Il Covid ha messo in ginocchio tutto il mondo. Tra tutti, uno dei primi settori ad andare in crisi è stato lo spicchio di mercato che si occupa di assemblare chip per automobili. Sul tema, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha annunciato che renderà noti i dettagli di uno studio sui chip semiconduttori fatto nel 2021. Uno studio messo a punto dal Dipartimento attraverso una richiesta di dati ai produttori di chip per semiconduttori e ad altre società della catena di approvvigionamento. Il motivo? Conoscere i numeri sulla carenza di chip, un problema che ha ridotto la produzione automobilistica in tutto il mondo.

 

La minaccia a lungo termine

 

Una domanda che ha ottenuto grande collaborazione da parte di tutti, anche se al momento nessun dettaglio è stato svelato. In questo momento di crisi mondiale, tra l’altro, non è un mistero che le Case automobilistiche e i produttori di chip hanno avvertito che la carenza di forniture potrebbe durare almeno fino al 2023. Un’affermazione allarmante. “Gli Stati Uniti devono affrontare sia un’immediata carenza di forniture che sta facendo salire i prezzi, sia una minaccia a lungo termine per la sicurezza economica e nazionale americana se non aumentiamo l’offerta interna di chip”, ha sottolineato il segretario al Commercio, Gina Raimondo.

 

Stati Uniti: 52 miliardi per la produzione e la ricerca sui semiconduttori

 

Dal canto loro, i democratici alla Camera dei Rappresentanti dovrebbero portare al dibattito una legislazione volta ad aumentare la competitività degli Stati Uniti con la Cina e a spendere 52 miliardi di dollari per la produzione e la ricerca sui semiconduttori. A sottolinearlo è una fonte dell’agenzia 'Reuters', dopo che lo scorso giugno il Senato ha approvato i finanziamenti per il comparto. Nel mentre, la portavoce della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, ha rimarcato che il disegno di legge sarebbe arrivato ‘presto’ alla Camera.