Oggi, 22 marzo, è la Giornata Mondiale dell’Acqua. Per celebrare questa ricorrenza così iportante Toluna per Culligan International ha condotto una ricerca in 11 Paesi analizzando gli stili di consumo in tema di acqua e sostenibilità nell’anno della pandemia.

Giornata mondiale dell'acqua, numeri

Secondo i dati emersi dalla ricerca, il 76% degli intervistati italiani ritiene che ridurre l’utilizzo di plastica monouso – ad esempio, sostituendo le bottiglie in PET con borracce riutilizzabili e prediligendo l’acqua del rubinetto alle minerali - sia una delle prime azioni da compiere per ridurre il proprio impatto ambientale. Nonostante ciò, cambiare le “vecchie” abitudini sembra non essere così semplice. Sempre secondo la ricerca Culligan, il 59% del campione intervistato preferisce ancora consumare acqua minerale in bottiglia a casa, e il 66% fuori casa.

Plastica e acqua

Eppure, la ricerca rileva che il 60% degli intervistati in Italia è consapevole che l’abuso di oggetti in plastica monouso come le bottiglie d’acqua minerale è dannoso per l’ambiente. La loro riciclabilità non risolve il problema ecologico. Nel nostro Paese, il tasso di riciclo della plastica è pari al 29% sul totale della raccolta2, mentre il resto finisce negli inceneritori o nelle discariche.

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Italia e Europa

È così che l’Italia conserva il primato europeo per il consumo di minerali, con ben 8 miliardi l’anno di bottiglie acquistate3. Tra gli altri Paesi nostri ‘vicini’, ben più avanti nel passaggio all’acqua del Sindaco, Olanda e UK, dove rispettivamente l’83%, il 70% dichiara di prediligere il consumo di acqua del rubinetto a casa propria. Con l’arrivo della pandemia, i buoni propositi di consumi ‘green’ hanno perso priorità. La centralità dell’attenzione sull’emergenza sanitaria ha portato l’Italia verso un ulteriore aumento del consumo di acqua in bottiglia, pari a un +2% rispetto all’anno precedente.