Fermentini, in Italia un pubblico di estimatori variegato

Il mercato dei fermentini in Italia riflette l’andamento crescente e generale del mercato vegetale europeo. I consumatori manifestano curiosità verso i prodotti 100% vegetali, il pubblico di estimatori è sempre più vasto e variegato. “Al fianco dei consumatori che hanno abbracciato uno stile di vita vegano e vegetariano - spiega Daniele Lo Bianco, Brand Manager di Casa del Fermentino - ci sono gli intolleranti al lattosio che ne apprezzano le altissime proprietà nutrizionali. Ma anche gli amanti di prodotti innovativi e gourmet e coloro che riducono l’apporto di proteine animali con l’uso di fermentati di frutta secca

Mercato in espansione, di controcanto manca una cultura plant-based evoluta

Mercato italiano in espansione, quindi. Ma non privo però di criticità. “Questo difficile periodo storico ha reso i consumatori maggiormente attenti nelle scelte di consumo e dei cibi da portare a tavola, in questo senso i fermentini possono essere una nuova possibilità. Ma resta il fatto che se prendiamo in considerazione il mercato vegetale fuori dall’Italia, troviamo una cultura plant-based molto più evoluta, sia per la consapevolezza dei consumatori che per la varietà di marchi e prodotti vegetali

Buyer internazionali interessati, il Made in Italy rimane un valore aggiunto

Una conferma avuta anche dalla partecipazione al recente Biofach di Norimberga, svoltosi nello scorso mese di luglio “Ogni esperienza all’estero, in Germania o in altri paesi come la Francia o l’Olanda, conferma come ci sia un grande fermento attorno al mercato vegetale e come questo attiri sempre più la curiosità dei buyer internazionali” Il Made in Italy rimane comunque un valore aggiunto, come si evince dalle parole di Daniele Lo Bianco. “BuVé e Dolcillo, che abbiamo presentato in quella occasione, ci hanno fatto comprendere che siamo sulla strada giusta

Casa del Fermentino, punto di riferimento del mercato italiano

Da oltre 40 anni Euro Company, di cui fa parte Casa del Fermentino, produce e commercializza frutta secca ed essiccata a Godo di Russi, nel cuore della Romagna. Con un fatturato di oltre 110 milioni di euro ha una presenza pressoché totale sul mercato italiano, vision dell’azienda è essere un punto di riferimento per l’alimentazione sana e sostenibile. “Tutti i nostri prodotti sono biologici e 100% vegetali, realizzati grazie alla fermentazione di frutta secca e semi oleosi con la sola aggiunta di acqua e sale, senza conservanti, addensanti ed additivi. Sono un prodotto fresco, non pastorizzato, ricchi di fermenti lattici

Una linea dalle tante declinazioni

A Norimberga l'azienda romagnola ha presentato l'intera linea. Dal Fermè, realizzato solo con anacardi, acqua e sale, con l’aggiunta di erbe aromatiche o spezie naturali a seconda della tipologia di prodotto, al Cicioni, il fermentino originale nato dalla collaborazione con l’Università di Bologna e realizzato attraverso la fermentazione di mandorle e anacardi. Da Camelia, il fermentino a crosta fiorita realizzato attraverso la fermentazione di anacardi e noci di macadamia al Grattino, fermentino grattugiato fatto con anacardi, noci di macadamia, pepe nero e noce moscata.

BuVè, novità assoluta a livello europeo

Ma sono Dolcillo e BuVè le vere scommesse dell’azienda romagnola, due novità plant based in linea con i trend di mercato. Dolcillo è il fermentino agrodolce con mirtilli rossi dolci e noci pecan croccanti, BuVé, invece, è la prima alternativa vegetale al burro. “Una novità assoluta a livello europeo, la prima alternativa al burro con il 50% di anacardi fermentati – ribadisce Daniele Lo Bianco - Senza soia ed olio di palma, è ottimo spalmato su una fetta di pane, perfetto per la preparazione di dolci e la mantecatura di risotti. Ne andiamo molto fieri, BuVé e Dolcillo possono aprirci nuovi mercati