Niente pesce, niente uova, niente latticini. Una cucina completamente a base vegetale, per un pubblico attento agli aspetti legati alla salute e incuriosito dal mondo vegano. Una cucina basata sulla reperibilità dei prodotti che tiene conto della stagionalità delle materie prime di alta qualità, rielaborata in chiave gourmet. Una rinnovata offerta food in una location raffinata che coniuga palato ed estetica, sita nella fashion district di Milano. Diviso in quattro sale che sono anche quattro aree tematiche, Linfa Eat Different è ristorante plant based d’ispirazione internazionale con una offerta che spazia dalla colazione al pranzo, dall’aperitivo alla cena. Inaugurato cinque mesi fa in Via Bergognone 24 , è soprattutto una sfida vinta dal suo titolare Edoardo Valsecchi. Appassionato di ristorazione con alle spalle esperienze estere nella hotellerie di alto livello. Di seguito, l’intervista.

Linfa Eat Different, la location che mancava

Non vengo dalla scuola alberghiera ma la ristorazione è sempre stata la mia passione – dichiara Edoardo Valsecchi, titolare di Linfa Eat Different - Ho iniziato a lavorare nell’hotellerie, sei anni fa. Prima a Dubai, poi nel Regno Unito. E ho cominciato ad adottare una alimentazione completamente a base vegetale. Gli ultimi quattro anni li ho trascorsi a lavorare per un ristorante vegan” Una esperienza formativa che Edoardo ha deciso di mettere a frutto a Milano. “L’esperienza in hotel mi ha dato tanto, ho imparato la gestione manageriale. Da quella dello staff all’approvvigionamento delle materie prime. Ma aprire un ristorante mio è sempre stato il mio obiettivo personale” Il lockdown, l’occasione per gettare le basi del progetto. “Durante il primo lockdown ho elaborato il business plan. E sono andato alla ricerca di una location adatta ad un format come Linfa Eat Different che a Milano mancava. Nonostante sia la città italiana più internazionale ed all’avanguardia

Format plant based, i milanesi apprezzano

Nuova apertura, nuovo format. “Prima di noi c’era un locale spagnoleggiante, una cosa tutta diversa. Il locale era rimasto chiuso un anno e mezzo, completamente dismesso. Una sorpresa per i clienti l’apertura di Linfa Eat Different. E soprattutto la proposta culinaria offerta, una cucina plant based in chiave gourmet” Una proposta di chiara ispirazione internazionale, rivolta a clienti non necessariamente vegan. “L’obiettivo è incuriosire e fare avvicinare il cliente al mondo vegano. Per offrire una alternativa che prima non c’era” Le razioni sono state da subito positive, i risultati incoraggianti. “Ci ha stupito essere subito entrati nel cuore dei milanesi. E come il passaparola sia arrivato nelle città limitrofe, a volte anche fuori regione. Il format plant based è stato compreso, l’apprezzamento è in crescendo

Stagionalità e naturalità, all'insegna del vegan friendly

Offriamo una cucina stagionale, basata sulla reperibilità e la naturalità dei prodotti. Quando abbiamo aperto Linfa Eat Different, a maggio, abbiamo puntato su un menù semplice a base di pokè e sushi con consegna a domicilio. Oggi proponiamo un menù completo, dall’antipasto al dolce” Un menù in grado di soddisfare i palati più esigenti. Si può partire con cremosi a base di funghi, zucca o patate accompagnato da salse aromatiche. E proseguire con un piatto di pipe rigate di mais bianco alla spirulina, mantecate con crema allo zafferano, limone candito e crema di pistacchi. Per finire con una frolla sablè alla mandorla accompagnata da confettura di frutti di bosco al rosmarino. Una ricercatezza che si estende anche al beverage. “Per i vini è stata una ricerca lunga, non volevo vini che contenessero prodotti di origine animale. Le cantine che proponiamo lavorano con metodo vegan friendly

Location raffinata, per soddisfare esigenze variegate

L’attenzione si trasferisce dalla cucina alla location. Trecento metri quadrati suddivisi in quattro zone. “Quattro zone che sono anche quattro aree tematiche” L’area Private Dining Room è la più raccolta, destinata ad eventi aziendali, ricevimenti di matrimonio e feste di laurea. Distinta dalla sala centrale, dominata dallo splendido bancone bar ad isola centrale. Un paio di tavoli e divanetti compongono la zona riservata alla convivialità. E chi volesse essere partecipe del lavoro dello staff nella splendida cucina a vista, può accomodarsi nella saletta posta alle spalle dell’area centrale. Non ultimo, il dehor. Gestito con un approccio non comune nella realtà milanese. “Ho voluto fosse una estensione naturale del ristorante, mantenendo gli stessi tavoli e le stesse sedie - conclude Edoardo Valsecchi - Dominati dal verde e dal rosa, quest’ultimo un omaggio al nostro target prettamente femminile