La Cantina UvaMatris si trova a Sala Monferrato che fa parte dei Comuni del Monferrato Casalese nel quale troviamo 3 Doc e 1 Docg. La più importante realtà del territorio è la Barbera del Monferrato Docg, che si distingue da quella D’Asti e da quella D’alba che vengono prodotte in aree non molto distanti. La zona è meno conosciuta a differenza della vicina Langa o del Roero ma la produzione di vini a base Barbera e Nebbiolo è ugualmente antica e in alcune realtà da risultati sorprendenti ed eccezionali.

Conosco Gabriele a una manifestazione molto importante: il Wine&Siena 2022 messo in piedi dalla stessa organizzazione del Merano Wine Festival. Passando tra i Banchi d’assaggio vengo colpito dalla sua personalità, enologo e terza generazione dell’Azienda UvaMatris. Il nome, altra peculiarità, mi affascina e decido di fermarmi a fare due chiacchere con lui. Da subito si presenta vulcanico e molto preparato d’altronde oltre ad aver fatto la scuola da enologo ha vissuto in Australia dove ha fatto le prime vendemmie e a proseguito gli studi e le esperienze in Francia dove la sua preparazione è aumentata e il suo stile si è affinato.

Facendo un salto nel passato, dove tutto ebbe inizio, c’è una figura da menzionare importantissima: Mario Ronchi, nonno e prima generazione che con mentalità da vero imprenditore dopo guerra negli anni 70 con i risparmi di una vita acquista la proprietà da un ricco avvocato milanese. Sua moglie Anna un’altra figura molto importante nella storia aziendale, donna dalla grande personalità e dalle idee molto all’avanguardia (una delle prime donne ad avere la patente in quel periodo) riceve in dono da Mario la tenuta e la gestisce e salvaguarda fino alla sua scomparsa nel 2006. La famiglia allora decide nel 2007 di fare una grande ristrutturazione che coincide con la prima vendemmia direttamente imbottigliata da loro col nome Uvamatris e dove la foto del viso di nonna Anna viene stampato sulle etichette in ricordo della sua grande tenacia e passione nonché del suo grande amore per quei terreni!

La decisione di imbottigliare il proprio vino viene dall’analisi qualitativa delle uve,dalle caratteristiche uniche del terreno e dalla posizione eccellente delle colline che incanalano correnti di vento provenienti dal mar ligure unite alle perfette esposizioni dei vigneti. La vendita a grandi aziende e ai privati in damigiana che per anni erano stati i metodi di distribuzione del loro prodotto ora sono stati sostituiti da una cantina perfettamente organizzata con all’interno tini d’acciaio, botti da 25 e 12 ettolitri di rovere francese, barriques di diverse tonellerie. É stata scavata nella collina e cementificata tutta la zona di affinamento in bottiglia in modo da eliminare la troppa umidità e creare una zona perfetta per far riposare il vino.

Le idee di Gabriele sono innovative e audaci e difatti decide di intraprendere il passo per la conversione a biologico non solo per avere una certificazione in più ma per un riconoscimento del lavoro che porta avanti da anni. Molte pratiche come inerbimento, assenza di pesticidi e sostanze chimiche, utilizzo di prodotti naturali sono da sempre la quotidianità, anzi la sperimentazione di pratiche e preparati biodinamici si sta facendo largo in azienda.

Un altro punto fondamentale è l’attenzione alla sostenibilità che si sviluppa attraverso diversi accorgimenti:

-pannelli fotovoltaici che aiutano a coprire il 65% del fabbisogno elettrico aziendale,

-l’acqua utilizzata in cantina e nella parte abitata arriva da un pozzo,

-riutilizzo delle vinacce per la creazione di prodotti di cosmesi che fruttano un guadagno che rende ancor più sostenibile economicamente l’azienda,

-diminuzione con potature e pratiche mirate degli interventi in vigneto e delle ore lavorative da passare tra i filari.

Come abbiamo detto più volte la sostenibilità di un azienda non può essere solo ambientale ma deve essere anche economica e Gabriele sta facendo un ottimo lavoro sotto questo aspetto forse grazie al fatto che non è rimasto legato a dogmi e metodi di generazioni passate ma ha aperto la mente unendo tradizione e innovazione.

Quest’anno le difficoltà non sono mancate. La grande siccità ha portato a galla alcuni limiti del territorio e delle regole ferree di alcuni disciplinari che impediscono l’irrigazione se non quella di soccorso che diventa difficile a causa della mancanza di infrastrutture come invasi naturali dal quale attingere l’acqua per i vigneti perché quasi nessuno ha impianti di irrigazione. Sempre il forte caldo e la mancanza di piogge hanno portato alcuni dei vigneti più giovani ad uno stress idrico con conseguente calo di produzione di uva, da un 10% fino ad un 40% in alcune vigne. Non è stato facile ma con caparbietà, esperienza e alcune buone intuizioni anche quest’anno Gabriele è riuscito a portare in cantina uve sane e di ottima qualità.

La sua lungimiranza oltre che in vigna è forte anche nella gestione del prodotto difatti comincia una collaborazione nel 2018 con Winelivery a Milano e la potenzia nel 2020 aumentando l’investimento, cosi quando il Covid si presenta alle nostre porte gli permette comunque di avere buone vendite attraverso il settore dell’online dove molti produttori non avevano mai pensato di investire. Comincia anche una partnership con la GDO distribuendo il suo vino nei supermercati Erbert, piccola catena milanese con un forte focus su cibo e vino di alta qualità. Non contento comincia tramite esportatori a far conoscere il suo vino anche all’estero commercializzandolo in una decina di altri paesi anche fuori dal continente.

Ora parliamo un po' dei vini di UvaMatris:

Astra: Metodo Classico da uve nebbiolo, ora fuori col millesimato 2019, 29 mesi sur lie, 4g/l di zucchero (brut), fermentazione in acciaio, malolattica in botte dove rimane per 8 mesi, sboccatura senza aggiunta di zuccheri. Uscirà millesimato fino alla 2022 poi verrà sostituito da una cuveè metodo Solera.

Aurora: Chardonnay goloso 80% affina in acciaio e 20% in barrique con malolattica, entrambi fanno batonage, breve contatto sulle bucce di un giorno, molto equilibrato fresco e sapido, fruttato al naso.

Sagitta: 100% Barbera del Monferrato, fermentazione spontanea con Pied de Cuve, 2 anni di affinamento in botti di rovere francese da 25 ettolitri e imbottigliamento senza filtrazione. Da aprire un’ora prima per far si che al naso si apra...Molto Elegante!!

Nebula: 100% nebbiolo, 2 anni di affinamento in botti di rovere francese da 12 ettolitri, in degustazione confrontiamo un 2018 con un 2013, bella l’evoluzione, il frutto è ancora presente, note di terziario come tabacco e cioccolato, nonostante non si pensava a tenute cosi lunghe il risultato è ottimo vista la poca solforosa.

Fabula: Blend di Barbera e Nebbiolo, fermentazione malolattica in tonneaux di rovere francese da 500 litri dove poi continua l’affinamento per 18 mesi.

Novella: Blend di Barbera e Merlot con affinamento in acciaio di 6 mesi e macerazione di 10 giorni.

Alea: ottenuto da uve surmature di Sauvignon Blanc , pigiate con torchio manuale con successiva fermentazione ed affinamento in Barrique per almeno 18 mesi. Resa di 10 quintali ad ettaro.

Caratteristiche del Vigneron:

Macerazioni più corte dello standard della zona per dare una bevibilità più immediata ai suoi vini.

Bassi livelli di solforosa, nei suoi vini si va dai 18 mg di alcuni rossi, ai 60 dei bianchi ai 70 mg del vino dolce.

Azienda di 5 ettari in espansione fino ai 7.

Esperimenti di quest’anno:

Grignolino in macerazione carbonica

2 rifermentati uno di Barbera e uno di Nebbiolo

L’esperienza vissuta con Gabriele da Uvamatris è stata davvero eccezionale, un azienda a conduzione famigliare dove il mix di Cuore, Generosità, Intuizione, Cordialità rendono i momenti vissuti insieme unici e indimenticabili.. Il consiglio che posso dare a tutti è di visitare il loro sito internet www.uvamatris.com e di provare i loro vini che sono delle vere eccellenze del Monferrato!!

A cura di Merati Luca

merati_wine su instagram