E' stata un successo l'edizione 2022 del Grandi Langhe, la spettacolare due giorni dedicata al vino andata in scena in una location d'eccezione come l'OGR (Officine Grandi Riparazioni) nel centro di Torino.

Grandi Langhe all'OGR

L'OGR è stata ristrutturata in maniera egregia con un investimento di 100 milioni di euro dalla fondazione CRT. Al suo interno: schermi luminosi, 16 metri d’altezza per 20000 metri di struttura, alto contenuto tecnologico abbinato a sostenibilità ambientale.

I consorzi

Tutela del Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani & Tutela Roero hanno portato 226 cantine di ottima qualità. Organizzazione eccellente, politiche covid-free totalmente rispettate e finalmente un incontro dal vivo dove ci si scambia pareri, consigli, idee e pensieri sul futuro. Abbiamo trovato le nuove e tanto attese annate di Barolo, Barbaresco e Roero. Non sono mancati i mitici Barbera e Dolcetto per i rossi e Nascetta, Arneis, Riesling e Timorasso per i bianchi. Presenti anche qualche rosè e qualche bollicina per rendere il quadro del tutto completo. Degustare tutto era impossibile, ci sarebbero volute due settimane e non due giorni e allora menzioniamo il bel lavoro e l’ottimo prodotto di alcune delle cantine seguite da un po’.

Dogliani

Dogliani il Generale con sede a Monforte D’Alba, dove si viene accolti da Eleonora Dogliani, ultima generazione, giovane dinamica e molto preparata. Parliamo del passaggio a biologico di buona parte dei loro terreni e della totale conversione che averrà nei prossimi anni. Barolo e Barbaresco in strepitosa forma, un Rosato 100% nebbiolo unico, Barbera superiore e Dogliani di ottima Beva... Ogni anno, costanza e qualità.

Francone

Francone con sede a Neive, dove si viene accolti da Valeria, giovane ma precisa nel raccontare la nuova annata sia per caratteristiche del terroir, del clima, del tipo d’uva.. Ne esce una chiaccherata formativa e anche se non fa parte della famiglia proprietaria dell’azienda parla come se fosse lì da sempre. Si degusta insieme un'anteprima con questo Nebbiolo affinato in anfora che stupisce. Il barbaresco Riserva e il Gallina 2019: precisione e gran finale in bocca, meraviglia e piacere.

Ada Nada

Ada Nada con sede a Rombone (Treiso), dove si viene accolti dalla simpaticissima Elisa, che dedica tanto tempo per spiegare come la passione e l’amore del papà e della mamma diano vita a vini cosi qualitativi e sorprendenti per una piccola azienda. Presenta i due barbaresco Valeirano 2019 e Rombone 2019 più una Riserva Rombone 2017 e nonostante la grande differenza che c’è fra i tre c’è il filo conduttore della lavorazione naturale e del rispetto del territorio che dà vita a uve sane e di qualità. Sorpresa d’eccellenza un Langhe Savignon Neta dai profumi esotici e dal sorso spiazzante. Una novità e una bella scoperta.

Poderi Luigi Einaudi

Poderi Luigi Einaudi con sede a Dogliani, dove si viene accolti dall’esplosiva e coinvolgente Vittoria. Si torna a casa conoscendo tutta la storia e si riesce a capire meglio il valore dei Baroli degustati. Vittoria è preparata e fa rivivere in ogni calice un po' di storia, degustando il Barolo Tradizione 2018 e i 4 Cru: Terlo, Monvigliero,Cannubi e Bussia. Sono così diversi e regalano così tante emozioni, che in ogni persona saranno sicuramente diverse. Una chicca in più che pè quella di andare a vedere le etichette che celebrano i 125 anni di storia aziendale per vedere il bel lavoro dell’artista Stefano Arienti. Storia e cultura.

Agricola Marrone

Agricola Marrone con sede a La Morra, dove si viene accolti da due delle tre sorelle Marrone, in particolar modo da Denis che è la persona che più di ogni altra al mondo fa affermare che “le donne del vino sono forti e hanno una marcia in più”. Lei è mamma, sempre presente in cantina, mitica nel far accoglienza e sempre in giro per il mondo a raccontare dei suoi vini con un energia inimitabile. Si degustano le nuove annate del Barolo Bussia e del Pichemej che hanno una vera identità forte e intraprendente come le tre sorelle. Ovviamente Barbera e Nebbiolo non possono mancare come il loro beverino e rinfrescante ma di bel corpo rosè fatto da 70% Nebbiolo e 30% Barbera. Energia e grinta.

G. D. Vajra

G. D. Vajra con sede a Barolo, dove si viene accoltoi da Francesca, figlia di Aldo che racconta l’autentica storia che c’è dietro al ritorno del papà nell’area del Barolo, della voglia e della passione che da sempre accompagna la famiglia e dall’essere precursori del biologico. Insomma nel calice si ritrova tutta la determinazione e i pensieri moderni e innovativi della famiglia. Si degusta un Langhe Bianco in anteprima con un etichetta molto artistica e poi due Barolo, il Coste di Rose 2018 e Il Bricco delle Viole 2018, che confermano l’alto livello aziendale.

Tre pile

Tre pile con sede a Monforte D’Alba, dove si viene accolti dal simpaticissimo Carlo. Finito l’enologico di Alba, ha portato in azienda idee fresche e una forte carica. Parlando lo si trova molto preparato e con idee chiare su quello che vuole per la sua azienda. Parliamo del rispetto per il territorio, dell’importanza nel seguire tutti i passaggi dal vigneto alla cantina senza artefizzi ne inganni solo cosi le uve sane e i terreni naturali portano ad avere grandi risultati come quelli che ritroviamo poi in degustazione. Barbera e Nebbiolo che non possono mancare e un bel confronto fra Barolo Bussia 2017 e 2018 dove parliamo delle differenze e dell’evoluzione che ci sarà in futuro. Prontezza e professionalità.

Info utili

Queste sono solo alcune delle cantine che hanno stupito e affascinato ma vi consigliamo di andare sui link nell’articolo per sapere qualcosa in più e per prenotare da loro una visita con degustazione che vi permetterà di conoscere dal vivo queste stupende realtà.

A cura di Luca Merati
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