C'era anche Massimo Nordio, Vice President Group Government Relations and Public Affairs Volkswagen Group Italia S.p.A, lunedì tra i relatori della presentazione della terza edizione dell’Osservatorio Continental sulla Mobilità e sulla Sicurezza Stradale. Si tratta di una ricerca che in particolare quest’anno ha riguardato la nuova mobilità e gli scenari per l’auto elettrica.

Volkswagen, le parole di Massimo Nordio

In particolare, Massimo Nordio ha parlato della situazione dal punto di vista di una grande casa come Volkswagen. "C'è tanta confusione dal punto di vista della comunicazione. Le fake news che girano non aiutano e i consumatori quindi si pongono tanti quesiti, per esempio sullo smaltimento delle batterie, un problema che non dovrebbe preoccuparli. Così come quello delle distanze che non sono poi così brevi. Se per esempio abbiamo un'autonomia di 400 chilometri, vuol dire che ne possiamo fare duecento ad andare e altrettanti per tornare a casa. Per fare chiarezza, noi di Volkswagen abbiamo anche realizzato un portale dedicato alla corretta informazione. In generale poi noi abbiamo una nuova visione dovuta al fatto che vediamo noi stessi non solo come produttori di veicoli. Siamo entrati in attività che prima delegavamo ad altri, come le batterie o i sistemi di ricarica. Dobbiamo contribuire a risolvere il problema della rete".

I numeri dell'Osservatorio Continental

"Dei dati dell'Osservatorio Continental mi ha colpito più di tutto il fatto che solo il 12% degli italiani ha provato un'auto elettrica. E' un problema ma anche un'opportunità perchè sta a noi costruttori fare in modo che questa lacuna venga colmata. Chi oggi già potrebbe avere grandi benefici dal passare alla mobilità totalmente elettrica non lo sa perchè gli mancano le informazioni e molti altri interessati sono spaventati dalle fake news che circolano. Noi ci siamo battendo per eliminarle e in generale ci siamo mossi tantissimo con investimenti significativi. Parliamo di 73 miliardi entro il 2025 per intenderci. Tutti gli attori di questa trasformazione devono correre alla stessa velocità per arrivare insieme allo stesso punto. Alcune scadenze sono scolpite nella roccia come quella del 2050 col tracciato di Parigi per la neutralità della CO2, ma altre possono essere ridefinite a seconda di come evolverà la situazione", ha concluso Massimo Nordio.