Vigneto dopo vigneto, grappolo dopo grappolo, il consorzio Cavit unisce le forze di ben 11 cantine trentine e di oltre 5.250 viticoltori per portare avanti un metodo sapiente che si avvale delle tecnologie più avanzate al servizio della vendemmia. Affrontando le variabili del sempre meno indulgente clima con una lungimirante sostenibilità, l'impegno per la ricerca d'avanguardia e l'antidoto dell'esperienza, il Gruppo vitivinicolo si prepara a cogliere le sfide del 2023 con un metodo che esalta la sostenibilità. Un orientamento imprescindibile in questi tempi di cambiamento climatico e di incognite.

Nel complesso scenario della vendemmia italiana, che in molte aree della penisola sta affrontando gravi difficoltà a causa dei cambiamenti climatici, le colture del Trentino hanno avuto la fortuna di beneficiare di alcune scostamenti termici favorevoli, permettendo una maturazione ottimale dei grappoli. Pertanto, la stagione vinicola 2023 si presenta come una promettente annata, soprattutto per la qualità delle uve destinate alla produzione di spumante. Il consorzio Cavit si prepara a produrre vini di alta qualità, grazie alla sua lungimirante e ben collaudata esperienza.

"La vendemmia del 2023, in una parola, si presenta come una sfida" afferma Fabrizio Marinconz, enologo di Cavit. "Tuttavia, siamo già in una buona posizione; la maggior parte delle nostre basi spumanti sono state preparate e stiamo per concludere la raccolta delle uve bianche, proseguiamo poi ad ottobre con quelle rosse. In Trentino, il territorio richiede una vendemmia prolungata e ad oggi, possiamo confermare le nostre ottime aspettative per i vini base Trentodoc". Il tutto esposto con tono professionale e serio, senza rivolgersi direttamente al lettore o utilizzare punti esclamativi.