del settore in questo processo richiede lo sforzo dell’intera filiera”.