Il mondo del gioco d’azzardo, fisico ed online, continua a registrare un clamoroso successo. E non è più da amputare alla pandemia, almeno per quanto riguarda il secondo ramo. Si tratta di un’industria da sempre fondamentale per le casse dello Stato, che ha vissuto un’impennata tale da far gridare al miracolo. Ora i temi al centro del dibattito sono altri, il primo riguarda l’agognato e atteso riordino dell’intero settore.

Se n’è discusso per anni, ora i tempi sembrano maturi. E di riordino si parla sempre più spesso, con sempre più parti politiche che chiamano all’attenzione Governo e Parlamento. In un momento clou come quello per la corsa al Quirinale, l’attenzione è su altro. Ma il punto, prossimamente, sarà solo il gioco.

Intanto dal MEF arriva qualche commento. Nel corso della presentazione della ricerca di settore del gioco in Italia, condotta nell’ambito dell’Osservatorio sui mercati regolati di Luiss Business School, è intervenuto Federico Freni, sottosegretario all’economia con delega ai giochi. Nel summit si è parlato di gioco illegale, economia, lavoro e occupazione.

“Un legislatore sciocco mette la testa sotto rispetto alle problematiche del settore gioco. Ora come ora è il tempo della responsabilità” - ha sottolineato Freni. Rendendo chiare anche le intenzioni dell’Esecutivo. Come evidenziato dagli esperti di CasinoSicuro.itNon c’è più tempo da perdere e il Governo pare ora giocare a carte scoperte, per l’urgenza di una riforma non più procrastinabile”.

Freni parte dal presupposto che il settore gioco non ha, a suo dire, ricevuto un trattamento adeguato. Chiamando tutti ad uno scatto di orgoglio per regolare, con maturità e credibilità, un settore che mai come ora necessità di dimostrarsi forte all’interno dell’economia nazionale, anche rispetto all’Europa.

E Freni ha dalla sua una ricetta: una legge delega, peraltro già esistente e depositata in Ragioneria, da rendere nota non oltre il prossimo febbraio. Proposte e non più bozze, rimuovendo da faccia al gioco l’emblema di “male sociale”. Tutt’altro, secondo Freni il settore è fondamentale soprattutto per una questione di gettito erariale e occupazionale.

Una consapevolezza confermata dall’industrialità del settore, oggi come non mai bisognoso di essere difeso dal gioco illegale e dalla ludopatia, purtroppo sempre più frequente tra i giocatori. La politica, chiosa infine Freni, ha le sue colpe. Ma ora la direzione deve essere unica. Unica per una riforma necessaria ed un urgente nuovo modello di gioco. Il tempo ed il futuro, nemmeno troppo lontano, forse daranno le loro risposte.