E' stato scelto non a caso il Giorno della Memoria, il 27 Gennaio, come data di uscite nelle sale italiane de “Il senso di Hitler”, il film di Petra Epperleine e Michael Tucker. Si tratta di un’indagine alternativa sull’influenza che Adolf Hitler continua ad avere ancora oggi. L'obiettivo è quello di togliere quell'aura di mito che spesso finisce con l'esaltare una figura mitizzata da molti giovani e da gruppi neo-nazisti che stanno cambiando in modo preoccupante il volto della nostra Europa.

Il senso di Hitler

A partire dal libro mai pubblicato in Italia “The Meaning of Hitler” di Sebastian Haffner (1978), volto a smantellare i miti e le idee comuni su Hitler e la sua ascesa al potere, critici e storici rispondono a una domanda fortemente attuale: Hitler continuerà ad essere sempre più influente per le nuove generazioni?

Il docu-film

Girato in nove Paesi, il docu-film ripercorre i movimenti di Hitler, la sua ascesa al potere e le scene dei suoi crimini dal punto di vista di storici e scrittori che esaminano l’impatto che ha avuto e che continua ad avere oggi l’ideologia violenta di Hitler sulla società. Il documentario, analizzando diversi aspetti, esplora i vari modi in cui la tossicità di Hitler ha continuato a diffondersi dopo la sua morte attraverso le pagine di storia, i social media, il cinema, l’arte e la politica contemporanea.

Recensione

Non il solito film su Hitler: anzi, si tratta di un'analisi di tutti gli altri film sulla sua storia, che hanno finito anche magari senza volerlo nella maggior parte dei casi con l'esaltare la sua figura. In un'ora e mezza viene sviscerata con l'aiuto di grandi storici la personalità del Führer, facendo anche sentire la voce di chi lo difende. E non parliamo solo dei giovani appartenenti ai movimenti che stanno spaventando mezza Europa ma anche di studiosi con controverse opinioni. Ne "Il senso di Hitler" si parla anche di paragoni scomodi come quello con Trump per finire ricordando i campi di sterminio, che non andranno mai dimenticati.