Il Circolino, riportata in auge una location storica

Il Circolino, un format che interpreta in chiave moderna lo spirito di partecipazione dei primi circoli culturali nati all’inizio del '900. Sotto lo stesso tetto ospita un ristorante, un caffè e un cocktail bar. Un progetto nato dall’idea di tre imprenditori brianzoli (Federico Grasso e Mario e Stefano Colombo, padre e figlio) di riportare in auge una location storica della città, inutilizzata da qualche anno. Un luogo familiare e al contempo di altissimo livello, dove l’alta ristorazione si fonde con il territorio.

Destinazione gastronomica innovativa per il territorio

Desideravo dare vita a Monza, nella mia città, a un luogo diverso dai soliti locali – commenta Stefano Colombo, founder e socio del ristorante - Con una offerta food&beverage di alto livello, da godersi con calma in una atmosfera unica e familiare. Per la Monza di oggi una realtà come "Il Circolino" è assolutamente innovativa, nei nostri desideri deve diventare una destinazione gastronomica”

Piacere ai monzesi, la sfida

Una sfida accettata dall’intera brigata, a capo della quale è il trentaquattrenne chef, di origine monzese con esperienze in terra spagnola, Lorenzo Sacchi. La supervisione è quella di Claudio Sadler. “Abbiamo molti clienti che arrivano da Milano- precisa Lorenzo Sacchi - Molti di loro sono già clienti di Chef Sadler, motivo per noi di grande soddisfazione e prestigio. Ma la vera sfida è piacere ai monzesi, prima bisogna conquistare loro

Mano spagnola in cucina

Quella de “Il Circolino” si potrebbe definire, a detta dello stesso Claudio Sadler, una cucina ispanico-brianzola. La mano spagnola, frutto dell’esperienza internazionale dello stesso Lorenzo Sacchi e dell’altro chef di origine madrilena Josè Sanz, si vede soprattutto nel bistrot. Dove le contaminazioni danno vita a piatti come il bikini, sandwich di pane bianco in cassetta, jamon iberico, mozzarella e tartufo. “Una classica tapas - spiega Chef Lorenzo Sacchi - che si mangia in qualsiasi bar della Catalogna” Oppure i calamari ripieni di cipolla, con salsa di nero di seppia. “Sono tipici dei Paesi Baschi, noi li serviamo con una spuma di polenta”

Un tocco di innovazione, per rendere la tradizione più divertente

Piatti giocati sui contrasti, tra i piatti proposti il tonno rosso del Mediterraneo con il dashi di jamon iberico, le alghe ed il caviale. “Ma abbiamo anche la ceviche fresco, lavorato nella forma più autenticaTradizione e rispetto del territorio vengono rivisitati con un twist che renda ogni piatto più divertente. “La costoletta alla milanese - spiega lo chef brianzolo – viene servita con lattuga alla brace, una millefoglie di patata e una crema di limone. Mentre il risotto alla milanese viene accompagnato da un ossobuco disossato e glassato nella sua salsa, così da renderlo più raffinato

Strizzatina d’occhio alle culture gastronomiche extraeuropee

Ad arricchire la proposta della nuova location monzese, le influenze extraeuropee. Lo sgombro in carpione, per esempio, è un piatto che risente delle tradizioni giapponese e peruviana. “Prima lo mariniamo con sale e zucchero, poi con una miscela di salsa di soia, mirin e e aceto di riso, infine lo condiamo con un peperoncino peruviano, zenzero, lemon grass e foglie di limone”

Drink list insolita, per una esperienza di respiro internazionale

A valorizzare la cucina d’autore, una cantina con 400 etichette e una drink list con 10 ricette create appositamente dal barman di fama internazionale Filippo Sisti. Da degustare, sugli sgabelli del caffè davanti al bancone drink che combinano gli ingredienti più insoliti. Tra le proposte, il “Meneghino”, un cordiale di arancia, zafferano, bitter rouge, vino bianco, vermouth bianco, prosecco allo zenzero e sorbetto al bitter campari. E poi “Sexy Knees” a base di Gin e barbabietola affumicata, e “Cesar Sour” dove la Tequila si fonde con le note agrumate del bergamotto.

Dalla prima colazione alla mezzanotte, l’atmosfera è quello dei circoli culturali

in linea con l’idea del tipico circolo cittadino aperto tutto il giorno, Il Circolino si anima a partire dalla prima colazione. “Abbiamo voluto riprendere l’idea del circolo come lo si intendeva quando è nato, negli anni 30. Entrare per la colazione, rimanere per lavorare, farsi un pranzo al bistrot o al ristorante, una pausa pomeridiana approfittando del giardino, l’aperitivo e la cena. Con il bar che rimane aperto fino a mezzanotte

Spazi diversi a disposizione del cliente, come in un hotel

Lorenzo Sacchi e Maria Sainz, la food&beverage manager, provengono da esperienze nella hotellerie di alto livello. Esperienze che si riflettono in ciò che "Il Circolino" propone. Spazi diversi a disposizione del cliente, ma una unica filosofia ad accomunarli. “Il cliente deve trovare la stessa atmosfera in tutti gli ambienti. Un equilibrio - conclude Chef Lorenzo Sacchi - che lo induca a vivere i diversi momenti della giornata con lo stesso piacere, sia che apprezzi un piatto o sorseggi un drink. Come se fosse in un hotel, ma senza stanze

Photo Credits Jacopo Salvi