Acqua non potabile,  ma assolutamente idonea per alimentare un laghetto artificiale. Succede a Sovico, all’Oasi Belvedere dove BrianzAcque, nell’ambito di una politica di risparmio e di contenimento idrico, ha realizzato un pozzo di prima falda, che consente di mantenere costante il livello dello specchio d’acqua, senza utilizzare preziosa H2O potabile.

Un intervento nel segno della più piena sostenibilità ambientale contro la siccità e per un uso sempre più consapevole del patrimonio idrico,  il cui progetto è stato condiviso con il Comune proprietario del parco pubblico di via Martiri del Terrorismo. Costato poco più di 100 mila euro e realizzato in 6 mesi, l’impianto capta acqua fino a una profondità di 60  metri dal piano campagna. Se in prevalenza, “l’oro blu” pescato dalla falda più superficiale viene impiegato per innaffiare aree verdi e impianti sportivi, in questo caso, serve esclusivamente per “rabboccare” il laghetto, così da mantenere anche nei periodi di scarse  precipitazioni , gli stessi livelli d’acqua e garantire l’habitat vitale per le numerose specie di pesci e uccelli acquatici che popolano l’oasi.

Rileva il presidente e AD di BrianzAcque, Enrico Boerci:Il pozzo è un’opera pubblica  che costituisce una best practice.  Oltre a  evitare di sciupare acqua potabile, a consentire un minor sfruttamento delle risorse idriche più profonde, questa realizzazione  aggiunge valore al recente intervento di recupero e di riqualificazione voluto dall’Amministrazione Comunale  in  uno degli angoli più suggestivi  del paese a tutela dell’ ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità”.

Dichiara l’assessore all’Ambiente,  Diego Terruzzi: "L'attivazione del pozzo di prima falda presso il laghetto Belvedere è il completamento di un intervento di riqualificazione paesaggistica ambientale in un luogo ameno fruito sempre più da famiglie e dai nostri pensionati. L'invito a tutti, conclude l’Assessore Diego Terruzzi è di visitarlo nel rispetto dell'ambiente e degli arredi urbani, recentemente rinnovati, che accolgono i visitatori in quest'oasi vicinissima alle bellezze del nostro Parco Valle Lambro che dista a poche centinaia di metri."

I pozzi di prima falda si inseriscono  in un nuovo filone industriale gestionale green avviato dal settore progettazione e pianificazione dell’azienda pubblica dell’idrico locale già da due anni con il duplice obiettivo di  soddisfare idro esigenze non potabili e  mitigare gli effetti del cambiamento climatico.   Per la realizzazione e la messa in esercizio dell’impianto di Sovico sono occorsi circa 110 mila euro, fondi derivanti dal pagamento delle bollette del servizio idrico integrato. 

I pozzi di prima falda sono  perforati tutti con lo stesso diametro ma con profondità diverse, variabili dai 45 metri ai 100 metri, a seconda di dove si trova la prima falda freatica. In tutti viene istallata una pompa che garantisce portate variabili secondo il livello della falda e le esigenze contingenti. Una volta prelevato, “l’oro blu” è convogliato in un serbatoio di accumulo che funge sia da polmone di riserva, sia per mitigare la temperatura dell’acqua. La risorsa idrica viene quindi incanalata nel sistema di irrigazione esistente e di norma utilizzata per “bagnare”  e manutenere il verde dei campi sportivi, che necessita dell’impiego di ingenti quantitativi d’acqua.