Tutti sanno quanto sia complicato dare una definizione dei confini dell’universo, ma se parliamo di distanze, è impossibile non citare uno strumento tecnologico che ha fatto la storia. Stiamo parlando del telescopio spaziale denominato Hubble, ovvero il mezzo mediante il quale si è potuto fare una stima in relazione alla reale portata dell’universo osservabile, caratterizzato da un diametro pari all’incirca a 94 miliardi di anni luce. 

Che cos’è il telescopio Hubble

Come è stato spiegato in un interessante realizzato dal casinò online di Betway, infatti, Hubble non è altro che un meraviglioso telescopio spaziale. Anzi, a dire la verità non c’è nessun altro telescopio del genere che lo eguaglia in quanto a dimensioni. Questo telescopio spaziale gira in orbita e ha un gran numero di compiti, ma prima di tutto ha permesso di riscrivere in tutto e per tutto le conoscenze che abbiamo dell’universo. E con Hubble, anche Steven Hawley, uno dei membri dell’equipaggio che si occupò del suo lancio in orbita, è diventato famoso.

Perché Hubble è così unico: il confronto con Webb

Proviamo a comparare per un attimo il telescopio spaziale Hubble con il suo sostituto, ovvero Webb. Il primo, colui che è andato in pensione, insomma, ha già scritto diversi record nella storia dell’astronomia. Hubble era lungo la bellezza di oltre 13 metri, con un diametro che si aggira intorno a 4,2 metri. Insomma, giusto per fare un paragone, si tratta di un trattore agricolo di notevoli dimensioni.

Di contro, come spiegato sul blog L’insider, il nuovo telescopio spaziale Webb si caratterizza per essere ancora più grande. Avete presente un Boeing 737? Ebbene, Questo incredibile telescopio è grande la bellezza di 22x12 metri. Nessun altro telescopio aveva mai “osato” tanto.

Spostando il confronto, però, dal punto di vista del raggio del telescopio, ecco che Hubble non ha praticamente eguali, dal momento che è in grado di vedere a una distanza che si aggira tra 10 e 15 miliardi di anni luce, in confronto a Webb, che invece si può spingere solamente fino a 13 miliardi di anni luce. Cambia anche l’orbitra tra i due telescopi spaziali. Se Webb andrà a orbitare intorno al sole, molto distante, a oltre 1,5 milioni di chilometri rispetto alla Terra, Hubble invece ha orbitato per trent’anni intorno alla Terra, a una distanza pari all’incirca a 569 chilometri al di sopra dell’atmosfera. Il prezzo? Inevitabilmente quello di Webb è pari a più del doppio rispetto al costo di Hubble: se quest’ultimo era costato ben 4.7 bilioni di dollari, il secondo invece ha un prezzo pari all’incirca a 10 bilioni di dollari.

Trovarsi nel posto giusto al momento giusto

È questa una delle frasi che colpiscono di più dell’intervista rilasciata da Steven Hawley, che entrò alla NASA grazie a un semplice annuncio di lavoro, che trovo dando un’occhiata alla bacheca universitaria, in California, presso cui stava portando a termine il suo dottorato. Da quel momento in avanti, per Hawley, il viaggio verso le stelle è diventato sempre più realtà.

Nel momento in cui firmò il contratto con la NASA, non c’erano chiaramente certezze in merito a una sua partecipazione a missioni spaziali. Ebbene, Hawley si candidò come astronauta e, una prova dopo l’altra, ottenne l’approvazione per partecipare a una prima missione nello spazio, che arrivò solamente cinque anni dopo, mentre dodici anni dopo l’assunzione presso la NASA, ecco che venne lanciato Hubble.

Nel corso delle due missioni legate ad Hubble, Hawley ha avuto un ruolo molto importante, visto che ha agito sia come tecnico di volo per quanto riguarda la fase di lancio e anche per quella di messa in orbita, ma anche come primo operatore in riferimento al braccio robotico. Da notare anche un altro aspetto a dir poco incredibile: l’obiettivo era quello di provvedere al sollevamento del telescopio dal vano di carico in cui era collocato e poi sganciarlo, cercando di evitare qualsiasi tipo di collisione.