Dall’Olanda al primo magazzino di Milano, Dott sbarca in città e lo fa dietro un investimento da tre milioni di euro. Ne abbiamo parlato con Andrea Giaretta, Regional General Manager di Dott Sud Europa. 

Giaretta, siamo qui in zona Bisceglie per cosa?

«Per vedere il nostro magazzino. Sono molto orgoglioso di aprire la nostra casa operativa e quella che è la casa di tutti i dipendenti che lavorano quotidianamente per gestire la flotta Dott. È un magazzino che crea nuovi standard dal punto di vista della logistica e della sicurezza, che è una parola chiave per noi». 

Perché la nascita di un magazzino a Milano?

«Per gestire al meglio quella che è l’operatività a Milano. Qui abbiamo una flotta di 2.250 mezzi divisi tra 750 monopattini e 1.500 bici, quindi, per noi è fondamentale avere un centro nevralgico che sia nella città. È impensabile gestire tutto da un altro comune o da un posto ancor più distante. Il nostro modo di ragionare è quello di essere direttamente sul posto ed essere sempre reattivi con una super visione costante».

L’apertura di un nuovo magazzino a Milano comporta anche nuovi posti di lavoro?

«Sì, il team è in costante crescita. Al momento il team operativo è composto da 25 dipendenti a cui si aggiungono una decina di manager. Un gruppo di lavoro corposo come quello delle grandi città dove operiamo. L’avere dei dipendenti ti permette di creare una professionalità. Ci sono persone che sono con noi da 4 anni e che sono riusciti a maturare delle esperienze. Il nostro obiettivo non è affidarci a terze parti ma creare una professionalità, che credo nel tempo andrà a consolidarsi. Al momento non esiste la figura esperta della micro mobilità, una figura che richiede la conoscenza della città e delle abitudini dei clienti. L’unico modo per formare questo tipo di identità è nell’investire nel personale».

Un investimento di circa 3 milioni di euro… Questo nuovo magazzino comporterà una maggiore presenza di flotta a Milano? 

«I tetti delle flotte sono imposte, quindi non possiamo promettere nulla anche se ci piacerebbe. L’investimento che facciamo è in continuo aumento, perché alziamo la qualità del servizio. Abbiamo cambiato la flotta dei monopattini un paio di mesi fa. Durante gennaio scorso sono state introdotte 1.500 nuove bici. Di fatto, noi stiamo alzando il livello in maniera costante». 

Milano primo tassello per una maggiore espansione in Italia?

«Siamo già una realtà molto forte in Italia, siamo tra i primissimi player operatori a livello italiano con una presenza in 24 Comune divisi tra 15 aree operative. Cerchiamo di creare dei cluster di Comuni per incentivare queste sinergie. Dire che è l’avvio di una campagna di crescita in Italia potrebbe non essere corretto. Sicuramente consolida la nostra presenza e dimostra che vogliamo impegnarci nel lungo termine. Un investimento come il nostro (quello per il magazzino) non è fatto per durare 3-4 mesi o per mostrare numeri alti agli investitori. Ma è fatto per far funzionare il business e far funzionare una realtà ben strutturata e con delle radici ben piantate sul territorio». 

E’ difficile lavorare in una città dove c’è tanta concorrenza come Milano? 

«Difficile ma stimolante. Ma i fatti ci stanno dando ragione, magari Milano ci ha stimolati a fare delle scelte azzardate che però si sono rivelate valide. Nella prima parte del 2022 abbiamo triplicato gli utilizzatori rispetto al 2021. Le persone utilizzano sempre di più i nostri strumenti di pricing come gli abbonamenti, innovazioni che siamo stati costretti a pensare per via della competizione». 

Possiamo immaginare uno sharing di monopattini che arrivi anche in provincia? 

«Assolutamente sì, Città Metropolitana ha l’interesse di poterlo fare soprattutto sfruttando le ciclovie che vengono create e su cui ripongo molte speranze».