Tutto ha un prezzo, ma quello che stanno pagando gli animali per la ricerca scientifica è davvero il più alto possibile. Ogni anno infatti ne vengono uccisi infatti oltre 115 milioni. Per questo si è deciso almeno di istituire la giornata mondiale contro gli animali nei laboratori, che si celebra il 24 aprile. L'obiettivo è sensibilizzare l'opinione pubblica.

Giornata mondiale contro gli animali nei laboratori, storia

Tutto è cominciato nel 1979 per mano della più antica organizzazione antivivisezionista inglese, la National Anti-vivisection Society di Londra. Il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite è stato il culmine. La LAV (Lega anti-vivisezione) in particolare chiede alle istituzioni massimo impegno per incentivare e finanziare i metodi sostitutivi.

Dichiarazioni

“Il nostro Paese deve cambiare rotta e preoccuparsi concretamente del futuro dei malati finanziando lo sviluppo di tecniche che non facciano uso di animali ma utilizzino l’unico modello attendibile: l’uomo. -afferma Michela Kuan, biologa, responsabile LAV Vivisezione - E’ ora che l’Italia scelga di tutelare gli oltre 2 milioni di malati di tumore, ai quali si aggiungono milioni di persone affette da altre patologie, con una seria ricerca e abbandonando tecniche obsolete che evidentemente hanno fallito".

Numeri

Sono quasi 900mila ogni anno in Italia e 12 milioni in Europa le vittime della sperimentazione animale. La sperimentazione animale, metodo mai validato, è una prassi che non ha basi scientifiche, oltre ad essere eticamente inaccettabile, e fallisce in oltre il 95% dei casi, esponendo cittadini e malati a gravi rischi o a cure fallimentari.