Ci sono piccole storie che meritano di essere raccontate perché in poche righe si concentrano e incrociano momenti e sensazioni uniche e speciali. Per chi ama l’enogastronomia e tutto il lavoro che c’è dietro questo è un approfondimento e un racconto da non perdere.

“Le vie che portano al vino sono INFINITE”

Damiano Crescenti, 31 anni ancora da compiere, socio e sommelier del ristorante Nineteen di Brescia. La sua storia comincia ben lontano dai piatti gourmet e dalle bottiglie di vino, anzi rispecchia molto di più i sogni di ogni ragazzino nato tra gli anni 1980 e 2000, nel settore calcistico. Il suo tempo si alterna tra studio e campi da calcio dove grazie ad abilità e carattere riesce ad entrare nelle giovanili dell’ Inter e vivere cinque anni di passioni e soddisfazioni. Poi il passaggio come protagonista in serie minori ma a causa di diversi infortuni e di situazioni sfortunate il suo sogno svanisce.

In molti si sarebbero lasciati abbattere ma lui proveniente da un mondo fatto di agonismo e continue sfide non cade ma si rialza come solo i campioni sanno fare. Si cambia settore e grazie ad un amico che gli offre l’opportunità di dimostrare il suo valore partendo da cameriere in un ristorante, Damiano da inizio al suo percorso nella ristorazione tra il 2017 e il 2018. Il suo è un amore a prima vista e già dalla prima serata capisce quanto adora stare ai tavoli tra le persone, parlare, raccontare e rendersi utile al fine di regalare una bellissima esperienza ai clienti.

Dopo poche settimane Nadia, sua attuale socia, lo nota e decide di portarlo al Nineteen dove gli insegna i trucchi del mestiere, gli trasmette la passione per la sala, per l’ospitalità, per la cucina, per l’organizzazione e per il duro lavoro che a fine giornata sa ripagare. In quel momento oltre a tutti questi insegnamenti Damiano si rende conto della bellezza che c’è nel riuscire ad abbinare un piatto ad un vino giusto e ad osservare un ospite compiaciuto da questi binomi perfetti.

Il passo successivo può essere solo quello di seguire il corso da Sommelier, nel suo caso con l’associazione dell’AIS, che lo porta ad aprire i suoi orizzonti restando sempre più affascinato dal mondo del vino. Come un vero professionista capisce che il corso e l’attestato non sono un punto d’arrivo ma solo un trampolino di lancio per entrare a tutto corpo nel mondo dell’eno-gastronomia. Nadia e Massimo i proprietari del locale capiscono la grande passione e il coinvolgimento che Damiano dimostra giorno dopo giorno, servizio dopo servizio, i clienti sono sempre più soddisfatti e il ristorante fidelizza sempre più persone. E’ il momento di rischiare e dare sempre più responsabilità a questo ragazzo che comincia a viaggiare per territori vitivinicoli in Italia e in Europa, comincia a selezionare produttori e distribuzioni che offrono vini che rispecchiano la sua personalità e quella dei piatti magnifici che offre il Nineteen.

La carta vini è il suo territorio di caccia e comincia a diminuire le etichette più famose e blasonate per far spazio a piccole produzioni, vini di ricerca, zone estere che non erano presenti. In realtà crea una carta molto equilibrata che permette a tutti di trovare un vino adatto ai loro gusti, inoltre comincia a rivoluzionare la mescita variando le etichette a disposizione del cliente ed eliminando la staticità della proposta a favore di un’alternanza mirata a far divertire chi ama bere, stupendo con vini interessanti e appaganti.

Una caratteristica che lo contraddistingue è la sensibilità nel capire che periodicamente bisogna passare a vini nuovi e offrire scelte che possano spaziare da vini dell’Etna, ai freschi sangiovese dell’Emilia-romagna, passando per i Barolo complessi e longevi ai vini della Savoia verticali e snelli, saltando su in Germania a cercare in Mosella o a Baden Riesling e Pinot Noir caratteristici, insomma quello che intuisce potrebbero gradire i suoi clienti Damiano va a cercarlo. Un concetto al quale è molto legato e che utilizza nel suo lavoro si basa sulla semplicità nel comunicare col cliente, spesso elimina parole complicate e altisonanti a favore di concetti più snelli e assimilabili unite a dello story-telling su azienda, produttore, vigneti e zone cosi che chi consuma possa sentirsi più collegato e intrigato dal calice che si sta degustando.

Questo percorso unito al suo modo elegante lo ha portato a crescere molto. In particolar modo ringrazia le persone che sedute al tavolo hanno continuato negli anni a fidarsi di lui tanto da fargli scegliere il vino al posto loro, cosi da responsabilizzarlo e invogliarlo a trovare nuovi abbinamenti puntando ad una qualità sempre più alta.

Grazie al duro lavoro e alla voglia di Massimo e Nadia di mettersi a sua disposizione insegnandoli il mestiere e credendo in lui circa due anni fa riesce a diventare socio. Il suo duro lavoro e i suoi sforzi vengono ricompensati da questo passaggio di carriera che lo vede partire da cameriere passare per sommelier per terminare come vero e proprio ristoratore.

Il bello è che Damiano non si è montato la testa, anzi ogni giorno potete trovarlo tra i tavoli del Nineteen a offrire idee e dare consigli su come abbinare degli eccellenti piatti a ricercati vini. Dopo averlo conosciuto posso affermare che il suo entusiasmo e la sua disponibilità sono uniche, il sorriso contagioso e la preparazione tecnica davvero invidiabile. Magari la carriera calcistica non è finita come lui avrebbe voluto ma nella ristorazione è nata una stella.

Ovviamente non si può fare a meno di dedicare un po' di tempo per parlare del ristorante. Diviso tra parte interna, molto elegante e curata e parte esterna perfettamente arredata, all’interno di una corte, totalmente ricca di privacy e luminosissima. Il ristorante che nasce circa 16 anni fa aperto da Nadia Ghidinelli in sala e Massimo Nobili come Chef propone una cucina principalmente a base di pesce. Ci sono in inverno mediamente 70 coperti mentre d’estate con l’apertura della parte esterna si può arrivare anche a 120. I menù di pranzo e cena sono differenti e questo rende ancor più interessante mangiare da loro. Da 3 anni hanno inserito anche la frollatura del pesce e in Italia sono stati tra i primi. Questa operazione rende le carni più corpose, saporite e si ammorbidiscono, una volta cucinate diventano inresistibili. Ristorante consigliatissimo e servizio davvero impeccabile.

Articolo a cura di Luca Merati

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