Continua a crescere anche in Italia l'attenzione riservata agli eSports, i giochi elettronici che hanno sostituito quelli tradizionali durante il lockdown del Covid 19 e che adesso non vogliono di certo cedere terreno. Ad ambirsi quella fetta di mercato sono in molti, dalle aziende di gambling a quelle di calcio, che sempre di più provano ad affiancare alla loro squadra tradizionale anche quella di esperti gaming, armati di joy stick e di tecniche per vincere online. 

Ne è la dimostrazione l'esempio del Cagliari Calcio, che parteciperà alla prossima eCup di eSports. Una notizia che è commentata così da Simone Ariu, social media manager dei sardi,: " Società ne è consapevole e dedica la giusta visibilità anche al team esport, già dal lontano 2018 abbiamo creduto negli esports dando sempre più peso ai team creati nel tempo. Sui titoli di calcio ma non solo. E oggi infatti competiamo in tanti tornei ufficiali, nazionali ed internazionali, con l’ambizione di dire la nostra fino in fondo. La community esports rossoblu è in costante crescita, ci sono tanti giovani appassionati che seguono i creator e player delle nostre squadre". Il mondo degli eSports, continua Ariu nella sua analisi, sono in continua evoluzione e si deve essere bravi in questo senso a cogliere ogni nuova opportunità data dal mercato. Lo sanno anche nel gambling, dove aziende leader come LeoVegas Group, realtà anche nel settore dei casinò online, da tempo investe fondi cospicui per le scommesse e i tornei legati ai giochi elettronici.

Ma la grande novità per questo settore è quella che arriva dal Giappone: a Shibuya, uno dei quartieri più moderni di Tokyo, è stata aperta la  Esports Koutou Gakuin, che noi potremmo tradurre semplicemente con Esports High School. Una vera e propria scuola dedicata agli eSports e coloro che mirano a diventare professionisti di questo settore, siano essi sceneggiatori e sviluppatori, designer, esperti di effetti speciali. 

Si tratta di un liceo, una scuola secondaria di secondo grado, e si affiancherà al NTT, il Nippon Telegraph and Telephone (NTT) e al Tokyo Verdy, società calcistica giapponese del quartiere di Chofu. Sponsor insomma di primissimo piano che hanno consentito di acquistare strumentazioni e hardware di primissimo piano. Ovviamente oltre al gaming e alla programmazione, gli studenti dovranno studiare anche le altre materie e discipline fondamentali nella scuola. Insomma, anche voi state pensando di trasferirvi?